LA VOCE PAVESE – LA PROVINCIA PAVESE, LO SCIOPERO, LE INCOGNITE
La Provincia Pavese è stata messa in vendita dal gruppo Gedi. La testata ha 154 anni di storia ed è una delle più antiche d’Italia nonché l’unico quotidiano locale in edicola della provincia di Pavia. Il caso è attenzionato anche dall’Assemblea Lombarda dei Giornalisti e dalla FNSI, il sindacato italiano dei giornalisti. All’orizzonte vi sarebbe un non meglio identificato imprenditore a capo di una società con interessi in provincia di Pavia. I giornalisti del quotidiano spiegano: "C’è qualcuno che la vuole comprare, ma non vuole che si conosca la sua identità. Non si tratta d’imprenditori agricoli locali, come si vociferava in città da tempo. Lunedì 12, su richiesta dei giornalisti, Gedi ha dato una succinta informativa al Cdr. Noi, dipendenti della testata, abbiamo subito manifestato la nostra preoccupazione e – dopo un’assemblea di redazione – abbiamo deciso un primo giorno di sciopero. Mercoledì 14 La Provincia Pavese non sarà in edicola; il sito internet oggi non verrà aggiornato. Sarà una giornata di silenzio". I dipendenti del giornale sono "fortemente preoccupati che imprenditori, magari di successo, ma che non conoscono in alcun modo il mondo dei media, pensino di improvvisarsi editori". La redazione sottolinea: "A rischio c’è un giornale e, soprattutto, il diritto dei cittadini della provincia di Pavia di essere informati".
LA VOCE PAVESE – MONOPATTINI, TRA CAOS E REGOLE CHE NON SI APPLICANO
Aumentano sulle strade di Pavia i monopattini elettrici, diventati simbolo della micromobilità urbana. Ma insieme alla loro diffusione crescono anche i problemi: incidenti, incertezza normativa e controlli quasi inesistenti. Secondo i dati raccolti da enti locali e forze dell’ordine, dall’inizio dell’anno sono state molte le chiamate al 112 per soccorrere persone rimaste coinvolte in cadute o urti con altri veicoli. Spesso si tratta di giovani, ma non mancano gli adulti che utilizzano il monopattino per tragitti casa-lavoro o spostamenti veloci in centro città.
Il nuovo Codice della Strada, approvato a fine 2024, ha introdotto regole più stringenti: casco obbligatorio per tutti, targa identificativa, limiti di velocità ridotti e persino un patentino teorico per i più giovani. Tuttavia, mentre in molte grandi città italiane le sanzioni hanno già cominciato a fioccare, a Pavia regna la sostanziale impunità.
Il risultato è un paradosso: norme sulla carta severe, ma applicazione scarsa. A Pavia, come in molte realtà di provincia, i controlli non decollano e la micromobilità finisce per essere un territorio di mezzo tra sperimentazione e anarchia. Nelle scorse settimane solo Voghera ha dato un giro di vite con una pioggia di multe della Polizia Locale, ma è solo l’inizio… Intanto il dibattito si accende: da una parte chi chiede più rigore, dall’altra chi vede nei monopattini un alleato nella riduzione del traffico e dell’inquinamento e continua a ritenere sbagliate e inapplicabili le norme del nuovo Codice della Strada.
Quel che è certo è che la città di Pavia si trova di fronte a un bivio: o accompagnare questa rivoluzione della mobilità con regole chiare e controlli effettivi, oppure rischiare che l’entusiasmo per un mezzo sostenibile si trasformi in una lunga serie di problemi di sicurezza.
ZONA LOMBARDIA – 23 AGOSTO 2025
Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.
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