Economia
Bollette, Confapi chiede al Mise misure a supporto delle imprese
Pubblicato
4 anni fa-
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Redazione
Confapi ha preso parte oggi al tavolo convocato al Mise dal ministro Giancarlo Giorgetti sull’impatto dei costi dell’energia sul sistema produttivo. Il presidente Maurizio Casasco ha espresso tutte le preoccupazioni per i forti rincari che rischiano di tagliare le gambe all’attuale ripresa. Ha presentato proposte utili sia a tamponare immediatamente la situazione sia misure che possano costituire, a medio termine, le fondamenta di una politica energetica nazionale a reale supporto dell’intero sistema industriale. Per Confapi sarebbe necessario l’impiego di risorse aggiuntive da utilizzare almeno nei primi tre mesi dell’anno e da applicare a tutte le imprese a prescindere dai loro consumi energetici. Attualmente infatti tali criteri favoriscono solo le imprese altamente energivore (con un minimo di 1 milione di KWh di consumi) ed escludono la maggior parte delle piccole e medie industrie private. Secondo Confapi “in considerazione dei previsti ulteriori aumenti futuri dei costi dell’energia, è importante che il Governo intervenga affinché non vengano richieste agli imprenditori garanzie ulteriori a copertura dei consumi”. Inoltre “si potrebbe anche prevedere una misura, sull’esempio di quanto fatto in Francia, che promuova azioni di contenimento della percentuale di aumento delle tariffe o che, come in Germania, preveda forti agevolazioni fiscali. Sarebbe anche opportuno allargare la possibilità di una rateizzazione delle bollette così come già stabilito nel settore privato. Si potrebbero favorire e supportare, all’interno del sistema produttivo, la creazione di un consorzio comune tra associazioni per negoziare con maggiore potere contrattuale il costo dell’energia”. Casasco ha portato anche proposte di soluzioni a medio termine al fine di ridurre la dipendenza energetica dall’estero, così come si è focalizzato sul fatto che l’abbraccio tra green e finanza rappresenta una criticità che merita un attento monitoraggio da parte del Governo italiano e dell’Unione europea. “Fra le proposte, la riforma del sistema di pricing del mercato elettrico. Il prezzo dell’energia deve tornare ad essere collegato al costo di generazione e non in balia della speculazione dei mercati finanziari. A tal proposito decisioni forti, immediate e coraggiose a breve e a medio periodo del Governo potrebbero incidere favorevolmente in questa direzione”. Per Confapi sarebbe importante anche aumentare gli accordi di fornitura di lungo termine con Russia, Algeria, Libia ed Egitto. Dal punto di vista industriale è, infatti, più importante muoversi in scenari che contrattualmente possono godere di una certa stabilità piuttosto che ottenere sconti momentanei dovuti a speculazioni finanziarie che, come si è visto, generano utili che non vanno a sostegno dell’economia reale. Sarebbe inoltre necessario sviluppare i gassificatori esistenti e la costruzione di almeno due nuovi in modo da assorbire il previsto aumento dell’export di Gnl dagli Usa. Inoltre, oltre ad aumentare l’estrazione di gas nazionale dal Mar Adriatico e il potenziamento della Tap, bisognerebbe lavorare sull’ipotesi di utilizzo della tecnologia nucleare di quarta generazione, che permetterà di proseguire con maggior determinazione il percorso della decarbonizzazione e della sovranità energetica, ma che impedirà anche a Cina e Russia di dettarne gli standard di sicurezza. L’Ufficio Studi di Confapi ha anche realizzato un’indagine tra gli associati per capire l’impatto e le conseguenze che questi aumenti avranno nei prossimi mesi sulle aziende. Dalla ricerca, su una scala da 1 a 10 punti, è emerso che il costo dell’energia elettrica incide sull’utile d’esercizio tra 5 e 10 punti per il 29% delle aziende interpellate, mentre per 25,8% inciderà tra l’11% e il 30%. Delle aziende intervistate infatti il 54,8% vanta contratti a prezzo variabile a fronte del 45,2% protetto da prezzo fisso. Tuttavia il primo aspetto da evidenziare è che già il 43,8% delle aziende coperte da un contratto a prezzo fisso ha in essere un prezzo medio di fornitura di oltre 120 euro/MWh pari a un aggravio del 100% rispetto al prezzo medio dell’elettricità nel 2019. Nell’insieme, la maggioranza delle Pmi che vantano oggi un contratto a prezzo fisso si troverà a rinegoziare i contratti di fornitura tra il secondo e il quarto trimestre 2022. Tenuto conto della condizione di grave tensione che insiste attualmente sul mercato energetico europeo e dall’andamento della curva forward, è lecito attendersi a fine 2022 una rinegoziazione nell’ordine dei 180 euro/MWh pari a un incremento del 200% rispetto al 2019. Secondo l’indagine di Confapi, su un piano più macro, ipotizzando un consumo industriale di elettricità di circa 211TWh (-5% rispetto ai consumi 2019) e un aggravio medio dell’elettricità stimato in 120 euro/MWh rispetto al 2019, l’impatto economico della bolletta luce sul sistema industriale italiano ammonta a circa 25 miliardi.
(ITALPRESS).
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Economia
Nell’area euro l’inflazione rimane stabile al 2%: i dati Eurostat
Pubblicato
23 ore fa-
20 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro è stato del 2% a luglio, stabile rispetto a giugno. Un anno prima, il tasso era del 2,6%. L’inflazione annuale dell’Unione europea è stata del 2,4% a luglio, in aumento rispetto al 2,3% di giugno. Un anno prima, il tasso era del 2,8%. Questi dati sono pubblicati da Eurostat.
I tassi annuali più bassi sono stati registrati a Cipro (0,1%), Francia (0,9%) e Irlanda (1,6%). I tassi annuali più alti sono stati registrati in Romania (6,6%), Estonia (5,6%) e Slovacchia (4,6%). Rispetto a giugno, l’inflazione annuale è diminuita in otto Stati membri, è rimasta stabile in sei ed è aumentata in tredici.
A luglio il contributo più elevato al tasso di inflazione annuale dell’area dell’euro è venuto dai servizi (+1,46%), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+0,63%), beni industriali non energetici (+0,18%) ed energia (-0,23%).
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Lagarde “L’economia globale si trova in una fase difficile, ma l’area euro ha dimostrato resilienza”
Pubblicato
23 ore fa-
20 Agosto 2025di
Redazione
GINEVRA (SVIZZERA) (ITALPRESS) – “L’economia globale si trova in una fase difficile. Tuttavia, nonostante le recenti tensioni commerciali e la notevole incertezza, la crescita globale è rimasta finora sostanzialmente stabile. Questa resilienza è stata trainata principalmente dalle distorsioni dell’attività economica indotte dai dazi. I recenti accordi commerciali hanno attenuato, ma certamente non eliminato, l’incertezza globale, che persiste a causa dell’imprevedibilità del contesto politico. Un indice dell’incertezza delle politiche commerciali globali è sceso di circa la metà rispetto al picco di aprile, ma rimane ben al di sopra della sua media storica”. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo a Ginevra all’International Business Council del World Economic Forum.
“L’economia dell’area euro ha dimostrato resilienza all’inizio di quest’anno di fronte a un contesto globale difficile. Ciò è dovuto principalmente a due fattori. In primo luogo, l’economia europea orientata all’export ha beneficiato del frontloading globale, crescendo più del previsto nel primo trimestre dell’anno”, ha spiegato.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Webuild, contratto per galleria Santomarco su linea alta velocità Sa-Rc
Pubblicato
2 giorni fa-
19 Agosto 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il Gruppo Webuild, in consorzio, si è aggiudicato il contratto da 1,6 miliardi di valore complessivo (di cui il 60% in quota Gruppo Webuild) sulla nuova linea AV/AC Salerno Reggio-Calabria per la realizzazione del “Raddoppio Paola-Cosenza” che si estenderà per circa 22,2 km in Calabria, quasi tutti in sotterraneo. Opera principale del progetto, commissionato da Rfi sarà la nuova Galleria Santomarco, lunga oltre 15 km, uno degli interventi strategici della linea.
Il progetto contribuirà a migliorare significativamente la capacità e l’efficienza del collegamento ferroviario tra la costa tirrenica e l’entroterra calabrese, garantendo una migliore accessibilità a Cosenza e potenziando l’itinerario merci Bari-Taranto-Gioia Tauro. La nuova Galleria Santomarco si svilupperà a circa 100 metri da quella già esistente a binario unico, che sarà dismessa una volta completati i lavori. Per lo scavo della galleria, a doppia canna e a singolo binario, si prevede l’impiego di 4 talpe meccaniche. I lavori saranno realizzati da Webuild alla guida del consorzio con Ghella, Pizzarotti e Seli, la controllata del Gruppo specializzata nel tunnelling, e si stima che verranno occupate fino a 1.500 persone, tra personale diretto e di terzi. Il tracciato attraverserà la provincia di Cosenza, passando per i comuni di Paola, San Lucido, Rende, Montalto Uffugo, San Vincenzo la Costa e San Fili. Nel complesso, è prevista la costruzione di nove ponti e due viadotti ferroviari: un viadotto, lungo 350 metri, attraverserà l’autostrada A2, un secondo, di 205 metri, scavalcherà il torrente Settimo. Sarà realizzata anche una nuova stazione a Montalto Uffugo, a servizio del territorio e del polo universitario di Rende. L’opera rappresenta un tassello fondamentale per il completamento della nuova linea alta velocità/alta capacità Salerno-Reggio Calabria, che contribuirà allo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno nell’ambito del corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete Ten-T, asse strategico per la connessione del Sud della penisola con il Nord Italia e l’Europa. La realizzazione dell’intera linea garantirà l’accesso al trasporto ferroviario veloce e ad alta capacità ad aree che oggi ne sono escluse, come Cilento, Vallo di Diano, costa jonica, alto e basso cosentino e il Reggino, favorendo la crescita economica e turistica. Una volta ultimata, l’opera permetterà di ridurre i tempi di percorrenza tra Roma e Reggio Calabria. Sulla stessa linea Salerno-Reggio Calabria, Webuild sta già realizzando il lotto 1A Battipaglia-Romagnano, che rappresenta il primo tassello dell’intera infrastruttura e prevede la realizzazione di 35 km di nuova linea, includendo il bivio per l’interconnessione alla tratta Potenza-Metaponto. In totale ad oggi sono circa 60 i km di linea che il Gruppo Webuild realizzerà sulla tratta ad alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria. Il raddoppio della tratta Paola Cosenza della linea alta velocità/alta capacità Salerno-Reggio Calabria rientra tra 19 i progetti che Webuild sta realizzando nel Sud Italia, isole comprese, tra i quali le grandi opere che prevedono la realizzazione di oltre 320 chilometri di linea ferroviaria ad alta velocità ed alta capacità. Per la realizzazione di questi progetti Webuild occupa ad oggi nel Mezzogiorno 8.700 persone, tra personale diretto e di terzi, con il coinvolgimento di 7.600 aziende della filiera da inizio lavori.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Webuild-


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