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Politica

Papa Francesco “Non dimentichiamo la Siria che soffre per una lunga guerra”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ho appreso con sollievo che ad Haiti sono stati liberati un’insegnante e quattro religiose della missione dell’E’cole Jean XXIII rapiti lo scorso 23 febbraio. Chiedo che siano liberati al più presto gli altri due religiosi e tutte le persone ancora sotto sequestro in quell’amato paese provato da tanta violenza”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’Angelus domenicale a Piazza San Pietro. “Invito tutti gli attori politici e sociali ad abbandonare ogni interesse particolare e a impegnarsi in spirito solidale nella ricerca del bene comune, sostenendo una transizione serena verso un Paese che con l’aiuto della comunità internazionale sia dotato di solide istituzioni capaci di riportare l’ordine e la tranquillità sui cittadini” ha proseguito il Santo Padre che ha poi rivolto il consueto invito a pregare “per le popolazioni martoriate dalla guerra: Ucraina, Palestina, Israele e Sudan e non dimentichiamo la Siria, un Paese che soffre tanto per la guerra che dura da tanto tempo”.

Foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

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Politica

Meloni “Il piano di pace proposto da Trump apre più di uno spiraglio, l’Italia c’è”

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ROMA (ITALPRESS) – Penso che la proposta di piano di pace presentata dal presidente degli Stati Uniti d’America apra oggettivamente più di uno spiraglio. Si tratta di una proposta molto articolata che prevede molte delle cose chieste in questi anni: il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi, il graduale ritiro di Israele dalla striscia di Gaza, no a nuovi insediamenti in Cisgiordania, il disarmo di Hamas, fino a riconoscere chiaramente l’aspirazione palestinese ad avere un proprio stato”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite a “Cinque Minuti” su Rai1. “È un piano sul quale c’è stata una convergenza totale, tra paesi europei, paesi arabi, autorità nazionale palestinese, la stessa Israele, Hamas, seppur con qualche distinguo. È una tregua molto fragile”, ha aggiunto.

“È un percorso molto fragile e bisogna lavorare tutti insieme con forza. L’Italia c’è, perché a questo ci siamo dedicati in questi mesi, mentre gli altri sventolavano le bandiere. Mi sarebbe piaciuto che il Parlamento votasse a sostegno del piano all’unanimità, ma alcune forze dell’opposizione hanno deciso di non sostenerlo. Il che è abbastanza bizzarro visto lo sostiene persino Hamas”, ha sottolineato Meloni.

“PRESTATA ASSISTENZA ALLA FLOTILLA, BLOCCO NAVALE C’È DAL 2009”

“Abbiamo prestato assistenza e la prestiamo sempre agli italiani anche quando non siamo d’accordo”. Così il presidente del Consiglio in merito al caso Flotilla. “Penso che in un momento nel quale c’è un percorso che può portare alla pace esasperare gli animi rischi di andare contro gli interessi di chi si dice di voler aiutare i palestinesi. Davvero devo fare un richiamo alla responsabilità, anche perché non serve se l’obiettivo è umanitario. Sulle navi della Flotilla c’erano, da quello che abbiamo ricostruito, circa 40 tonnellate di aiuti. Il governo italiano ha consegnato 2.300 tonnellate di aiuti. Quaranta tonnellate di aiuti le nostre istituzioni le consegnano in una mattinata con due aerei”. “Quindi non serve rischiare, mettersi in pericolo, creare problemi alla propria nazione e non serve magari rischiare di dare un alibi a quelli che la pace dovessero non volerla”. Sul tema del blocco navale e l’intenzione di forzarlo ha aggiunto: “C’è dal 2009, non se ne era accorto Conte? Perché non ha e non hanno posto il problema? Altrimenti rischia di diventare tutto strumentale e non aiuta le possibilità che oggi ci sono di avere una pace”. 

“SCIOCCATA DA STRISCIONE CHE INNEGGIAVA AL 7 OTTOBRE”

“Ho grande rispetto delle manifestazioni. Sono una persona che di manifestazioni ne ha organizzate un’infinità. Le violenze anche in questo caso, come spesso è accaduto, erano preordinate chiaramente non da chi organizza la manifestazione. Ma sono un fenomeno un pò più ampio di quello che si vuole dire. Sono rimasta scioccata dal fatto che nella manifestazione uno degli striscioni di testa fosse quello che inneggiava al terrore del 7 ottobre. Penso che quando si consente a chi inneggia al terrorismo di Hamas di stare in testa al corteo, forse la tesi dei semplici infiltrati è un pò riduttiva. Penso che bisogna fare tutti un po’ più di attenzione. Sempre avendo rispetto delle tantissime persone che sono scese in piazza per una materia che è sentita”, ha aggiunto.

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“CGIL INTERESSATA PIÙ A DIFENDERE LA SINISTRA CHE I LAVORATORI”

“Non sono stata particolarmente dura nei confronti dello sciopero. Ho detto quello che penso come sempre. Nel senso che lo sciopero generale era pretestuoso. Nei dieci anni in cui la sinistra era al governo, la Cgil ha indetto sei scioperi generali. Nei tre anni in cui siamo al governo ne ha indetto quattro. E lo fa mente aumentano i dati dell’occupazione, i salari e diminuisce la precarietà e infatti fanno lo sciopero generale su una materia di politica estera che è un altro unicum nella storia del sindacato. Penso che sia pretestuoso e penso che la Cgil sembri molto più interessata a difendere la sinistra piuttosto che a difendere i lavoratori, ha aggiunto.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Saverio Romano “Il centro dei valori non si baratta. La coerenza ripaga sempre”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le alleanze possono cambiare, ma i principi restano. Non esiste futuro politico senza radici morali e culturali. In un tempo di estremismi e slogan, serve equilibrio e responsabilità. L’Italia premierà chi resiste e non cede alle convenienze del momento”. Così Saverio Romano, ex ministro e coordinatore politico di Noi Moderati, in un’intervista all’Italpress.

Negli ultimi giorni si discute molto di movimenti e accordi nell’area centrista e moderata. Come interpreta questa fase politica?

“È un momento di grande fluidità, ma anche di profonda selezione. La politica italiana vive di cicli: chi resta coerente ai propri valori supera le tempeste, chi si muove solo per convenienza finisce ai margini. Io credo che oggi più che mai serva una bussola, e quella bussola è il popolarismo cristiano, l’eredità di Sturzo, De Gasperi e Moro. Il centro non è un luogo da occupare, ma un’identità da custodire”.

C’è chi ritiene che il centro sia ormai solo un terreno di passaggio tra i due poli.

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“È una lettura superficiale. Il centro è la parte più solida del Paese, quella che produce, che studia, che lavora e non urla. È lì che risiede il buon senso italiano. In tempi di estremismi, la voce della responsabilità e dell’equilibrio è quella che può rimettere in moto l’Italia. Noi siamo qui per rappresentarla con coerenza e orgoglio”.

In Sicilia si moltiplicano sigle, alleanze e nuovi simboli. Qual è la posizione di Noi Moderati in questo scenario?

“Guardiamo con rispetto a tutti, ma restiamo concentrati sul nostro progetto. Non ci interessano le formule elettorali di breve durata. La politica non è un supermercato di sigle: è un percorso fondato su valori, credibilità e serietà. Abbiamo già dimostrato che la coerenza paga. In Calabria, Noi Moderati ha superato il 4%, eleggendo due consiglieri regionali: un risultato che parla da solo. La gente sa riconoscere chi mantiene la parola data”.

Cosa rappresenta per lei oggi il “centro dei valori”?

“È il punto fermo della nostra azione politica. Difendere la persona, la famiglia, il lavoro, la libertà d’impresa e la solidarietà sociale. Il centro è la politica della dignità umana, non della convenienza. Non si baratta con nulla. Le scorciatoie portano consenso effimero, la coerenza costruisce nel tempo”.

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Lei parla spesso di “resistere” e “non mollare”. Perché?

“Perché chi fa politica per convinzione deve saper resistere alle mode e agli umori del momento. La coerenza non è immobilismo, è fedeltà a un’idea di società. Noi continueremo a costruire, a formare nuove classi dirigenti, a difendere il merito e la responsabilità. Sono convinto che, alla fine, gli italiani premieranno chi ha avuto il coraggio di restare se stesso”.

Infine, un messaggio conclusivo ai suoi elettori e simpatizzanti.

“Non scoraggiatevi. La politica seria non urla, lavora. Noi ci siamo, con umiltà e determinazione, per dare voce a chi crede nei valori, nella libertà e nella dignità della persona. Il futuro appartiene a chi non si piega”.

– foto IPA Agency –

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Politica

Papa Leona XIV in Turchia e Libano a fine novembre

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ROMA (ITALPRESS) – Papa Leone XIV compirà un viaggio apostolico in Turchia e Libano a fine novembre. Lo ha dichiarato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Dal 27 al 30 novembre prossimo, Leone XIV si recherà in pellegrinaggio a Iznik in occasione del 1700mo anniversario del Primo Concilio di Nicea, accogliendo l’invito del capo di Stato e delle Autorità ecclesiastiche del Paese. Successivamente, rispondendo all’invito del capo di Stato e delle Autorità ecclesiastiche del Libano, il Santo Padre si recherà in viaggio apostolico nel Paese dal 30 novembre al 2 dicembre.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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