Economia
Confcommercio, per il “Sense of Italy” saldo positivo di 123 miliardi
Pubblicato
1 anno fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Sense of Italy, Sofi, vale 123 miliardi di saldo tra esportazioni ed importazioni. E’ quanto emerge dalla ricerca di Confcommercio presentata al Forum internazionale di Villa Miani, a Roma, in collaborazione con Ambrosetti. “Il Sofi è l’estensione del Made in Italy per includervi i servizi turistici, noi puntiamo sul fatto che esiste una contaminazione positiva tra esportazioni del Made in Italy e presenze turistiche – ha spiegato Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio -, secondo la logica per cui io vengo in Italia, provo qualcosa e quando torno nel mio paese chiedo quel bene in relazione alla struttura ricordo-desiderio. Su questa contaminazione l’Italia deve puntare se vuole tornare a crescere”. Il Sofi è un concetto potenziato del Made in Italy, la capacità di attrarre interesse per il nostro paese. Si è immaginato che una parte consistente dell’aggregato Sofi sia caratterizzata dalle quattro A: Agroalimentare, Abbigliamento, Arredamento e Apparecchiature. La restante parte del Sense of Italy è costituita dai servizi. Nel 2007 e nel 2022 il saldo commerciale complessivo è negativo, invece quello del Sofi è positivo, rispettivamente per 80 e 123 miliardi di euro.
Il ruolo dell’Italia in Europa, la competitività e lo scenario che si delineerà con le prossime elezioni europee: questi gli altri temi chiave al centro della seconda giornata del Forum.
“Noi oggi siamo produttori di eccellenza al mondo e siamo esportatori di eccellenza diventando, nella concezione mondiale, produttori della qualità, su questa strada dobbiamo proseguire, la strada che ci ha permesso di sopravvivere nell’era della globalizzazione”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “L’Europa deve mettere in campo una politica assertiva in grado di vincere la sfida con Cina e Stati Uniti – ha aggiunto -. Non possiamo rischiare di farci invadere il mercato e la nostra produzione. Per questo con il prossimo Parlamento europeo l’Europa sarà nelle condizioni di realizzare una politica industriale che deve essere finanziata con risorse ingenti e con la consapevolezza che si deve passare da una Europa dei consumatori ad Europa dei produttori”.
“Dobbiamo decidere come affrontare le sfide future e l’Italia deve incidere in queste scelte”, ha detto il vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, Antonio Misiani. Servono “una politica industriale più competitiva a livello europeo, una politica energetica più forte, una vera semplificazione delle norme burocratiche che pesano sulle piccole e medie imprese e una politica sul nostro sistema produttivo che guardi a quello europeo”.
Anche Alberto Bagnai, presidente della Commissione parlamentare di Controllo sull’Attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza e Assistenza Sociale, ha sottolineato che “l’economia italiana sta attraversando un periodo di relativa resistenza e stabilità, diversamente dalla Francia e dalla Germania. In questo momento si parla di competitività non tanto perchè serve a noi, ma perchè serve ad altri: avendo risanato con un percorso doloroso la nostra economia, non siamo più noi i “malati” d’Europa. Il nostro interesse è la crescita”, ora “occorre ripartire da un recupero di una sana flessibilità di bilancio. Le nuove regole vanno nella direzione giusta”, ha sottolineato.
Lo sguardo è rivolto soprattutto alle prossime elezioni europee. “Per la prima volta si voterà mentre c’è una guerra in Europa: quali saranno le conseguenze della guerra sul piano dei comportamenti elettorali è un elemento su cui riflettere. La pandemia, la crisi dei debiti sovrani, la guerra e le sue implicazioni energetiche hanno creato una paura del futuro” e “la priorità dei cittadini europei è diventata la difesa”, ha spiegato Sergio Fabbrini, professore di Scienza Politica e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli. Queste elezioni saranno “le più certe sul piano dei risultati elettorali e le più incerte sugli esiti politici. Sul piano nazionale è probabile un successo significativo della destra-destra o della destra-centro”.
Per Enzo Moavero Milanesi, professore di Diritto dell’Unione Europea alla LUISS Guido Carli e già ministro degli Esteri, “la maggioranza che scaturirà dalle prossime elezioni europee non avrà modo di esprimere il governo dell’Europa – nel senso del potere esecutivo – perchè la Commissione europea sarà principalmente espressa dai governi degli Stati”. I parlamentari europei “non hanno iniziativa legislativa, che è riservata alla Commissione: ci sono dinamiche molto diverse da quelle nazionali”, ha ricordato. Secondo Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “stiamo andando verso un assetto multipolare del mondo” e “bisogna capire se emergerà una governance collettiva. Se pensiamo al futuro, chi avrà la leadership nella globalizzazione” stabilirà “come sarà gestito il rapporto tra economia e politica” e se la leadership del futuro “sarà cinese, russa o saudita, la nuova globalizzazione sarà meno liberale, innanzitutto per i diritti politici e civili”. Gli scenari degli ultimi anni dimostrano che le sfide del futuro riguarderanno soprattutto la difesa e l’energia, ha aggiunto poi Joaquìn Almunia, già vicepresidente della Commissione Europea e commissario Europeo per gli Affari economici e monetari. “Dobbiamo investire in difesa” e “bisogna puntare anche sull’indipendenza energetica”, ha aggiunto.
– Foto f04/Italpress –
(ITALPRESS).
Potrebbero interessarti
-
Tg Sport – 15/10/2025
-
Prestiti, novità per i pensionati
-
Più trasparenza a tavola: arriva la direttiva Breakfast
-
Vacanze, il 70% dei viaggiatori abbraccia la “Joy of Missing Out”
-
IA, Bisio (Engineering) “Diventi motore crescita e competitività”
-
Forum Enpaia 2025, Italia ed Europa davanti alle sfide globali
Economia
Mediobanca, Fitch rivede il rating allineandolo a quello di MPS
Pubblicato
4 ore fa-
15 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Mediobanca informa che, in seguito al perfezionamento dell’Offerta, l’agenzia di rating Fitch ha allineato il rating di lungo termine e il “viability rating” di Mediobanca a quello della capogruppo Banca Monte dei Paschi.
Mediobanca ritiene che l’attuale rating non rifletta la propria creditworthiness e che in particolare, il profilo creditizio sia invariato rispetto al periodo precedente il lancio dell’Offerta di Banca Monte dei Paschi. Nel dettaglio i rating principali assegnati da Fitch: Outlook Stable (da Rating Watch Negative), LT IDR “BBB-” da “BBB”, Senior preferred LT “BBB-” da “BBB”, Long term deposits “BBB” da “BBB+”, Viability “bbb-” da “bbb”, Shareholder support “bb” (nuovo).
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Banca d’Italia, ad agosto debito delle Pubbliche Amministrazioni aumentato di 25,4 miliardi
Pubblicato
4 ore fa-
15 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Lo scorso agosto il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 25,4 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.082,2 miliardi. L’incremento è dovuto all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (25,3 miliardi, a 72,1) e all’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,7 miliardi), solo in minima parte compensati dall’avanzo di cassa (0,6 miliardi). E’ quanto emerge dalla pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Vanca d’Italia, in cui vengono diffusi i dati di agosto 2025 relativi al debito e al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e alle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 25,6 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di circa 0,2 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. La vita media residua del debito – immutata rispetto al mese precedente – è pari a 7,9 anni. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è diminuita al 19,2%(dal 19,5% del mese precedente).
A luglio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) la quota detenuta dai non residenti è lievemente diminuita (33,3%, dal 33,4 del mese precedente) mentre è aumentata quella degli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie; 14,3%, dal 14,1 del mese precedente). Ad agosto le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 56,1 miliardi, in diminuzione del 10,2% (6,4 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2024, una dinamica su cui incidono anche gli effetti di una disomogeneità temporale in alcune scadenze di versamento. Nei primi otto mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 381,7 miliardi, in aumento del 2,7% (10,0 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Crescono le imprese industriali e dei servizi e aumenta l’occupazione. I dati Istat
Pubblicato
4 ore fa-
15 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel 2023 le imprese industriali e dei servizi sono oltre 4,5 milioni (+0,8% rispetto all’anno precedente). La crescita del numero di aziende è più sostenuta nei settori avanzati dei servizi, mentre nell’industria è limitata ad energia e costruzioni. Il valore aggiunto cresce, in termini nominali, del 7,3% (+15,6% nelle Costruzioni, +7,2% nei Servizi e +5,6% nell’Industria in senso stretto), meno ampio, rispetto al 2022, è l’aumento degli addetti (+2,4%). Gli investimenti per addetto crescono, in termini nominali, di oltre l’11%, passando da 7,6 a 8,4mila euro. L’incremento si concentra nelle Costruzioni e nei Servizi. Nella manifattura l’intensità di investimento cresce solo per le piccole e medie imprese. Le imprese organizzate in gruppi (poco più di 190mila imprese) generano il 65,3% del fatturato totale e il 57,9% del valore aggiunto dell’industria e dei servizi, quest’ultimo cresce dell’8,4% rispetto al 2022. E’ quanto emerge dal Report Istat sui conti economici delle imprese e dei gruppi di impresa per il 2023.
Nel 2023, sono poco più 4,5 milioni le imprese attive nell’industria e nei servizi di mercato (+ 0,8% rispetto al 2022) e occupano oltre 18,1 milioni di addetti (+2,4% sul 2022). I dipendenti sono circa 13,4 milioni (+3,3% sul 2022). Circa l’80% delle imprese opera nel settore dei Servizi (+1,1% rispetto al 2022) che occupa il 67,5% degli addetti e produce il 55,7% del valore aggiunto totale. Nei servizi la crescita dell’occupazione (+2,6% per gli addetti, +3,6% per i dipendenti) è di poco superiore alla media generale. Nell’Industria in senso stretto, nel 2023, sono attive l’8,3% delle imprese e si registra un calo rispetto all’anno precedente (-1,6%) in termini di numerosità. L’incremento occupazionale (+1,8% per gli addetti; +2,2% per i dipendenti) è inferiore alla media generale. Il settore, per il 2023, occupa il 23,5% degli addetti e realizza il 35,3% del valore aggiunto totale. Nel settore delle Costruzioni opera l’11,8% delle imprese attive che occupano il 9,0% degli addetti generando il 9,0% del valore aggiunto totale.
L’incremento dell’occupazione rispetto all’anno precedente è superiore alla media: +3,3% per gli addetti e +4,6% per i dipendenti. Le grandi imprese (0,1% del totale) generano circa il 35% del valore aggiunto del 2023, occupano circa un quarto degli addetti (24,4%), un terzo dei dipendenti totali (33,0%) e mostrano un incremento, per entrambe le variabili, del +4,4% rispetto all’anno precedente. Stessi incrementi si registrano per le medie imprese mentre sono leggermente inferiori (+4,3%) per la classe di addetti 20-49. Il 4,2% delle imprese è organizzato in strutture di gruppo (190.777 imprese in 124.274 gruppi), con oltre 6,9 milioni di addetti (+6,1% sul 2022) e generano il 57,9% del valore aggiunto dell’industria e dei servizi. La crescita occupazionale riguarda le imprese appartenenti a tutte le tipologie di gruppi: +10,6% per le imprese dei gruppi domestici, +4,6% per le imprese delle multinazionali estere e +1,9% per le imprese delle multinazionali italiane.
Le grandi imprese organizzate in gruppi sono soltanto il 2%, ma arrivano a produrre il 57,5% del valore aggiunto dei gruppi. Decresce lievemente la dimensione media delle imprese appartenenti a gruppi (36,3 addetti contro 39,3 del 2022). Per le imprese appartenenti a gruppi multinazionali i valori sono molto più consistenti: la dimensione media varia tra 111,9 addetti per le imprese dei gruppi con governance estera e 135,2 per quelle dei gruppi con governance italiana. Minore la dimensione media delle imprese dei gruppi domestici (18,4 addetti).
– foto IPA agency –
(ITALPRESS).


Tg Sport – 15/10/2025
BREAKING NEWS LOMBARDIA 15/10/2025

Prestiti, novità per i pensionati

Più trasparenza a tavola: arriva la direttiva Breakfast

Vacanze, il 70% dei viaggiatori abbraccia la “Joy of Missing Out”

IA, Bisio (Engineering) “Diventi motore crescita e competitività”

Forum Enpaia 2025, Italia ed Europa davanti alle sfide globali

I prodotti Plant based conquistano gli italiani

Agrifood Magazine – 15/10/2025

Regionali Campania, Fico “Voto fondamentale, basta autoreferenzialità”

Usb “Voli con armi da Malpensa a Israele”, Leonardo “Segnalazione senza fondamento”

La Commissione europea autorizza l’acquisizione di Versace da parte di Prada

Mediobanca, via libera dalla BCE ad acquisire il controllo di Banca Generali

Sinner “Un po’ di riposo prima di tornare al lavoro”
BREAKING NEWS LOMBARDIA – 25/8/2025

Ue, Labriola (Tim) “Serve coraggio, l’inazione non è un’opzione”

Camst riduce di 163mila KWh i consumi di energia, ecco il bilancio di sostenibilità 2024

IL NUOVO RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA, ALESSANDRO REALI, PRESENTA LA SQUADRA DI PRORETTORI E DELEGATI PER I PROSSIMI SEI ANNI
ZONA LOMBARDIA – 27 AGOSTO 2025
VIGEVANO, IMPRENDITORE DERUBATO ONLINE DI 43MILA EURO

Tg Sport – 15/10/2025
BREAKING NEWS LOMBARDIA 15/10/2025

Prestiti, novità per i pensionati

Più trasparenza a tavola: arriva la direttiva Breakfast

I prodotti Plant based conquistano gli italiani

Agrifood Magazine – 15/10/2025

Regionali Campania, Fico “Voto fondamentale, basta autoreferenzialità”

Focus ESG – Episodio 64

Cinema & Spettacoli Magazine – 15/10/2025

Nasce Medov Group, il nuovo brand della famiglia Schenone
Primo piano
-
Cronaca24 ore fa
BREAKING NEWS LOMBARDIA – 14 OTTOBRE 2025
-
Altre notizie24 ore fa
TG NEWS 14/10/2025
-
Economia22 ore fa
Via libera al primo pacchetto di misure per il settore moda, Urso “Dovere di tutelare i nostri brand”
-
Cronaca23 ore fa
Ricostruzione mammaria, al centro la terapia chirurgica personalizzata
-
Altre notizie10 ore fa
OGGI IN EDICOLA – 15 OTTOBRE 2025
-
Cronaca24 ore fa
COMUNICHIAMO – FESTIVAL VOGHERA DIGITAL, 5^ EDIZIONE
-
Cronaca24 ore fa
Turismo in crescita nel 2025, ma la domanda interna rallenta
-
Cronaca23 ore fa
Nasce la Filiera Tabacchicola Italiana a tutela del Made in Italy