Cronaca
Fondazione Cariplo per il benessere psicologico di bambini e adolescenti
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2 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Fondazione Cariplo affronta per il terzo anno consecutivo il grande tema della salute mentale e del benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambine e bambini, ragazzi e ragazze, un problema che riguarda l’intera comunità e che necessita di risposte urgenti e efficaci.
Con un budget di 2 milioni di euro Fondazione ha presentato stamani la terza edizione del Bando Attenta-mente, portando le risorse complessivamente stanziate dal 2022 ad oggi a oltre 11 milioni di euro. Il desiderio è garantire interventi diffusi e capillari, articolati e sistemici, in grado di generare valore per le traiettorie di vita di ragazzi e famiglie a rischio e in sofferenza, stimolando la partecipazione coordinata di attori del terzo settore, del mondo sanitario e della scuola.
Il bando 2024, in continuità con le edizioni precedenti, ha l’obiettivo di intercettare precocemente situazioni di disagio emergente o sommerso e aumentare la capacità dei territori di costruire per minori e famiglie forme di supporto e cura tempestive, ben calibrate sul piano educativo, sociale e sanitario. Attenta-mente si rivolge a reti di soggetti non profit, privati e pubblici: terzo settore, servizi di neuropsichiatria, scuole, e tanti altri attori della comunità. Gli enti interessanti hanno tempo fino al 2 luglio 2024 per candidarsi.
“Quando nel 2021 la Fondazione ha deciso di occuparsi delle fatiche psicologiche ed emotive dei ragazzi ha avviato un’azione di ascolto capillare che ha evidenziato, tra le altre cose, la mancanza di dati aggiornati. La ricerca presentata oggi, coordinata dall’Università di Pavia, è un contributo importante per approfondire questo fenomeno complesso. Oggi lanciamo anche la terza edizione di Attentamente, ma sappiamo che su questo fronte c’è ancora molto da fare. Siamo consapevoli che, oltre a iniziative come questa, che punta a sostenere risposte verso chi si trova già in una fase acuta e difficile, dobbiamo, parallelamente, strutturare interventi che aiutino le nostre comunità e le famiglie a dare, ai ragazzi e ai bambini, opportunità per tornare a vivere relazioni arricchenti, le amicizie e momenti di serenità”, ha detto Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo.
Grazie alle prime due edizioni del bando sono già attivi 57 progetti in tutta la Lombardia e nelle province di Novara e VCO: oltre 750 gli attori coinvolti (terzo settore, neuropsichiatrie, consultori, scuole, comuni e università, per arrivare fino alle consulte giovanili, alle rappresentanze studentesche e al mondo dello sport), in campo a favore di bambini e ragazzi e delle loro famiglie.
I progetti cercano di intercettare il sommerso di sofferenza emotiva e psicologica tramite strumenti digitali – app, numeri verdi, canali WhatsApp e profili Instagram dedicati – e azioni di prossimità negli spazi di vita quotidiana dei ragazzi. Per i disturbi “conclamati”, si affiancano i percorsi terapeutici con azioni di natura sociale, educativa e psicologica.
E poi ancora: attività di formazione-sensibilizzazione agli adulti di riferimento (genitori, insegnanti, istruttori sportivi, ma anche pediatri e medici di base…) per imparare a cogliere e gestire i segnali di difficoltà e i disturbi. E soprattutto poi dare voce e strumenti ai ragazzi, perchè possano alzare la mano, raccontare, prendere in mano il loro progetto di vita.
Dai dati di monitoraggio del Bando Attenta-mente presentati oggi al MEET emerge che sono più di 4mila i minori e le famiglie in condizioni di malessere intercettati e seguiti finora dai 34 progetti della prima edizione, oltre 12mila i bambini, ragazzi e genitori coinvolti in azioni di promozione del benessere, 5mila i professionisti interessati o formati, 100mila le persone raggiunte da azioni di informazione e sensibilizzazione.
IL QUADERNO: una fotografia del problema Il sostegno ai progetti si è mosso in parallelo alla raccolta di dati e allo studio dei fenomeni in atto. Nel corso della mattinata Fondazione Cariplo ha infatti presentato il nuovo Quaderno “Neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti”, che contiene gli esiti di una ricerca basata sull’analisi degli accessi ai servizi sanitari in Lombardia avvenuti prima, durante e dopo la pandemia, dal 2015 al 2022.
Lo studio, unico nel suo genere, per la numerosità della popolazione interessata e per la quantità di dati considerati, include tutto l’ambito dei disturbi del neurosviluppo, quindi sia neurologici che psichiatrici. La ricerca è stata coordinata dall’Università di Pavia che ha attivato un team interdisciplinare di esperti provenienti anche da altre realtà (Università di Milano Bicocca e di Brescia, Fondazione IRCCS «Cà Granda» Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Fondazione IRCCS Mondino, ASST Spedali Civili di Brescia e Regione Lombardia).
Sono stati analizzati oltre 100 milioni di record anonimi di accessi al pronto soccorso, dimissioni dai reparti ospedalieri, prestazioni ambulatoriali, prescrizioni farmacologiche e percorsi di residenzialità terapeutica.
I dati relativi al 2022 evidenziano che 137.444 bambini e ragazzi si sono rivolti al sistema sanitario regionale per disturbi neuropsichici di diversa gravità: 110 mila sono stati seguiti in ambulatorio, quasi 25mila in pronto soccorso, più di 17 mila assumono psicofarmaci, quasi 7mila sono stati ricoverati almeno una volta, oltre 500 hanno intrapreso un percorso in comunità terapeutica. Inoltre, nel 2022, il 51% di tutti i ricoveri per disturbi psichiatrici e il 79% di quelli per disturbi neurologici è avvenuta in reparti inappropriati, come pediatria e psichiatria adulti, invece che in posti letto di neuropsichiatria.
Importanti criticità si riscontrano nella continuità di cura tra ospedale e territorio, perfino per situazioni a rischio di vita quali i comportamenti autolesivi e suicidari nonostante l’enorme sforzo in atto per garantire risposte: i dati dicono che il 74% di chi accede in Pronto Soccorso non ha contatti con gli ambulatori territoriali nello stesso anno.
La ricerca restituisce una fotografia importante della domanda e risposta di cura, ma parziale, poichè è relativa a chi ha già un disturbo e riesce ad accedere ai servizi: mancano informazioni sulle liste d’attesa, su chi non ha ancora un disturbo conclamato ma ha una situazione a rischio elevato o difficoltà psicologiche, quindi l’analisi riguarda solo la punta dell’iceberg. La saturazione del Sistema e la maggiore complessità dei casi seguiti impediscono infatti la presa in carico (e la fotografia) della reale domanda.
In questo contesto già sofferente e con risorse limitate, spiccano alcuni dati in crescita, che superano i trend già in aumento prima della pandemia: riguardano le femmine, gli adolescenti, i disturbi psichiatrici, gli agiti suicidari e il ricorso a psicofarmaci. Le femmine sorpassano i maschi per ricorso a farmaci, accessi al PS, ricoveri in ospedale e avvio di percorsi di residenzialità terapeutica. Aumentano inoltre i ragazzi con ideazione suicidaria o comportamento autolesivo/suicidario accolti per la prima volta in pronto soccorso o in reparto: passano da un andamento sostanzialmente stabile nel periodo pre-Covid (112 nel 2016 e 115 nel 2019) a 333 nel 2022 (+189%).
L’impatto del COVID sulle nuove generazioni è appena cominciato, proseguirà per molti anni, e in particolare sulle popolazioni più vulnerabili come i minori di famiglie fragili (genitori con difficoltà socioeconomiche, con problemi di salute mentale), minori in contesti problematici e poveri di servizi, ma anche di origine straniera, bambini piccoli, bambine e ragazze. L’emergenza sugli adolescenti e sui disturbi psichiatrici comprime infatti le possibilità di intercettazione precoce e cura tempestiva dei più piccoli e delle problematiche neurologiche o di linguaggio e apprendimento.
ESEMPI CONCRETI: 2 progetti sostenuti da Attenta-mente Andrea è un ragazzo di quasi 17 anni: silenzioso, sensibile, con importanti cali dell’umore che spesso lo portano a ritirarsi, a stare da solo per lunghi periodi chiuso in casa. Così è stato presentato, così l’educatore lo ha accolto e affiancato per alcuni pomeriggi. ‘Non ho mai visto nessun ragazzo disegnare così benè. Forse per la prima volta Andrea è stato “guardato” con occhi diversi, e questo “sguardo” è stato condiviso con il neuropsichiatra della Uonpia, con gli insegnanti della scuola, con la famiglia. Durante una pesante ricaduta, Andrea è stato aiutato dagli adulti intorno a lui (l’educatore, il neuropsichiatra, l’insegnante…) a rialzarsi, ha imparato a riconoscere alcune fatiche ed a gestire meglio i momenti difficili.
La mamma ha trovato nel gruppo genitori un sostegno e, rinfrancata, è riuscita anche a spendersi come sostegno per altri genitori. Andrea, nel corso di questi mesi, ha preso delle decisioni: cambierà il suo percorso di studi per valorizzare al meglio il suo talento, e riprenderà con maggiore fiducia il suo percorso, anche se avrà bisogno ancora del sostegno intorno a lui.
Il progetto V.I.T.A., finanziato dal bando Attentamente di Fondazione Cariplo, è nato per questo: costruire un sistema di cura per ragazzi in difficoltà confrontando sguardi e saperi, diversi ma complementari, necessari a sostenere coloro che ne hanno più bisogno.
Il Progetto V.I.T.A. è attivo nei Municipi 4 e 5 di Milano, grazie alla Cooperativa sociale La Strada, Associazione L’IMPRONTA e il Consorzio CGM “Come possiamo dare continuità al lavoro fatto a scuola, per il benessere degli adolescenti?” a porre questa domanda sono i dirigenti scolastici degli Istituti Superiori coinvolti in via sperimentale dal progetto SHiP! E come mai se lo chiedono? “Perchè sta funzionando” è la risposta.
Ma cosa è successo di preciso? I partner di progetto, abituati a lavorare con gli adolescenti in luoghi informali – come la strada o i centri di aggregazione giovanile – hanno provato a portare quella stessa informalità nel luogo più formale di tutti: la scuola.
E così educatrici e pedagogiste si sono messe nei corridoi: luoghi di passaggio, quelli meno strutturati, dove i ragazzi si intrattengono, si alleggeriscono, trovano rifugio. L’obiettivo? Agganciarli e far emergere le loro fatiche, nell’ottica non di rispondere a delle emergenze, ma di trovare un modo per intercettare precocemente il disagio. Come un’antenna.
Lavorando a scuola, SHiP! non ha incontrato solo i ragazzi, ma anche gli insegnanti, i genitori, il personale ATA, scoprendo che – con un intervento delicato e professionale da parte di tutta la rete – si può sciogliere e risolvere un problema prima che diventi un’emergenza che necessita di una presa in carico da parte dei servizi.
Così, dopo solo un anno di lavoro, quello che è emerso è una nuova dimensione-scuola: una trama fitta di relazioni, bisogni e aspettative che – sotto la lente dell’informalità – si propone come un ambiente inedito che – per essere conosciuto – necessita di nuovi strumenti, nuove domande e nuove collaborazioni tra enti e professionisti. E questo è proprio l’obiettivo che si è dato SHiP! per il futuro: continuare a lavorare in sinergia e mantenere questo sguardo allargato, per trovare nuove risposte alle vecchie domande e per aggiornare quelle domande alla contemporaneità.
Il Progetto SHIP! è attivo a Luino/Laveno, Sesto Calende, Tradate/Venegono Inferiore in Provincia di Varese, grazie alle Cooperative Sociali L’Aquilone, Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, Centro Gulliver e NATURart.
– Foto ufficio stampa Fondazione Cariplo –
(ITALPRESS).
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Torino, la città dove la posta viaggia a energia pulita
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16 Dicembre 2025di
Redazione
TORINO (ITALPRESS) – A Torino la posta viaggia sempre più spesso a zero emissioni. E’ il risultato di un investimento concreto di Poste Italiane che trasforma edifici, mezzi e abitudini quotidiane della città. Con i quattro impianti fotovoltaici attivi installati da Poste Italiane negli impianti cittadini viene garantita una potenza complessiva di 408 kWp e una produzione stimata di circa 450 MWh all’anno. Un contributo che consente di ridurre l’emissione di 118 tonnellate di Co2 ogni anno, equivalenti all’assorbimento di oltre 4 mila alberi. Con l’energia ricavata dai soli impianti di Corso Grosseto e via Marsigli, il gruppo riesce così a coprire l’intero fabbisogno energetico dei veicoli elettrici utilizzati dai portalettere della città. “A Torino – ha dichiarato Samuele Bilello, presidio Immobiliare Piemonte Poste Italiane – stiamo portando avanti vari interventi strutturali che hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni. Stiamo sostituendo le vecchie caldaie con nuove pompe di calore, abbiamo installato 40mila corpi illuminanti LED e abbiamo anche installato gli smart building che ci permettono di controllare da remoto i nostri uffici. Abbiamo anche installato quattro impianti fotovoltaici di grandi dimensioni con una superficie totale pari a 15 campi da tennis. Questi impianti ci permettono, con la flotta di mezzi elettrici, di consegnare la posta a zero emissioni. Questi traguardi e queste trasformazioni concrete delle nostre strutture ci permetteranno di raggiungere l’obiettivo di Poste Italiane delle zero emissioni”. Nel centro di distribuzione di corso Tazzoli, cuore della logistica cittadina, convivono mezzi elettrici, impianti fotovoltaici di nuova generazione e sistemi avanzati di gestione intelligente degli edifici. Il percorso sta già dando i risultati sperati: dal confronto tra i consumi elettrici 2021-2022 e 2024-2025 emerge una riduzione del 17,8% nonostante l’aumento dei mezzi elettrici e l’ammodernamento degli impianti. Gli edifici sono dotati di sistemi BMS, capaci di monitorare in tempo reale illuminazione, climatizzazione e consumi ottimizzando i carichi e riducendo gli sprechi. La riduzione delle emissioni è garantita anche dalle nuove pompe di calore che hanno sostituito le vecchie caldaie a gas presenti negli immobili aziendali e dalla nuova illuminazione a LED che ha ridotto i consumi di oltre il 60%. Grazie al progetto “Smart Building”, in provincia di Torino 190 uffici sono dotati di un sistema di monitoraggio e gestione integrata intelligente e automatizzata degli impianti ed è previsto un risparmio medio del 15% sui consumi di energia elettrica e del 10% sui consumi di gas. “Il progetto di sostenibilità avviato da Poste Italiane a Torino – ha dichiarato Federico Galiera, Recapito Torino Tazzoli Poste Italiane – è un esempio concreto di come la nostra azienda stia investendo nel futuro del territorio. L’elettrificazione della flotta, l’installazione degli impianti fotovoltaici e la modernizzazione degli edifici non sono interventi simbolici, ma azioni che hanno un impatto reale sulla qualità dell’aria, sull’efficienza energetica e sulla vita quotidiana delle comunità. I veicoli garantiscono il recapito con più efficienza, più sicurezza e più carico, rispondendo così in maniera positiva alla crescente domanda generata dall’e-commerce. Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti e del contributo che il nostro lavoro offre all’ambiente e alla città”. Anche la flotta dei mezzi di trasporto per la città, infatti, si rinnova: gli addetti alle consegne possono contare su 40 furgoni elettrici e 59 auto elettriche che si aggiungono ai 108 tricicli elettrici e 28 quadricicli elettrici utilizzati ogni giorno dai portalettere. Per supportare la nuova flotta, nel Centro di Distribuzione di corso Tazzoli, sono state installate 86 colonnine elettriche per la ricarica dei veicoli per un totale di 267 in tutta Torino. Le particolari caratteristiche e gli allestimenti dei nuovi veicoli ad energia pulita, realizzati appositamente per Poste Italiane, aumentano inoltre la sicurezza per i conducenti e la capacità di carico.
-foto xb4/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Scoperte migliaia di orme di dinosauri nel Parco dello Stelvio, Fontana: “Un regalo della storia alle Olimpiadi”
Pubblicato
1 ora fa-
16 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana l’ha definito “un regalo della storia alle olimpiadi”. Ma già la si comincia a chiamare “la valle dei dinosauri”.
Nella Valle di Fraele, per la precisione tra Livigno e Bormio (località che saranno protagoniste dei giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026), è stata rinvenuta la più grande concentrazione di orme di dinosauri risalenti al periodo Triassico, circa 210 milioni di anni fa. La scoperta è avvenuta lo scorso 14 settembre ad opera del fotografo Elio Della Ferrera durante un’escursione all’interno del Parco dello Stelvio per fotografare cervi e gipeti. Mentre osservava con il binocolo, ha notato un versante roccioso con sopra numerose depressioni grandi anche fino a 40 cm di diametro in più casi disposte in file parallele.
“Questa scoperta è avvenuta un po’ per caso in un luogo che già conoscevo tra queste montagne molto ripide. Quando ho notato che su queste superfici vi erano tracce particolari, ho capito subito che si trattava di orme di dinosauri – racconta – Ho voluto andare alla base di una di queste pareti e mi sono trovato davanti questa cosa incredibile. Una quantità enorme di impronte di notevoli dimensioni e nelle quali si potevano intravedere gli artigli di queste impronte”.
Una scoperta resa ancora più incredibile anche per lo stato di conservazione, dal momento che si trovano in una zona impervia e non battuta, circondata anche da boschi molto fitti. Come spiegato da Cristiano dal Sasso, paleontologo del museo di storia naturale di Milano, la maggior parte delle orme sono attribuibili a dinosauri prosauropodi: si tratta di erbivori dal collo lungo, testa piccola, ad andatura bipede che in certi casi potevano raggiungere una lunghezza anche di 10 metri.
La straordinarietà di questa scoperta è che tali tracce sono distribuite su una distanza di 5 km e in certi casi è possibile trovare anche 4-6 orme per metro quadrato di dimensioni variabili. Si tratta di migliaia di orme che rappresentano le prime di dinosauro scoperte in Lombardia e le prime a essere rinvenute nel dominio austroalpino italiano. La loro presenza su delle pareti di montagna conferma le teorie che milioni di anni fa la Lombardia fosse in realtà un mare che si affacciava su uno degli oceani primordiali, con un clima molto simile a quello delle odierne isole tropicali. ”
Forse la storia ci fa il secondo regalo, dato che un anno fa aveva mostrato un graffite individuato a oltre 3mila metri di quota. La scoperta di quest’anno è ancora più clamorosa, uno dei più grandi siti di orme di tutto il mondo. Una scoperta incredibile che deve essere valorizzate. Oltre alle olimpiadi e alla loro legacy, ci sarà quindi anche questo eccezionale ritrovamento”, dichiara il governatore Fontana.
Per il presidente della fondazione Milano Cortina Giovanni Malagò si tratta di “uno spot incredibile per la Lombardia e quei luoghi, ma anche per le Olimpiadi. Pare quasi fatto apposta: non dimentichiamo che sono state rinvenute tra Bormio e Livigno, le località dove verrà assegnato il maggior numero di medaglie dei giochi. Bormio, Livigno e la Lombardia sono protagoniste con i giochi di Milano Cortina. Sono luoghi magici e oggi lo sono ancora di più”.
“Credo che bisognerà immaginarlo perché diventi luogo di visita per le scuole e per i ragazzi. Lavoriamo insieme e il nostro museo di storia naturale è naturalmente a disposizione. Oltre che dal punto di vista turistico, vorrei diventasse soprattutto un luogo educativo”, ha sottolineato il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
-Foto ufficio stampa Comune di Milano e xh7/Italpress-
(ITALPRESS).
Cronaca
San Raffaele di Milano, Bertolaso: “La sicurezza dei pazienti è sempre stata garantita”
Pubblicato
1 ora fa-
16 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “Alla data odierna le attività assistenziali interessate risultano riorganizzate secondo le prescrizioni impartite, la sicurezza dei pazienti è sempre stata garantita attraverso misure immediate e verificabili. L’Ats ovviamente prosegue il monitoraggio costante dell’attuazione delle prescrizioni e si riserva ogni ulteriore valutazione prevista dalla normativa vigente”. Così l‘assessore al welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso riferendo al consiglio regionale sui fatti avvenuti all’ospedale San Raffaele di Milano tra il 5 e il 7 dicembre.
“La sequenza degli eventi dimostra che non vi è stata alcuna sottovalutazione, non c’è stata inerzia e nessun ritardo da parte delle istituzioni regionali. E non poteva essere diversamente, se mi permettete di sottolinearlo, ma al contrario abbiamo adottato un’azione tempestiva, coerente e rigorosa, esercitata nel pieno rispetto delle competenze e a tutela dell’interesse pubblico”, ha aggiunto Bertolaso.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Tg News 16/12/2025
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