Cronaca
Palermo, con la passeggiata di Sant’Erasmo nuovo tratto del waterfront
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11 mesi fa-
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Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – E’ stata completata a Palermo la passeggiata che da Sant’Erasmo porta al Foro Italico, con un intervento di ripavimentazione e di riconfigurazione, la creazione di un belvedere con vista mare e una lunga seduta. La “villa a mare” è stata pulita e illuminata, gli alberi sono stati potati e adesso dalla strada è possibile vedere il mare. Non mancano due piccole aree attrezzate per bambini e fitness.
La presentazione è avvenuta il pomeriggio del 4 luglio: accanto al presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, e l’assessore alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta.
Il commento del presidente dell’AdSP Monti: “Oggi restituiamo un’altra porzione di mare alla città, al termine di un intervento che permette di passeggiare guardando il mare e di raggiungere la Cala e il Palermo Marina Yachting, attraversando posti riqualificati, illuminati e non più abbandonati e insicuri. Un luogo di svago, incontro, attività ricreative, sportive a disposizione di tutti, un’opera di valorizzazione che ci inorgoglisce e, al tempo stesso, ci impegna a continuare il nostro ambizioso percorso che culminerà nel completamento del progetto di interfaccia. Questo “prolungamento” della passeggiata di Sant’Erasmo, rappresenta ancora una volta l’idea di sviluppo portuale che l’AdSP porta avanti, facendo coesistere sviluppo dei traffici portuali e sostenibilità ambientale e sociale”.
Nel dettaglio, l’intervento ha riguardato la ripavimentazione della superficie del terrazzo del Foro Italico, a quota +3,30, per l’intera estensione della villa a mare, con pietra di Billiemi, come da iconografia storica, mentre nel tratto ribassato della passeggiata a mare è stato realizzato un pavimento in doghe di WPC. Presente uno spazio ombreggiato, con struttura in acciaio zincato e pergolato in alluminio, con due grandi sedute in pietra. Adiacente a questo spazio è stata creata un’area per il fitness dotata di attrezzi fissi mentre una porzione della villa a mare, accanto alla terrazza, è stata, invece, destinata ad area giochi per bimbi: entrambe le aree sono state definite con pavimentazione antitrauma in gomma. E’ stato realizzato l’impianto di illuminazione ai bordi della terrazza e all’interno della villa, quello di videosorveglianza e quello di smaltimento delle acque meteoriche. E’ stata, inoltre, piantata una nuova siepe tipo Metrosideros alta circa novanta centimetri. L’arredo urbano comprende anche i cestini per rifiuti per la raccolta differenziata e alcuni alloggi in acciaio per biciclette. Per impedire l’accesso dei mezzi alla banchina sono stati collocati nei varchi dei dissuasori fissi in cemento bianco. E’ stata anche definita la pavimentazione e la seduta nella parte sud del porticciolo, nel luogo occupato da un vecchio distributore di benzina ora dismesso. Alla fine del mese di luglio verranno avviati i lavori per la realizzazione di un monumento ai caduti, per il quale si è in attesa del parere della Soprintendenza: sarà collocato nelle immediate vicinanze della villa comunale a mare, in prossimità della passeggiata a mare che porta al Foro Italico, in direzione via Lincoln. I lavori sono stati aggiudicati nel marzo 2023 alla ditta Costruzioni Generali e Servizi di Ingegneria s.r.l. – che ha offerto il ribasso del 25,156%- per un importo complessivo di 1.511.201,31 euro. Per l’esecuzione dei lavori la ditta appaltatrice si è avvalsa delle ditte subappaltatrici I.CO.SE.R. s.r.l. e Gangi Impianti s.r.l., entrambe di Gangi (PA), che hanno realizzato buona parte dei lavori sia edili che impiantistici.
La soddisfazione per un lavoro terminato lascia subito il posto a nuovi obiettivi, in questo caso alla progettazione di un insieme di opere che cambieranno in modo significativo l’aspetto e le funzionalità di spazi importanti, attrattivi ricchi di potenzialità funzionali, sociali, produttive connesse sia al ruolo del porto che alle attività della città.
L’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale e il Comune di Palermo hanno, infatti, appena firmato un accordo operativo che discende dall’accordo quadro siglato l’11 novembre del 2022, in cui si individuavano gli ambiti di intervento di comune interesse in modo da disciplinare congiuntamente i lavori per la rigenerazione urbana del waterfront di competenza di entrambi e migliorare le connessioni di interfaccia città-porto con l’armonizzazione degli strumenti urbanistici dei due Enti.
Adesso è l’ora del concorso internazionale d’idee – strumento fondamentale che porta alla progettazione e, quindi, alla realizzazione dell’opera, come avvenuto nel 2018 con il progetto di interfaccia che, appena sarà terminato, modificherà l’ingresso in porto sulla via Crispi – per la riqualificazione del Foro Italico e delle aree di interfaccia città-porto, attraverso il quale individuare il miglior progetto che dovrà coordinarsi sia con lotti del waterfront già in fase di realizzazione, sia con gli interventi previsti dal Comune per alcune aree. Il bando fissa i principi che i progettisti dovranno seguire nell’immaginare il futuro di un’area nevralgica.
Il nuovo bando – definito nel dettaglio dalle due amministrazioni, precisando le richieste, i vincoli, le procedure e i premi – prevede una procedura aperta in unico grado in forma anonima, ai sensi dell’art. 46 comma 4 del Decreto Legislativo 31 marzo 2023, n°36 e sarà pubblicato, previa condivisione con gli ordini professionali competenti, entro la metà del mese di luglio, completate le verifiche amministrative. I termini di pubblicazione sono stati fissati in 90 giorni. Sarà data immediata comunicazione alla stampa per la massima diffusione.
Il Concorso stabilirà una graduatoria di merito, con la distribuzione di un montepremi che ammonta complessivamente a 185.000,00 euro.
In particolare, saranno assegnati i seguenti premi:
Premio per il 1° classificato: 80.000,00 euro;
Premio per il 2° classificato: 40.000,00 euro;
Premio per il 3° classificato: 20.000,00 euro;
Premio per il 4° classificato: 10.000,00 euro;
La Commissione giudicatrice individuerà, inoltre, tre ulteriori proposte progettuali, da menzionare quali meritevoli, senza formazione di graduatoria, cui verrà assegnato un rimborso spese pari a 5.000 euro.
Il concorso di idee rappresenta un’opportunità per mettere a sistema i numerosi cambiamenti già in atto e incanalarli in uno sviluppo omogeneo per disegnare la Palermo del futuro, un’opera strategica in grado di accelerare il percorso di sviluppo avviato da alcuni anni in una prospettiva di crescita della città a livello urbanistico, infrastrutturale, paesaggistico.
Scopo del concorso di idee sarà, pertanto, quello di offrire uno sguardo complessivo, definendo e attribuendo le funzioni di ciascuna zona del litorale presa in considerazione, che faccia parte sia del waterfront, sia delle zone adiacenti di competenza comunale. E continuando il percorso di rigenerazione urbana, mediante una collaborazione costante con l’Amministrazione comunale, in cui il nuovo progetto diventa simbolo di una visione di futuro condivisa.
“Oggi si compie – spiega il sindaco Lagalla – un altro concreto e importante passo di rigenerazione dell’area del porto con l’obiettivo che questa amministrazione ha fissato nell’ultimo biennio: tornare a guardare il nostro mare, senza più voltargli le spalle come succede da decenni. Se oggi raggiungiamo questo risultato e guardiamo con fiducia e ambizione ai prossimi traguardi, è grazie all’intensa e proficua collaborazione tra il Comune e l’Autorità portuale, per la quale ringrazio la costante disponibilità del suo presidente Monti. Insieme e in sinergia stiamo portando avanti progetti che vanno dalla riqualificazione del Foro Italico a quella di via Crispi affinchè questo asse diventi davvero il biglietto da visita che vogliamo per chi raggiunge Palermo dal mare e per i palermitani stessi. Tutto questo vogliamo realizzarlo all’insegna del rispetto per l’ambiente e con la possibilità di creare nuovi servizi a cittadini e turisti”.
“Le istituzioni sono più efficaci – riprende Monti- quando collaborano e la granitica sinergia con il Comune di Palermo ci ha consentito di indire il concorso internazionale di idee per il Foro Italico per alcune aree-cerniere tra porto e città. Fra qualche mese, come è successo per il progetto di interfaccia, potremo selezionare il progetto che più rispecchierà la nostra idea di Foro Italico, di molo sud – per completare l’offerta turistica del PMY – e della via Crispi per risolvere i problemi legati al traffico che ben conosciamo, in perfetta contiguità con l’interfaccia a cui da mesi ormai stiamo lavorando e che modificherà totalmente l’ingresso in porto. Passerelle e tanto verde saranno il simbolo di questo cambiamento. Stiamo lavorando con l’obiettivo di vedere le aree demaniali portuali sempre più connesse alla vita dei cittadini e alle attività urbane. Punteremo a coniugare funzioni portuali e nuovi servizi urbani, disegnando relazioni rinnovate con il tessuto urbano e con il fronte d’acqua, e riqualificando il patrimonio architettonico – pensiamo all’ex Tirrenia trasformata in “innovation hub” – e gli spazi aperti. Ci aspettiamo di ricevere progetti di alto livello che guardino anche a ulteriori sviluppi della linea di costa, includendo le aree che ricadono nella giurisdizione dell’AdSP ma tenendo conto del complessivo riordino, previsto dal Comune, delle aree a mare. Credo che questa forma di collaborazione con l’amministrazione sia un modello virtuoso per raggiungere mete concrete e comuni nella gestione del mare a Palermo”
“La rigenerazione del waterfront centrale di Palermo – è il commento dell’assessore Carta – oggi fa un salto di livello perchè con il nuovo accordo operativo il Comune di Palermo e l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale mettono in campo le loro migliori risorse finanziarie e tecniche per riqualificare la via Crispi, con la realizzazione di una passerella pedonale su via Amari, e per rigenerare complessivamente il Foro Italico, uno degli spazi pubblici vegetali più importanti della città, amato dai cittadini e dai turisti e sempre più sede di grandi eventi, ma anche di convivialità quotidiana. Per il parco del Foro Italico verrà bandito un concorso internazionale di idee per dotarlo di quelle strutture compatibili ad accogliere le diverse funzioni e per poter consentire ai fruitori di affacciarsi sul mare riportando la passeggiata della Marina a contatto con il profumo, il suono, l’incanto dell’acqua”.
L’obiettivo comune è quello di legare ancora più saldamente la città al mare e permettere anche la realizzazione di una serie di servizi rivolti a cittadini e turisti, con la creazione di posti di lavoro a sostegno dell’economia locale.
“Stiamo vivendo un ciclo di particolare dinamismo e mi piace pensare a un nuovo sguardo su Palermo perchè, con la sistemazione del Foro Italico e delle aree di interfaccia, si potrà davvero cogliere la bellezza più genuina della città. Il bando segna l’avvio di una progettualità più articolata che punta a sviluppare le potenzialità della fascia costiera, facendone un punto di riferimento sotto il profilo estetico, della sostenibilità, della socialità. Un ulteriore elemento attrattivo per cittadini e turisti”, conclude Monti.
– Foto ufficio stampa Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale –
(ITALPRESS).
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Banca del Fucino con la Fondazione Santo Versace per “Abbracci in Libertà” al carcere di Bollate
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27 Maggio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – E’ stato inaugurato il nuovo spazio “Abbracci in Libertà”, un progetto realizzato dalla Fondazione Santo Versace con il supporto di Banca del Fucino. Il progetto fortemente voluto da Francesca De Stefano Versace e realizzato grazie al supporto di Banca del Fucino ha visto la riqualificazione di un’area esterna del reparto femminile della Casa di Reclusione di Bollate (Milano).
L’idea nasce dalla necessità di creare un luogo accogliente ed esclusivo all’interno del carcere che diventi un punto d’incontro, relazione e socialità per le madri detenute e i loro figli. Uno spazio “a misura di bambino”, che attraverso il linguaggio della bellezza sappia regalare dei momenti di serenità e amore per condividere, appunto, degli abbracci in libertà.
“Abbiamo scelto di sostenere questa iniziativa – dichiara l’Amministratore Delegato di Banca del Fucino, Francesco Maiolini – perché crediamo nel valore di progetti che tutelano la dignità umana e rafforzano legami fondamentali, come quello tra madre e bambino. Creare uno spazio a misura di bambino all’interno del carcere significa offrire un ambiente accogliente e rispettoso dei bisogni affettivi e di crescita dei più piccoli, anche in un contesto complesso. È un impegno che guarda all’inclusione, alla speranza e alla possibilità di costruire un futuro migliore, partendo dall’infanzia e dalla relazione più profonda che esista”.
– foto ufficio stampa Banca del Fucino –
(ITALPRESS).
Cronaca
Al San Raffaele il primo caso di cammino recuperato in un paziente paraplegico
Pubblicato
42 minuti fa-
27 Maggio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il caso clinico, pubblicato oggi su Med – Cell Press e condotto dal team multidisciplinare del MINE Lab, che vede coinvolti i medici, fisioterapisti e i ricercatori dell‘Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) insieme ai bioingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa coordinati dal professor Silvestro Micera, descrive l’incredibile recupero di un uomo di 33 anni con una lesione midollare traumatica a livello T11-T12 estesa al cono midollare che ha causato un grave deficit motorio dovuto al danno del sistema nervoso sia centrale che periferico.
I ricercatori, dopo aver impiantato chirurgicamente un neurostimolatore midollare nello spazio epidurale hanno applicato protocolli specifici di stimolazione e riabilitazione, hanno migliorato significativamente forza muscolare, deambulazione e controllo motorio. Questo lavoro si inserisce in un percorso di ricerca avviato con il primo intervento di impianto di un neurostimolatore midollare nel 2023, eseguito dal team di neurochirurghi dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, guidato dal professor Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia all’IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario di Neurochirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele.
Il percorso è proseguito con la pubblicazione, su Science Translational Medicine nel 2025, dei primi risultati ottenuti su due pazienti impiantati che dimostrano l’efficacia del protocollo innovativo di stimolazione elettrica epidurale nel trattamento delle lesioni del midollo spinale. “Con questo case study abbiamo dimostrato, per la prima volta, l’efficacia della stimolazione elettrica epidurale (Epidural Electrical Stimulation, EES) coadiuvata dalla riabilitazione nel ripristinare le funzioni motorie degli arti inferiori in un paziente affetto da paraplegia a causa di una lesione grave estesa al cono midollare, ovvero la porzione terminale del midollo spinale, consentendogli di raggiungere la stazione eretta e di deambulare per brevi distanze. – spiega il dottor Luigi Albano, neurochirurgo e ricercatore dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e primo autore dello studio – Oltre al recupero motorio, la stimolazione ha determinato un miglioramento clinicamente rilevante del dolore neuropatico e della qualità della vita complessiva del paziente”. “I risultati di questo studio – aggiunge il professor Pietro Mortini – offrono nuove speranze ai pazienti con lesioni midollari gravi che hanno vissuto un lungo periodo di immobilità, offrendo la possibilità di recuperi impensabili fino a poco tempo fa grazie all’integrazione della neuromodulazione avanzata e della riabilitazione personalizzata”.
“Proprio per la complessità anatomica e funzionale di questa zona, tali lesioni risultano tra le più difficili da trattare e spesso comportano una combinazione di paraplegia, dolore neuropatico severo e disturbi sfinterici. – spiega il dottor Luigi Albano – Il quadro clinico può variare da paziente a paziente, ma nella maggior parte dei casi si osservano deficit motori e sensitivi gravi e persistenti che impattano profondamente sulla qualità della vita e sull’autonomia. Le opzioni terapeutiche tradizionali sono limitate e si concentrano soprattutto sulla riabilitazione, ma i margini di recupero sono generalmente modesti. È in questo contesto che l’applicazione della stimolazione elettrica epidurale rappresenta un potenziale punto di svolta, aprendo nuove prospettive di trattamento anche per le lesioni più complesse”.
Il protagonista di questo studio è un uomo di 33 anni, colpito quattro anni fa da una grave lesione midollare a livello toracico basso (T11-T12), che gli ha causato una paralisi degli arti inferiori. La lesione, classificata come “incompleta” (grado C secondo la scala ASIA), aveva però compromesso profondamente la sua capacità di movimento. Nonostante due cicli intensivi di riabilitazione eseguiti dopo l’incidente, il paziente non era più in grado di camminare né di stare in piedi. Gli esami avevano anche evidenziato un danno alle radici nervose che collegano il midollo spinale ai muscoli delle gambe (da L4 a S1), segno che, oltre al sistema nervoso centrale, era coinvolto anche quello periferico
Si tratta di una condizione particolarmente difficile da trattare, perché le terapie tradizionali raramente danno risultati quando i circuiti nervosi sono danneggiati a più livelli. Per offrire una nuova possibilità, il paziente è stato incluso nel trial clinico Neuro-SCS-001, che valuta gli effetti della stimolazione elettrica epidurale combinata con un programma di riabilitazione personalizzato. “Abbiamo impiantato un sistema di stimolazione midollare con 32 elettrodi, posizionandolo tra T11 e L1. – spiega il professor Pietro Mortini – La stimolazione, una volta attivata, ha consentito di riaccendere alcuni circuiti nervosi residui, in particolare quelli che controllano i muscoli del tronco e i flessori dell’anca, essenziali per il recupero della postura e della camminata. Dopo una fase iniziale di calibrazione, il paziente ha seguito un programma riabilitativo innovativo che integra esercizi in ambiente di realtà virtuale, utilizzando feedback sensoriali e motori”.
Grazie al programma di riabilitazione innovativa, seguito dai fisioterapisti dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, i miglioramenti sono stati sorprendenti: “In soli tre mesi, il paziente ha manifestato un incremento significativo dell’escursione articolare dell’anca, con un conseguente potenziamento della mobilità degli arti inferiori; ha inoltre migliorato il controllo posturale del tronco in posizione seduta, permettendo lo spostamento del baricentro senza perdita di equilibrio; infine, si è osservato un ampliamento dell’angolo di flessione del tronco, riscontrabile esclusivamente con lo stimolatore attivo” commenta il dottor Daniele Emedoli, fisioterapista ricercatore dell’Unità di Riabilitazione Disturbi Neurologici-Cognitivi-Motori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
Nel tempo, ha gradualmente ridotto il supporto necessario per camminare: da esercizi su tapis roulant con scarico del peso corporeo, è passato a camminare con l’ausilio di un deambulatore e tutori. Alla dimissione, era già in grado di percorrere 58 metri in sei minuti e completare il test dei 10 metri in poco più di 40 secondi. Ma il traguardo più incredibile è arrivato sei mesi dopo l’intervento: ha camminato autonomamente per un chilometro con il solo ausilio del deambulatore e tutori. “Il successo di questo percorso dimostra quanto sia fondamentale il lavoro di squadra tra fisioterapisti, fisiatri, neurologi, neurochirurghi e ingegneri. commenta il dottor Sandro Iannaccone, Direttore del Dipartimento di Riabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele – Solo grazie a una stretta collaborazione e a un approccio multidisciplinare, che integra tecniche avanzate di neuromodulazione con la riabilitazione tecnologica e personalizzata, è stato possibile raggiungere risultati così significativi nel recupero motorio del paziente”.
– foto ufficio stampa San Raffaele –
(ITALPRESS).
Cronaca
Donazione degli organi, riconoscimento per 19 strutture lombarde
Pubblicato
1 ora fa-
27 Maggio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Sono 19 le strutture del Servizio Sanitario Regionale lombardo che hanno ricevuto a Milano, a Palazzo Pirelli, il riconoscimento “Stella di Fondazione Trapianti onlus”, nato per sottolineare l’impegno nella promozione della cultura della donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto. Il Comitato scientifico della Fondazione Trapianti Onlus che ha assegnato la Stella ha valutato le strutture, che si sono liberamente candidate, sulla base di una griglia compilata a cura delle rispettive Direzioni Generali. Sono stati presi in considerazione molteplici aspetti che riguardano il processo che va dalla promozione della cultura della donazione fino al trapianto: dagli aspetti organizzativi ai programmi di identificazione di potenziali donatori alle iniziative di formazione interna ai rapporti con le associazioni di volontariato del settore.
Durante l’evento sono stati resi noti da Giuseppe Piccolo, Coordinatore trapianti di Regione Lombardia, con Marco Sacchi, Responsabile Coordinamento Regionale di Procurement AREU, i più recenti dati sulle opposizioni alle donazioni, con un trend preoccupante dei NO registrati nei Comuni Italiani (anno 2024 confrontato con il 2023). Il tasso di donazione per milione di persone (PMP) è in crescita a livello nazionale: è passato da 28,2 a 30,2 (+ 2 PMP nel 2024), L’Italia è seconda in Europa, miglior risultato di sempre, con la Toscana, l’Emilia-Romagna, il Piemonte che si posizionano come regioni più virtuose e con la Lombardia che continua il trend di crescita iniziato nel 2021.
Il direttore del Centro di Riferimento del Nord Italia Transplant program Massimo Cardillo, dal canto suo, ha sottolineato l’efficienza del modello organizzativo del NITp, che centralizza la valutazione d’idoneità e il sistema di assegnazione degli organi e anche la valutazione immunologica di donatori e riceventi. Il risultato è quello di assicurare il migliore utilizzo dell’organo donato e garantire che un gesto di solidarietà tanto importante per la Rete, come il consenso alla donazione, sia pienamente rispettato.
“Vanno esaminati i mutamenti sociali profondi dietro questi dati – ha detto Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia, intervenuto durante l’evento – la società si sta chiudendo in sè stessa”. La necessità di promuovere la cultura della donazione è stata messa in evidenza da tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti alla cerimonia: Patrizia Baffi, Presidente della III Commissione permanente – Sanità di Regione Lombardia, Roberto Anelli e Davide Casati, Consiglieri regionali. “Bisogna lavorare perchè tutto il personale sanitario, medici, infermieri e tutto il sistema dei trapianti sia sensibilizzato sull’importanza di questo tema e al tempo stesso lavorare verso la popolazione per aumentare quella che noi chiamiamo la cultura della donazione – ha sottolineato Sergio Vesconi, Coordinatore scientifico del progetto “Stella di Fondazione Trapianti onlus” – l’alta percentuale di opposizione alla donazione impedisce il prelievo e quindi il trapianto”.
Il progetto, che è partito dalla Lombardia, guarda ora oltre i confini regionali e nei prossimi anni dovrebbe coinvolgere le regioni vicine. “L’assegnazione delle “Stelle” intende riconoscere l’impegno, spesso misconosciuto, delle strutture e dei professionisti coinvolti nel processo di donazione e trapianto, grazie al quale, ogni anno, migliaia di pazienti senza alternative terapeutiche possono tornare a una vita normale”, ha detto Marina Morgutti, presidente di Fondazione Trapianti Onlus.
Queste le strutture lombarde che hanno ricevuto la “Stella di Fondazione Trapianti onlus”, durante la cerimonia di premiazione che si è svolta alla Sala Pirelli di Palazzo Pirelli, a Milano: ASST Brianza, ASST Crema, ASST Cremona, ASST Garda, ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, ASST Lariana, ASST Lecco, ASST Mantova, ASST Nord Milano, ASST Ovest Milanese, ASST Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, ASST Sette Laghi di Varese, ASST Spedali Civili Brescia, ASST Valcamonica, ASST Valle Olona e 3 Fondazioni IRCCS: Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Policlinico San Matteo Pavia e San Gerardo dei Tintori di Monza.
– foto f03/Italpress –
(ITALPRESS).


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