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Paolini vola a Wimbledon, prima azzurra di sempre in semifinale

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Continua la corsa di Jasmine Paolini che, sui prati londinesi, entra nella storia del tennis italiano. La 28enne toscana ha battuto Emma Navarro ed è approdata alle semifinali del singolare femminile di Wimbledon, terza prova stagionale del Grande Slam, in scena sui campi in erba dell’All England Club. La tennista azzurra, numero 7 del mondo e settima favorita del seeding, ha sconfitto nei quarti di finale la statunitense, numero 19 del ranking Wta e 17esima forza del tabellone, col punteggio inequivocabile di 6-2 6-1, in meno di un’ora di gioco. Quasi perfetta l’azzurra.
In semifinale l’italiana, la prima di sempre nelle prime quattro a Wimbledon, sfiderà la croata Donna Vekic, numero 37 del ranking Wta, vincitrice al terzo set contro la neozelandese Lulu Sun. Nei precedenti con la Vekic la Paolini conduce per 2-1.
“E’ tutto incredibile. E’ bellissimo vincere così in questo campo. Sono talmente contenta di essere in semifinale che non so cosa dire”, ha spiegato poi sorridendo la tennista azzurra. “Io la prima italiana in semifinale qui a Londra? E’ tutto un sogno. Quando ero bambina guardavo in tv le semifinali di questo torneo: è tutto strano. Ho giocato veramente un gran bel match. Ora contro la Vekic sarà dura: lei sta giocando in maniera ottima. Combatterò su ogni palla e darò il cento per cento”, ha aggiunto la toscana, che da lunedì prossimo ritoccherà il suo best ranking, salendo al gradino numero 5 della classifica Wta.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Coppa Davis, Sinner assente alle Finals di Bologna. I convocati del capitano Filippo Volandri

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ROMA (ITALPRESS) – Bologna è pronta ad abbracciare nuovamente la Coppa Davis, questa volta ospitandone la fase finale. Alla “SuperTennis Arena” di BolognaFiere, dal 18 al 23 novembre, la Davis Cup Final 8 2025 vedrà gli azzurri difendere il titolo vinto nel 2024, il terzo della storia dopo quello del 1976 e quello del 2023. A disposizione del capitano del Team Italia by Lavoropiù non ci sarà però il numero due del mondo, Jannik Sinner, che “non ha dato la sua disponibilità per il 2025”, come ha spiegato lo stesso Filippo Volandri. Questo, nel dettaglio, l’elenco dei giocatori azzurri convocati: Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Matteo Berrettini, Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Da regolamento ITF, però, un massimo di tre giocatori nominati può essere modificato fino alle ore 11 italiane del giorno precedente all’inizio delle partite della Final 8, ovvero di lunedì 17 novembre.

VOLANDRI “SINNER TORNERÀ PRESTO NELLA SQUADRA”

“Con i nostri ragazzi azzurri abbiamo costruito i successi del recente passato sullo spirito di squadra e sulla fiducia reciproca. Una fiducia che si basa sul lavoro e sulla disponibilità costante di ognuno di loro verso gli altri. Per questo siamo convinti che il gruppo si ritroverà a Bologna con una motivazione ancora più forte verso il raggiungimento di un obiettivo storico da regalare al collettivo e ai nostri tifosi”. Così il capitano del team azzurro di Coppa Davis, Filippo Volandri.

Dovremo superare avversari insidiosi a partire dall’Austria, ma ho la fortuna di poter contare su un’ampia rosa di giocatori che ci permetterà di affrontare l’impegno con la massima convinzione. Jannik Sinner non ha dato la sua disponibilità per il 2025. La Coppa Davis è, e resterà, sempre casa sua e sono certo che Jannik tornerà presto a far parte della squadra”, ha aggiunto. “Nel frattempo, posso contare su un gruppo pronto a lottare e a dare tutto per la maglia azzurra. A Bologna sarà ancora una volta un’entusiasmante avventura: conosco il valore di questi ragazzi e sono sicuro che il futuro ci regalerà nuove grandi soddisfazioni, ha concluso.

BINAGHI “CAPIAMO LA DECISIONE DI SINNER, MA È DOLOROSA”

“Comprendiamo e rispettiamo la decisione di Jannik, per noi comunque molto dolorosa, che arriva al termine di una stagione lunga e intensa, nella quale ha ancora una volta dimostrato di essere un punto di riferimento straordinario per tutto il movimento tennistico italiano”. Così Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel.

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“La Coppa Davis rappresenta per lui – e per tutti noi – un simbolo di orgoglio e di appartenenza, e siamo certi che tornerà presto a indossare la maglia azzurra con la stessa passione e determinazione di sempre. Allo stesso tempo, voglio sottolineare la grande fiducia che riponiamo nel gruppo guidato da Filippo Volandri: una squadra solida, unita, capace di trasformare ogni difficoltà in un’ulteriore spinta. I nostri ragazzi hanno già dimostrato di poter raggiungere traguardi straordinari insieme: sono convinto che anche questa volta sapranno onorare al meglio i colori dell’Italia”, ha aggiunto il numero uno della Federazione.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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De Laurentiis “Si gioca troppo, dovrebbero vietare la Nazionale dopo i 23 anni”

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – In Nazionale solo giocatori fino a 23 anni. È la proposta che arriva da Washington, a margine delle celebrazioni del 50esimo anniversario della Niaf, la National Italian American Foundation, da Aurelio De Laurentiis. “L’Europa deve cambiare – le sue parole in un’intervista a Class CNBC – I vertici del calcio non non vogliono perchè hanno paura di perdere le loro poltrone su cui sono comodamente seduti ma bisognerebbe cambiare sia le regole del gioco che i format dei campionati. Si gioca troppo, i calciatori alla fine non ce la faranno più a fare 50, 60 o 70 partite all’anno. Non hanno capito che per le nazionali dovrebbero mettere un “cap”: dopo i 23 anni non puoi più andare in nazionale, perché devi scoprire i nuovi. Se fai giocare chi ha 37, 35, 34 e 30 anni e questi si infortunano, stai dando un calcio agli stinchi ai campionati locali. Non c’è rispetto per questi campionati e poi non c’è un sufficiente pagamento del prestito di un calciatore che 12 mesi all’anno prende lo stipendio da noi. Anche questo va regolamentato, ci danno un chip ma noi vorremmo un chip, un chop e un chap”.

De Laurentiis rivela poi che prima del Napoli aveva pensato a investire nel calcio statunitense: “Volevo creare tre squadre, una a Las Vegas, una a Detroit e una a Philadelphia. Ma ho visto che la vera competizione, tipo quella europea o sudamericana, esisteva in una serie secondaria mentre nella prima serie nessuno retrocedeva, dovevi prestare i tuoi giocatori agli altri e per entrare serviva una fee da circa 300 milioni di dollari. Tutti quelli che vanno a giocare in America trovano poi un campionato che non li soddisfa e tornano a casa”.

– Foto IPA Agency –

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Cairo “Simeone ha un futuro col Torino, la spinta dei tifosi è decisiva”

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ROMA (ITALPRESS) – “Quello di Simeone contro il Napoli è davvero un gol importante per noi. Abbiamo fatto bene contro la Roma qualche settimana fa e in generale con le grandi, anche perché in questo avvio di campionato abbiamo affrontato sei delle prime dieci dell’anno scorso”. Così il presidente del Torino, Urbano Cairo, ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, sul successo dei granata contro il Napoli campione d’Italia, firmato Giovanni Simeone. “Un futuro in granata di Cholito? Sicuramente sì, è un prestito con un riscatto che diventa obbligatorio in modo molto facile – spiega il numero uno del club piemontese – Lo consideriamo un giocatore acquistato e siamo molto contenti. Simeone mi piaceva da tempo. Quest’estate ho detto al mister (Baroni, ndr) di prenderlo subito e anticipare tutti invece di inseguire un altro attaccante difficilmente prendere. A Simeone ci pensavamo già da tempo, già da gennaio della scorsa stagione. Il mister era felicissimo, abbiamo proceduto velocemente ed è stata un’ottima cosa averlo fatto. Ci crediamo molto, ha fatto benissimo in questo avvio. Ha proprio quello spirito Toro molto importante per la squadra e per tutti noi”.

La piazza chiede sempre di più: “Sabato sera, dopo la partita, Simeone mi diceva che quando si gioca in uno stadio con un tifo così per tutta la gara è quasi impossibile non vincere. Ringrazio i tifosi. Ricordo che nel mio primo anno di presidenza, in cui partimmo che eravamo quasi un’armata Brancaleone, con un mercato fatto in una settimana a inizio settembre con gli scarti delle altre squadre, riuscimmo a salire in A grazie alla spinta spettacolare dei tifosi. Così come negli anni successivi, specie nell’anno dell’Europa League. Tutto questo per dire: con la spinta dei tifosi riusciamo a fare delle cose senza la quale non riusciremmo a fare”. Ambizioni e gestione oculata dei conti, secondo Cairo, sono due rette parallele che nel pallone “si devono incrociare. Non si può dire che non sia ambizioso, lo sono moltissimo. È chiaro che è fondamentale una gestione oculata del club. Nel 2005 il Torino era appena fallito, quindi bisogna stare molto attenti. Le ambizioni sono al massimo possibile, è fondamentale sognare in grande: questo è un mio must. Poi purtroppo si commettono anche degli errori”.

“L’investimento più costoso della mia presidenza – ricorda il presidente di Rcs MediaGroup – l’ho fatto nel 2019 dopo un settimo posto e un’Europa League sfiorata: comprai Verdi, mi costò 25 milioni e purtroppo non fu un acquisto dei migliori per me. L’ambizione ne ho da vendere, ma bisogna stare attenti a coniugarla con i bilanci in ordine. In questi ultimi anni, con il Covid che ha falcidiato i bilanci di tutte le squadre, c’è stata un’aggravante e purtroppo il calcio italiano non è stato minimamente aiutato dal governo”. Capitolo Nazionale. Gravina ha proposto un stage di preparazione in vista dei probabili playoff, si attende una risposta della Lega Calcio: “L’argomento non è ancora stato posto all’ordine del giorno. Quando ci sarà, la mia risposta sarà certamente sì. Per noi è assolutamente fondamentale andare al Mondiale, ne abbiamo persi già due, questo non va mancato. Dobbiamo fare tutto quello che serve per far sì che la Nazionale vada al Mondiale”.

Sul match Milan-Como in Australia: “Non è una cosa che apprezzo molto. L’unica ragione per cui può essere giustificabile è il fatto che si porti in giro per il mondo il nostro calcio. Ma certamente non lo porti con un evento come Milan-Como a Perth. Da parte mia non la vedo come una cosa positiva, secondo me non è da fare. A maggior ragione se poi può sacrificare lo stage per la Nazionale”. Infine, il 9 novembre è in calendario il derby con la Juve: “Cosa darei per vincere? Adesso non devo dire nulla. La prepareremo nel migliore dei modi. Ma ne parleremo al momento giusto”, conclude Cairo.

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– foto IPA Agency –

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