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Politica

Mattarella apre il suo secondo mandato “Dignità la pietra angolare”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dignità” è stata la parola chiave del messaggio alla Nazione che Sergio Mattarella, ha tenuto nell’Aula di Montecitorio nel suo discorso di insediamento, dopo aver giurato di “essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione”. “La dignità come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile”, ha detto il capo dello Stato parlando di una “nuova chiamata, inattesa, alla responsabilità; alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi”. Il presidente Mattarella è arrivato nel primo pomeriggio alla Camera dei Deputati scortato dai Carabinieri in motocicletta con i rintocchi della campana della Torre dell’orologio di Montecitorio, ferma da 7 anni, ad accoglierlo i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Subito dopo si è recato in Aula è ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali che hanno partecipato all’elezione. Contemporaneamente i cannoni del Gianicolo hanno sparato 21 colpi a salve.

“Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E – ha proseguito il Capo dello Stato nel suo discorso – in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio. Queste attese sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana”. Mattarella ha osservato come sia necessario disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza. “E’ ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l’Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano. Un Paese che cresca in unità”.

Il presidente ha inoltre ricordato che la pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo. “Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva di crescita. Nostro compito – come prescrive la Costituzione – è rimuovere gli ostacoli. Accanto alla dimensione sociale della dignità, c’è un suo significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l’intera società. La dignità. Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché – ha avvertito – la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società. Dignità è opporsi al razzismo e all’antisemitismo, aggressioni intollerabili, non soltanto alle minoranze fatte oggetto di violenza, fisica o verbale, ma alla coscienza di ciascuno di noi. Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio. La nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri”.

“È anzitutto la nostra dignità che ci impone di combattere, senza tregua, la tratta e la schiavitù degli esseri umani. Dignità è diritto allo studio, lotta all’abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico e digitale. Dignità è rispetto per gli anziani che non possono essere lasciati alla solitudine, privi di un ruolo che li coinvolga. Dignità – ha sottolineato Mattarella – è contrastare le povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte che purtroppo mortifica le speranze di tante persone. Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità. Dignità è un Paese dove le carceri non siano sovraffollate e assicurino il reinserimento sociale dei detenuti. Questa è anche la migliore garanzia di sicurezza. Dignità è un Paese non distratto di fronte ai problemi quotidiani che le persone con disabilità devono affrontare, e capace di rimuovere gli ostacoli che immotivatamente incontrano nella loro vita. Dignità è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere. Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un’informazione libera e indipendente”, ha concluso.

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Al termine del suo discorso in Aula il Capo dello Stato, dopo l’esecuzione dell’Inno nazionale, ha passato in rassegna il reparto d’onore schierato con bandiera e banda su Piazza Montecitorio. Successivamente insieme al presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è recato all’Altare della Patria dove ha passato in rassegna il reparto d’onore schierato con bandiera e banda e ha deposto una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto. Le Frecce Tricolori hanno poi sorvolato Piazza Venezia ed infine ha ricevuto il saluto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Mattarella assieme al premier, Mario Draghi, e al segretario generale, Ugo Zampetti, a bordo della storica Lancia Flaminia 335 e scortato dai Corazzieri a cavallo, ha raggiunto il Palazzo del Quirinale, ad attenderlo le alte cariche dello Stato per la cerimonia di insediamento. “Il Paese è chiamato a uno sforzo intenso per uscire dalle emergenze che tutt’ora attraversiamo e costruire una fase nuova. Nella seduta congiunta delle Camere ho cercato di indicare alcuni orientamenti, opinioni e avvisi sul modo in cui il Paese si presenta in questa nuova fase che inizia dopo la pandemia che stiamo controllando malgrado i lutti. La fase nuova a cui dobbiamo pensare è quella del dopo pandemia per realizzare una normalità nuova, anche premiando i nostri concittadini per il modo esemplare in cui si sono comportati in questi due anni”, ha infine detto Mattarella dal Salone dei corazzieri al Quirinale iniziando così il suo secondo settennato, lo stesso giorno in cui si insediò per la prima volta nel 2015.

(ITALPRESS).

 

 

 

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Politica

Schlein “Italia a testa alta con gli Usa, sull’Ucraina siamo rimasti in panchina”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia non deve rompere la relazione irrinunciabile con gli Stati Uniti e lo stesso non deve fare l’Unione europea: si può stare però in quella relazione a testa alta come fanno gli altri paesi europei, dicendo a Trump che sui dazi si sbaglia; da quando c’è il nuovo presidente americano Meloni su Gaza si è ammutolita del tutto e ha minimizzato per mesi la questione dei dazi”.

Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein a Di Bella sul 28, sottolineando poi la difficoltà delle situazioni umanitarie nei conflitti a Gaza e in Ucraina, rimandando al ruolo di Papa Leone XIV come portatore di valori sociali: “Leone XIV ha scelto di richiamare il Papa della dottrina sociale, Leone XIII, che era molto vicino ai lavoratori: mi colpisce la sua insistenza sui temi sociali, sull’intelligenza artificiale ma soprattutto sul richiamo alla pace, in continuità con il pontificato di Papa Francesco. Oggi è più necessario che mai costruire ponti e Leone XIV ha messo a disposizione il Vaticano per ospitare negoziati di pace, al fine di avere una pace giusta in Ucraina e a Gaza”. 

E proprio sulla situazione in Medio Oriente prosegue la segretaria del Pd: “Non si può tacere davanti alla violazione del diritto internazionale e umanitario: governo italiano e Unione europea devono fare uno sforzo per portare la pace in Medio Oriente nel segno di due popoli e due Stati”.

“Oggi abbiamo votato alla Camera una mozione unitaria che chiedeva al governo impegni concreti per un cessate il fuoco immediato, la liberazione immediata di tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e il trasporto di tutti gli aiuti umanitari – continua Schlein, – In questi giorni alcuni nostri deputati sono stati al valico di Rafah per cercare di sbloccare gli aiuti a Gaza e non sono riusciti a passare: ci sono centinaia di camion tenuti fermi da marzo a causa del cinismo criminale del governo di Netanyahu; nella mozione chiediamo che il governo di Israele venga sanzionato, da Meloni ci aspettiamo una condanna e atti concreti. L’antisemitismo non se n’è mai andato e va contrastato come ogni tipo di discriminazione, ma la critica durissima alle azioni del governo di Netanyahu non mette mai in discussione il diritto a esistere di Israele: il problema è che l’attuale governo israeliano nega il diritto a esistere dello Stato palestinese. Meloni dovrebbe fare un passo di pieno riconoscimento verso lo Stato di Palestina, come hanno fatto Spagna e Irlanda e come sta per fare la Francia”.

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Sul conflitto russo-ucraino la Schlein conclude: “Ovunque si discuta di pace giusta e cessate il fuoco l’Italia deve essere in prima fila. Dopo l’invasione di Putin sul treno per Kiev c’erano Francia, Germania e Italia, mentre la scorsa settimana c’erano Francia, Germania e Regno Unito mentre l’Italia è rimasta in panchina: questo è un danno per il nostro paese”. 

“Si può non essere d’accordo sulle garanzie di sicurezza da mettere a disposizione e anche noi condividiamo la cautela del governo, ma lì non si parlava di invio di truppe bensì del cessate il fuoco incondizionato e di una pace giusta: Meloni ci ha poi ascoltato, perché ha partecipato alle telefonate successive con Trump e Von der Leyen”, ha detto Schlein.

Sul referendum, la Schlein appare convinta dei quesiti per i quali si andrà a votare il prossimo 8 e 9 giugno: “Quello del Pd è l’elettorato più convinto dei quesiti referendari e di questo ne sono orgogliosa: questa è un’occasione straordinaria per cambiare leggi che hanno prodotto ingiustizie, restituire tutele a chi viene licenziato illegittimamente, ridurre la precarietà, aumentare la sicurezza sul lavoro in un paese dove ci sono tre morti al giorno, riconoscere che stiamo negando la cittadinanza a persone che hanno scelto l’Italia come casa e sono qui da più di cinque anni ma soprattutto riparare ai vecchi errori del centrosinistra, perché è mancato il coraggio di riconoscere che la riforma della cittadinanza andava fatta prima; il Pd voterà cinque sì convintamente”.

E sull’immigrazione, il focus resta sulla legge Bossi-Fini: “La legge Bossi-Fini l’ha fatta questa destra e se il loro approccio securitario avesse funzionato non saremmo ancora qui a parlarne dopo vent’anni: quella legge crea irregolarità, gli stessi che l’hanno fatta ora vogliono governarla a colpi di decreti Sicurezza come quello orrendo che stanno approvando in queste settimane. La legge Bossi-Fini va modificata, perché ritiene che l’unico modo per venire legalmente in Italia è che un datore di lavoro senza conoscerti ti chiami nel tuo paese e ti offra un contratto, ma questo non succede mai: non è un modo serio di gestire il fenomeno migratorio. Anche le imprese italiane a cui manca forza lavoro chiedono che questa legge venga modificata: la destra butta invece i soldi per fare delle prigioni vuote in Albania, Meloni accusa i giudici ma è lei a non sapere che quei centri cozzano con le norme italiane ed europee; su questa vicenda gli italiani si sono resi conto di essere stati presi in giro, quel modello è miseramente fallito perché è illegale”.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS)

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Ex Ilva, Urso “Faremo il possibile per garantire ripresa del sito”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ho già condiviso la scorsa settimana con il presidente della Regione Puglia, l’esigenza di sottoscrivere un accordo di programma che preveda la piena decarbonizzazione del sito di Taranto, come stiamo già facendo a Piombino e Terni: la decisione della Procura mette a rischio il processo di riconversione ambientale del sito siderurgico per quanto riguarda sia la sostenibilità economica dello stabilimento sia il negoziato in corso con le aziende che hanno partecipato alla procedura di gara che si ritrovano condizioni diverse rispetto a quelle prospettate sia soprattutto i rilevanti impatti occupazionali diretti e indiretti che coinvolgono anche le imprese della filiera e dell’indotto. Si è dovuto quindi rivedere il piano di transizione e il conseguente ricorso alla cassa integrazione: nessuno è rimasto infortunato nell’incidente all’altoforno 1”.

Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso del question time alla Camera sull’ex Ilva. “A oggi non risulta ancora pervenuta l’autorizzazione a procedere al colaggio dei fusi, ma tale attività risulterebbe in ogni caso impossibile. Il governo intende perseguire tutte le strade possibili per garantire la ripresa del sito siderurgico attraverso tre forni elettrici: per fare in modo che l’Italia diventi il primo paese europeo a produrre solo acciaio green e il più avanzato nella tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini sono necessarie tre condizioni preliminari. La prima – ha spiegato – è il rilascio in tempi brevi di un’utorizzazione aintegrale ambientale, che garantisca la piena tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e che sia sostenibile sul piano economico; la seconda è l’impegno delle autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni per la nave rigassificatrice, che dovrà rifornire gli impianti e alimentare i forni elettrici man mano che saranno realizzati; la terza è il mantenimento in attività dello stabilimento per tenere un livello produttivo adeguato. Queste tre condizioni sono necessarie per concludere il negoziato: serve quindi la piena e leale collaborazione istituzionale”, ha concluso Urso.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS)

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Papa, 3 italiani su 4 apprezzano gli appelli per la pace

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ROMA (ITALPRESS) – Domenica 18 maggio, sul sagrato di Piazza San Pietro, si è celebrata la messa di intronizzazione di Papa Leone XIV. Una cerimonia che segna l’inizio del pontificato dell’americano Robert Francis Prevost. Un pontificato che la maggioranza della popolazione italiana vorrebbe in continuità con quella che è stata l’opera di Papa Francesco I nei suoi 12 anni di attività. Nel suo primo discorso ai popoli, in uno scenario geopolitico complesso, Papa Leone XIV ha parlato più volte di pace. Una scelta che è stata apprezzata da 3 cittadini su 4, secondo un sondaggio di Euromedia Research. Nel complesso, considerando la situazione internazionale che stiamo attraversando, la scelta della nomina di Robert Francis Prevost, anche in considerazione delle sue origini, delle sue idee e del suo operato, viene ritenuta giusta e apprezzata dalla metà della popolazione italiana. Restano, però, delle perplessità sull’effettiva capacità di poter agevolare, grazie alla sua provenienza, i rapporti internazionali con il presidente americano Donald Trump. A mostrare il maggiore scetticismo sotto questo aspetto è la fascia di popolazione più giovane. Oltre la metà dei cittadini tra i 18 e i 24 anni, infatti, giudica sbagliata questa nomina e non ritiene che possa agevolare i rapporti con Trump. Il sondaggio è stato realizzato il 09/05/2025 con metodologia CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne.

– Foto Euromedia Research –

(ITALPRESS).

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