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Cronaca

Lombardia, 7 cooperative su 10 offrono strumenti di welfare aziendale

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata presentata questa mattina nella Sala Lauree della facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano la ricerca “Il welfare aziendale nelle cooperative della Lombardia” curata da Stefano Ronchi, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano, e Valentino Santoni, ricercatore di Percorsi di secondo welfare – laboratorio di ricerca e informazione sul welfare italiano diretto da Franca Maino – per conto di Legacoop Lombardia, Agci Lombardia e Confcooperative Lombardia assieme alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil della Lombardia. Come ricorda nella prefazione dello studio Barbara Farina – Direttrice Legacoop Lombardia – “la ricerca permette alle aziende cooperative di comprendere meglio le esigenze dei dipendenti e di adattare le politiche aziendali per soddisfarle. Il tutto andando a misurare l’impatto sulla soddisfazione dei dipendenti, sulla produttività e sulla fidelizzazione del personale” Lo studio offre una prima mappatura del welfare aziendale nel mondo cooperativo lombardo e la fotografia che emerge è il frutto di due questionari online. Il primo sondaggio ha visto il coinvolgimento di 113 cooperative; il secondo è stato dedicato a soci/e lavoratori e lavoratrici di 12 cooperative che offrono prestazioni di welfare. Circa il 70% del campione intervistato (80 cooperative su 113) mette a disposizione prestazioni o servizi di welfare per i propri dipendenti e soci. Se a livello nazionale il welfare risulta più diffuso tra le grandi imprese è bene sottolineare come nel tessuto cooperativo lombardo questa attenzione viene portata avanti da molte cooperative piccole e medie. Quali gli strumenti più diffusi di welfare aziendale? In particolare, la flessibilità oraria subito seguita dall’assistenza sanitaria integrativa – offerta anche dalle mutue sanitarie – e dalla previdenza complementare. Molto apprezzati sono anche i buoni spesa di vario tipo che risultano essere un’integrazione al salario. Un numero più limitato di cooperative è inoltre impegnato in interventi per l’infanzia e l’istruzione dei figli, per la disabilità e la non autosufficienza, bonus per la mobilità e i trasporti oltre che per attività ricreative. Riguardo il livello di conoscenza dei servizi di welfare aziendale il 69% delle cooperative che li offrono a lavoratori e lavoratrici oltre che soci/e pensano che le misure siano sufficientemente conosciute dagli interessati. Un dato speculare a quello offerto dagli utilizzatori dei servizi di welfare aziendale nel mondo cooperativo che conferma la conoscenza – almeno a grandi linee – delle prestazioni e delle provvidenze offerte. Per i vertici delle cooperative gli effetti percepiti riguardo il welfare aziendale sono certamente il miglioramento del clima lavorativo e il conseguente miglioramento della produttività. Un ulteriore, importante effetto è sicuramente l’evidente sostegno all’occupazione femminile. 82 soci/e e lavoratori/trici su 120 intervistati dichiarano di aver utilizzato almeno una misura di welfare; in una ideale “fotografia” emerge come gli utilizzatori siano in primis gli uomini rispetto alle donne. E ancora: le prestazioni vengono maggiormente utilizzate dai soci-lavoratori rispetto ai dipendenti e in testa all’utilizzo vi sono i laureati rispetto a chi vanta titoli di studio inferiori. In ultimo chi dichiara uno stipendio più alto beneficia molto di più del welfare aziendale rispetto a chi ha a disposizione redditi bassi. Quali gli strumenti più apprezzati? In primo luogo, buoni spesa e buoni acquisto seguiti da servizi per il tempo libero e wellness, per la non autosufficienza oltre che per la mobilità e i trasporti. Il bisogno sociale più urgente per i lavoratori e le lavoratrici è la necessità di avere “maggiori sicurezze economiche per la pensione futura” cui segue la sanità e una maggiore flessibilità oraria. 7.2 su 10 è la valutazione media sui piani di welfare. Una valutazione positiva confermata dal fatto che fra gli 82 utilizzatori di prestazioni di welfare aziendale solo 9 hanno manifestato un giudizio negativo. Lo score positivo vede alla base motivazioni economiche, di organizzazione del lavoro e quindi la conciliazione lavoro-famiglia e un conseguente miglioramento del benessere generale sia nell’ambito lavorativo sia nella vita privata. Quali le prospettive future per il welfare aziendale? Tra le 33 cooperative che ad oggi non prevedono prestazioni di welfare per i dipendenti solo 10 di esse intendono introdurle nei prossimi anni. Al contempo più della metà delle cooperative che già offrono servizi di welfare sono intenzionati ad espandere l’offerta. Tra i maggiori ostacoli per uno sviluppo futuro del welfare aziendale vengono indicati i costi che l’introduzione di altri benefit potrebbe comportare e gli oneri organizzativi che potrebbero risultare di non facile gestione per molte cooperative, senza dimenticare le complicazioni normative, procedurali e fiscali. In conclusione, emerge dallo studio come le lavoratrici e i lavoratori interessati si ritrovano per la maggior parte nella considerazione che il welfare aziendale dovrebbe riguardare tutti, dagli operai ai dirigenti e che esso dovrebbe essere inserito stabilmente nella contrattazione collettiva. Per Attilio Dadda Presidente di Legacoop Lombardia: “L’attenzione delle cooperative alle politiche di welfare aziendale che la ricerca fa emergere, conferma e rafforza il ruolo della cooperazione come motore dell’economia sociale, in linea con gli obiettivi del piano d’azione europeo per l’economia sociale, per favorire una società più equa”.(ITALPRESS).

Foto: Legacoop Lombardia

Cronaca

Cop29, accordo per 300 miliardi di dollari annui ai più Paesi poveri

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato raggiunto a Baku, nel corso della riunione della Cop29, l’accordo sul Baku Finance Goal (BFG), un nuovo impegno a incanalare 1,3 trilioni di dollari di finanziamenti per il clima verso i paesi in via di sviluppo ogni anno. Il Baku Finance Goal contiene un obiettivo fondamentale per i Paesi sviluppati di assumere la guida nella mobilitazione di almeno 300 miliardi di dollari all’anno per i Paesi in via di sviluppo entro il 2035. Ciò rappresenta un aumento di 50 miliardi rispetto alla precedente bozza di testo ed è il prodotto di 48 ore di intensa diplomazia da parte della presidenza della Cop29. Presta particolare attenzione al supporto dei Paesi meno sviluppati e dei piccoli stati insulari in via di sviluppo, con disposizioni su accessibilità e trasparenza. Secondo la presidenza della Cop29 il Baku Finance Goal è il fulcro di un pacchetto di accordi che garantiscono progressi in tutti i pilastri climatici e un passaggio fondamentale per mettere in atto i mezzi per tracciare un percorso verso 1,5 gradi.
La presidenza della Cop29 è anche riuscita a far funzionare il Fondo per le perdite e i danni e a renderlo pronto a distribuire denaro nel 2025. Questa decisione era attesa da tempo dai Paesi in via di sviluppo, tra cui i piccoli stati insulari, i Paesi meno sviluppati e le nazioni africane. Per il presidente della Cop29, Mukhtar Babayev, “con questa svolta il Baku Finance Goal trasformerà miliardi in trilioni nel prossimo decennio. Abbiamo garantito una triplicazione dell’obiettivo fondamentale di finanziamento del clima per i Paesi in via di sviluppo ogni anno. Rappresenta il miglior accordo possibile che potessimo raggiungere e abbiamo spinto i Paesi donatori il più lontano possibile”. Da parte dei Paesi in via di sviluppo, comunque, i commenti non sono stati del tutto favorevoli. “Non è abbastanza ambizioso”, ha lamentato Sunday Evans Njewa del Malawi, a nome del gruppo dei Paesi meno sviluppati (PMS). “Questo obiettivo non è quello che speravamo di ottenere dopo anni di discussioni”, ha aggiunto. “L’importo proposto è pietosamente basso, è ridicolo”, ha denunciato il delegato indiano Chandni Raina, criticando la presidenza azera della Cop29.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Cop29-

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Cronaca

Vincono Berrettini E Sinner, ItalDavis in finale con Olanda

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MALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – L’Italtennis si qualifica per l’ultimo atto delle Davis Cup Finals. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes Josè Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno. Dopo la vittoria sofferta e in rimonta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere subito i conti e ad evitare il doppio è stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di partita. Domani la squadra del ct Filippo Volandri, campione uscente e in finale per il secondo anno consecutivo, se la vedrà con l’Olanda, che ieri aveva eliminato la Germania per 2-0 nella prima semifinale.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 NOVEMBRE

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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