Economia
Tra Italia e Arabia Saudita accordi da 10 miliardi di dollari
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9 mesi fa-
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Redazione
AL-ULA (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – Il valore totale degli accordi firmati tra Italia e Arabia Saudita è ‘di circa 10 miliardi di dollarì. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento ad Al-Ula alla Tavola rotonda di alto livello Italia-Arabia Saudita.
‘Questi numeri danno l’idea del nostro impegno anche per il futurò, ha sottolineato Meloni, che tra i settori coinvolti negli accordi ha citato le infrastrutture, la difesa, il turismo e la difesa dei beni culturali.
Ad Al-Ula due accordi di collaborazione in ambito culturale tra la Direzione generale Musei e il Parco Archeologico di Pompei, per il Ministero della Cultura italiano, e la Royal Commission for AlUla (RCU), per l’Arabia Saudita. A siglarli sono stati l’Ambasciatore italiano a Riad, Carlo Baldocci, a nome del Direttore generale Musei, Massimo Osanna, e il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.
Il programma esecutivo firmato dalla Direzione generale Musei e alla RCU ha l’obiettivo di rafforzare la cooperazione nei settori dell’archeologia e della valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare attenzione alle politiche di conservazione, manutenzione, gestione, promozione dell’accessibilità e sviluppo di competenze nei musei e nei luoghi della cultura. Tra le attività previste figurano seminari e incontri di studio e ricerca, la produzione di pubblicazioni scientifiche multilingue, l’organizzazione di programmi formativi, mostre ed eventi condivisi, nonchè lo scambio di esperti e competenze, con particolare attenzione all’applicazione di tecnologie innovative.
La cooperazione con il Parco Archeologico di Pompei è invece focalizzata sullo sviluppo sostenibile dei siti archeologici, con particolare attenzione al contributo che questi possono offrire nella salvaguardia e valorizzazione delle tradizioni agricole locali come patrimoni immateriali. Sono previsti progetti mirati a perseguire questi obiettivi strategici e a rafforzare il ruolo del Museum of Incense Road, parte integrante del Journey Through Time di AlUla, che posiziona il museo in una prospettiva globale. Inoltre, Pompei sarà un partner chiave per alcune mostre della RCU in Italia.
Gli accordi sottoscritti derivano dal Memorandum d’intesa per la Cooperazione nel campo della cultura tra il Ministero della Cultura italiano e il Ministero della Cultura del Regno dell’Arabia Saudita, firmato a Venezia il 19 maggio 2023, che ne rappresenta il presupposto.
SACE, il gruppo assicurativo e finanziario italiano partecipato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha firmato 5 operazioni e accordi con primarie controparti saudite attive sul mercato, per un valore complessivo di 6,6 miliardi di dollari, con l’obiettivo di sostenere le esportazioni italiane in Arabia Saudita nonchè i rapporti commerciali e di investimento tra i due Paesi.
“Siamo orgogliosi e onorati di essere al fianco di player di primario standing in Arabia Saudita per facilitare le esportazioni italiane e lo sviluppo di relazioni commerciali e di investimento win-win tra i nostri due Paesi – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di SACE, Alessandra Ricci – Crediamo che queste partnership apriranno un grande potenziale per la crescita delle esportazioni italiane in linea con gli obiettivi di Saudi Vision 2030”.
Ecco nel dettaglio le iniziative firmate e annunciate.
Operazione con NEOM (www.neom.com): SACE ha garantito un finanziamento multi-currency del valore complessivo di 3 miliardi di dollari reso disponibile da un pool di nove banche internazionali per aprire nuove opportunità di export per PMI e filiere italiane in diversi settori e comparti funzionali ai progetti di NEOM come infrastrutture, sviluppo urbano, edilizia e trasporti ferroviari, stradali e marittimi.
Il pool di banche include HSBC, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Bank of China, Crèdit Agricole CIB, Agricultural Bank of China, Citibank N.A., China Construction Bank, JP Morgan Chase Bank and Bank of America. L’intervento di SACE rientra nel programma “Push Strategy” e farà da apripista per l’utilizzo da parte di NEOM di forniture di imprese italiane, in particolare delle PMI, in settori chiave, come le infrastrutture, lo sviluppo urbano, l’edilizia e i trasporti (ferroviario, stradale e marittimo).
Memorandum d’intesa con Saudi Electricity Company (SEC), la principale fonte di elettricità nel Regno dell’Arabia Saudita. Nell’ambito dell’accordo, SACE si impegna a esplorare potenziali opportunità per fornire garanzie creditizie a SEC per lo sviluppo di nuovi progetti sostenibili legati allo sviluppo del sistema elettrico saudita, facilitando attività di business e di investimento tra cui EPC (ingegneria, approvvigionamento e costruzione) e O&M (operazioni e manutenzione) servizi di aziende italiane.
Accordi con ACWA Power Company, primario gruppo saudita che opera in qualità di sviluppatore, investitore, comproprietario e operatore di un portafoglio di impianti di generazione di energia, energia rinnovabile e produzione di acqua desalinizzata: due documenti strategici per collaborare su nuove opportunità di business, con un focus su progetti di energia rinnovabile e un interesse condiviso a collaborare su iniziative in Africa e Asia centrale, tra cui: i) una linea di credito per sostenere i progetti green di ACWA Power in Asia centrale e facilitare l’esportazione di aziende italiane secondo il mandato di SACE.
In questo contesto, SACE fornirà una linea di credito di 100 milioni di dollari ad ACWA Power in cambio dell’impegno a creare opportunità di business match con aziende italiane nelle rispettive aree di interesse; SACE e ACWA Power hanno inoltre documentato l’impegno a esplorare nuove opportunità e valutare un sostegno fino a 500 milioni di dollari, con l’obiettivo di agevolare le esportazioni dall’Italia e promuovere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, comprese le piccole e medie imprese. ACWA Power e SACE condividono un interesse comune per progetti sostenibili e rinnovabili, con un focus globale che comprende opportunità in tutte le regioni, compresi progetti nel continente africano e nella regione della CSI.
Accordo con la Banca Araba per lo Sviluppo Economico in Africa (BADEA): accordo di cooperazione nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, in particolare nei paesi target come Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal, Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Mozambico, Kenya, Etiopia. L’accordo è stato firmato da Sidi Ould TAH, Presidente di BADEA e da Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE.
ACWA Power, società quotata in borsa in Arabia Saudita riconosciuta come la più grande società privata di desalinizzazione dell’acqua al mondo, pioniera nella transizione energetica e first mover nel settore dell’idrogeno verde, ha firmato un memorandum d’intesa con Snam per esplorare la collaborazione e gli investimenti congiunti finalizzati alla creazione di una catena di fornitura di idrogeno verde in Europa.
Snam, operatore leader in Europa nel trasporto, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale, mira a costruire un’infrastruttura multi-molecola paneuropea, promuovendo la sicurezza energetica e la transizione verso il Net Zero. ACWA Power è uno sviluppatore, investitore e operatore di impianti di produzione di idrogeno e ammoniaca verde in Arabia Saudita. Questa partnership prevede l’esplorazione di potenziali collaborazioni e investimenti congiunti finalizzati alla creazione di una catena di approvvigionamento internazionale per una fornitura affidabile ed economica di idrogeno verde dall’Arabia Saudita all’Europa e la valutazione dello sviluppo di un terminale di importazione dell’ammoniaca in Italia per facilitare la consegna dell’idrogeno verde attraverso il SoutH2 Corridor, il corridoio lungo 3.300 km che raggiunge l’Europa centrale attraverso Italia, Austria e Germania.
“Siamo entusiasti di unire le nostre forze a quelle di Snam per promuovere progressi significativi nel settore dell’idrogeno verde. Con le emissioni del settore energetico già ridotte del 40% rispetto a 20 anni fa, ora dobbiamo concentrare i nostri sforzi collettivi su nuove molecole a basso contenuto di carbonio per decarbonizzare i nostri settori. L’unione delle nostre competenze contribuirà ad accelerare questo processo”, ha dichiarato in merito al memorandum, Marco Arcelli, Amministratore Delegato di ACWA Power.
“Gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione dell’UE richiedono un’azione decisiva in tutti i settori produttivi, che preveda l’utilizzo pratico, efficiente e accelerato di tutte le tecnologie disponibili – ha affermato Stefano Venier, Amministratore delegato di Snam -. L’idrogeno svolge un ruolo chiave e siamo lieti di poter perseguire opportunità di sviluppo in questo ambito anche attraverso accordi come quello firmato con ACWA Power: lo sviluppo del terminale di importazione dell’ammoniaca risulta sinergico con quello del SoutH2 Corridor”.
Il Ministero degli Investimenti dell’Arabia Saudita (MISA), l’Autorità Generale per l’Industria militare (GAMI) e Leonardo hanno annunciato la firma di un MoU con l’obiettivo di discutere, sviluppare e valutare una serie di investimenti e opportunità per espandere ulteriormente la collaborazione nei settori dell’aerospazio e della difesa.
Questo accordo segue il Memorandum of Understanding firmato e annunciato all’inizio del 2024 che aveva quale obiettivo la valutazione ed esplorazione di molteplici aree di cooperazione: spazio, manutenzione/riparazione/revisione per aerostrutture, localizzazione per sistemi di guerra elettronica, radar e per l’assemblaggio di elicotteri, un focus sul settore del combattimento aereo e dell’integrazione multi-dominio, processi di industrializzazione e sviluppo del capitale umano, opportunità per la supply chain nazionale in Arabia Saudita e, più in generale, per il ruolo di Leonardo nella regione e nella catena del valore globale.
‘A seguito degli eccellenti risultati raggiunti attraverso l’implementazione dell’accordo del 2024, il MoU firmato oggi apre la strada ad un’ulteriore espansione della collaborazione industriale nel campo dei sistemi di combattimento aereo e in ambito elicotteristico – si legge in una nota -. Per decenni Leonardo ha fornito al paese piattaforme, sistemi, tecnologie e servizi, dal trasporto aereo, al supporto all’industria energetica, agli elicotteri, fino a sistemi elettronici e sensori, a cui si aggiungono sistemi per la difesa marittima e cyber, oltre a un contributo chiave nel campo della difesa aerea. Questo nuovo accordo rappresenta l’ultimo passo nel rafforzamento delle attività di Leonardo nel Regno, dove l’azienda ha un Headquarters dedicato. Collaborando con partner locali, Istituti di ricerca e utenti finali, Leonardo potrà generare sviluppo sostenibile e attività di produzione nel paese. Il MoU contribuirà significativamente alla Vision 2030 dell’Arabia Saudita finalizzata all’implementazione di riforme senza precedenti nel settore pubblico, alla diversificazione dell’economia, per consentire a cittadini e imprese di raggiungere pienamente il loro potenziale e creare opportunità di crescita innovativè.
Il gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha siglato, nell’ambito della Missione del Governo italiano in Arabia Saudita alla quale era presente con una delegazione guidata dall’Amministratore Delegato Dario Scannapieco, due Protocolli d’intesa con primari partner del settore pubblico e privato del Regno dell’Arabia Saudita, Saudi Fund for Development e ACWA Power. I due accordi saranno finalizzati a rafforzare la collaborazione su progetti in ambito energetico e infrastrutturale prevalentemente nel continente africano, in linea con il Piano Mattei.
In particolare, il MoU siglato con il Saudi Fund for Development è volto ad avviare una collaborazione per identificare opportunità di co-finanziamento su progettualità ad elevato impatto di sviluppo sostenibile, mentre l’accordo siglato con ACWA Power mira ad approfondire la cooperazione in iniziative nei settori dell’energia rinnovabile, della desalinizzazione dell’acqua e dell’idrogeno verde.
Fincantieri ha annunciato la firma di una serie Memorandum of Understanding (MoU) in Arabia Saudita. Questi accordi sottolineano l’interesse dell’azienda per questa regione in seguito all’istituzione della controllata Fincantieri Arabia for Naval Services nel 2024.
Gli accordi raggiunti testimoniano l’impegno strategico di Fincantieri nel promuovere l’innovazione, la sostenibilità e lo sviluppo industriale attraverso una serie di collaborazioni con realtà saudite e partner internazionali. In linea con il programma Vision 2030 avviato dall’Arabia Saudita, queste partnership rafforzeranno il ruolo di Fincantieri e il suo status di unico complesso cantieristico al mondo attivo in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, grazie a un modello di business con una forte integrazione verticale e a una grande esperienza nel comparto crocieristico, offshore e della difesa.
Pierroberto Folgiero, Amministratore delegato e Direttore Generale di Fincantieri, ha commentato così gli accordi raggiunti: “Con questi accordi vogliamo ribadire il nostro forte interesse per questa regione e la nostra disponibilità a esplorare nuove opportunità di business nei nostri tre principali segmenti di attività, quello della difesa in primis. L’Arabia Saudita sta affermando in breve tempo il proprio ruolo di hub globale per la tecnologia marittima, e siamo orgogliosi di collaborare con aziende saudite per mettere a loro disposizione le nostre capacità in vari ambiti. Insieme, promuoveremo l’innovazione e la sostenibilità per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del programma Vision 2030”.
– Foto ufficio stampa Leonardo –
(ITALPRESS).
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Amplifon, nei primi nove mesi del 2025 ricavi in crescita
Pubblicato
11 ore fa-
29 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Amplifon Spa, leader mondiale nelle soluzioni e nei servizi per l’udito, riunitosi oggi sotto la presidenza di Susan Carol Holland, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2025.
Nei primi 9 mesi 2025 Ricavi consolidati pari a 1.743,8 milioni di euro, in crescita dell’1,8% a cambi costanti rispetto ai primi nove mesi del 2024 anche grazie al progressivo miglioramento nel terzo trimestre, nonostante una crescita del mercato ancora al di sotto dei livelli storici e la forte base comparativa. Ricavi sostanzialmente stabili a cambi correnti per l’impatto dei cambi. EBITDA adjusted pari a 395,0 milioni di euro rispetto a 411,7 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024.
L’incidenza sui ricavi è pari al 22,7%, rispetto al 23,6% nei primi nove mesi del 2024, principalmente per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell’area EMEA e della diluizione derivante dall’accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti. Risultato netto adjusted pari a 109,6 milioni di euro rispetto a 134,3 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024 anche per i maggiori ammortamenti conseguenti ai forti investimenti nel business e l’incremento degli oneri finanziari. Free cash flow pari a 28,4 milioni di euro, dopo Capex per 90,2 milioni di euro, rispetto a 50,6 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024-.
Indebitamento finanziario netto pari a 1.174,7 milioni di euro rispetto a 961,8 milioni di euro al 31 dicembre 2024, dopo investimenti per Capex, M&A, riacquisto di azioni proprie e dividendi per un totale di oltre 320 milioni di euro, con leva finanziaria al 30 settembre 2025 a 2,09x (da 1,63x). Nel terzo trimestre 2025 Ricavi consolidati pari a 563,3 milioni di euro, in crescita del 2,4% a cambi costanti rispetto al terzo trimestre del 2024, con la performance organica tornata positiva e in miglioramento di 250 punti base rispetto al secondo trimestre del 2025, nonostante la minore crescita del mercato francese rispetto al trimestre precedente, una crescita del mercato globale ancora al di sotto dei livelli storici e la forte base comparativa.
Ricavi in diminuzione dello 0,7% a cambi correnti per il significativo impatto dei cambi. EBITDA adjusted pari a 107,3 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi pari al 19,1%, rispetto a 114,6 milioni di euro registrati nel terzo trimestre del 2024 per effetto della minore leva operativa, del mix geografico dell’area EMEA, della diluizione derivante dall’accelerazione della crescita del network diretto di Miracle-Ear negli Stati Uniti, dei maggiori investimenti in marketing e dello sfavorevole effetto traslativo dei cambi. Risultato netto adjusted pari a 19,2 milioni di euro rispetto ai 26,5 milioni di euro nel terzo trimestre del 2024 anche per i maggiori ammortamenti conseguenti ai forti investimenti nel business e l’incremento degli oneri finanziari.
“Nel terzo trimestre abbiamo registrato un trend di significativo miglioramento dei ricavi rispetto al secondo trimestre, con un ritorno alla crescita organica rispetto allo scorso anno – commenta il Ceo di Amplifon Enrico Vita -. La performance è stata trainata da una significativa accelerazione in Europa, anche grazie al miglioramento di Italia e Spagna e nonostante un minor contributo della Francia rispetto al precedente trimestre, nonché da una crescita in America superiore al mercato di riferimento. Questi risultati sono stati conseguiti in un mercato ancora al di sotto dei suoi tassi storici di crescita e a fronte di una base comparativa particolarmente forte. Stiamo accelerando il piano ‘Fit4Growth’ con iniziative che contribuiranno a migliorare in modo strutturale la performance del Gruppo. Il trend emerso nel trimestre, insieme alle azioni già avviate e alla solidità del nostro modello di business, ci rendono fiduciosi nel nostro percorso di crescita nel breve e nel medio periodo”.
-Foto ufficio stampa Amplifon-
(ITALPRESS).
Economia
80 anni Federmanager, Quercioli “Serve piano da 10 mld e fiscalità più equa”
Pubblicato
15 ore fa-
29 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Chiediamo al Governo un Piano straordinario per managerializzare 20mila Pmi nei prossimi dieci anni, così da raddoppiare il numero di imprese italiane capaci di competere con successo nel mondo e di trainare tutte le filiere nazionali. Per farlo, serve un programma di politica industriale di 10 miliardi, 1 miliardo all’anno”. Figure manageriali innovative e qualificate potranno rappresentare infatti quegli agenti del cambiamento necessari per mantenere il nostro sistema industriale competitivo sui mercati internazionali. Questo l’appello di Valter Quercioli, presidente di Federmanager – la Federazione che rappresenta 180mila manager italiani delle aziende produttrici di beni e servizi – presentato durante l’Assemblea nazionale federale dal titolo “Orizzonti industriali – l’Italia che produce il futuro” tenutasi oggi a Roma presso l’Auditorium Conciliazione di Roma e dedicata alla celebrazione degli 80 anni di Federmanager.
All’evento sono intervenuti Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Marina Calderone, Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali; Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento; Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze; Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Innovazione Tecnologica; Luigi Sbarra, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Politiche per il Sud e il Cardinale Fabio Baggio, Direttore Generale del Centro di Alta Formazione Borgo Laudato Sì.
Al centro della Assemblea un qualificato dibattito sulla politica industriale del Paese, sul ruolo strategico del Mezzogiorno, sulla valorizzazione del dialogo tra generazioni e del merito, sulla inclusione sociale.
“Oggi – ha osservato Quercioli – è un 5% di imprese a mantenere l’Italia sui vertici mondiali d’eccellenza, a farsi conoscere in Europa e nel mondo, in tutte le principali filiere dell’economia globale. Se questo 5% è così forte, è chiara la direzione da seguire: investire nel prossimo 5%, cioè nelle prossime 20mila imprese da managerializzare”.
Per raggiungere questo obiettivo, spiega il presidente, serve un programma pluriennale di politica industriale, con orizzonti di crescita definiti e numeri concreti: “Il Paese deve porsi l’ambizione di uno sviluppo economicamente e socialmente sostenibile, puntando sul rafforzamento del suo motore industriale. E’ indispensabile garantire stabilità di investimenti, così da restituire fiducia al sistema produttivo in una fase segnata da incertezze e profondi mutamenti”.
Ma la precondizione per potenziare il Paese, e questa è una delle principali richieste che Federmanager avanza al Governo, è una fiscalità più equa, che valorizzi il merito e non penalizzi chi crea valore. La progressività fiscale è un principio giusto, lo afferma la nostra Costituzione e, prima ancora, l’etica sociale, ma non può trasformarsi in esponenzialità irragionevole. Quando una sparuta minoranza di contribuenti paga il 43% dell’Irpef, non siamo più in un sistema progressivo, ma in un sistema fortemente sbilanciato.
“Comprendiamo che la “coperta sia corta” – spiega Quercioli – ma non possono restare scoperti sempre gli stessi. Serve una lotta seria all’evasione e all’elusione, e serve anche premiare la fedeltà fiscale. Chi lavora, chi produce, chi paga le tasse non chiede privilegi: chiede rispetto. Il Ddl Bilancio 2026 mostra i primi tenui passi nella direzione da noi auspicata. Lo riconosciamo al Governo e di questo lo ringraziamo, ma è necessario fare molto di più”.
“Celebriamo oggi 80 anni di storia, che hanno creato una delle industrie migliori della nostra economia e che ci consente di essere la seconda potenza europea a livello manifatturiero. Siamo un’industria rinnovata, moderna e magazziniera. Abbiamo una quota di imprese troppo bassa: attualmente siamo al 5%. Investendo 10 miliardi di dieci anni e raggiungendo una quota di imprese pari al 10% sarebbe una visione di politica industriale ed economica che potrebbe dare svolta al futuro paese”, sottolinea Mario Cardoni, Direttore generale di Federmanager.
Alla luce del quadro attuale, Federmanager chiede inoltre al Governo di agire su tre aree prioritarie, a partire dalla prossima Legge di Bilancio 2026: rafforzare i pilastri della previdenza complementare e sanità integrativa innalzando i limiti di deducibilità fiscale dei contributi previdenziali e sanitari; misure fiscali per il welfare aziendale; restituzione del prelievo forzoso ai Fondi interprofessionali di formazione continua. E ancora, in tema di pensioni e previdenza, Federmanager chiede che sia riconosciuta una perequazione equa senza penalizzazioni per il management in pensione e una chiara separazione contabile tra previdenza e assistenza.
L’evento organizzato per gli 80 anni di Federmanager non ha rappresentato solo l’occasione per fare il punto del settore ma anche per celebrare le eccellenze industriali che rendono grande il Made in Italy nel mondo. E’ stata inaugurata una mostra tematica, realizzata con il contributo di 25 tra le principali aziende italiane, proprio per valorizzare il ruolo della managerialità e dell’industria nello sviluppo del Paese. Protagoniste della mostra, oltre alla storia di Federmanager, sono Ansaldo Energia, Argotec, Autostrade per l’Italia, Baker Hughes, Cellnex, Chiesi Farmaceutici, Dallara, De Cecco, Enel, Eni, Ferrari Trento, Ferrari, Ferrero, Fincantieri, illycaffè, Lazzaroni, Leonardo, MAIRE, Menarini Group, Piquadro, Pirelli, Rai, Stellantis, Thales Alenia Space e TIM. L’esposizione vuole valorizzare il contributo congiunto della dirigenza e delle imprese allo sviluppo del Made in Italy, alla competitività internazionale e alla trasformazione del sistema produttivo nazionale.
– foto ufficio stampa Federmanager –
(ITALPRESS).
Economia
A settembre i prezzi della produzione dell’industria crescono dello 0,2%
Pubblicato
17 ore fa-
29 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A settembre, i prezzi alla produzione dell’industria registrano un lieve incremento congiunturale e un’accelerazione della crescita tendenziale. Quest’ultima si deve principalmente all’andamento dei prezzi dei prodotti energetici, in accelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con settembre 2024, quando si registrano ampie riduzioni dei prezzi del comparto. Sul mercato interno, i prezzi dei beni intermedi tornano a crescere su base annua (+0,3%; era -0,1% ad agosto) mentre rallenta, con diversa intensità, la crescita tendenziale dei prezzi dei beni strumentali (+1,0%, da +1,1% di agosto) e dei beni di consumo (+1,4%, da +2,0% di agosto).
Riguardo alle costruzioni, i prezzi registrano un calo congiunturale modesto per edifici e sono stabili per strade; l’accelerazione della crescita tendenziale è un effetto base derivante dal confronto con settembre 2024, quando si rilevò una diminuzione dei prezzi sia per edifici, più ampia, sia per strade. E’quanto emerge dall’indagine Istat sui prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni.
A settembre 2025, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua (era +0,2% ad agosto). Sul mercato interno i prezzi crescono dello 0,2% rispetto ad agosto e dell’1,5% su base annua (da +0,5% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi sono stabili in termini congiunturali e mostrano una crescita tendenziale in lieve attenuazione (+0,8%, da +0,9% di agosto).
Sul mercato estero i prezzi crescono dello 0,2% su base mensile (+0,2% area euro, +0,1% area non euro) e dello 0,4% su base annua (+0,6% area euro, +0,3% area non euro). Nel terzo trimestre 2025, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,9% (+1,4% mercato interno, -0,3% mercato estero). A settembre 2025, fra le attività manifatturiere, gli incrementi tendenziali maggiori si rilevano per prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0%) sul mercato interno, per industrie alimentari, bevande e tabacco (+6,1%) e mezzi di trasporto (+4,4%) sul mercato estero area euro e per altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+5,3%) sul mercato estero area non euro. Le flessioni tendenziali più ampie riguardano coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,5% area euro), industria del legno, della carta e stampa e prodotti chimici (rispettivamente -2,4% e -2,3% area non euro).
Sul mercato interno, la crescita su base annua dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas accelera (+2,8%, da +0,4%, del mese precedente). A settembre 2025, i prezzi alla produzione delle costruzioni per Edifici residenziali e non residenziali diminuiscono dello 0,1% su base mensile mentre crescono dell’1,9% su base annua (da +1,4% di agosto); quelli di Strade e ferrovie non variano in termini congiunturali mentre aumentano dello 0,6% in termini tendenziali (era +0,1% a luglio).
Nel terzo trimestre 2025, rispetto al precedente, i prezzi di Edifici residenziali e non residenziali sono stazionari, quelli di Strade e ferrovie in modesto calo (-0,1%).
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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