Politica
Urso “Sui dazi nessun accordo bilaterale, serve una risposta univoca dall’Ue”
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6 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Siamo soprattutto preoccupati che si possa innescare un’altra guerra commerciale ancora più grave di quella che si innescò vent’anni fa con la diatriba su Boeing-Airbus, che abbiamo pagato tutti a caro prezzo. Chi non ricorda la follia del “Carosello” alla fine degli anni ’90 e che ogni anno colpiva prodotti diversi? Da ministro delegato al Commercio estero nel primo decennio del secolo so bene quel che significa”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo che lunedì Donald Trump, ha firmato due ordini esecutivi per dazi del 25% su acciaio e alluminio. Alla domanda se il presidente Usa potrebbe scavalcare l’Unione per fare accordi con i singoli Paesi, risponde: “Impossibile. La politica commerciale è da sempre di esclusiva competenza della Commissione: i singoli Stati non possono in alcun modo fare accordi bilaterali, alzare o abbassare dazi e nemmeno predisporre misure antidumping. Possono contribuire alla definizione della posizione comune, come è recentemente avvenuto per l’apposizione di dazi alle auto elettriche cinesi. Perciò la presidenza del Consiglio dell’Ue ha convocato la riunione straordinaria dei ministri con delega al commercio in cui noi siamo rappresentati dal ministero degli Esteri”. E se Trump cercasse un accordo “l’Italia rispetterebbe le decisioni comuni che ha contribuito a determinare, come sempre – sottolinea Urso -. Ma attenzione: il ruolo degli Stati si esercita ora, in via preventiva, non dopo, a cose fatte. Ed è quello che stiamo facendo e che soprattutto può fare il nostro presidente del Consiglio per la credibilità che tutti gli riconoscono nell’Ue e a Washington. Dobbiamo portare il confronto sui giusti binari”.
“Le preoccupazioni – aggiunge il Ministro – sono legittime anche perchè abbiamo una bilancia commerciale con gli Usa nettamente positiva. Se l’interscambio complessivo di beni e servizi tra Usa e Ue nel 2023 ha sfiorato gli 850 miliardi di euro con un saldo per l’Ue di 156 miliardi, il surplus italiano verso gli Usa è stato di ben 42 miliardi di euro. Siamo di fatto i principali beneficiari in proporzione alla nostra economia. Gli Stati Uniti sono nostro principale partner extra Ue, anche per quanto riguarda investimenti e turismo”. Ed alla domanda su cosa succederà con i dazi su acciaio e alluminio, risponde che “influiscono poco sui prodotti italiani. Gli Stati Uniti sono al diciannovesimo posto come Paese di destinazione dei nostri prodotti. Le esportazioni italiane di acciaio verso gli Usa si sono più che dimezzate tra il 2018 e il 2024: nell’ultimo anno sono state poco meno di 160 mila tonnellate, in calo del 62% rispetto alle 420 mila tonnellate del 2018. Le nostre esportazioni, peraltro, sono prevalentemente acciai speciali, prodotti di alto valore il cui prezzo consente comunque di superare la soglia imposta dai dazi. Anche le esportazioni di alluminio e semilavorati hanno registrato un calo del 21% tra il 2018 e il 2024. I dazi possono avere qualche contraccolpo sul mercato europeo ma piuttosto limitato almeno per quanto ci riguarda”.
“Noi – spiega Urso – abbiamo solo un piano A: garantire la coesione della Ue, come Giorgia Meloni ha assicurato in questi due anni in ogni dossier, anche il più difficile, conquistandosi la stima di tutti. E nel contempo utilizzare l’ottimo rapporto con l’amministrazione Trump per evitare l’escalation che non conviene a nessuno. Italia e Stati Uniti hanno sempre avuto un rapporto speciale che viene da lontano”. “C’è un solo piano – ribadisce il Ministro – garantire la coesione della Ue come fatto da Meloni in questi anni”. Poi, in merito al vertice di Parigi sull’intelligenza artificiale, ricorda Urso “il documento finale non è stato sottoscritto da Usa e Regno Unito e questo chiama in causa il rapporto transatlantico. Abbiamo un problema in Occidente e dobbiamo risolverlo. L’elefante è nella stanza da troppi anni. Non possiamo più nasconderlo in cantina”. “L’Italia si è portata avanti con il ddl sull’intelligenza artificiale in discussione in Parlamento, ha indirizzato risorse importanti sulle startup ed ha insediato la Fondazione AI4Industry a Torino – aggiunge -. Durante la presidenza italiana del G7, su indicazioni di Giorgia Meloni, abbiamo creato l’AI Hub per lo Sviluppo sostenibile, che si insedierà a Roma, per coinvolgere l’Africa nell’utilizzo della Ia e delle tecnologie abilitanti. In tale contesto, l’annuncio della presidente von der Leyen a Parigi ci trova in piena sintonia: si passa dalla definizione delle regole, a cui abbiamo pienamente contribuito, alla definizione delle risorse: 200 miliardi di euro, che consentiranno la nascita di un modello europeo di Ia e di almeno quattro gigafactory, assolutamente decisive, che potranno contare anche sui due supercalcolatori italiani, tra i più performanti al mondo, il Davinci di Genova e il Cineca di Bologna. Sul quantum siamo proprio noi italiani all’avanguardia nel mondo. Ed è anche per questo che vi sono tanti progetti di data center in Italia”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).
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ROMA (ITALPRESS) – “Denunciare il malaffare non è in contrasto con la valorizzazione del cinema, anzi: è il modo migliore per rispettare chi lavora con impegno, passione e correttezza. Siamo a una nuova fase per il cinema italiano e il sostegno pubblico deve premiare la qualità e proteggere il talento, non essere preda degli abusi”. Lo ha affermato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante un’informativa al Senato.
Le nuove regole in vigore dal 2024 rendono più stringenti i controlli sui costi, introducono sanzioni rafforzate per i revisori e stabiliscono criteri più rigorosi per accedere al credito d’imposta, tra cui: l’ obbligo di copertura finanziaria pari almeno al 40% dell’opera; i vincoli contrattuali con distributori o piattaforme; l’obbligo di reinvestimento in opere difficili (giovani autori, film a basso budget) e i tetti massimi al credito d’imposta: 9 milioni per opera, fino a 18 per coproduzioni estere.
“La cronaca ci consegna casi di abusi, zone d’ombra e talvolta truffe legate al mondo della produzione cinematografica. Il Ministero ha intrapreso una riforma strutturale dei decreti attuativi della Legge 220/2016 per correggere distorsioni, sprechi e frodi, intensificando le verifiche introducendo, tra l’altro, il divieto di subappalti a cascata; l’obbligo di tracciabilità finanziaria; la consegna dell’opera per produzione internazionali, prevedendo lo stanziamento di 3,5 milioni di euro per nuove ispezioni e attivando una collaborazione rafforzata con la Guardia di Finanza tramite un apposito protocollo operativo”, ha aggiunto il ministro.
Nel corso dell’informativa, il ministro ha reso noto che la Direzione Generale Cinema è attualmente al lavoro su 200 fascicoli per verifiche su 350 milioni di euro di credito, in continuità operativa anche dopo le recenti dimissioni del direttore generale, mentre è imminente l’interpello per il suo successore.
Il ministro ha inoltre ricordato gli incontri del 6 giugno e del 21 luglio con attori e operatori del settore, finalizzati a un confronto costruttivo sulle riforme in atto. Dalla comunità cinematografica è emerso apprezzamento per la nuova disciplina del tax credit e l’apertura a tavoli tematici previsti da settembre.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Papa agli influencer cattolici “Vincere le fake news”
Pubblicato
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29 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Al termine della Messa presieduta dal cardinale Tagle nella Basilica di San Pietro in occasione del Giubileo dedicato ai missionari digitali, Papa Leone XIV, in un saluto in tre lingue, ha esortato ragazzi e ragazze a “riparare le reti”, annunciando la pace nei “drammatici luoghi di guerra” così come nei “cuori svuotati di chi ha perso il senso dell’esistenza”.
La “bellezza” e la “luce della verità” sono le chiavi per vincere la logica di “frivolezza” e “fake news”. Lo riferisce Vatican News. Il Pontefice esorta ad essere “agenti di comunione”, capaci di contrastare l’individualismo e l’egocentrismo con lo sguardo fissato su Cristo.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Dazi, Renzi “Caporetto per l’Ue, doveva trattare Draghi”
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6 ore fa-
29 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’accordo è insostenibile per le imprese, ma soprattutto è insostenibile Giorgia Meloni per le tasche degli italiani. I dazi al 15% sono una Caporetto per la Ue, la dimostrazione che il sovranismo fa male”. Lo dice, in un’intervista a Repubblica, il leader di Italia Viva e senatore Matteo Renzi.
“Alla guida della Ue abbiamo mandato degli algidi burocratici: bisogna avere il coraggio di dire che von del Leyen ha fatto un disastro con il Green deal nel primo mandato e ora ha finito il suicidio con i dazi”. “Dopo questa disfatta la Commissione europea dovrebbe dimettersi in blocco. Io avevo chiesto che fosse Draghi a trattare con Trump, uno capace di alzare la voce. Invece a trattare con il lupo Donald ci abbiamo mandato cappuccetto rosso Ursula”, aggiunge Renzi.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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