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Cronaca

AMERICA WEEK – 7 MARZO

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Anche questa settimana, Donald Trump è stato il protagonista assoluto della scena politica americana e mondiale. Negli Stati Uniti, ogni giornale, ogni rete televisiva ha aperto ogni giorno con lui. Dal suo discorso al Congresso ai rapporti con l’Ucraina, dalle tensioni commerciali alle sconfitte in tribunale, le sue dichiarazioni e azioni hanno scatenato reazioni forti e analisi critiche. Martedì sera, Trump ha parlato per 100 minuti davanti al Congresso, il discorso più lungo mai tenuto da un presidente. Mentre i repubblicani lo hanno accolto con applausi e toni trionfalistici, i democratici hanno scelto una protesta silenziosa, alzando piccoli cartelli di dissenso—che però, la sera stessa, sono stati presi in giro dai comici in TV. Un deputato del Texas, Al Green, invece, ha interrotto il discorso gridando contro le politiche di tagli al Medicaid di Trump e per questo è stato espulso dall’aula e poi è stato censurato da un voto della stessa Camera in cui alla maggioranza repubblicana si sono uniti dieci democratici. Molte parti del suo discorso, subito dopo, sono state smontate dai fact-checker, rivelandolo pieno di falsità e numeri inventati. Tra le dichiarazioni più assurde: Social Security e i “pensionati ultracentenari”: Trump ha letto una lunga lista di numeri, sostenendo che milioni di persone con oltre 120 anni starebbero ancora ricevendo assegni della Social Security, alcune addirittura nate più di 150 anni fa. Totale falsità. È vero che esistono casi di persone decedute i cui nomi non sono stati rimossi dal sistema, ma il Social Security ha un meccanismo di verifica della vita che blocca i pagamenti a una certa età senza prova d’esistenza in vita. Paragone con George Washington: Trump ha affermato di aver fatto più del primo presidente degli Stati Uniti. Un’affermazione che gli storici hanno liquidato come ridicola. Anche la lettera di Zelensky ha creato critiche: Trump ha letto un passaggio in cui il presidente ucraino si dice pronto a negoziare con la Russia. Ma questa dichiarazione arriva dopo il fallimentare incontro tra i due alla Casa Bianca, in cui Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina e anche lo scambio di intelligence tra i due paesi, apparendo sempre più sbilanciato dalla parte della Russia di Putin. Sapeva Zelensky che Trump avrebbe subito rivelato pubblicamente il contenuto della sua lettera diplomatica? Martedì sera, Trump ha anche rilanciato la sua politica protezionistica confermando i dazi su Canada, Messico e Cina e nuove tariffe su Unione Europea, Brasile, India e Corea del Sud. Il giorno dopo, la borsa ha subito un crollo, con gli economisti che avvertono che l’inflazione aumenterà. Trump ha fatto marcia indietro già giovedì, concedendo un mese di rinvio sui dazi che colpiscono l’industria automobilistica americana, fortemente dipendente dai componenti importati dal Canada.

Cronaca

Pace a Gaza, Meloni “Giornata storica, è il successo di Trump”

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Pace a Gaza, Meloni “L’Italia può giocare un ruolo di primo piano”

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Cronaca

L’Ambasciatore della Tanzania in visita all’Università di Bergamo

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BERGAMO (ITALPRESS) – L’Università degli studi di Bergamo ha accolto oggi, lunedì 13 ottobre, presso la sede di via dei Caniana, l’Ambasciatore designato della Repubblica Unita di Tanzania in Italia, S. E. Mbarouk Nassor Mbarouk, in visita all’Ateneo e alla Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano (CAI).

L’incontro ha rappresentato un momento significativo nel percorso di cooperazione tra l’Università di Bergamo e i Paesi africani, con l’obiettivo di rafforzare i legami istituzionali e promuovere progetti comuni nei campi della ricerca, della formazione e dello sviluppo sostenibile. L’Università degli studi di Bergamo è da tempo attiva nel continente africano con iniziative che spaziano dall’educazione alla geografia, dalla preservazione del patrimonio culturale all’inclusione finanziaria e all’imprenditorialità. Negli ultimi anni, l’Ateneo ha reso più sistematica la propria presenza grazie alla costituzione di un coordinamento di docenti e ricercatori impegnati in progetti di cooperazione accademica, consolidando i rapporti già esistenti – come quelli con l’Etiopia, avviati alla fine degli anni ’90 – e ampliando la rete di collaborazioni verso nuovi Paesi, tra cui Sud Sudan, Somalia e Nigeria.

Un progetto di rilievo è Unitafrica (MUR-MAECI), che mette in rete 21 università italiane e 78 università africane per realizzare corsi, seminari e programmi di scambio. In questo quadro, la Tanzania rappresenta uno dei Paesi di interesse strategico per UniBg. Durante la visita in Ateneo, l’Ambasciatore Mbarouk è stato accolto dalla prof.ssa Laura Viganò, incaricata dal Rettore per le relazioni con l’Africa e direttrice del CESC, e dalla prof.ssa Federica Burini, delegata del Rettore per il Public Engagement e referente di Orobie Lab. All’incontro hanno partecipato inoltre la prof.ssa Silvana Signori, presidente della Laurea magistrale in Accounting, Governance and Sustainability, il prof. Stefano Morosini, delegato del Rettore per la ricerca internazionale in area umanistico-giuridica, il dott. Paolo Valoti, presidente del CAI Bergamo, e la dott.ssa Judith Raymond Mushi, docente di lingua e cultura swahili all’Università Cattolica di Milano. Presenti anche ricercatori, dottorandi e studenti del corso “Challenges in a World in Transition” della Laurea magistrale in Accounting, Governance and Sustainability.

La visita dell’Ambasciatore si inserisce nella cornice della spedizione “Save the Mountains – Kilimanjaro Expedition”, organizzata dal CAI Bergamo dal 15 al 22 ottobre, alla quale l’Università degli studi di Bergamo offre il proprio sostegno scientifico e istituzionale. L’obiettivo comune è promuovere la valorizzazione delle montagne come spazi di biodiversità e cultura, favorendo al contempo lo sviluppo delle comunità locali e il dialogo tra territori, a partire dalle Orobie fino ai paesaggi montani della Tanzania. “Siamo onorati di aver accolto l’Ambasciatore Mbarouk nella nostra Università – spiegano le prof.sse Laura Viganò e Federica Burini -. Questo incontro consolida un percorso di cooperazione che mette al centro la ricerca e la formazione come strumenti di crescita condivisa e di tutela dei territori

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– Foto ufficio stampa UniBg –

(ITALPRESS).

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