Politica
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via al disegno di legge sul femminicidio
Pubblicato
5 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri nella seduta odierna ha approvato lo schema del disegno di legge per l’“Introduzione del delitto di Femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”.
“Fin dall’inizio del nostro mandato la violenza sulle donne è stata un tema centrale: abbiamo cercato di intervenire sugli strumenti di prevenzione, con l’adozione di misure cautelari. I femminicidi sono diminuiti in misura molto lieve e quindi abbiamo ritenuto di dover intervenire nuovamente”. Lo sottolinea la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
“Abbiamo dunque introdotto un reato autonomo di femminicidio che verrà punito con l’ergastolo – continua Roccella, – Questo conferma la specificità della situazione e quindi una differenza dall’omicidio, non in termini di gravità dal punto di vista etico ma proprio per la diversità numerica dei casi di femminicidio: c’è un’asimmetria assolutamente evidente tra donne e uomini e l’omicidio di uomini da parte delle donne presenta numeri irrisori, per non dire quasi inesistenti. Tale asimmetria riguarda il potere maschile, le relazioni private, la libertà femminile: il femminicidio finora non era mai entrato nel codice penale, quindi il passaggio di oggi rappresenta una novità dirompente. La lotta alla violenza sulle donne deve coinvolgere il modo di concepire la relazione uomo-donna: l’obiettivo è produrre un mutamento culturale anche attraverso l’introduzione di questo delitto. Nel testo ci sono altre cose importanti, come l’obbligatorietà della formazione per i magistrati: tutti in Consiglio dei ministri sono intervenuti su questo provvedimento e tutti erano soddisfatti per il risultato raggiunto”.
“Aver inserito il femminicidio nell’ordinamento penale come fattispecie autonoma è un risultato epocale: finora si discuteva sulla possibilità di configurare questa forma di reato come una circostanza aggravante dell’omicidio, ora aver costituito una fattispecie autonoma ci esime da una serie di problematiche tecniche che riguardano i bilanciamenti tra attenuanti e aggravanti”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.
“Questa è anche una manifestazione potente di attenzione a questa piaga così dolorosa, che ha avuto un riconoscimento penale di prima levatura – aggiunge Nordio, – Maltrattamenti, stalking e altri tipi di reato ascrivibili al codice rosso diventano invece aggravanti, rendendo più difficile un trattamento di indulgenza per chi li commette. Un’altra novità è l’attenzione riservata alla vittima o ai suoi parenti quando questa è deceduta: tale attenzione si manifesta con l’obbligo del pubblico ministero di ascoltare direttamente la vittima o i parenti, senza delegare alla polizia giudiziaria; non è una mancanza di fiducia verso quest’ultima, ma un modo per responsabilizzare ulteriormente la magistratura verso l’aggressione nei confronti delle donne con un intervento diretto dell’autorità requirente”.
“Altrettanto importante è la necessità di sentire l’opinione della vittima anche quando l’autore della violenza chiede un patteggiamento: il parere della vittima non è vincolante, ma impone comunque al giudice una particolare motivazione qualora dovesse disattenderlo; la vittima o i parenti dovranno inoltre essere ascoltati in caso di modifiche del trattamento penitenziario per l’autore delle violenze. Complessivamente la figura della vittima o dei parenti viene valorizzata, in quanto è posta in condizione di intervenire diventando protagonista della dialettica processuale: la formazione culturale e professionale del magistrato è inoltre fondamentale per evitare la vittimizzazione secondaria. Con questo provvedimento inaspriamo le pene e mandiamo un segnale dell’attenzione dello Stato a un fenomeno così dirompente” conclude Nordio.
Sulla stessa linea d’onda anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “È un intervento molto importante, che si inserisce nella scia di alcuni provvedimenti già adottati per marcare una presenza forte sul tema della violenza contro le donne: ci tengo anche a segnalare che la formazione delle forze di polizia sulla sensibilità e sulla professionalità in merito a questo tema è in crescita. Nei presidi di polizia ci sono luoghi dedicati all’ascolto delle vittime, le cosiddette stanze rosa – prosegue Piantedosi, – Al momento sono 339 su tutto il territorio nazionale tra questure e caserme, altre ne saranno istituite e questo andrà di pari passo con l’impegno verso la sensibilizzazione del personale”.
La ministra del Lavoro Marina Calderone commenta: “Definire oggi il reato di femminicidio e assegnargli una dimensione codicistica autonoma è assolutamente necessario: è un reato terribile, epilogo tragico di situazioni che parlano di violenze reiterate nel tempo. Le donne spesso subiscono in silenzio senza denunciare, perché hanno paura per il futuro dei loro figli – continua Calderone, – Il nostro impegno dev’essere quello di punire chi si rende responsabile di un reato così efferato, al contempo vogliamo sostenere chi si trova in difficoltà e dare alle donne la possibilità di liberarsi da situazioni così tragiche: stiamo mettendo in campo tanti strumenti, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per diffondere la consapevolezza che una soluzione contro il femminicidio c’è”.
“A questo importante provvedimento il mio ministero affianca un’iniziativa che risponde a un appello di questi giorni da parte dei rettori: la nostra risposta è uno stanziamento immediato di 8,5 milioni di euro, dedicati al contrasto alla violenza di genere con appositi sportelli che ogni ateneo deciderà come articolare; abbiamo anche previsto forme di assistenza per supportare le persone che subiscono le conseguenze di violenza di genere”. Così la ministra dell’Università Anna Maria Bernini in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.
foto: IPA Agency
(ITALPRESS).
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Meloni incontra Erdogan e Dabaiba a Istanbul, confronto sulla gestione dei flussi migratori
Politica
Meloni incontra Erdogan e Dabaiba a Istanbul, confronto sulla gestione dei flussi migratori
Pubblicato
13 ore fa-
1 Agosto 2025di
Redazione
ISTANBUL (TURCHIA) (ITALPRESS) – La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata oggi a Istanbul dove ha avuto un incontro trilaterale con il Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdogan, e con il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdulhameed Mohamed Dabaiba. Nel corso dell’incontro – rende noto Palazzo Chigi – i tre leader hanno discusso il rafforzamento della cooperazione per rispondere alle sfide comuni, a partire da quella della gestione dei flussi migratori. Ricordando gli eccellenti risultati raggiunti in questo ambito con la Turchia, la Presidente del Consiglio ha sottolineato l’opportunità di valorizzare le lezioni apprese applicandole anche per il sostegno all’azione del Governo di Unità Nazionale libico in ambito migratorio.
In questo quadro, la Presidente Meloni ha discusso con i suoi interlocutori una serie di linee d’azione per combattere le reti criminali internazionali di trafficanti di esseri umani, migliorare la prevenzione dei movimenti irregolari e sostenere la Libia nella gestione della pressione migratoria cui è sottoposta. La Presidente del Consiglio ha anche ribadito l’impegno dell’Italia per la stabilità, l’unità e l’indipendenza della Libia e il sostegno a un processo politico, a guida libica e con la facilitazione delle Nazioni Unite, che conduca ad elezioni. I tre leader hanno concordato di continuare i lavori da subito a livello tecnico per individuare azioni concrete da condurre congiuntamente in un quadro di tempo ben definito.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Giustizia, Nordio “Con la riforma giudice terzo e imparziale”
Pubblicato
20 ore fa-
1 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Dalla riforma uscirà veramente un giudice terzo e imparziale. Oggi un cittadino sottoposto a processo non sa che i suoi giudici vengono a loro volta valutati, nella carriera e nell’eventuale procedimento disciplinare, anche dai suoi accusatori. Che i pm diano i voti ai giudicanti è un’anomalia tutta italiana, e quando ne parlo in sedi internazionali i colleghi stranieri manifestano incredulità”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in un’intervista a L’Economista, il supplemento economico de Il Riformista.
Il guardasigilli sottolinea poi come il testo “ridurrà i poteri delle correnti e libererà la magistratura dai suoi condizionamenti interni. Farà acquistare ai cittadini più fiducia nella giustizia, e quindi sarà benefica per la certezza dei rapporti giuridici, anche economici”. Sul fronte dell’efficientamento della giustizia, Nordio spiega che sarà garantito “dalla digitalizzazione del sistema giudiziario, compresa l’inclusione della banca dati delle decisioni civili, gratuita e accessibile. Più che sui risparmi puntiamo sul potenziamento delle risorse”. Contro la piaga del sovraffollamento delle carceri Nordio non ha dubbi: “Non si farà nè indulto nè liberazione anticipata, provvedimenti che se motivati dall’esigenza di ridurre il sovraffollamento carcerario, non solo costituiscono una manifestazione di debolezza dello Stato o addirittura di resa, ma sono anche inutili”.
-Foto: Ipa Agency-
(ITALPRESS).
Politica
Messina “Lascio Fratelli d’Italia, non aderirò ad altri partiti”
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1 giorno fa-
31 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Comunico la mia decisione di lasciare il partito Fratelli d’Italia e di rassegnare le dimissioni dal gruppo parlamentare. Non aderirò ad altri partiti, né ora né in futuro. Nei prossimi giorni valuterò con senso di responsabilità se proseguire il mio mandato parlamentare, continuando a sostenere il Presidente Giorgia Meloni e il suo Governo, oppure se concludere anticipatamente questa esperienza, lasciando anche il ruolo da deputato. Un’esperienza intensa, che ha rappresentato la mia passione e il mio impegno più autentico verso la politica, a cui ho dedicato gran parte della mia vita”. Così in una nota il deputato Manlio Messina.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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