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Paolini prima azzurra in semifinale al Miami Open. Berrettini ai quarti, Musetti si arrende a Djokovic

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MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Ha dovuto attendere che smettesse di piovere ma quando è entrata in campo lo ha fatto con estrema determinazione. Jasmine Paolini è diventata la prima azzurra capace di centrare le semifinali del “Miami Open”, quarto Wta 1000 stagionale dotato di un montepremi di 8.963.700 dollari che si sta disputando sui campi in cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium, in Florida. La 29enne di Bagni di Lucca, numero 7 del ranking e 6 del seeding, ha liquidato per 6-3 6-2, in poco più di un’ora e un quarto di partita, la polacca Magda Linette, numero 34 Wta, che negli ottavi aveva eliminato a sorpresa la statunitense Coco Gauff e che in tutto il torneo non aveva perso un set. La tennista toscana sarà la prima azzurra nella storia a giocare una semifinale in Florida: prima di lei Reggi (1989), Farina Elia (1998), Garbin (2007), Errani (2013), Vinci (2013) e Trevisan (2023) si erano infatti tutte fermate nei quarti.

“Sono molto contenta per questa vittoria: l’ultima volta che l’avevo affrontata, a Pechino, ci avevo perso male – le parole di Jasmine – Lei gioca molto bene e spinge tanto: sono molto soddisfatta per come ho gestito la partita”. La toscana troverà ora sulla sua strada la numero uno del mondo Aryna Sabalenka, che si è sbarazzata per 6-2 7-5 della cinese Qinwen Zheng: sesto confronto e sesta vittoria per la bielorussa, avanti 3-2 anche nel bilancio dei confronti diretti con l’azzurra. La 26enne di Minsk ha vinto anche le ultime due sfide, la più recente nei round robin delle Wta Finals dello scorso novembre.

Avanza anche Berrettini, fuori Musetti

Matteo Berrettini torna in versione “Hammer” e centra i quarti di finale al secondo Masters 1000 della stagione, con un montepremi totale pari a 11.255.535 dollari. Il 28enne romano – per la quarta volta fra i migliori 8 di un 1000 dopo Shanghai 2019, Roma 2020 e Madrid 2021 – sovverte il pronostico e batte Alex De Minaur, numero 11 del mondo e decima testa di serie, per 6-3 7-6(7). Per Berrettini è la prima vittoria su un Top 20 in un Masters 1000 o uno Slam proprio dall’ultimo successo su De Minaur a Wimbledon 2023. “Questa vittoria significa tanto per me – esulta – Vuol dire aver lavorato bene in campo e fuori, ed essere felici di quello che stai facendo. Se non sono felice, non posso ottenere i risultati che voglio. Sono molto di fiero di me, del mio team, della mia famiglia. Bene così, ma punto ad arrivare ancora più in fondo”. Sulla sua strada troverà Taylor Fritz, terza forza del tabellone, che ha messo fine per 6-3 7-5 alla corsa del lucky loser Adam Walton. Lo statunitense è la bestia nera di Berrettini, uscito sempre sconfitto dai quattro confronti, l’ultimo lo scorso anno agli Us Open.

Niente da fare invece per Lorenzo Musetti, che deve fare i conti con un Novak Djokovic in versione deluxe: il serbo gioca una delle sue migliori partite in questo 2025 e liquida il carrarino con un doppio 6-2. Dopo lo 0-2 iniziale nel primo set, Nole ha portato a casa 12 dei 14 game successivi mentre Musetti ha raccolto soltanto 14 punti nei turni di risposta. Djokovic, sei volte campione a Miami, prosegue così la sua caccia al 100° titolo Atp in carriera: prossimo ostacolo Sebastian Korda, che ha avuto la meglio su Gael Monfils per 6-4 2-6 6-4.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Gineitis risponde a Marusic, il Torino ferma la Lazio sull’1-1

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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio non riesce a ripartire dopo il pesante ko del Dall’Ara contro il Bologna e sale a tre partite senza vincere: all’Olimpico, il posticipo della 30^ giornata di Serie A contro il Torino termina 1-1.

Lunga la lista degli assenti per Baroni, che deve ancora rinunciare a Tavares e Castellanos: al loro posto Marusic, adattato sulla sinistra, e Dia, supportato da Isaksen, Pedro e Zaccagni. Vanoli, invece, ritrova Lazaro sulla fascia destra: Elmas confermato a sinistra, Vlasic completa il terzetto dietro ad Adams. La partita inizia su buoni ritmi. La prima occasione è per la Lazio con Isaksen che vede Zaccagni sul secondo palo: il suo tiro al volo trova ben posizionato Milinkovic-Savic. L’estremo difensore granata è di nuovo protagonista pochi minuti dopo: prima manca il controllo su un’uscita fuori dall’area, ma poi è strepitoso nel recupero su Pedro, chiudendo lo spagnolo con un bel guizzo. Le due squadre trovano un certo equilibrio in campo e i ritmi progressivamente si abbassano. Nel finale di frazione c’è tempo per un tocco di Adams, che però, davanti a Provedel, impatta male.

colpo di testa di Maripan dopo il cross di Biraghi su punizione. Cinque minuti e la partita si sblocca: Pedro si smarca con un gran controllo di tacco, per poi appoggiare per Marusic che dal limite batte Milinkovic-Savic sul secondo palo. Il gol dà fiducia alla Lazio, che al 67′ sfiora il raddoppio: break di Guendouzi che ruba palla si fa tutto il campo palla al piede prima di scaricarla a Zaccagni, chiuso dal portiere avversario in spaccata. Il portiere ospite è attento poco dopo sul colpo di testa di Noslin; in precedenza, proteste biancocelesti per un tocco di mano di Maripan, valutato però legittimo in quanto in appoggio sull’intervento in scivolata del difensore. Al 78′, Lazio ancora vicina al gol Guendouzi, che di piatto, sul servizio di Zaccagni, manda sul fondo per centimetri. Il gol dei capitolini non arriva, e il Torino ne approfitta per trovare il pareggio, confezionato dai nuovi entrati: Karamoh serve in profondità Biraghi, la cui palla a rimorchio trova l’inserimento vincente di Gineitis. Stavolta è la Lazio a subire il contraccolpo, senza riuscire più a trovare una vera e propria occasione per provare a prendersi i tre punti: altra occasione persa, e il quarto posto è ora lontano quattro punti. Per il Torino, invece, sono undici i punti nelle ultime cinque partite.

IL TABELLINO

LAZIO (4-2-3-1): Provedel 6.5; Hysaj 6 (28′ st Pellegrini 6), Gigot 6, Romagnoli 6, Marusic 7; Guendouzi 6.5, Rovella 6; Isaksen 6.5 (45′ st Tchaouna sv), Pedro 7 (28′ st Dele-Bashiru 5.5), Zaccagni 6.5; Dia 5.5 (21′ st Noslin 6). In panchina: Mandas, Furlanetto, Provstgaard, Gila, Belahyane, Basic, Lazzari. Allenatore: Baroni 6.

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TORINO (4-2-3-1): Milinkovic-Savic 7; Walukiewicz 5.5 (26′ st Karamoh 6.5), Maripan 6.5, Coco 6, Biraghi 6.5; Ricci 6, Casadei 5.5 (26′ st Gineitis 7); Lazaro 6 (41′ st Pedersen sv), Vlasic 5.5 (26′ st Sanabria), Elmas 6; Adams 6 (41′ st Ilic sv). In panchina: Paleari, Donnarumma, Masina, Dembélé, Sosa, Tameze, Linetty. Allenatore: Vanoli 6.

ARBITRO: Massa di Imperia 6.5.

RETI: 12′ st Marusic, 37′ st Gineitis.

NOTE: serata ventosa con cielo variabile, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Lazaro, Zaccagni, Maripan, Ricci, Walukiewicz, Guendouzi, Romagnoli. Angoli: 5-3. Recupero: 3′ pt, 4′ st.

– foto IPA Agency –

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Verona e Parma non si fanno male, finisce 0-0 lo scontro salvezza al Bentegodi

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VERONA (ITALPRESS) – Si chiude sullo 0-0 la sfida salvezza tra Hellas Verona e Parma. Qualche occasione e un bel ritmo nel primo tempo, poche emozioni nella ripresa: un punto a testa che permette ai crociati di respirare – l’Empoli terz’ultimo è a soli tre punti -, situazione differente per quanto riguarda i veronesi, ora a quota 30. Manca poco alla squadra di Zanetti per potersi togliere definitivamente dalla zona rossa.

La gara si è infiammata dopo pochi secondi quando Mosquera ha colpito la traversa da posizione defilata. Il 3-4-1-2 pensato da Zanetti ha creato qualche problema al Parma, i ducali hanno risposto con il tiro dal limite di Almqvist terminato di poco fuori. La squadra di Chivu ha espresso un buon calcio, al 23′ gli ospiti hanno chiesto un fallo in area di rigore per un contatto tra Bonny e Tchatchoua, ma il direttore di gara ha lasciato correre (leggero il tocco tra i due avvenuto fuori area, come evidenziato poi dai replay). L’attaccante francese ha provato a sbloccare il punteggio nel finale di primo tempo, ma Ghilardi ha deviato la girata di prima intenzione in calcio d’angolo. Buona occasione anche per Almqvist sugli sviluppi di una rimessa laterale, ma Montipò si è opposto con un ottimo intervento sul colpo di testa ravvicinato.

Nella ripresa è successo poco e nulla, i padroni di casa hanno fatto fatica a costruire palle gol, il Parma ha invece ha avuto il colpo del ko con Camara praticamente allo scadere, ma lo stesso Montipò si è opposto con un ottimo intervento di piede. La risposta degli scaligeri è arrivata con Tengstedt, che a recupero inoltrato ha sfiorato la rete con un’incornata dal centro dell’area. Un punto a testa che muove la classifica, nel prossimo turno il Verona sfiderà il Torino mentre il Parma affronterà l’Inter campione d’Italia in carica e attuale capolista.

IL TABELLINO

HELLAS VERONA (3-4-1-2): Montipò 6.5; Ghilardi 6.5, Coppola 6.5, Valentini 6; Tchatchoua 5.5, Duda 6.5, Dawidowicz 6 (24’st Serdar 6), Bernede 5.5 (14’st Kastanos 6), Bradaric 6 (38’st Oyegoke sv); Mosquera 5 (14’st Tengstedt 6), Sarr 5.5 (38’st Livramento sv) In panchina: Berardi, Perilli, Frese, Daniliuc, Slotsager, Luan Patrick, Lazovic, Lambourde, Ajayi, Cissè. Allenatore: Zanetti 6.5.

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PARMA (4-3-3): Suzuki 6; Delprato 6, Vogliacco 6.5, Valenti 6.5, Valeri 6; Bernabé 6 (43’st Estevez sv), Keita 6, Sohm 5.5 (47’st Djuric sv); Man 5.5 (43’st Camara sv), Bonny 6 (24’st Pellegrino 6), Almqvist 5.5 (24’st Ondreijka 6). In panchina: Marcone, Corvi, Balogh, Lovik, Leoni, Hainaut, Haj. Allenatore: Chivu 6.5.

ARBITRO: Sacchi di Macerata 6

NOTE: terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Dawidowicz, Delprato, Bradaric. Angoli: 5-5. Recupero: 1’pt, 6’st.

– foto IPA Agency –

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Sconfitta con maxi-rissa per Detroit, solo 3 punti per Fontecchio

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ROMA (ITALPRESS) – Sconfitta esterna con maxi-rissa per Detroit nella notta italiana della regular-season dell’Nba.

Sul parquet del Target Center di Minneapolis, di fronte a quasi 19mila spettatori, i Pistons cedono per 123-104 ai Minnesota Timberwolves, trascinati dai 27 punti siglati da Beasley, top-scorer della serata; tra gli ospiti ne infilano 26 Randle e 25 Edwards, mentre la 29enne ala piccola pescarese Simone Fontecchio non riesce ad incidere quanto vorrebbe, finendo a referto con 3 punti, 5 rimbalzi ed un assist in 26 minuti complessivi di impiego.

Ma la notizia è la maxi-rissa che si scatena in campo dopo un fallo su Reid nel secondo quarto: un brutto episodio che cinque giocatori (Reid e Donte DiVincenzo per i TimberWolves, Stewart, Holland II e Sasser per i Pistons) e due tecnici (Prigioni di Minnesota e l’head coach Bickerstaff di Detroit) pagano con l’espulsione.

Crollo casalingo per San Antonio: gli Spurs cedono per 148-106 ai Golden State Warriors, che creano un gap incolmabile con i 47 punti complessivi messi a segno dalla coppia Podziemski-Moody.

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Successi interni invece per Cleveland e New York: i Cavaliers piegano per 127-122 i Los Angeles Clippers, che possono consolarsi solo per i 34 punti realizzati da un ispirato Powell, il più prolifico dell’incontro; i Knicks hanno la meglio sui Portland Trail Blazers per 110-93 sebbene l’israeliano Avdija termini la sua ottima performance con un bottino personale di 33 punti.

Anche i New Orleans Pelicans sfruttano il fattore campo mettendo al tappeto per 98-94 i Charlotte Hornets con 20 punti di Bridges e 19 di Smith. Colpi esterni, infine, per Atlanta Hawks (145-124 sui Milwaukee Bucks), Toronto Raptors (127-109 sui Philadelhia 76ers) e Houston Rockets (148-109 sui Phoenix Suns).

– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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