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Economia

Istat, a febbraio export extra-UE al -2,1% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – A febbraio 2025 l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 , un aumento congiunturale per entrambi i flussi, più ampio per le esportazioni (+2,8%) rispetto alle importazioni (+0,8%). L’incremento su base mensile dell’export è dovuto alle maggiori vendite di beni di consumo, durevoli (+8,4%) e non durevoli (+8,0%), e beni strumentali (+2,2%); diminuisce, invece, l’export di energia (-19,9%) e beni intermedi (-1,5%).

Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è spiegato soprattutto dai maggiori acquisti di energia (+18,0%); crescono anche le importazioni di beni di consumo non durevoli (+2,6%), mentre si riducono quelle di beni strumentali (-10,4%), beni intermedi (-5,8%) e beni di consumo durevoli (-5,1%). Nel trimestre dicembre 2024-febbraio 2025, rispetto al precedente, l’export cresce del 3,9%; la crescita riguarda tutti i raggruppamenti, a eccezione dei beni di consumo durevoli (-8,7%). Nello stesso periodo, l’import segna un aumento del 6,7%, principalmente determinato dai maggiori acquisti di energia (+14,2%).

A febbraio 2025, l’export si riduce su base annua del 2,1% (era +3,3% a gennaio). La flessione tendenziale dell’export nazionale verso i mercati extra-Ue è dovuta soprattutto al marcato calo delle vendite di energia (-23,3%) e beni strumentali (-15,3%); per contro, è in forte aumento l’export di beni di consumo non durevoli (+13,7%).

L’import registra una crescita tendenziale dell’8,6%, quasi totalmente spiegata dai maggiori acquisti di beni di consumo, durevoli (+17,1%) e non durevoli (+17,9%), ed energia (+17,6%). A febbraio 2025 l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 è pari a +4.707 milioni di euro (+6.885 milioni nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico (-4.800 milioni) è superiore rispetto a un anno prima (-3.779 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici scende da 10.664 milioni di febbraio 2024 a 9.508 milioni di febbraio 2025. A febbraio 2025 si rilevano ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Turchia (-10,6%) e Stati Uniti (-9,7%). Crescono le vendite verso Svizzera (+17,3%), paesi OPEC (+12,9%), Regno Unito (+8,5%) e paesi ASEAN (+7,4%).

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Le importazioni da paesi OPEC (+34,3%) e Cina (+18,3%) registrano una forte crescita tendenziale; aumentano anche gli acquisti da paesi ASEAN e Regno Unito (per entrambi +11,7%). Per contro, diminuiscono le importazioni da Stati Uniti (-4,9%), Turchia (-4,6%) e Svizzera (-2,0%).

“A febbraio, l’aumento congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue27 si deve soprattutto alle maggiori vendite di beni di consumo non durevoli. Su base annua, l’export torna a flettere (-2,1%) ma la dinamica è influenzata dalle movimentazioni di elevato impatto (cantieristica navale) verso gli Stati Uniti, registrate a febbraio 2024 – commenta l’Istat -; al netto di queste, si stima una crescita tendenziale delle esportazioni pari a +1,7%. L’aumento, sia congiunturale sia tendenziale, dell’import è dovuto principalmente ai maggiori acquisti di energia e beni di consumo non durevoli. Nei primi due mesi del 2025, la dinamica tendenziale dell’export verso i paesi extra Ue è moderatamente positiva (+0,4%; +1,0% al netto dell’energia). Nello stesso periodo, l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a +5,1 miliardi di euro (era +9,9 miliardi nei primi due mesi del 2024)”

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Urso “Obiettivo sostenibilità ambientale condiviso, ma non può farlo solo l’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’obiettivo della sostenibilità ambientale è pienamente condiviso e dovrebbe esserlo da tutti nel mondo, non possiamo farlo solo noi in Europa quando gli altri vanno in direzione avversa, dato che l’ambiente è comune. L’Europa si è posta degli obiettivi che sono non sostenibili sul piano economico e sociale e il rischio è che diventi un grande parco divertimenti o uno straordinario museo all’aria aperta in cui ricchi turisti asiatici trovano il posto migliore dove passare le loro vacanze. Noi questo non lo vogliamo”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ad Atreju. “Vogliamo certamente essere un patrimonio dell’umanità con le nostre bellezze storiche, culturali e artistiche, ma anche avere un’industria competitiva, capace di reggere la sfida sociale e occupazionale”, sottolinea.

“Tre anni fa il governo di Giorgia Meloni era l’unico in Europa ad aver capito che occorreva rivedere le regole del Green Deal per coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, ci siamo mossi e finalmente oggi abbiamo una maggioranza di Paesi europei che chiedono alla Commissione di agire subito. Vedremo il 16, quando la Commissione ci ha comunicato che avrebbe presentato due documenti importanti e fondamentali, la revisione del CBAM e la revisione del regolamento sulle Co2 e i veicoli leggeri”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Non perdere l’occasione”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
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Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Ci preoccupa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
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