FIRENZE (ITALPRESS) – “Dieci giorni fa in Parlamento il centrodestra ha presentato una delle risoluzioni più corte della storia della Repubblica. Dieci righe, meno di cinquanta parole, in cui si diceva: ‘l’Italia sostiene il piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il Medio Oriente’. Un piano su cui si è espresso a favore praticamente tutto il mondo, paesi islamici, paesi europei, Israele, ovviamente Stati Uniti, tutti” compreso “l’Autorità Nazionale Palestinese. Tutti tranne la sinistra che in Parlamento non è riuscita a votare questa mozione. Dopodiché è successo che ha detto di sì pure Hamas, per cui la sinistra italiana è più fondamentalista di Hamas“. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel corso del comizio di chiusura per la candidatura di Alessandro Tomasi a presidente della Regione Toscana.
“Hamas e Israele non firmano né per gli scioperi generali di Landini, né per Francesca Albanese che sta lì a insultare la senatrice Segre e neanche per Greta Thunberg con la flottiglia, parliamoci chiaro. Il problema è che se c’è una persona che bisogna ringraziare non è né Greta Thunberg, né Landini, né Francesca Albanese ma si chiama Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d’America, repubblicano, in linea con i presidenti repubblicani degli Stati Uniti d’America che solitamente la pace la portano e la guerra non la creano a differenza di quello che accade in altri casi“, ha aggiunto.
“Invece, quelli che noi abbiamo visto in queste settimane, è che sulla causa palestinese ci hanno venduto i loro biglietti a teatro, ci hanno venduto i loro libri. Ieri tutti non sono riusciti a dire una parola. Non sono riusciti a gioire per la tregua, banalmente perché adesso non sanno che cosa strumentalizzare per continuare a fare soldi nel loro business dell’arte. Non ci facciamo fare la morale da questa gente. Non ci facciamo fare la morale da una sinistra sempre più radicalizzata”, ha concluso.
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