Cronaca
Israele attacca l’Iran, raid sui siti nucleari. Khamenei promette vendetta, Netanyahu sente i leader mondiali
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L’Aeronautica israeliana ha colpito nella notte oltre 100 obiettivi iraniani, utilizzando circa 200 aerei e oltre 330 munizioni. L’operazione “Rising Lion” ha riguardato obiettivi militari e nucleari, oltre esponenti dei Guardiani della rivoluzione, secondo quanto riportato dalle Forze di difesa israeliane (Idf). I media statali iraniani hanno confermato l’uccisione del comandante dei Guardiani della rivoluzione iraniana, i pasdaran, il generale Hossein Salami, insieme a un certo numero di guardie del corpo.
Negli attacchi sarebbe stato ucciso anche lo scienziato nucleare Fereydoun Abbasi. “Il regime iraniano ha lavorato per decenni per ottenere un’arma nucleare. Il mondo ha tentato ogni possibile percorso diplomatico per fermarlo, ma il regime si è rifiutato di fermarsi”, hanno detto i militari in una dichiarazione. La portavoce delle Idf, Effie Defrin, ha confermato in una conferenza stampa che l’Iran aveva lanciato oltre 100 droni verso Israele nelle ultime ore.
Almeno 95 persone sono rimaste ferite oggi in tutto l’Iran. Lo ha riferito il portavoce dei Servizi di Emergenza Nazionale, Mojtaba Khaledi, alla televisione di stato iraniana. “Finora, 95 persone sono rimaste ferite e sono state trasportate in centri medici in 12 diverse province che sono state prese di mira”, ha detto.
E nel frattempo, le ambasciate di Israele in tutto il mondo saranno chiuse e non saranno erogati i servizi consolari. Lo riferiscono i media israeliani citando una nota del ministero degli Esteri. La mossa avviene dopo l’attacco israeliano su obiettivi in Iran e il timore per una reazione. Il ministero consiglia agli israeliani all’estero di comunicare la loro condizione e ubicazione.
NETANYAHU SENTE I LEADER MONDIALI
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avuto colloqui con i leader mondiali, tra cui il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, il primo ministro indiano, Narendra Modi, e il presidente francese, Emmanuel Macron. Lo ha riferito l’ufficio del primo ministro, aggiungendo che Netanyahu dovrebbe poi parlare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente russo Vladimir Putin e il premier britannico Keir Starmer. “I leader hanno mostrato comprensione per le esigenze di difesa di Israele contro la minaccia di annientamento dell’Iran e il primo ministro ha affermato che continuerà a mantenere contatti costanti con loro nei prossimi giorni”, si legge nella dichiarazione.
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LE PAROLE DI NETANYAHU
L’operazione Rising Lion “continuerà finché sarà necessario per eliminare la minaccia esistenziale che incombe su di noi”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un videomessaggio dopo l’attacco di Israele all’Iran. L’operazione rappresenta “un momento decisivo nella storia di Israele”, ha detto Netanyahu, che ha esortato i cittadini israeliani a seguire scrupolosamente le istruzioni del Comando del fronte interno, sottolineando che l’Iran possiede ancora “capacità significative” per colpire Israele. Israele ha dichiarato lo stato d’emergenza speciale in tutto il Paese a causa del timore di una risposta iraniana. La popolazione ha ricevuto l’ordine di rimanere nei pressi dei rifugi antiaerei. Le scuole sono state chiuse in tutto Israele e lo spazio aereo israeliano è stato chiuso ai voli. In queste ore è in corso la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano.
Il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), generale Eyal Zamir, ha annunciato la mobilitazione di massa di decine di migliaia di riservisti. “Abbiamo lanciato l’offensiva perché era giunto il momento: abbiamo raggiunto il punto di non ritorno”, ha affermato. “Questa è un’operazione cruciale per prevenire una minaccia esistenziale da parte di un nemico che invoca apertamente la nostra distruzione. Non possiamo permetterci di aspettare”, ha aggiunto.
In una dichiarazione video, il premier ha aggiunto di attendere una risposta di Teheran. “Mi aspetto un attacco contro di noi – ha precisato – potrebbero essere attacchi molto gravi, a ondate”. Netanyahu ha definito gli attacchi effettuati da Israele “un grande successo”, che hanno colpito una parte significativa dello stato maggiore iraniano e i principali scienziati che lavoravano al programma nucleare.
LA RISPOSTA DI KHAMENEI
La televisione di stato iraniana ha citato la Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, la quale ha affermato che Israele riceverà una dura punizione per i raid aerei su larga scala lanciati questa mattina contro molteplici obiettivi in tutto l’Iran, compresi gli impianti nucleari. Khamenei ha affermato che “Israele riceverà una dura punizione”, sottolineando che molti leader e scienziati iraniani sono stati uccisi nell’attacco israeliano. La Guida Suprema iraniana ha minacciato Israele di dure ripercussioni dopo che Israele ha lanciato attacchi su larga scala contro l’Iran, inclusi siti nucleari e la capitale, Teheran.
Khamenei ha affermato in una dichiarazione: “Con questo crimine, l’entità sionista si è scritta un destino amaro e doloroso, e certamente lo incontrerà”. Questo avviene mentre le forze armate iraniane hanno minacciato Israele con una “forte risposta” ai raid aerei su larga scala contro l’Iran. “Le forze armate risponderanno inevitabilmente a questo attacco sionista”, ha affermato Abu al-Fadl Shekarchi, portavoce dello Stato maggiore delle forze armate, sottolineando che Israele “pagherà un prezzo pesante e dovrà attendere una risposta forte dalle forze armate iraniane”.
La guida suprema dell’Iran ha inoltre nominato Mohammad Pakpour nuovo comandante del corpo dei Guardiani della rivoluzione islamica, i pasdaran, in seguito all’uccisione di Hossein Salami durante un attacco aereo israeliano. Abdolrahim Mousavi è stato nominato nuovo capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, per sostituire Mohammad Bagheri, l’ex comandante ucciso nei raid di Israele avvenuto nella notte. Infine, Khamenei ha promosso Ali Shadmani al grado di generale, nominandolo comandante del quartier generale di Khatam al-Anbiya, società affiliata ai pasdaran coinvolta nel programma missilistico, incarico ricoperto da Gholam Ali Rashid, anch’egli ucciso nell’attacco israeliano.
Il governo iraniano ha dichiarato di aver avviato misure “difensive, politiche e legali” a seguito degli attacchi aerei israeliani che hanno colpito siti a Teheran e ucciso diverse persone, tra cui alti funzionari militari e scienziati del settore nucleare. “La Repubblica Islamica dell’Iran ha avviato le necessarie misure difensive, politiche e legali per far pentire l’illegittimo Israele delle sue azioni”, ha dichiarato il governo in una nota.
Gli attacchi sono “una violazione della sovranità nazionale” e Israele ha agito “al di fuori di tutte le norme internazionali”, ha aggiunto il governo iraniano. “Consideriamo la ritorsione e la difesa un nostro legittimo diritto”, ha proseguito il governo iraniano. L’esercito israeliano ha annunciato che l’Iran ha lanciato circa 100 droni che potrebbero raggiungere Israele nelle prossime ore. Per questo Israele e la Giordania hanno chiuso il loro spazio aereo fino a nuovo avviso. Sul sito Flightradar che monitora il traffico aereo in diretta non compaiono velivoli neanche sullo spazio aereo dell’Iraq e dell’Iran.
KATZ DURO SULL’IRAN
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, si è congratulato con le Forze di difesa israeliane (Idf) per l’operazione “Il Coraggio del Leone” lanciata in Iran. “L’attacco preciso contro i comandanti dei Guardiani della rivoluzione, l’esercito iraniano e gli scienziati nucleari, tutti coinvolti nel portare avanti il piano per distruggere Israele, trasmette un messaggio forte e chiaro: chiunque agisca per distruggere Israele verrà eliminato”, ha affermato Katz. Il ministro ha aggiunto: “Le Idf continueranno le loro operazioni per contrastare il programma nucleare iraniano e rimuovere le minacce contro lo Stato di Israele. L’Iran pagherà prezzi crescenti finché continuerà le sue attività aggressive”.
LA NOTA DELL’IDF
Negli attacchi di Israele all’Iran, decine di radar e siti di lancio di missili terra-aria sono stati distrutti. Lo riferisce un portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) citato dai media, precisando che è stato completato un attacco su vasta scala contro il sistema di difesa aerea iraniano nell’ovest dell’Iran.
Il capo dell’intelligence militare israeliana, il generale Shlomi Binder, ha parlato degli attacchi contro l’Iran, affermando: “Stiamo intraprendendo un’operazione esistenziale contro un nemico che cerca di distruggerci, sviluppare capacità nucleari, avanzando rapidamente nello sviluppo delle sue capacità nucleari, sviluppare capacità di armi convenzionali in quantità molto, molto grandi: questo è ciò che vogliamo ridurre, interrompere ed eliminare questa minaccia”.
L’attacco israeliano in Iran ha causato “ingenti danni al più grande sito per l’arricchimento dell’uranio nell’area di Natanz”, nel centro dell’Iran, riferiscono ancora le forze dell’IDF. “Nella notte, i caccia dell’Aeronautica militare, sotto la guida precisa dell’intelligence, hanno attaccato il sito di arricchimento dell’uranio del regime iraniano nell’area di Natanz. Si tratta del più grande sito di arricchimento dell’uranio in Iran, che da anni lavora per ottenere armi nucleari e contiene l’infrastruttura necessaria per l’arricchimento di livello militare”, scrivono le Idf. Secondo l’esercito, “gli attacchi hanno danneggiato lo spazio sotterraneo del sito, che ospita una sala di arricchimento a più piani con centrifughe, cabine elettriche e altre infrastrutture di supporto. Inoltre, sono state attaccate infrastrutture vitali del sito che ne consentono il funzionamento continuo e il proseguimento del progetto del regime iraniano per l’ottenimento di armi nucleari”.
SA’AR SENTE TAJANI E IL MINISTRO DEGLI ESTERI TEDESCO
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha sentito al telefono il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e il suo omologo tedesco, Johann Wadephul, con cui ha parlato degli attacchi contro obiettivi nucleari e militari in Iran. “Abbiamo preso questa decisione all’ultimo momento possibile, dopo aver esaurito tutte le altre vie”, ha dichiarato Sa’ar a Wadephul, secondo quanto riportato dall’ufficio del ministro degli Esteri israeliano.
Sa’ar ha aggiunto: “Il mondo intero ha visto e capito che gli iraniani non erano pronti a fermarsi e che dovevamo fermarli. L’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha illustrato le gravi violazioni iraniane. Sappiamo che ci attendono giorni difficili, ma non abbiamo altra scelta”. Durante il colloquio con Tajani, il ministro degli Esteri israeliano ha parlato della guerra nella Striscia di Gaza.” Anche Israele è interessato a raggiungere un accordo sul rilascio degi ostaggi, cosa che Hamas ha finora respinto”, ha affermato Sa’ar.
– Foto: IPA Agency –
(ITALPRESS).
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– Foto Ipa Agency –
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– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
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4 ore fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Webuild si conferma anche quest’anno leader mondiale nel settore acqua nella classifica ENR, Engineering News Record, rivista di riferimento per il settore su scala globale. Il riconoscimento premia “eccellenza tecnica, capacità di delivery e impegno per la sostenibilità”.
Il Gruppo, che si mantiene in vetta alla classifica Water Top 250 International Contractors da oltre un decennio, sale inoltre al 13° posto a livello globale, “a conferma della solidità del proprio modello industriale e della capacità di generare valore anche in contesti internazionali complessi”, si legge in una nota.
La classifica Top 250 dei costruttori internazionali per il 2025, elaborata da ENR sulla base dei ricavi generati dalle imprese al di fuori dei mercati domestici di riferimento nel 2024, vede Webuild crescere e distinguersi in categorie e mercati di riferimento.
Il primato nel settore acqua riflette una competenza consolidata nella realizzazione di dighe, impianti di trattamento acque, acquedotti e infrastrutture resilienti, che rispondono alle sfide globali legate alla gestione delle risorse idriche. Per Webuild, i settori clean hydro energy e clean water rappresentano una fetta significativa dei ricavi del Gruppo, pari al 24% del totale al 30 giugno 2025, alimentati in larga parte dall’avanzamento di progetti idroelettrici tecnicamente sfidanti e che si pongono come best practice a livello mondiale per il loro tasso di innovazione, come Snowy 2.0, il più grande progetto idroelettrico in Australia realizzato con la controllata australiana Clough, e la Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD) in Etiopia, la diga più grande d’Africa, che sarà inaugurata a settembre.
A questi risultati contribuisce anche la controllata Fisia Italimpianti, che serve oltre 20 milioni di persone con impianti di dissalazione, soprattutto in Medio Oriente. La dissalazione dell’acqua di mare rappresenta uno dei metodi più promettenti per risolvere la criticità della scarsità d’acqua, consentendo l’approvvigionamento di acqua pulita e potabile, per l’utilizzo quotidiano e pubblico, per i processi industriali, per gli usi sanitari e non solo.
Il ranking ENR evidenzia anche risultati di rilievo in altri settori strategici. Webuild sale al 7° posto nel settore Sewer/Waster, che fa riferimento alla progettazione e realizzazione di sistemi di drenaggio e trattamento di acque reflue e piovane (Sanitary & Storm Sewers), strategico per garantire la resilienza dei territori a fenomeni atmosferici eccezionali. Ne è un esempio il Lotto 2 del Sistema Riachuelo, recentemente entrato in funzione a Buenos Aires, Argentina. Il progetto nel suo complesso è il più grande e tecnologicamente avanzato impianto di trattamento delle acque reflue dell’America Latina, per cui il Gruppo e la controllata Fisia Italimpianti hanno realizzato due dei tre lotti.
Decimo posto conquistato inoltre dal Gruppo nel settore Transportation, grazie alla realizzazione di opere che favoriscono la mobilità sostenibile e la connessione tra territori. Tra queste, la Linea C della Metropolitana di Roma, che attraversa il cuore della Capitale, la linea ad alta capacità/velocità tra Genova e Milano, tratte ferroviarie sulle direttrici alta velocità Napoli-Bari e alta capacità Palermo-Catania-Messina, assi strategici della rete europea TEN-T; all’estero, il Gruppo è attivo nella realizzazione del Grand Paris Express, il più grande progetto di mobilità urbana in Europa e nella metropolitana di Sydney, che collegherà la città al suo futuro aeroporto.
A livello geografico, il Gruppo continua a crescere in Australia, passando dal 5° al 3° posto. Il Paese, che rappresenta il 29% del fatturato totale del Gruppo al 30 giugno 2025, è per Webuild il primo mercato estero, al centro di un vasto programma di investimenti infrastrutturali, con particolare attenzione alla mobilità sostenibile, alla resilienza urbana e alla transizione energetica.
– Foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).


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