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Tajani alla Camera “Svolta storica per il Medio Oriente, ma il successo è ancora appeso a un filo”

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ROMA (ITALPRESS) – “E’ la prima volta in questi anni turbolenti che posso condividere un sentimento di sollievo e speranza per il futuro. Il piano di pace potrebbe essere una svolta storica che cambia il volto del Medio Oriente”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso dell’informativa urgente alla Camera, sottolineando però che “il successo del piano Trump è appeso a un filo, molte sono le variabili che non ancora sono state definite. Tuttavia, quel filo di speranza si sta rivelando solido”.

“E’ cruciale consolidare ora le condizioni affinché la pace resista nella prospettiva di due Stati che convivono in pace e sicurezza. Tutto ciò che rende il cammino più difficile, come i ritardi della riconsegna delle salme rispetto ai tempi pattuiti, è da deplorare con fermezza”, è il pensiero del vicepremier sul mancato rispetto delle tempistiche da parte di Hamas.

“C’è stata un’ondata emotiva e un’attenzione mediatica senza uguali rispetto ad altre situazioni di crisi, proprio in ragione della valenza simbolica di questi luoghi. Un’attenzione sincera, mentre ci sono stati pochi, anche se rumorosi, casi di strumentalizzazione o pregiudizio antisemita. L’antisemitismo va combattuto ovunque e in ogni modo con tutta la forza di cui i sistemi democratici dispongono”, ha aggiunto.

“Oggi è giorno della speranza, quella la luce di speranza che abbiamo visto negli occhi dei bambini di Gaza e quella delle famiglie di israeliane che hanno potuto riabbracciare i loro cari. Non dobbiamo alimentare illusioni premature, il cammino è lungo, la prudenza è necessaria ma, come ha detto il cardinale Pizzaballa, ‘vediamo le prime luci dell’alba dopo una lunga notte’”, ha sottolineato.

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“Il riconoscimento dello Stato della Palestina, quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento, è ora più vicino”, ha ribadito.

“Ho deciso di nominare l’ambasciatore Archi, ambasciatore presso la FAO, come nuovo inviato speciale del Ministero degli Esteri per la ricostruzione di Gaza, inclusi gli aspetti umanitari. Sarà il punto di riferimento della Farnesina”, ha rivelato Tajani.

“La strada è tracciata, credo che nessuno voglia tornare indietro e l’Italia è pronta a fare la sua parte. È tempo di avviare un percorso di sviluppo della Striscia, la ricostruzione deve essere anche morale perchè sarà la prima forma contro la radicalizzazione. È fondamentale concentrarci sulle scuole per offrire un futuro prospero e sereno. Dove c’è prosperità c’è anche sicurezza”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Meloni assicura che l’Italia farà la propria parte su Gaza, organizzata riunione con i ministri coinvolti

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ROMA (ITALPRESS) – L’Italia, come ha assicurato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è pronta a fare la propria parte nel processo di ricostruzione a Gaza. In seguito alla firma dell’accordo di pace per il Medio Oriente, avvenuta ieri in Egitto, il presidente Meloni ha chiesto oggi, nel corso del Consiglio dei ministri, che tutti i ministeri e le istituzioni coinvolte, a vario titolo, nel progetto di ricostruzione si riuniscano per fare il punto sui prossimi passi, con un’attenzione particolare all’aspetto degli aiuti umanitari. E’ quanto fanno sapere fonti di Palazzo Chigi.

La riunione, che sarà presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani è fissata per domani, alle ore 14 nella Sala Verde di Palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio sarà impegnata, nel frattempo, nel Processo di Aqaba, che si terrà sempre domani a Roma. All’incontro prenderanno parte i ministeri interessati (Esteri, Difesa, Università, Agricoltura, Affari regionali, Disabilità), il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e la Protezione Civile.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Papa Leone XIV è arrivato al Quirinale per la visita a Mattarella

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ROMA (ITALPRESS) – Papa Leone XIV, accompagnato da 12 corazzieri in moto e 32 a cavallo, è arrivato al Quirinale in occasione della visita ufficiale al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha accolto il pontefice nel Cortile d’Onore.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

La Toscana resta al centrosinistra, bis di Giani con il 53,92% “Soddisfazione enorme”

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Toscana resta al centrosinistra. Eugenio Giani, governatore uscente, è stato riconfermato per il secondo mandato. Al termine dello scrutinio delle 3.922 sezioni per l’elezione del nuovo Presidente e del Consiglio Regionale della Toscana, secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, si riconferma presidente della Regione, con il 53,92% delle preferenze. Giani ha ottenuto 752.484 voti. Alessandro Tomasi, candidato per il centrodestra, si ferma al 40,90%. Antonella Bundu, sostenuta da Toscana Rossa, la lista che mette insieme Rifondazione comunista, Potere al Popolo e Possibile, è al 5,18%. Crollo, invece, dell’affluenza. Alla chiusura definitiva delle urne ha votato il 47,73% contro il precedente 62,60%.

“Questo risultato per me è una soddisfazione enorme. Grazie alle toscane, ai toscani e a questa mia amata Regione. Neri prossimi cinque anni lavorerò per ripagare questa dimostrazione di affetto rispondendo ai bisogni di tutti i 273 comuni della Toscana, affinché la Regione continui ed essere un ente che, nell’ambito delle sue possibilità, faccia leggi giuste e crei prosperità e benessere, senza mai lasciare indietro nessuno”. Queste le prime dichiarazioni di Eugenio Giani al suo arrivo a Palazzo Strozzi Sacrati, mentre le operazioni di scrutinio delle elezioni regionali tenute nelle giornate di ieri e di oggi volgono al termine. Nei prossimi giorni giungerà la proclamazione ufficiale della Corte d’Appello, ma intanto Giani, rispondendo ai giornalisti che lo attendevano nella sede istituzionale della Presidenza della Regione, ha indicato le quattro priorità su cui vorrà impegnarsi, un “quadrifoglio”- come lo ha definito – che “porterà fortuna alla Toscana”: politiche di welfare e solidarietà, politiche di sostegno all’impresa, politiche per la cultura, grande attenzione all’ambiente”. Secondo il presidente la prossima sarà la legislatura della ‘sanità territoriale’:

“Sul tema della sanità – ha detto – abbiamo operato bene e su questo tema continuerò a lavorare. Se nei cinque anni appena trascorsi mi sono concentrato sull’eccellenza, rappresentata dai 46 ospedali toscani, di cui cinque sono nell’elenco dei primi 20 migliori ospedali a livello nazionale, questa sarà la legislatura nella quale voglio realizzare le Case della salute, strutture ancora più diffuse e radicate nel territorio, che possano alleggerire la pressione sugli ospedali”. Dopo aver ricordato di aver ricevuto le telefonate della premier Meloni e del principale sfidante, Alessandro Tomasi, Giani ha ringraziato la propria famiglia, alla quale ha dedicato la vittoria, e la macchina amministrativa che lo ha supportato nei precedenti cinque anni di lavoro

LE PAROLE DI GIANI E SCHLEIN IN CONFERENZA STAMPA

“Sono emozionato. Grazie Toscana”, le prime parole di Giani su X, che poi ha parlato in conferenza stampa. “Per me è una straordinaria soddisfazione. Il risultato è evidente e chiaro fin dai primi scrutini. Questo risultato indica che la Toscana decide con il proprio cervello ed esprime i primi valori, liberta’, democrazia, una regione che vive con spirito illuminato e guarda sempre al futuro”.

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“Nonostante fossero elezioni molto difficili, in cui nell’ultima settimana mi sono trovato la premier, i due vicepremier, tutti i ministri, come l’impostazione feudale che aveva portato al voto nelle Marche ed in Calabria, invece ha vinto la Toscana illuminata e riformista attraverso il voto su di me. Si parla ancora di proiezioni ma si va a sei punti sopra rispetto a quello che raccolsi cinque anni fa, quindici punti in piu’ rispetto al dato sul centrodestra. Il numero di votanti è stato al 48%, un dato esattamente uguale a quello di dieci anni fa, quando si votava un referendum ed in altre sei regioni, con un’attenzione dei media nazionali non così alta”, ha aggiunto.

Giani ha espresso anche soddisfazione per il 60% dei votanti nel Comune dove risiede, Sesto Fiorentino (Firenze). “Sono molto felice del risultato del Partito democratico che è al 35%, un dato che ha connotati anche nazionali, bene la mia lista Giani presidente-Casa Riformista all’8%, bene anche Avs ed il Movimento cinque Stelle. Bene anche il risultato di Antonella Bundu. Da oggi mi sento il presidente di tutta la Toscana, proseguirà il dibattito e la dialettica della campagna elettorale con il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi”.

“Mi piace condividere questo risultato con la mia segretaria Elly Schlein. Contrariamente a quello che è stata la cronaca di stampa, ho sentito Elly sempre vicina, così come il mio segretario di partito Emiliano Fossi”, ha affermato. “Da oggi diciamo dalla Toscana quando c’è buon governo progressista, questo può diventare, impostando la campagna elettorale per le politiche fra due anni, una prospettiva di carismatica attrazione di quello che deve essere un voto maggioritario, offrendo un’alternativa credibile verso il futuro”. Giani ha confermato di aver ricevuto la telefonata dal candidato del centrodestra Tomasi. “Mi ha fatto gli auguri di buon lavoro ed io gli ho detto che lavoreremo insieme per il bene della Toscana e dei toscani”.

“Per me questo risultato in Toscana è quello di un dibattito che si è concentrato sui temi della Toscana e del buon governo della Toscana. Abbiamo vinto. L’esempio della Toscana, credo nel ragionamento fatto da Elly Schlein, cementare un’alleanza in queste regionali, per la campagna elettorale che ci sarà fra due anni”, ha spiegato. “Sono contento per me, lavoriamo con posizioni di parte” rispetto alla premier Giorgia Meloni, “ma nel momento in cui si elegge una figura istituzionale, nel momento in cui ci si rapporta ci deve essere un rispetto fra noi e nei confronti dei nostri cittadini”.

“Ritengo che la Lega con il generale Vannacci non ha fino in fondo colto lo spirito della nostra Regione. Veder precipitare il perno del passato Consiglio regionale”, la Lega, passata “dal 20%, al 4%, è un dato inequivocabile. Non ho parole per il generale Vannacci per i momenti che mi hanno destato turbamento – ha concluso – mi riferisco a post relativi ad una nostra assessora e alla sindaca” di Montopoli Valdarno, Linda Vanni.

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Giani ha anche ricevuto le chiamate della premier Giorgia Meloni e del leader del M5s, Giuseppe Conte, per la sua ormai prossima rielezione a presidente della Regione Toscana.

“Voglio ringraziare Eugenio Giani e tutta la sua coalizione. E’ una vittoria che ci dà gioia e speranza, ringraziamo i toscani che hanno voluto confermare il buon governo e che hanno voluto innovare ancora con Eugenio Giani”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Chi si era affrettato nelle scorse settimane a parlare della fine della coalizione progressista è stato smentito e ci apprestiamo a vincere anche le prossime elezioni. L’unità è la condizione necessaria per battere le destre. Dall’altra parte hanno cantato troppo presto vittoria: se le proiezioni sono confermate, la coalizione progressista ha più voti” sommando “le tre regioni in cui si è votato e il Pd è il primo partito”, ha aggiunto Schlein.

“Quando sono stata eletta segretaria avevamo da poco subito una sconfitta alle elezioni politiche. In quelle elezioni il centrosinistra era rotto, non esisteva più praticamente. Quindi il mio mandato era quello di ricucire queste fratture e di ricostruire l’alternativa a queste destre. L’abbiamo fatto pazientemente lavorando con cura, con l’attenzione all’ascolto di tutti e di tutte le sensibilità dentro la nostra coalizione progressista e siamo riusciti dopo 20 anni a costruire la stessa coalizione progressista che si presenta in tutte le regioni che vanno al voto”, ha detto Schlein. “Poi chiaramente a volte si perde e a volte si vince, ma chi si è affrettato in queste settimane a decretare la morte della coalizione progressista oggi si deve ricredere nettamente. Siamo appena all’inizio di questa sfida, continueremo a nutrire questa coalizione di idee e di impegno e sono certa che i risultati continueranno ad arrivare”.

“La bassa affuenza? E’ sempre un dato che guardiamo con attenzione e preoccupazione. Cinque anni fa si votavano insieme sei regioni e un referendum. Il dato di oggi è in linea con quello che portò all’elezione di Rossi dieci anni fa. Certamente noi continuiamo a occuparcene e a fare quello che la destra non fa, allargare”.

“Ho visto anche io i dati del crollo della Lega, mi sembra che il centrodestra non riesca a fare altro che scambiarsi i voti”. “Una volta era più forte Forza Italia, poi è diventata più forte la Lega, adesso più forte Fratelli d’Italia, ma non allarga la coalizione. Quello che noi stiamo facendo, invece, è costruire l’unità della coalizione progressista, perché a partire da quella unità poi si riesce ad allargare, come abbiamo dimostrato e come credo i dati finali di oggi dimostreranno. Tutte le forze della coalizione beneficiano di questa unità. Questo è solo l’inizio di una coalizione a cui noi abbiamo lavorato tanto, in cui crediamo profondamente e che porteremo avanti. L’unità non è una condizione sufficiente, ma è una condizione necessaria per vincere. Il resto – ha aggiunto – ce lo dobbiamo mettere noi con il buon governo, con le candidature credibili, con la forza delle nostre idee e questo naturalmente noi continueremo a fare”, ha concluso.

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TOMASI “HO DATO IL MASSIMO”. MELONI LO RINGRAZIA

“Faccio gli auguri al presidente Eugenio Giani, un grande in bocca al lupo”. Lo ha detto il candidato del centrodestra a presidente della Regione Toscana, Alessandro Tomasi, dal suo comitato elettorale a Firenze. Giani “ci troverà quando parleremo del bene dei toscani, non ci troverà e faremo opposizione quando sarà necessario-ha aggiunto Tomasi-. Rivorremo riportare temi che abbiamo discusso in campagna elettorale, come la fuga dei giovani, come quelle carenze che ha la sanità e il tema dello sviluppo economico. Abbiamo dato il massimo, io sono sempre per costruire, ogni tassello della vita, della nostra avventura politica, è un passaggio, quindi da qui ripartiamo e vogliamo costruire”. “Dispiace per l’astensione, penso l’abbiano detto tutti-ha proseguito Tomasi-. La campagna elettorale è stata cortissima, a partire dal 14 di agosto, le persone credo si siano messe in testa che si votava da metà di settembre, quindi c’è stato un mese per far conoscere i nostri programmi, i nostri partiti, i nostri simboli e le nostre idee, quindi andiamo avanti, costruiamo”. 

In merito a una possibile entrata in Consiglio regionale e alla possibilità di
lasciare l’incarico di sindaco di Pistoia “ne parleremo, sì. Questa è la mia intenzione. Adesso ne parleremo con tutta la coalizione, con tutti gli alleati e con tutti gli eletti”, ha ammesso.

“Congratulazioni a Eugenio Giani per la vittoria delle elezioni regionali in Toscana e auguri di buon lavoro. Un sentito ringraziamento ad Alessandro Tomasi e a tutta la coalizione del centrodestra per la dedizione e la passione dimostrate in una sfida impegnativa”. Così sui social la premier Giorgia Meloni.

BUNDU SI RITIENE SODDISFATTA

“Siamo soddisfatti perché quando siamo partiti ci davano allo 0,5% e adesso siamo attorno al 5%”, ma “al tempo stesso siamo preoccupati perché la gente continua a non andare a votare perché c’è questo bipolarismo forzato”, anche “a livello mediatico. Abbiamo visto che a qualcuno può andare bene, ma a livello di democrazia nessuno può davvero festeggiare”. Lo ha detto la candidata della lista Toscana Rossa, Antonella Bundu, ancora in bilico per superare la soglia del 5% e poter così diventare consigliera regionale. “Abbiamo raddoppiato la percentuale” rispetto a cinque anni fa, “siamo riusciti a far vedere di essere radicati nel territorio, abbiamo lavorato tantissimo, è un risultato buono ma ancora non sufficiente” ha aggiunto Bundu che ha ricordato come “quando siamo partiti non avevamo la certezza di entrare, ma lo abbiamo fatto con spirito di servizio. Siamo sul territorio altrimenti non avremmo raccolto diecimila firme. E se fossero state elezioni nazionali”, visto che lo sbarramento è al 3% a differenza del 5% delle Regionali per chi corre da solo, “saremmo entrati in Parlamento”.

– foto xb8/Italpress –

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