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Cronaca

Scoperti 5 mila “furbetti” Rdc al Sud, camorristi tra i beneficiari

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NAPOLI (ITALPRESS) – Chi aveva la Ferrari, chi la barca, chi molteplici appartamenti, chi un autonoleggio con 27 auto, chi una scuola di ballo. E c’è persino chi si è inventato di avere dei figli. C’è un pò di tutto tra coloro che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza nel Meridione d’Italia. E’ quanto è emerso tra il 1° maggio e il 17 ottobre nei controlli realizzati dai Carabinieri del Comando Interregionale “Ogaden”, con giurisdizione sulle Regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, insieme con il Comando Carabinieri Tutela del Lavoro. Controlli mirati a verificare la reale sussistenza dei requisiti da parte dei percettori del reddito di cittadinanza. Sono 4.839 le irregolarità riscontrate, il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. Ben 1.338 percettori indebiti del reddito erano già noti alle Forze di Polizia per altri motivi e 90 di loro hanno condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo. Quasi 20 milioni di euro l’ammontare della cifra complessiva indebitamente percepita.
Tra i casi riscontrati in provincia di Napoli un 41enne percettore di Reddito di Cittadinanza al momento della richiesta aveva omesso di dire che era sottoposto a misura detentiva, benchè fosse agli arresti domiciliari con tanto di braccialetto elettronico perfettamente funzionante. Nella stessa provincia sono stati denunciati tra gli altri 80 persone, tutti contigui alla criminalità organizzata, che con dichiarazioni omissive sono riusciti ad ottenere 852.515,91 euro di illecita percezione del reddito di cittadinanza.
A Canosa di Puglia e Trinitapoli (BT) le irregolarità emerse hanno riguardato cittadini stranieri sia comunitari, sia extra U.E, che hanno falsamente dichiarato di riunire il requisito della residenza in Italia da oltre 10 anni, risultando in realtà presenti da periodi molto più brevi, o addirittura già cancellati all’anagrafe poichè irreperibili da anni, ma artatamente ricomparsi e riscritti soltanto ai fini della presentazione della domanda tesa a ottenere il reddito di cittadinanza. Altri ancora, una volta ottenuto il reddito sono stati cancellati dall’anagrafe comunale poichè resisi irreperibili o rientrati nel proprio Paese di origine, tornando in Italia circa una volta al mese esclusivamente al fine di poter spendere e monetizzare quanto indebitamente percepito.
Secondo l’Inps allo scorso 30 aprile risultavano percettori del sussidio in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata 387.076 nuclei familiari. I Carabinieri hanno controllato i requisiti di 87.198 soggetti appartenenti a 38.450 famiglie beneficiarie (9,9% del totale). Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 4.839 irregolarità (pari al 12,6% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 3.484 persone (9,1% rispetto al numero dei nuclei familiari controllati). Di questi ultimi, il 38,4% sono soggetti già noti alle Forze di Polizia, tra cui il 2,6% (90) gravati da condanne o precedenti per reati associativi.
L’azione di contrasto ha evidenziato che, nel periodo e nel territorio controllati, le irregolarità riscontrate hanno generato 19.112.615,72 di euro percepiti indebitamente.
Tra i denunciati nell’intera operazione, il 60,2% sono uomini (2.097) e il restante 39,8% sono donne (1.387). Inoltre, il 59,4% dei deferiti sono cittadini italiani (2.071), mentre il restante 40,6% di nazionalità straniera (1.431).
In Campania, a fronte di 245.611 nuclei familiari percettori del sussidio, la Legione Carabinieri ha controllato 9.327 famiglie beneficiarie, per 25.296 soggetti. Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 2.806 irregolarità (pari al 29,9% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà 1.722 soggetti, 647 dei quali noti alle Forze di Polizia (75 per gravi reati associativi). Tra le persone deferite il 63,3% sono uomini (1090) e il restante 36,7% sono donne (632). Inoltre, il 60,4% dei deferiti sono cittadini italiani (1040), mentre il restante 39,6% di nazionalità straniera (682). L’azione di contrasto ha permesso di acclarare che, nel periodo in esame, è stata indebitamente percepita la somma complessiva di 9.379.796,36 euro.
(ITALPRESS)

Cronaca

Milano, 70mila euro e 5 kg di droga nella soppressata. Due arresti

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MILANO (ITALPRESS) – Meroledì a Milano la Polizia di Stato ha arrestato due cittadini albanesi di 36 e 46 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Martedì pomeriggio, in zona Istria, gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Garibaldi Venezia, a seguito di un’attività finalizzata al contrasto alla criminalità diffusa e dello spaccio di droga, hanno individuato due uomini che erano soliti detenere droga in casa. I due, a bordo di un’auto, risultata denunciata per appropriazione indebita, si sono recati presso diversi esercizi commerciali della zona per poi ritornare nella loro abitazione. Mercoledì pomeriggio, i poliziotti di via Schiapparelli hanno notato il 36enne che si è diretto con la sua autovettura in un box di via Benefattori dell’Ospedale, dove alla vista degli agenti ha cercato di chiudere la saracinesca. All’interno del box sono state trovate delle confezioni sottovuoto per un peso totale di 5,2 kg di eroina: un paio di panetti erano stati ricoperti con soppressata calabrese in doppi involucri sottovuoto. Nel suo appartamento, in condivisione con il 46enne che era all’interno, sono stati rinvenuti 65mila euro in una busta sul letto. Inoltre, in un giubbino riposto nell’armadio, sono stati sequestrati altri 300 euro e 4mila euro nel comodino; accanto al letto vi era una macchina professionale conta banconote, una macchina per il sottovuoto e altro materiale per il confezionamento.(ITALPRESS).

Foto: Polizia Milano

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Cronaca

Milano, truffava il fisco e girava in Lamborghini. Arrestato

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MILANO (ITALPRESS) – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, diretti e coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, hanno dato esecuzione ad un provvedimento applicativo di misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un soggetto, indagato per aver illecitamente utilizzato, in compensazione di debiti tributari, crediti fiscali inesistenti. Contestualmente, è stato eseguito un sequestro preventivo di 332.334,93 euro pari al profitto del reato. L’indagine trae origine da una verifica fiscale effettuata dai militari della Compagnia di Paderno Dugnano nei confronti di una società cooperativa operante nel settore dei trasporti, nell’ambito della quale è emerso il ruolo di amministratore di fatto svolto dall’indagato. Nel corso delle successive indagini è stato delineato il sistema fraudolento adottato dall’impresa che ha documentato, per oltre 330 mila euro, “costi di ricerca e sviluppo” mai sostenuti, allo scopo di non versare le ritenute fiscali, i contributi previdenziali e i tributi locali, riducendo, ed in alcuni casi, azzerando i debiti nei confronti dell’Erario. All’esito delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari presso Tribunale di Monza, accogliendo la richiesta di misure cautelari personali e reali avanzata dal Pubblico Ministero nei confronti del predetto, ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei suoi confronti, nonchè disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente, dei beni societari e di quelli della persona fisica sottoposta a misura, tra i quali una Lamborghini Aventador, rinvenuta nella disponibilità dell’indagato.(ITALPRESS).

Foto: Guardia di Finanza Milano

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Cronaca

D’Amico (Confimprese) “Pmi chiedono più semplificazione burocratica”

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ROMA (ITALPRESS) – Le piccole e medie imprese italiane devono fare i conti con una forte tassazione e una burocrazia eccessiva, ma la qualità del made in Italy permette di superare anche questi ostacoli. Lo ha detto il presidente di Confimprese Italia, Guido D’Amico, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy. “La confederazione conta circa 80 mila tra associati e pensionati, su tutto il territorio nazionale, particolarmente nel Lazio, in Sicilia e in Lombardia: abbiamo scelto di rappresentare le micro, piccole e medie imprese, che sono il 96,6% di tutte le aziende italiane iscritte in Camera di Commercio. Di queste, quasi il 60% sono a carattere familiare”, ha ricordato. “Anche se oggi il termine glocal piace tantissimo, per troppe di queste aziende la località è diventata un limite: la dimensione e la patronimonializzazione delle piccole e medie imprese non consentono di avere un’internazionalizzazione compiuta”, ha spiegato. Le piccole e medie imprese italiane “lamentano l’eccessiva tassazione ma soprattutto le “molestie” burocratiche: un’impresa tipo ha oltre 600 adempimenti ogni anno: la semplificazione è ancora lontana”, ha spiegato.
La tassazione italiana, poi, “è tra le più alte d’Europa e nella Top Ten mondiale: il sistema di tassazione è l’obbligo che gli imprenditori hanno di pagare le tasse commisurate al loro guadagno. Lo sforzo che questo governo sta facendo per la rivisitazione delle aliquote e la diminuzione del costo del lavoro – che è quello più gravoso nel paniere dei pagamenti che ogni imprenditore deve fare – vanno nella giusta direzione”. Serve “un fisco equo e che si sa confrontare con le problematiche dell’imprenditore”, ha ribadito. “Gli incentivi alla sostenibilità ma anche quelli per la sicurezza sui luoghi di lavoro sono uno dei driver principali: bisogna dare alle aziende la capacità di immaginare la sostenibilità, la Cyber sicurezza e la sicurezza sui luoghi di lavoro come un investimento, non come un costo. Un aiuto economico del sistema Stato su questi driver è fondamentale, suggerirei anche qui minore burocrazia, per dare la possibilità agli imprenditori di attingere a queste risorse senza troppa burocrazia, perchè questo li scoraggia e li costringe ad aumentare i costi di consulenza”, ha sottolineato. “La parola magica è qualità: con tutti i limiti che abbiamo descritto, le nostre aziende hanno una grande capacità innovativa e qualità di prodotto, abbiamo la possibilità di fare la differenza con gli altri Stati. Anche se abbiamo dei gap burocratici, alla fine il made in Italy supera questi ostacoli”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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