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Cronaca

Gli Atenei milanesi polo di attrazione per i talenti dall’estero

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MILANO (ITALPRESS) – Milano si conferma, tra le realtà italiane, uno dei principali centri di riferimento nell’attrazione di talenti dall’estero: anche nell’anno della pandemia (2020-2021), sono più di 15mila gli studenti internazionali che hanno scelto di svolgere o di completare il proprio percorso di studi in uno degli 8 atenei della città metropolitana, in aumento (+4,6%) rispetto all’anno precedente, e oltre l’80% dei 18mila totali a livello lombardo. Seppur la crescita si mostri più debole (negli ultimi tre anni l’espansione anno su anno si è attestata intorno al +11%), il segno positivo indica chiaramente come il processo di internazionalizzazione degli atenei milanesi non si sia arrestato con il Covid. In particolare, gli studenti esteri rappresentano a Milano il 6,7% dei 227 mila iscritti totali (un punto percentuale in più rispetto all’insieme degli atenei lombardi). E’ questo il bilancio che emerge dall’indagine annuale di Assolombarda, giunta all’undicesima edizione, sul grado di apertura internazionale del polo accademico del territorio.
Un bilancio positivo e per niente scontato, considerato che l’emergenza sanitaria ha imposto forti limitazioni alla mobilità internazionale delle persone e ha obbligato a una rapida riorganizzazione dell’offerta formativa da parte degli atenei, testimoniando, quindi, la capacità di reazione e soprattutto la tenuta dell’attrattività internazionale delle università e del territorio.
“L’alto livello di apertura internazionale insieme alla elevata capacità di attrarre i talenti migliori confermano la grande vitalità del sistema accademico e del tessuto sociale di Milano e della Lombardia, ‘habitat’ sempre più favorevole nel quale studiare e fulcro della ricerca e dell’innovazione in Italia – ha dichiarato Monica Poggio, vicepresidente di Assolombarda con delega a Università, Ricerca e Capitale umano -. Basti pensare che in Lombardia si attiva il 20% della spesa in R&S nazionale, lavorano il 21% dei ricercatori, si effettua il 31% della ricerca scientifica più altamente citata, viene registrato il 33% dei brevetti, e ha sede il 27% delle startup”.
“Tuttavia, occorre continuare a consolidare e sviluppare l’ecosistema istruzione-ricerca-innovazione, agendo su più livelli e facendo leva sulle opportunità del PNRR – ha proseguito Poggio -. In primis, investire sul capitale umano e sulla formazione riducendo le disuguaglianze di accesso all’istruzione e il mismatch di competenze, attraverso percorsi di orientamento che, se ben strutturati, aiutano a prevenire gli abbandoni universitari e a rispondere ai bisogni di professionalità delle aziende. In secondo luogo, potenziare e rilanciare la ricerca aumentando il numero dei ricercatori e incrementando l’investimento in R&S, che, seppur in forte avanzamento nell’ultimo quinquennio, rimane più basso rispetto ai benchmark europei. Infine, alimentare lo scambio di conoscenze e di esperienze, promuovendo modelli di collaborazione vincenti tra università, enti di ricerca, imprese e istituzioni”.
Lo studio è stato pubblicato oggi su Your Next Milano (www.yournextmilano.it), la piattaforma digitale ideata per ospitare le analisi su Milano e sui principali asset di sviluppo della città, come, ad esempio, attrattività, internazionalizzazione, smart city e occupazione femminile.
Sul fronte dei programmi temporanei di scambio, come l’Erasmus, attraverso i quali gli studenti arricchiscono il proprio percorso formativo con una esperienza internazionale, dopo anni di sostenuta espansione, gli studenti stranieri in mobilità temporanea diretti verso Milano sono diminuiti meno del -3% (da 6.843 nel 2018-2019 a 6.671 nel 2019-2020); ben più intenso e pari al -30% è stato il calo degli studenti italiani in uscita (da 10.751 nel 2018-2019 a 7.490 nel 2019-2020).
Questa direzionalità nei flussi, da una parte, indica un certo grado di fiducia verso Milano, capace di mostrare una tempestiva reattività di fronte all’emergenza sanitaria dopo essere stata colpita prima di altre realtà europee e, dall’altra, riflette le difficoltà per i giovani italiani in partenza a causa delle limitazioni anti Covid emerse a macchia di leopardo nel mondo nei mesi successivi allo scoppio della pandemia.
Le informazioni riferite all’anno accademico 2019-2020 consentono di scattare una fotografia degli studenti internazionali. Ben il 40,7% è iscritto a un corso di laurea ‘STEM’ (ossia un corso di Scienze, Matematica, Ingegneria, Tecnologia, Fisica, Informatica, Chimica, Architettura), una percentuale molto più elevata rispetto al 29,8% rilevato per il totale degli studenti milanesi. Si aggiunge una quota significativa, pari al 6,2%, di studenti internazionali iscritti a un corso di laurea in ‘Artè (ossia un corso di Design, Arte, Spettacolo e Multimedia), che si confronta con un 2,9% riferito al totale studenti. Inoltre, il 6,8% dei giovani dall’estero frequenta corsi attinenti professioni medico sanitarie (9,6% nel totale studenti).
La ricchezza e la diversificazione economica e culturale della città metropolitana si rispecchia dunque nelle scelte formative degli studenti internazionali. In questa direzione, si evidenzia l’impegno delle università a collaborare con altri atenei nel mondo: sono, infatti, più di 4mila e 200 gli accordi internazionali attivati dal sistema milanese (su un totale di 6.000 in Lombardia), in crescita del +7,6% nell’ultimo anno.
Il principale bacino di provenienza degli studenti internazionali è l’Asia, con il 44% di iscritti, +3 punti percentuali rispetto all’anno precedente; in particolare, sono tre i Paesi di partenza: la Cina, con quasi 2.300 studenti (il 15,7% del totale iscritti internazionali), segue l’India con circa 1.500 giovani (il 10,3%) e a breve distanza l’Iran con più di 1.200 (l’8,7%). Il 38,5% di studenti internazionali proviene da un Paese europeo, grazie anche alla libera circolazione assicurata dall’Unione europea.
(ITALPRESS).

Cronaca

Carrefour Italia, i sindacati proclamano lo stato di agitazione

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ROMA (ITALPRESS) – “Da metà giugno 2025 molti organi di stampa hanno ripreso la notizia di una possibile uscita della multinazionale francese Carrefour dal mercato italiano”. E’ quanto si legge in una nota di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno richiesto ai dirigenti dell’impresa, sia negli incontri sindacali a livello nazionale che direttamente a Carrefour Group, di smentire le notizie.
“Tutti i livelli dell’impresa – prosegue la nota – hanno dato risposte evasive che non fanno altro che aumentare la preoccupazione degli oltre diecimila dipendenti diretti e dei circa 14mila lavoratrici e lavoratori della rete vendita in franchising e impiegati negli appalti.
Anche nell’incontro ultimo di oggi, 21 luglio 2025, davanti alle Rsa e alle Rsu, i referenti aziendali non sono stati in grado di dare risposte soddisfacenti.
Da mesi le organizzazioni sindacali chiedono a Carrefour investimenti nella rete vendita per risollevare un andamento dei fatturati che ha generato perdite importanti e che ha provocato un conseguente e progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno quindi deciso di proclamare lo stato di agitazione e di chiedere un incontro in sede istituzionale “per avere chiarezza, ribadire la richiesta di investimenti e dare una prospettiva a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Licenziamenti, Consulta “Tetto di 6 mensilità è incostituzionale”

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ROMA (ITALPRESS) – Nei casi di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese, il “tetto” di sei mensilità imposto all’indennità risarcitoria per i lavoratori è incostituzionale. Lo ha deciso la Consulta nella sentenza depositata oggi. Secondo la Corte, l’imposizione di un simile limite massimo, “fisso e insuperabile, a prescindere dalla gravità del vizio del licenziamento”, fa sì che l’ammontare dell’indennità sia circoscritto “entro una forbice così esigua da non consentire al giudice di rispettare i criteri di personalizzazione, adeguatezza e congruità del risarcimento del danno sofferto dal lavoratore illegittimamente licenziato, nè da assicurare la funzione deterrente della stessa indennità nei confronti del datore di lavoro”. La Corte ha espresso anche “l’auspicio di un intervento legislativo sul tema dei licenziamenti di dipendenti di imprese sotto soglia”, in considerazione del fatto che, nella legislazione europea e in quella nazionale, il criterio del numero dei dipendenti “non costituisce l’esclusivo indice rivelatore della forza economica dell’impresa e quindi della sostenibilità dei costi connessi ai licenziamenti illegittimi”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Bangladesh, aereo militare precipita su una scuola a Dacca

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DACCA (BANGLADESH) (ITALPRESS) – Un aereo da addestramento
dell’aeronautica militare del Bangladesh si è schiantato contro
l’edificio della Milestone School and College di Uttara, quartiere della capitale Dacca. Secondo il bilancio provvisorio delle autorità, sono 18 i morti e 164 i feriti. Il quotidiano “Prothom Alo” precisa che la cifra delle vittime è stata lievemente corretta al ribasso rispetto al primo conteggio effettuato dai vigili del fuoco, che vedeva 19 morti. Il pilota dell’aereo, tenente Md. Taukir Islam, è morto nello schianto.
(ITALPRESS).
-Foto Ipa Agency-

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