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Cronaca

Di Maio partecipa a II conferenza Italia-Asia centrale in formato 1+5

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministro Luigi Di Maio, assieme al Sottosegretario Manlio Di Stefano, si è recato a Tashkent, Uzbekistan, per presiedere la II Conferenza Italia – Asia centrale nel formato 1+5 (Italia + Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan). Lo rende noto la Farnesina, sottolineando in una nota che la Conferenza, organizzata insieme alle Autorità di Tashkent, dopo le restrizioni imposte dal Covid-19, ha consentito di dare continuità all’azione diplomatica volta a rafforzare la presenza dell’Italia nella regione e in ciascuno dei 5 Paesi, adottando un approccio regionale rispettoso delle specificità di ciascuno di essi.
Alla conferenza, si legge nella nota, hanno partecipato in presenza i Ministri degli Esteri di Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tagikistan e Uzbekistan e la Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per l’Asia centrale, Ambasciatrice Hakala. Il Ministro degli Esteri del Turkmenistan, nell’impossibilità di raggiungere Tashkent, ha inviato un video-messaggio. La conferenza si è concentrata sull’analisi delle nuove opportunità e delle sfide attuali, con particolare riferimento all’Afghanistan, allo sviluppo della cooperazione economica e commerciale fra Italia e Asia centrale e al rafforzamento della cooperazione internazionale nel settore del contrasto alla pandemia.
Per parte italiana, hanno partecipato ai lavori il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro; il Presidente di ICE-Agenzia Carlo Maria Ferro; l’Amministratore Delegato di SIMEST Mauro Alfonso, nonchè alti funzionari di SACE, Confindustria e The European House Ambrosetti, che ha svolto una presentazione su “Italy is back on track: recovery, resilience and attractiveness”.
Nella sessione economica, moderata dal Vice Ministro uzbeko per investimenti e commercio estero, Obidov, e dal Sottosegretario Di Stefano, sono stati presentati i principali strumenti promozionali e finanziari a disposizione delle aziende per sviluppare ulteriormente la cooperazione economica tra Italia e Asia centrale. Nella sessione dedicata al contrasto alla pandemia sono invece state condivise opportunità per la formazione e la ricerca nel campo della sanità pubblica e della salute.
A margine dell’evento, il Ministro Di Maio ha incontrato separatamente i suoi omologhi presenti con i quali ha discusso i principali aspetti delle relazioni bilaterali alla vigilia del 30mo anniversario dello stabilimento dei rapporti diplomatici che ricorre nel 2022. E’ stato concordato di rafforzare a tutto campo i partenariati esistenti, dando priorità alla dimensione politica, economica e culturale. Il titolare della Farnesina ha inoltre avuto un articolato scambio di valutazioni sull’Afghanistan, tenuto conto che i Paesi dell’Asia centrale per motivi geografici sono fra i più esposti alle conseguenze della crisi.
E’ stata infine organizzata una tavola rotonda, inaugurata dal Sottosegretario Manlio Di Stefano, dedicata alla cooperazione scientifica ed accademica fra l’Italia e l’Asia centrale, che ha costituito parte integrante della conferenza. L’evento è stato organizzato dal Centro di Ricerca Marco Polo – Center for Global Europe-Asia Connections dell’Università Cà Foscari di Venezia e l’International Institute Center for Global Europe-Asia Connections di Tashkent. Presenti per l’Italia Filippo Costa Buranelli dell’Università St Andrew e membro dell’Osservatorio Asia Centrale e Caspio, Stefano Pello dell’Università Cà Foscari di Venezia, Maurizio Acciarri dell’Università Bicocca di Milano; Silvana Stefani dell’Università del Sacro Cuore di Milano e Carlo Frappi dell’Università di Venezia. La tavola rotonda, alla quale si sono collegati da remoto membri delle comunità accademiche italiana e centrasiatica, ha permesso di discutere dei temi dei modelli “governance” regionale; della cooperazione nella protezione e promozione del patrimonio culturale; di uno sviluppo inclusivo e sostenibile; delle prospettive di ulteriore sviluppo della cooperazione accademica.
(ITALPRESS).

Cronaca

La Voce Pavese – Addio a Maria Forni, voce della cultura lomellina

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Mortara e la Lomellina salutano Maria Forni, storica, divulgatrice e dirigente scolastica di primo piano, scomparsa sabato all’età di 85 anni nella sua abitazione di contrada Loreto. Figura autorevole e amatissima, ha incarnato per decenni la passione per la conoscenza e la trasmissione del sapere, diventando un punto di riferimento culturale ben oltre i confini cittadini.

Ex preside del liceo scientifico Taramelli di Pavia e dell’istituto superiore Omodeo di Mortara, Maria Forni ha insegnato anche al liceo classico Cairoli di Vigevano. Alla carriera scolastica ha affiancato un’intensa attività divulgativa: le sue conferenze di carattere storico, letterario e linguistico richiamavano sempre un pubblico numeroso, conquistato dalla capacità di passare con naturalezza dai grandi autori della letteratura alle più sottili sfumature del dialetto lomellino, con rigore ma anche con grande chiarezza.

L’ultima presentazione risale a un mese fa nella biblioteca civica Pezza, spazio culturale per lei speciale e familiare, dove fino a un anno fa ha presieduto l’associazione Amicivico17. In ambito familiare proveniva da una nota famiglia lomellina, ma aveva sempre rivendicato con fermezza una posizione autonoma sul piano civile e politico.

Lascia la figlia Francesca Baletti, il genero Tommaso e i nipoti Tancredi e Dionigi. Profondo il cordoglio del mondo della scuola: l’istituto Omodeo ne ricorda la gentilezza d’animo, l’intelligenza e la lungimiranza. Parole di stima anche dal pianista Alessandro Marangoni e dalla regista Marta Comeglio. Iscritta all’Anpi di Mortara, è ricordata per l’impegno antifascista e per i valori democratici. Una perdita che lascia un segno profondo nel tessuto culturale e civile della Lomellina.

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Cronaca

Cina, a novembre tasso di disoccupazione nelle città al 5,1%

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PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Il mercato cinese del lavoro è rimasto complessivamente stabile, con il tasso di disoccupazione urbana rilevato che si è mantenuto stabile al 5,1% a novembre, hanno mostrato lunedì i dati ufficiali.

Nei primi 11 mesi dell’anno, tale tasso si è attestato in media al 5,2%, ha riferito l’Ufficio Nazionale di Statistica (NBS).

Le condizioni occupazionali dei gruppi chiave sono rimaste anch’esse solide. A novembre, il tasso di disoccupazione tra i lavoratori rurali migranti si è attestato al 4,4%, inferiore alla media nazionale.

L’economia cinese è rimasta nel complesso stabile a novembre, ha dichiarato il portavoce dell’NBS Fu Linghui nel corso di una conferenza stampa, aggiungendo che il Paese lavorerà per garantire uno sviluppo stabile dell’occupazione, delle imprese, dei mercati e delle aspettative.

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La Cina ha fissato un obiettivo per il tasso di disoccupazione urbana rilevato intorno al 5,5% per il 2025, e mira a creare oltre 12 milioni di nuovi posti di lavoro urbani entro l’anno.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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Cronaca

Andreani (UILTuCS) “Terziario colpito da fenomeno dell’impoverimento salariale”

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ROMA (ITALPRESS) – Il settore terziario in Italia è “al centro di una stagione” caratterizzata dal fenomeno dell’impoverimento salariale. E’ quanto ha sottolineato in un’intervista all’agenzia Italpress Paolo Andreani, segretario generale della UILTuCS, il sindacato Uil per il turismo, commercio e servizi. “C’è tanta stagionalità, c’è discontinuità lavorativa e ci sono tanti rapporti di lavoro, anche in aumento, ma con poche ore. E questo determina il grande fenomeno del lavoro povero. Il terziario è al centro di questa stagione, una stagione preoccupante di impoverimento salariale”, ha osservato Andreani. Secondo il segretario generale della UILTuCS, “il fenomeno è tale perchè le imprese terziarizzano, e sono le imprese dell’industria, ma anche la pubblica amministrazione, quando deve appaltare. In questa logica degli appalti, dei subappalti e della terziarizzazione, ecco che questo fenomeno si amplifica e diventa molto rilevante”.
Un elemento che contribuisce a questo contesto è quello dei contratti collettivi, la cui tipologia negli anni si è diversificata ed è aumentata di numero, fino a comprendere i cosiddetti “contratti pirata”. “Al Cnel sono depositati oltre mille contratti collettivi e nel terziario ce ne sono molte centinaia. Tra questi ci sono i cosiddetti contratti pirata, ovvero contratti sottoscritti da associazioni che non hanno rappresentanza, datoriali e sindacali, che spesso non hanno trattativa, non hanno delegazioni e che in stanze un pò riservate sottoscrivono dei contratti collettivi. Quel che è grave è che questi contratti impoveriscono il lavoro”, ha spiegato. Facendo un esempio concreto, “ci possono essere due supermercati, l’uno vicino all’altro, con una cassiera che ha lo stesso orario e lo stesso numero di ore, però ci sono 8 mila euro all’anno in meno di retribuzione. E’ un fenomeno che sta diventando rilevante”, ha proseguito. Secondo Andreani, il sindacato da lui rappresentato va in direzione contraria rispetto a questo fenomeno. “Non solo siamo tanti e facciamo le trattative, a volte facciamo anche gli scioperi, e facciamo tanti contratti collettivi, come nel 2024”, ha aggiunto definendo questi contratti “protettivi”, perchè comprendono le condizioni “che riguardano i permessi, le ferie, che riguardano la retribuzione, che riguardano tutti gli aspetti”.
L’obiettivo di UILTuCS è procedere ai prossimi rinnovi senza ritardi sulla tabella di marcia. “Abbiamo una grande occasione perchè siamo riusciti ad allineare le scadenze dei contratti collettivi e quindi tra il 2026, fine ’26 e inizio ’27, scadranno quasi tutti i contratti collettivi. Noi lavoreremo già nei prossimi mesi per costruire le proposte, per poi andare a negoziare il rinnovo”, ha spiegato Andreani. Le proposte riguarderanno un aumento dei salari ma anche “il lavoro domenicale, perchè noi vorremmo fare in modo che sia pagato di più e meglio per chi lavora la domenica, perchè è un sacrificio”, ha detto anticipando la proposta di un 50 per cento di maggiorazione per ogni ora lavorata la domenica.
Un’altra proposta riguarderà il lavoro festivo, con una maggiorazione del 100 per cento, “e poi vorremmo fare in modo che tutti i contratti individuali abbiano un minimo di orario che consenta alle persone di avere la pensione. Ci vogliono 25 ore – 20 nel turismo, 25 nel terziario – perchè, se non ci sono queste ore, di fatto c’è povertà previdenziale”, ha concluso Andreani.
(ITALPRESS).
-Foto Italpress-

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