Cronaca
La radioterapia si evolve, ma servono più centri
Pubblicato
4 anni fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Due giornate per confrontarsi sulle nuove tecnologie in radioterapia. Si è svolta, presso il Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, l’ottava edizione del simposio annuale di Radioterapia UPMC, “Autocontouring, real time tumor tracking, plan adaptation, surface guidance – Impact of new technologies on radiotherapy clinical activities. Experiences in comparison” che torna in presenza dopo la pausa imposta dalla pandemia. Un’occasione di incontro per gli addetti ai lavori del settore (radioterapisti, oncologi, fisici sanitari, tecnici di radioterapia e infermieri di radioterapia) provenienti da tutta Italia ma anche da centri europei ed americani che nasce con l’intenzione di analizzare l’impatto delle nuove tecnologie a supporto della radioterapia stereotassica con un focus particolare sulla nuova radioterapia adattativa online.
“Il filo conduttore alla base di questo simposio era mettere insieme tutti i professionisti che in questo momento utilizzano queste nuove tecnologie, con l’obiettivo di definire quale sia dal punto di vista della pratica clinica la differenza tra la possibilità di migliorarsi e utilizzare tecnologie ancora standard. Quello che ne è venuto fuori è che se hai la possibilità di migliorare i tuoi risultati credo sia difficile tornare indietro e utilizzare tecnologie meno avanzate”, spiega il professor PierCarlo Gentile, direttore medico dell’UPMC Hillman Cancer Center San Pietro FBF (Roma) e professore associato dell’Università di Pittsburgh.
“Essendo quella oncologica una popolazione in continua crescita c’è la necessità di assecondare la richiesta – ha aggiunto -. Questo è il vero problema: abbiamo una richiesta di servizi e prestazioni per la terapia oncologica molto più importante rispetto a quella che noi riusciamo a offrire oggi. Le nuove tecnologie in radioterapia comportano una maggiore complessità del workflow cioè il modo con cui ci si approccia al trattamento. Questa complessità si traduce in un maggiore carico di lavoro e nel conseguente allungamento del workflow che precede l’inizio del trattamento, e si determina così un numero minore potenziale di pazienti trattati. Quindi o aumentiamo il numero dei centri con il volume tecnologico o dobbiamo selezionare i casi che andremo a trattare. Auspico che aumentino i centri. Forse dobbiamo sfruttare proprio il momento e il PNRR per riuscire a rivoluzionare il sistema. Recentemente c’è stato un importante investimento delle amministrazioni per la radioterapia anche perchè i dati clinici hanno evidenziato questa disciplina in grado di offrire risultati importanti con scarsa tossicità che significa controllo della malattia senza effetti collaterali mantenendo la qualità di vita del paziente”, sottolinea Gentile.
“Una parte importante di questo simposio è dedicata all’impatto dell’intelligenza artificiale e in generale della pratica sulla radioterapia oncologica e delle nuove tecnologie. L’intelligenza artificiale è già parte del nostro mondo. E’ abbastanza chiaro che in tutto il sistema sanitario il potere dell’intelligenza artificiale ci mette in grado di utilizzare dati raccolti al fine di sviluppare modelli. Una volta ottenuto un modello positivo, basato ad esempio sulle nuove tecniche di machine learning, saremo in grado di offrire una medicina personalizzata che è molto diverso da quello che facciamo oggi con i pazienti che vengono curati con terapie generali. In questo modo potremo avere per pazienti specifici terapie e prescrizioni specifiche”, commenta Saiful Huq, direttore dei fisici sanitari di UPMC Hillman Cancer Centers.
“Grazie all’intelligenza artificiale saremo in grado di imparare da quello che è stato fatto e quando un nuovo paziente arriverà nei nostri centri, utilizzando i modelli di intelligenza artificiale, potremo predire gli outcome del paziente e utilizzare un modello appropriato per il paziente stesso. Questo è quello che chiamiamo medicina di precisione. Il Covid ci ha insegnato quale impatto possono avere le tecnologie sui sistemi sanitari nazionali e internazionali e l’impatto delle tecnologie a livello globale in un setting in cui non siamo più in grado di stare tutti insieme nello stesso posto”, aggiunge.
Il simposio, che esprime al meglio l’esperienza in oncologia di UPMC, si interroga sull’affidabilità dei nuovi sistemi, su come questi incidano sul trattamento al paziente e quali implicazioni abbiano nella distribuzione dei carichi di lavoro.
(ITALPRESS).
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Cronaca
Emiliano alla Camera per candidare bimbi di Gaza a Nobel per la Pace
Pubblicato
7 ore fa-
31 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La Puglia rivendica un ruolo di protagonista nella ricerca della pace in Medio Oriente, per ragioni storiche, culturali e umane profonde. La nostra terra è stata tra le prime ad accogliere la diaspora ebraica, è stata un punto di partenza per gli ebrei che tornavano a casa, in particolare da Santa Maria al Bagno e da Nardò. Abbiamo lottato contro l’antisemitismo promuovendo la cultura della memoria, organizzando, tra le prime Regioni in Italia, il Treno della Memoria e i viaggi ad Auschwitz, per insegnare ai giovani e ricordare a ciascuno di noi, cos’è il genocidio. Proprio per questo, quando abbiamo riconosciuto i segni del genocidio in altri contesti, siamo stati rapidi nel nominarlo per quello che era. La Regione Puglia è stata l’unica ad usare esplicitamente il termine ‘genocidiò nei suoi appelli pubblici, anche durante gli inviti all’interruzione dei rapporti istituzionali e di cortesia col Governo di Netanyahu, ma mai col popolo israeliano, che continua ad essere accolto in Puglia con il rispetto che si deve a ogni cittadino”. Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che nella sala stampa della Camera dei Deputati ha partecipato alla presentazione della proposta di candidatura per il premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza. L’iniziativa è promossa dall’associazione pugliese “L’isola che non c’è” (alla quale aderiscono oltre 320 personalità provenienti dal mondo accademico, ecclesiale, della ricerca, della sanità, della cultura, e della politica) ed ha già registrato l’adesione di rappresentanti della società civile, istituzionale, e dei senati Accademici di UniBa e UniSalento.
“Questa proposta – ha aggiunto Emiliano – è emersa spontaneamente e la Regione Puglia ha subito offerto il suo supporto istituzionale. I bambini, di fronte al genocidio, possono scegliere tra due vie: conservare il ricordo come rancore e vendetta, oppure trasformarlo in speranza, in impegno per la pace e la convivenza. La candidatura al Nobel vuole aiutare questi bambini a rompere la catena della vendetta, a generare speranza. Perchè nonostante il martirio, possono essere insigniti non solo per ciò che hanno subito, ma per ciò che possono rappresentare per il futuro dell’umanità e per la pace, che è un valore allargato a tutti noi. La Regione Puglia ha il merito di insistere nel lavorare su queste situazioni e, insieme al Comune di Bari, ha adottato provvedimenti importanti. Stiamo collaborando con le amministrazioni della Striscia di Gaza per progettare la ricostruzione e raccogliere fondi, e stiamo offrendo assistenza sanitaria concreta ospitando bambini palestinesi, candidati al Nobel, curandoli nei nostri ospedali. Ci auguriamo – ha concluso Emiliano – di poter organizzare in autunno a Bari una grande conferenza giuridica, con esperti e giuristi da tutto il mondo, sulla convenzione contro il genocidio, per la quale non è sufficiente non commettere il genocidio, ma occorre attivarsi perchè il genocidio non si verifichi”.
Alla presentazione, moderata dal giornalista Franco Giuliano, presidente onorario dell’associazione “L’Isola che non c’è”, hanno partecipato tra gli altri, anche il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, il cantante Al Bano Carrisi, la rettrice eletta di Unisalento, Maria Antonietta Aiello, il responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno, il presidente di Puglia Culture, Paolo Ponzio, e il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce.
– foto ufficio stampa Regione Puglia –
(ITALPRESS).
Cronaca
Occhiuto “Non mi farò fermare, mi dimetto e mi ricandido”
Pubblicato
7 ore fa-
31 Luglio 2025di
Redazione
CATANZARO (ITALPRESS) – “Ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri”. Lo ha annunciato, tramite un video social, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
“Ma perchè quando qualcuno cerca di fare qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri – che godono solo per il fallimento della Calabria – vorrebbero fermarlo? E’ quello che sta succedendo oggi in Calabria – prosegue Occhiuto – Ho deciso di portarvi qui, di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro – aggiunge -. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria – a Sibari, nell’ospedale della Sibaritide; a Vibo, nell’ospedale di Vibo; a Palmi; nei cantieri degli aeroporti; in quelli della SS106 – per farvi vedere quante opere si stanno realizzando e quante opere oggi si vorrebbero fermare. Chi vorrebbe fermarle, la magistratura? No, io non ce l’ho con la magistratura. Non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D’altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall’inchiesta giudiziaria. Sapete con chi ce l’ho? Ce l’ho con tutti questi politici di secondo piano, tutti questi che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni. Ce l’ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria, che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così. Però devo considerare anche quello che sta succedendo nella mia amministrazione. Guardate, io penso che in un Paese civile nessuno debba dimettersi perchè riceve un avviso di garanzia, nessuno. Però nella mia amministrazione oggi sta succedendo che è tutto bloccato: nessuno si assume la responsabilità di firmare niente, tutti pensano che questa esperienza sia come quelle precedenti”.
“Negli ultimi 30 anni in Calabria nell’ultimo anno o nell’ultimo anno e mezzo di legislatura – prosegue Occhiuto – i presidenti venivano coinvolti in un’inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, finiva tutto quanto in niente, però venivano decapitati politicamente, e si fermava la legislatura. Anzi, per un anno si parlava soltanto di questo. La Calabria non se lo può consentire. La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia”, ha concluso.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Il 3 agosto torna la domenica gratis al museo
Pubblicato
7 ore fa-
31 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il 3 agosto si rinnova l’appuntamento con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura. Accesso con prenotazione consigliata, obbligatoria dove richiesto.
La scorsa #domenicalmuseo, il 6 luglio, ha registrato 195.350 ingressi.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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