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Cronaca

Renzi “Chi vuole Draghi al Colle costruisca il Governo del dopo”

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ROMA (ITALPRESS) – “I cittadini si aspettano di vaccinarsi velocemente e di convivere con il virus come siamo destinati a fare. Il quorum al primo scrutinio è arduo da raggiungere. L’elezione del capo dello Stato richiede intelligenza politica: Bersani nel 2013 bruciò Marini insistendo per riuscirci alla prima. Che sia eletto lunedì 24 o giovedì 27 cambia poco: deve starci sette anni, cosa vuole che siano tre giorni in più?”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, secondo cui “Meloni ha bisogno delle elezioni perchè ha iniziato il calo nei sondaggi. La crisi di Conte è conclamata e Di Maio aspetta solo le Amministrative di primavera per fargli le scarpe. Quanto a Letta, se non si vota deve fare il congresso e vincere le primarie, esercizio nel quale non ha grande esperienza. Loro vogliono il voto anticipato per esigenze personali. Io penso che invece le elezioni vadano fatte a fine pandemia e con il Pnrr impostato, nel 2023. Dopo di che Draghi sarebbe un perfetto presidente della Repubblica come è stato un perfetto premier. Se vogliamo mandarlo al Colle, tuttavia, serve la politica. Perchè l’arrivo di Draghi non è stata una sconfitta della politica ma un capolavoro della politica”.
“Nell’ultimo anno – sottolinea Renzi – ogni giorno sono stato fiero di aver combattuto con gli amici di Italia viva per mandare a casa Conte e portare Draghi. Persino chi ci odia dovrebbe dirci grazie: abbiamo salvato l’Italia. Non sono dunque titubante su Draghi, ma faccio politica. Draghi è un punto di forza di questo Paese. Se vogliamo mantenerlo a Palazzo Chigi gli va data massima agibilità politica. Se vogliamo che stia al Colle va costruita una maggioranza presidenziale, ma anche una maggioranza politica per il governo del dopo. Per farlo serve una iniziativa politica non tweet a caso”.
“Vediamo come evolverà il rapporto con i gruppi di Toti e Brugnaro – aggiunge -. Diciamo che senza di noi è difficile fare un presidente della Repubblica. Ma senza di noi è proprio impossibile fare un nuovo governo. Siamo i garanti della prosecuzione della legislatura fino a scadenza naturale”.
Alla domanda se un capo dello Stato di centrodestra per lui è un problema, risponde: “No. La domanda però è teorica, perchè mi sembra che i primi a non voler costruire consenso su un candidato di quest’area siano proprio i colleghi del centrodestra. Hanno i numeri ma non la strategia”. Ed in merito a Berlusconi, “non lo vedo da quando abbiamo rotto su Sergio Mattarella. Era il gennaio 2015, esattamente sette anni fa. Mai più visto. Non lo sento da agosto”. “Lui ci crede, pare – sottolinea Renzi -. Il resto del mondo ci crede molto meno”. E sui rapporti con Letta, “Enrico ci ha chiesto una mano per il collegio di Siena e gliela abbiamo data – dichiara Renzi -. Italia viva allora è stata decisiva. Dal giorno dopo Letta ci ha espulsi dal centrosinistra addossandoci la responsabilità del suo fallimento sulla legge Zan. Ma forse doveva solo creare le condizioni per far rientrare D’Alema, adesso è tutto più chiaro. Se abbandona il rancore e prova a fare politica sa dove trovarci. Quanto a Dario, è un professionista serio e rispettato. Fatico a trovare uno più diverso da me, ma gli riconosco lucidità. Avrà ancora grandi responsabilità istituzionali ma non so dirle quali”. “Non so – poi aggiunge – se io sono la malattia del Pd come dice D’Alema. L’importante è che, se io sono il malato, non mi curi il dottor D’Alema con le sue ricette e con i suoi ventilatori cinesi mal funzionanti, ma ben pagati dal commissario Arcuri. Torniamo alla politica, guardi, che è meglio. Se i riformisti del Pd vogliono D’Alema e considerano un male ciò che abbiamo fatto su tasse, industria 4.0, lavoro, sociale, diritti civili è un problema loro, non mio. In tutto il mondo la sinistra diventa riformista, solo da noi diventa dalemiana. D’Alema che rientra nel Pd spiega in un solo gesto perchè ha un senso Italia viva”.
Mentre sui rapporti con la Lega, “io e Salvini ci siamo sempre combattuti – spiega -. Continueremo a farlo. Se oggi lui non ha i pieni poteri lo deve alla mia mossa del cavallo del 2019. Dunque combattiamo contro ma lealmente. E sulla vicenda del Colle negare un ruolo al capo del centrodestra, che ad oggi è Salvini, significa vivere fuori dal mondo”.
(ITALPRESS).

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PRONTO METEO – PREVISIONI PER 26 APRILE 2025

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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AMERICA WEEK – 25 APRILE

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NEW YORK (ITALPRESS) – A pochi giorni dal traguardo simbolico dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca, Donald Trump sembra aver trasformato il potere esecutivo in uno slalom speciale di decisioni, smentite, minacce e tentativi di marce indietro quando è ormai dall’ultimo zig zag prima del precipizio. Un giorno impone dazi, il giorno dopo li sospende. Un’ora annuncia il licenziamento del capo della FED Jerome Powell, quella dopo giura di “non averlo mai detto”. Sembra di assistere non a una presidenza, ma a una serie TV che non ha ancora deciso se vuol essere comica o tragica. Wall Street? Sulle montagne russe. I mercati globali col dollaro in caduta libera? Stretti tra panico e speranza, in base all’umore di Trump su Truth Social. Le università americane? Nel mirino di un presidente che accusa Harvard di “antisemitismo” e “tradimento culturale” e alla quale non resta che denunciare l’inquilino della Casa Bianca per oltraggio alla Costituzione. La Corte Suprema? Costretta sabato notte a fermare il tentativo di Trump di continuare a deportare cittadini venezuelani usando… una legge di guerra del 1798! Benvenuti nell’Età del Caos. Altro che Età dell’Oro.

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Alex Marquez vola nel venerdì di Jerez, precede Bagnaia e Morbidelli

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JEREZ DE LA FRONTERA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Nel duello a distanza tra Marc Marquez e Francesco Bagnaia si inserisce ancora una volta Alex Marquez. E’ infatti il pilota Gresini il più veloce al termine del venerdì del Gran Premio di Spagna, grazie al tempo di 1’35″991, firmato nella Practice: lo spagnolo era già stato il migliore anche nelle FP1 mattutine. Alex ribadisce così le sue ambizioni di vittoria a Jerez, circuito sul quale non è mai salito sul podio in MotoGP. Più che positivo anche il venerdì di Bagnaia (+0″103), autore del secondo tempo, e si conferma tra i top anche Franco Morbidelli (+0″162), al terzo posto. Non siamo abituati, invece, a vedere Marc Marquez (+0″267) in quarta posizione, protagonista sulla carta del suo peggior venerdì stagionale. L’otto volte iridato ha raccontato di aver provato in mattinata un assetto differente che non avrebbe dato i suoi frutti. Inoltre, ha individuato nel fratello la lepre da rincorrere in questo weekend: “Alex è il migliore sia nel passo gara che nel time attack. Per il resto, penso che io e Pecco abbiamo un livello simile”. Effettivamente la prestazione di Alex Marquez ha sorpreso non solo dal punto di vista dei tempi, ma anche per la grande caparbietà dimostrata. Lo spagnolo, infatti, è caduto ben due volte tra mattina e pomeriggio, ma la sua fiducia alla guida non ne ha minimamente risentito. “So bene l’errore che ho fatto. Devo cercare di rimanere calmo, perchè la velocità non mi manca. Il modo migliore per chiedere scusa al team è fare il mio dovere in pista”, ha dichiarato Alex a fine Practice. Non bisogna, però, sottovalutare Pecco Bagnaia, vincitore delle ultime tre gare a Jerez. Il pilota di Chivasso è in costante crescita e ha ancora un ampio margine di miglioramento in vista della Sprint di domani. Pecco ha raccontato di non essere ancora pienamente soddisfatto del proprio feeling in moto, nonostante i recenti ottimi risultati: “Ho ormai abbandonato l’idea di ricercare le sensazioni dello scorso anno. Devo venire incontro alla moto nuova”. Alle spalle delle Ducati al quinto posto si piazza la Yamaha di un Fabio Quartararo sempre più consistente. Nell’ordine, la top ten odierna è composta da Fermin Aldeguer, Johann Zarco, Pedro Acosta, Fabio Di Giannantonio e Joan Mir. Il primo degli esclusi dal Q2 diretto è Brad Binder con l’undicesimo tempo: out anche Bezzecchi, Marini e Bastianini.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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