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90 anni fa nasceva Cesare Maldini, Costacurta “Grande uomo”

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stato il capostipite di una famiglia nata per giocare a calcio, rarissimo esempio di chi per tre generazioni arriva in Serie A: Cesare Maldini il 5 febbraio avrebbe compiuto 90 anni e magari lo avrebbe fatto festeggiando in tribuna accanto al figlio Paolo e guardando in campo il nipote Daniel. A quasi sei anni dalla scomparsa (è morto il 3 aprile 2016), di lui resta il ricordo di un monumento del calcio italiano, giocatore prima e allenatore poi, un personaggio unico nel suo essere schivo e poco incline ai riflettori, ma conoscitore di calcio come pochi. Un leader silenzioso, ma che nello spogliatoio aveva un suo peso e rappresentava la colonna per compagni e allenatore. Nereo Rocco, con cui ha condiviso gli anni più importanti della carriera, quando voleva mettere fine a una discussione con i giornalisti tagliava corto e in dialetto diceva: “Parlè col mio capitano”, demandando a lui ogni altra questione. Fu proprio la comune origine triestina con Rocco a creare quel legame così forte, perchè fu proprio “Il Paron” a portarlo in prima squadra alla Triestina, per poi ritrovarlo al Milan negli anni d’oro rossoneri.
Con il Milan Cesare Maldini ha giocato 412 partite e vinto quattro campionati, una Coppa Latina e, soprattutto, la storica Coppa dei Campioni del 1962-63 contro il Benfica di Eusebio a Wembley, la prima volta di una squadra italiana sul tetto d’Europa. Un’immagine, quella di Cesare Maldini che da capitano alza il trofeo il 22 maggio 1963, replicata dal figlio Paolo 40 anni e sei giorni dopo, con la vittoria di Manchester ai rigori contro la Juventus il 28 maggio 2003.
Ma la vita calcistica di Cesare Maldini non si è limitata a quella da giocatore, perchè la sua figura è diventata ancor più conosciuta per quello che ha saputo fare in panchina, iniziando proprio al fianco di Nereo Rocco come vice allenatore. Fu il secondo di Enzo Bearzot nella magnifica cavalcata dell’Italia al Mundial ’82, per poi inanellare una serie straordinaria di successi da allenatore dell’Under 21, con cui vinse ben tre campionati europei consecutivi (1992, 1994, 1996), per poi chiudere da allenatore della Nazionale maggiore al Mondiale di Francia ’98. Padre e figlio (capitano) in azzurro, ma anche in rossonero, perchè Cesare nella seconda parte della stagione 2000-01 prese il posto di Alberto Zaccheroni, riuscendo a scrivere una volta di più il suo nome nella storia milanista con il clamoroso successo per 6-0 nel derby dell’11 maggio 2001.
Ma la sua fame di calcio non si era ancora esaurita, così accettò di guidare il Paraguay nel percorso di qualificazione ai Mondiali di Corea e Giappone 2002, impresa che portò a compimento arrivando non solo alla fase finale, ma superando anche il girone di qualificazione, eliminato agli ottavi dalla Germania, futura finalista: “Cesare Maldini, insieme a Fabio Capello, è stato per me una delle figure più importanti nel mondo del calcio – ha detto Alessandro Costacurta all’agenzia ITALPRESS -. A 17 anni ho perso mio padre, Capello e Cesarone sono stati i due che mi hanno dato i consigli su come affrontare la vita nel mondo del calcio, sia in campo che fuori. Cesarone, poi, l’ho avuto come allenatore nell’Under 21, nella Nazionale Maggiore ai Mondiali del ’98, ma soprattutto nel Milan. Un allenatore che cercava di trasmettere quelle che erano più conoscenze individuali che di squadra, perchè in quel contesto storico erano quelle le fondamenta, un pò quello che sta mancando adesso, un miglioramento più delle tecniche individuali che di squadra”.
Una figura unica e preziosa, un riferimento per chi, come Costacurta, è cresciuto tanto in campo quanto fuori da calciatore e da uomo, con la fortuna di avere guide preziose lungo tutto il percorso: “Credo che un paragone giusto possa essere quello con Carlo Ancelotti: grandissima umanità, grandissimi consigli e suggerimenti ai giocatori per far sì che in campo potessero trasmettere le conoscenze acquisite durante la settimana”.
(ITALPRESS).

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Alcaraz batte Fritz e va in finale a Wimbledon, Sinner in campo con Djokovic

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LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Carlos Alcaraz è il primo finalista di Wimbledon, terzo Slam stagionale alle battute conclusive sull’erba londinese. Nella prima semifinale il 22enne tennista spagnolo, numero 2 del ranking mondiale e del tabellone, ha superato in quattro set lo statunitense Taylor Fritz, n.5 della classifica Atp e del torneo, con il punteggio di 6-4 5-7 6-3 7-6(6) dopo due ore e 51 minuti di gioco. Per il titolo Alcaraz, vincitore delle ultime due edizioni di Wimbledon, se la vedrà domenica con uno tra l’azzurro Jannik Sinner (1) ed il serbo Novak Djokovic (6).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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In Germania Di Giannantonio primo nelle pre-qualifiche MotoGP

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SACHSENRING (GERMANIA) (ITALPRESS) – Fabio Di Giannantonio firma il miglior tempo nelle pre-qualifiche del Gran Premio di Germania, undicesimo appuntamento del Mondiale di MotoGP, in scena lungo il circuito del Sachsenring.

Il pilota romano, in sella alla sua Ducati del VR46 Racing Team, ferma il cronometro a 1’19″071, riuscendo a mettersi alle spalle i fratelli Alex Marquez (Ducati Gresini, +0″337), “rigenerato” dopo la frattura scomposta del secondo metacarpo della mano sinistra rimediata ad Assen, e Marc Marquez (Ducati Lenovo, +0″390).

Di Giannantonio ha “indovinato” la scelta di correre con la “morbida” davanti. Chiudono la top-5 odierna Fabio Quartararo (Yamaha, +0″453) e Pedro Acosta (Ktm, +0″489). Conquistano l’accesso diretto alla Q2 anche Franco Morbidelli (Ducati VR46 Racing Team), Marco Bezzecchi (Aprilia), Jack Miller (Yamaha), Francesco Bagnaia (nono con la sua Ducati Lenovo) e Brad Binder (Ktm).
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Settebello pronto per i Mondiali, Campagna “Si apre una nuova parentesi”

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo sei giorni di acclimatamento, il Settebello è pronto all’esordio ai Mondiali di pallanuoto maschile. I vicecampioni iridati in carica saranno protagonisti nel girone A, a Singapore, ed esordiranno domani, alle 14.45 italiane (le 20.45 locali), all’Ocbc Aquatic Center contro la Romania, allenata dall’ex mancino azzurro Bogdan Rath. Per la supremazia del girone il crocevia è in calendario lunedì 14 luglio con la sfida contro i triolimpionici della Serbia, sempre alle 14.45. Nel giorno della presa della Bastiglia si scoprirà il percorso il Settebello: accesso diretto ai quarti o passaggio attraverso gli ottavi. L’ultima partita del girone si giocherà il 16 luglio alle 7.45 contro il Sudafrica. Il rinnovato roster proposto dal ct Sandro Campagna ha assaggiato le varie vasche di allenamento degli impianti di Singapore, terminando la rifinitura con una doppia seduta in common training con il Montenegro. Gare in diretta su Raisport HD e Sky Mix.

“Si apre una nuova parentesi. Siamo alla vigilia di un Mondiale dopo aver raggiunto la finale nelle ultime tre della quattro edizioni (oro a Gwangju 2019, argento a Budapest 2022 e Doha 2024 perdendo entrambe le volte ai rigori, ndr.). Quindi anche questo gruppo ringiovanito, seppur alla ricerca di un nuovo gioco, una nuova amalgama e nuovi automatismi, ha l’obbligo di puntare in alto. Chi fa parte del Settebello deve sentirne la responsabilità”, ha detto Campagna. “Potremmo essere la sorpresa del Mondiale. Rispetto a Parigi siamo una delle squadre, assieme agli Stati Uniti, che ha cambiato di più, mentre le altre sono rimaste le stesse, soprattutto Serbia, Croazia e Spagna. Quindi vediamo se i nuovi porteranno entusiasmo, ritmo e fame, ma sono convinto che anche i veterani avranno una forte motivazione. Quello che ci deve contraddistinguere in questo mondiale sono la determinazione, la voglia e il coraggio“, ha detto ancora il ct azzurro.

“Alla luce delle nuove regole e dei roster presenti a Singapore, chiaramente la Serbia sarà la squadra che giudicherà il nostro girone e il nostro percorso. Noi non abbiamo partecipato alla World Cup, quindi ci mancano un po’ di informazioni. L’abbiamo vista però. Si giocava con 25 secondi di possesso e 15 di secondo possesso. Adesso si è passati a 28-18, quindi presumo che ci sia maggiore contatto fisico. Questo contatto sulla carta dovrebbe premiare quelli un po’ più forti fisicamente, però noi siamo preparati ad affrontare qualsiasi tipo di partita a seconda di come anche gli arbitri la interpreteranno. Sarà anche per loro una novità. Non voglio parlare degli arbitri e delle regole. Noi allenatori prepariamo le squadre per vincere, non giudichiamo le nuove regole né se renderanno la pallanuoto più piacevole per il pubblico”, ha precisato Campagna.

“L’esordio sarà con la Romania. È un confronto che dobbiamo affrontare subito bene, perché ci permetterà di entrare nel clima partita in funzione della seconda, che è quella più importante. Soprattutto per gli esordienti aiuterà a sbloccarsi, a stemperare le emozioni. Ho grande rispetto per l’allenatore Bogdan Rath (mancino del Settebello che ha giocato quasi 20 anni in Italia ed ha conquistato l’argento europeo a Budapest 2001 proprio con Campagna in panchina; poi anche argento mondiale a Barcellona 2003 guidato da Paolo De Crescenzo, ndr.), della squadra e della sua tradizione. La Romania ha sempre sfornato dei giocatori importanti, anche adesso con Angelescu e Colodrovschi. Dovremmo giocare una partita intelligente, ordinata e disciplinata. Dobbiamo porci obiettivi importanti; mai accontentarsi nella vita come nello sport, bisogna puntare al massimo. Poi una volta che non ci arrivi, tiri le somme e analizzi perché non sei arrivato dove avresti voluto. Anche questo è un percorso di crescita”, ha concluso il ct azzurro.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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