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Cronaca

Di Maio incontra Lavrov “Possibile soluzione diplomatica sull’Ucraina”

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MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – “In virtù dei buoni legami tra i nostri Paesi abbiamo sempre ritenuto che ci si deve parlare con franchezza e trasparenza. Abbiamo avuto un incontro approfondito su quanto accade al confine tra Ucraina e Russia. Il dialogo con la Russia è imprescindibile, il ministro Lavrov mi ha riferito che c’è tutta la disponibilità a trovare una soluzione diplomatica alla crisi. Devono prevalere la democrazia e il buon senso per evitare conseguenze devastanti per tutto il continente. L’Italia è tra i Paesi più attivi per raggiungere questo obiettivo”. Così Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri, in una conferenza stampa congiunta con l’omologo russo Sergej Lavrov a Mosca.
“Alla luce di quanto riferitomi martedì a Kiev dal ministro Kuleba e oggi dal ministro Lavrov c’è la disponibilità da entrambe le parti a trovare una soluzione diplomatica – ha sottolineato Di Maio -. La pace, che allontana ogni dramma dagli effetti incontrollati, è la direttrice da continuare a seguire, è l’unica via che può condurci a una duratura stabilità. Le armi lascino lo spazio alla diplomazia”.
“Abbiamo risposto positivamente all’invito del presidente russo Vladimir Putin al presidente del Consiglio Mario Draghi per una visita a Mosca e stiamo cercando una data per un incontro il prima possibile”, ha aggiunto il ministro.
“La risposta agli americani sarà inviata su carta e in forma elettronica tra alcune ore – ha detto Lavrov -. Se i Paesi occidentali intendono porgere le scuse per la non invasione dell’Ucraina? Per il terrorismo informatico dei nostri partner, non so come definirlo diversamente, non ho parole, noi intendiamo coglierli in flagrante. Non credo che chiederanno scusa. Prima era 10 febbraio, poi 13, poi 15, adesso che è in qualsiasi momento. E’ difficile commentare cose inaccettabili. E’ un tentativo di usare mezzi ignobili, se quello che stanno facendo loro non è escalation… Cosa sono le esercitazioni russe? Finite le esercitazioni abbiamo caricato i mezzi e rispedito tutto verso le guarnigioni in totale trasparenza – ha aggiunto il ministro -. C’è chi diffonde queste menzogne, ci sono strutture che diffondono queste menzogne per solidarietà e ci sono altri Paesi che visibilmente godono per questa russofobia. Sono pretesti cervellotici totalmente inventati, non possono essere usati come pretesto”. “L’escalation non è una cosa nostra – ha detto ancora Lavrov -, è un’invenzione della propaganda che ormai è diventata un clichè. La politica dell’informazione in merito a quello che avviene sul confine ucraino dice che il 20 febbraio accadrà quello che non è accaduto ieri, ma lo dicono loro, non so cosa significa”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Oltre 200 mila visitatori per la mostra Botero a Roma

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ROMA (ITALPRESS) – 203.408 i visitatori. Picchi di oltre 4.000 visitatori nei weekend e negli ultimi giorni di mostra con turni soldout già dall’apertura delle prevendite e file dei visitatori non prenotati con oltre due ore di attesa. 18.000 biglietti per bambini e studenti. 1.800 gruppi totali di cui 600 gruppi scuole.
Oltre 1.000 visite guidate di cui oltre 650 visite per scuole.
Centinaia gli articoli stampa e migliaia di condivisioni e contenuti postati sui social networks. Questo è il bilancio finale di “Fernando Botero. La grande mostra” che si è conclusa il 19 gennaio a Palazzo Bonaparte di Roma.
Un grandissimo successo per la prima e più completa mostra di pittura mai realizzata in Italia a un anno dalla scomparsa del Maestro colombiano, Fernando Botero, che conferma la passione e l’affetto da parte del pubblico per un artista senza pari nel suo genere, dallo stile unico e immediatamente risconoscibile, che dei suoi soggetti e delle fisicità corpulente ne ha fatto da sempre il suo marchio iconico.
La mostra a Palazzo Bonaparte, a Roma, ha raccontato l’intero percorso artistico e di vita di Fernando Botero: oltre 60 anni di carriera narrati attraverso oltre 120 opere tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni straordinari inediti; soggetti entrati nell’immaginario di tutti e che hanno accompagnato alla scoperta e alla conoscenza dei temi classici e a lui più cari come l’amata America Latina, il circo, la religione, la mitologia, la natura morta, la corrida.
“Siamo molto contenti di come e quanto il pubblico, italiano e internazionale, abbia accolto e apprezzato la mostra sul grande Botero – dichiara Iole Siena, Presidente di Arthemisia – Un successo inaspettato ma che conferma, oltre al fascino che questo grande artista esercita su chi si trova di fronte alle sue opere, l’importanza che Botero ha avuto e avrà nella storia dell’arte”.
“Questo successo di media e di pubblico ci rende estermamente felici – afferma Alessandra Taccone, Presidente di Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, main-partner della mostra.
Esso infatti ha premiato un’esposizione di eccezionale ampiezza, dedicata alla più che sessantennale carriera del Maestro e sintesi di tutti i temi a lui cari, che ha consentito ai visitatori provenienti da tutto il mondo di ammirare più di cento delle sue opere, tra cui alcune inedite, confermandone la statura di gigante dell’arte contemporanea”.
Col patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio e del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, la mostra è stata prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e Poema.
La mostra ha visto come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision e la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville e sponsor tecnico Cantine Ferrari Trento. Catalogo edito da Moebius.
-foto ufficio stampa mostra Botero –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Trump firma i primi provvedimenti e grazia gli assalitori di Capitol Hill

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha concesso la grazia a circa 1.500 imputati per l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Si tratta di “un perdono totale, completo e incondizionato”, ha detto Trump dallo Studio Ovale.
Sul social Truth, il neo presidente ha anche annunciato i primi 4 licenziamenti di funzionari nominati dalla precedente amministrazione: “Jose Andres del President’s Council on Sports, Fitness and Nutrition, Mark Milley del National Infrastructure Advisory Council, Brian Hook del Wilson Center for Scholars e Keisha Lance Bottoms del President’s Export Council: SIETE LICENZIATI!”.
“Il nostro primo giorno alla Casa Bianca non è ancora finito! Il mio ufficio del personale presidenziale sta attivamente identificando e rimuovendo oltre un migliaio di incaricati presidenziali della precedente amministrazione – spiega Trump nel post su Truth -, che non sono in linea con la nostra visione di rendere l’America di nuovo grande. Lascia che questo serva come avviso ufficiale di licenziamento per queste 4 persone, e molte altre, in arrivo”.
In precedenza, dopo il giuramento da 47esimo presidente degli Stati Uniti, Trump alla Capital One Arena di Washington aveva firmato le prime misure esecutive della sua nuova amministrazione.
Tra queste spiccano le limitazioni in merito agli attraversamenti di frontiera, l’incremento dello sviluppo dei combustibili fossili e la fine dei programmi di diversità e inclusione nel governo federale.
Il tycoon nello specifico ha anche firmato ordini sulla sospensione di 78 azioni esecutive dell’era Biden, un blocco normativo che impedisce ai burocrati di emanare regolamenti finchè l’amministrazione Trump non avrà il pieno controllo del governo, un requisito che impone ai dipendenti federali di tornare al lavoro in presenza a tempo pieno, una direttiva per ogni dipartimento e agenzia per affrontare la crisi del costo della vita, il ritiro dal trattato di Parigi sul clima, un ordine governativo che ripristini la libertà di parola e che ne impedisca la censura e la fine della “militarizzazione del governo contro gli avversari politici della precedente amministrazione”.
Tra le misure anche l’ordine che impone ai dipendenti federali di tornare in ufficio cinque giorni alla settimana. Una decisione presa in seguito all’impegno del nuovo presidente di porre fine alla cultura del lavoro da casa, divenuta comune durante la pandemia di Covid-19.
Il mese scorso, in una conferenza stampa presso il suo club di Mar-a-Lago in Florida, Trump aveva reso nota la volontà di licenziare i dipendenti federali che non sarebbero tornati in ufficio per ottemperare all’ordinanza.
Dopo il raduno alla Capital One Arena Trump è rientrato ufficialmente alla Casa Bianca insieme alla moglie Melania, al figlio Baron e al suocero.

– Foto xp6/Italpress –

(ITALPRESS).

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Autonomia, Calderoli “Ora potrò lavorare senza avvoltoi sulla testa”

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ROMA (ITALPRESS) – “Finalmente posso lavorare in pace senza più avvoltoi che mi girano sopra la testa…”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia, Roberto Calderoli, in merito alla decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum sull’autonomia differenziata.
“Fermo restando che io le sentenze le rispetto sempre – sia quando eccepiscono su alcuni punti della legge, sia quando dichiarano la non ammissibilità del referendum -, i referendum abrogativi hanno requisiti a cui rispondere. E in questo caso, mancavano”.
“Da una parte sono contento che, dopo aver dichiarato legittima la legge, la Consulta respingendo il referendum abbia chiuso la bocca rispetto a tutte le panzane che abbiamo sentito: lo “spacca Italia”, la difformità dei diritti – sottolinea il ministro -. Se fosse stato così, il referendum sarebbe stato ammesso. Ora posso lavorare in pace senza più avvoltoi che mi girano sopra la testa”.
“Da un certo punto di vista, mi spiace: la consultazione popolare è un istituto fondamentale. Qui però avrebbe fatto venir meno le panzane dei cacicchi e dei loro sodali: i referendum non basta indirli, ma garantire la partecipazione del 50 piu un voto. Qualcuno si era illuso. Finora abbiamo sentito solo la voce dei contrari, con il referendum avremmo sentito tutta l’Italia”, prosegue.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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