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Cronaca

Ucraina, Letta “Un nuovo 11 Settembre, è cambiata la storia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il Parlamento rappresenta l’Italia, abbiamo una responsabilità enorme, dobbiamo cambiare la bussola su questo tema, dobbiamo avere chiaro che è il nuovo 11 settembre, un momento in cui si cambia la storia e ci obbliga tutti a cambiare l’approccio con il quale muoverci: difendere la libertà e la democrazia”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso della discussione al termine dell’informativa del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sull’attacco russo in Ucraina. “Putin non deve vincere questa guerra, è una guerra al popolo ucraino, alla libertà, alla democrazia. Putin ha basato la sua azione sull’idea che siamo dei rammolliti. Le sanzioni devono essere le più dure possibili per mettere in ginocchio la Russia”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).

Cronaca

Donne e scienza, alla Sapienza un’opera contro le disparità di genere

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ROMA (ITALPRESS) – In Italia c’è un profondo gap scientifico, ma i giovani italiani non ne sono a conoscenza: 2 su 3 ignorano il forte divario di laureati STEM rispetto al resto d’Europa e più di 9 su 10 sottovalutano le differenze di genere con un calo costante delle iscrizioni femminili negli ultimi 10 anni. I dati dell’indagine Ipsos, presentati nel corso di un evento promosso da MSD Italia e Sapienza Università di Roma, evidenziano il paradosso delle STEM: il gap scientifico è ignorato dalle nuove generazioni e questo contribuisce ad alimentare un divario su cui impattano – secondo gli stessi giovani – pregiudizi di genere (29%), mancanza di modelli femminili (22%) e un orientamento scolastico poco efficace (20%). In uno scenario poco incoraggiante, proprio il sodalizio tra scienza e arte può diventare la chiave per colmare questo “gap” e ispirare le nuove generazioni a seguire le proprie passioni, superando barriere culturali e sociali. Nasce così il progetto “Investing for future. Donne e STEAM: da gap a plus” promosso da MSD Italia e patrocinato da Sapienza, che ha come simbolo la maestosa opera di 4 metri d’altezza “Uraniàs passion” dell’artista Lorenzo Quinn e che si può ammirare da oggi nella Città Universitaria. Due mani femminili sorreggono una rappresentazione dell’atomo per esaltare il contributo fondamentale delle donne alla scienza e invitare a superare i pregiudizi di genere.
“In un contesto globale caratterizzato da incertezze e sfide imprevedibili – commenta Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratrice Delegata di MSD Italia – la scienza rappresenta un faro che illumina il nostro futuro e non ha confini tra le nazioni. La ricerca scientifica non può prescindere dalla capacità di accogliere e valorizzare il più ampio spettro di voci, esperienze e talenti. A cominciare da quelli delle donne. E’ con questo spirito che abbiamo dato vita a un progetto davvero unico che vuole promuovere la partecipazione femminile nelle STEAM e ispirare un cambiamento culturale e sociale oggigiorno necessario, utilizzando l’arte e la scienza come linguaggio universale. L’opera realizzata da Lorenzo Quinn rappresenta il nostro sguardo verso il futuro, un atto di responsabilità nel continuare a costruire, dentro e fuori la nostra realtà, un mondo dove le competenze non abbiano genere e le opportunità siano davvero per tutte e per tutti, ovunque. E’ per me motivo di particolare soddisfazione offrire questa opportunità a un’università prestigiosa come Sapienza, che vanta diversi Premi Nobel in Fisica. Auspico che, in un futuro prossimo, sempre più studentesse in Italia possano essere insignite di un Nobel in una disciplina STEM”.
La rettrice della Sapienza Antonella Polimeni ha accolto “con piacere il progetto di MSD Italia, pienamente coerente con gli obiettivi di Sapienza sul tema dell’uguaglianza di genere e che rappresenta un ulteriore tassello del nostro impegno a fianco delle donne in ogni ambito del sapere. Come Ateneo abbiamo posto in essere azioni e strumenti per incentivare la componente femminile dei corsi STEM, intervenendo in primo luogo sull’offerta formativa, istituendo corsi trasversali e transdisciplinari che siano centrati su temi di interesse strategico come quelli dell’innovazione e dell’alta tecnologia e attraverso iniziative mirate, come #100ragazzeSTEM che ha previsto l’assegnazione di 100 borse di studio triennali alle studentesse meritevoli fuori sede che si iscrivano a un corso di laurea STEM. Il bilancio a oggi è positivo e in crescita: i nostri dati evidenziano il primato delle ragazze STEM tra le laureate in corso, sia a livello di lauree triennali che in quello delle specialistiche rispetto ai loro colleghi maschi, confermando un ottimo andamento per i tempi in cui raggiungono il diploma, ma anche per i voti finali di laurea che ottengono. Nonostante ciò, la presenza femminile è ancora troppo bassa rispetto a quella maschile e indubbiamente siamo ancora lontani dal raggiungimento di una completa parità di genere”. “Ben vengano inoltre – ha aggiunto Polimeni – iniziative di spessore artistico e di sensibilità culturale che possano accrescere nelle ragazze la consapevolezza delle proprie potenzialità e ampliare il loro orizzonte professionale: l’opera installata oggi interpreta, e auspichiamo anticipi, uno scenario in cui tutte le intelligenze e le sensibilità contribuiscano pienamente al sapere scientifico”.
Circa 3 giovani su 4 credono nel potere dell’arte per integrare quello della scienza: l’unione tra arte e scienza – celebrata nella scultura “Uraniàs passion” – può contribuire a trasformare il gap scientifico del Paese in una risorsa: quel plus capace di motivare i giovani e in particolare le donne. “Mi sono ispirato – commenta l’artista Lorenzo Quinn – alla musa greca dell’astronomia e della matematica, Urania, per creare un simbolo del potere della scienza, capace di prosperare grazie alla diversità di genere. Sono da sempre convinto che l’arte possa abbattere i muri e aprire le menti: sono dunque entusiasta di poter contribuire con la mia opera al progetto di MSD e Sapienza e spero che questa scultura contribuisca ad ispirare a non porsi limiti e a vedere la bellezza intrinseca nella ricerca scientifica”.
Il 62% dei giovani ritiene che non esista un divario di genere nelle opportunità professionali, mentre la realtà mostra una netta differenza di quasi 20 punti percentuali nel tasso di occupazione maschile e femminile con solo il 3% di donne CEO in Italia . “In un Paese dove tra occupazione maschile e femminile persiste un gap del 18% a sfavore delle donne – ha spiegato Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos – resta molto da fare per rimettere in equilibrio il mondo del lavoro. Nei settori STEM, pregiudizi e stereotipi influiscono sulla carriera accademica delle ragazze sino dai gradi inferiori della scuola. Scuola e università, famiglia, istituzioni e impresa devono trovare un’alleanza e introdurre iniziative integrate che accendano l’interesse delle ragazze per i percorsi scientifici. Il ruolo delle arti che arricchisce l’interdisciplinarietà nelle STEAM è giudicato positivamente dall’opinione pubblica, anche se necessita di una più ampia notorietà per esplicare la forza trasformativa che viene riconosciuta a questo approccio educativo”.

– foto xi2/Italpress –
(ITALPRESS).

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EY-SWG, Amministrazioni comunali centrali per città più smart e vivibili

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ROMA (ITALPRESS) – I cittadini valutano positivamente le loro città, evidenziando un miglioramento nella digitalizzazione, nell’offerta culturale e nella bellezza degli spazi urbani negli ultimi anni grazie alle politiche adottate dalle amministrazioni. Tuttavia, emerge un peggioramento dei fattori che riguardano la sostenibilità e l’inclusione sociale, aspetti cruciali per una qualità della vita sempre più elevata. I cittadini dei capoluoghi del Sud sono quelli che più spesso evidenziano i miglioramenti rispetto al passato, nonostante siano i più insoddisfatti. E’ quanto emerge dalla seconda edizione di un’indagine realizzata da EY, in collaborazione con SWG, su un campione di oltre 1200 residenti in città italiane capoluogo di provincia e presentata oggi a Roma in occasione dell’evento Forum PA.
“Le amministrazioni comunali sono considerate il principale attore responsabile dei cambiamenti in corso in materia di digitalizzazione (64%), transizione ecologica (55%) e inclusione sociale (62%), ma è percezione diffusa che si debba continuare a investire in questi ambiti – commenta Antonio Lombardo, Italy Government & Public Sector Consulting Leader di EY -. I dati emersi dall’analisi realizzata insieme a SWG evidenziano, inoltre, l’importanza di intraprendere iniziative per attrarre  studenti e lavoratori e per promuovere l’imprenditoria e l’occupazione femminile e giovanile”.
I cittadini promuovono i capoluoghi in termini di qualità della vita, con una valutazione delle opportunità di divertimento in crescita rispetto al 2022 e valutano in maniera positiva la qualità dell’offerta culturale (voto medio 6,5 in una scala da 1 a 10), la diffusione dei servizi pubblici (6,5), la bellezza degli spazi (6,5). Tuttavia, la qualità dell’ambiente e dell’aria (5,8), la presenza di spazi di aggregazione (5,9) e la facilità di spostamenti interni (5,9) non ricevono la sufficienza. Con un punteggio basso viene valutata anche la capacità dell’amministrazione di prendersi cura della città e dei suoi spazi (5,1).
I cittadini dei capoluoghi italiani hanno espresso una valutazione positiva, seppur non entusiastica, dello stato di digitalizzazione delle loro città, con il 34% che percepisce un miglioramento negli ultimi 5 anni delle infrastrutture digitali. Soprattutto per quanto riguarda i servizi digitali e l’accessibilità agli stessi, i cittadini riconoscono l’amministrazione locale come il soggetto più importante per intraprendere iniziative in questo campo (64%), tuttavia il 51% degli intervistati ritiene che le amministrazioni comunali non abbiano investito a sufficienza per migliorare i servizi digitali negli ultimi cinque anni. Si evidenzia, quindi, un forte aspettativa da parte dei cittadini nei confronti delle amministrazioni comunali e dei cambiamenti che queste possono mettere in campo.
La disponibilità e l’efficacia di servizi digitali è migliorata per il 56% dei cittadini. Le città del Nord-Est hanno registrato le valutazioni più alte per qualità delle infrastrutture digitali, con un voto di 6,5 in una scala da 1 a 10, mentre il Sud e le Isole sono risultate le aree con le valutazioni più basse (5,6). Inoltre, da un confronto con i risultati dell’indagine EY Smart City Index 2025, si evidenzia che oltre un terzo dei cittadini residenti in città con un più alto indice di Smart City afferma di aver percepito un miglioramento delle infrastrutture digitali.
Nonostante un calo di attenzione generale all’ambiente rispetto al 2022, il 25% degli intervistati ha notato un miglioramento nella presenza di spazi verdi e nella bellezza degli spazi urbani.
L’85% dei rispondenti dà una valutazione oltre la sufficienza riguardo al proprio impegno rispetto all’ambiente, mentre si valutano più negativamente i propri concittadini e i cittadini
italiani in generale. Inoltre, si registra un calo in queste valutazioni rispetto al 2022, lasciando trasparire una minore importanza data a questi aspetti.
Anche nel campo della sostenibilità l’amministrazione comunale è considerato il soggetto più importante per trasformare le città (55%), ma cresce anche il ruolo dei singoli cittadini (22%), rispetto all’importanza ad essi attribuita nel rendere la città più smart e vivibile (18%), evidenziando l’importanza della dimensione individuale in materia di sostenibilità.
Emerge poi la percezione che gli attori presi in analisi non abbiano investito particolarmente per migliorare la sostenibilità ambientale della città, con una percentuale di cittadini soddisfatti che non supera la metà dei rispondenti: amministrazioni locali (46%), associazioni di cittadini/organizzazioni del terzo settore (44%), imprese del territorio (38%) e associazioni di categoria (36%). Di conseguenza, resta centrale la necessità di continuare a investire per rendere la propria città più sostenibile, ritenuta importante dal 95% dei cittadini. Questa valutazione è considerata ancora più importante da coloro che vivono in città che hanno registrato un valore basso nell’indice Smart City. Inoltre, anche in questo caso le città del Nord-Est hanno registrato le valutazioni più alte, mentre il Sud e le Isole sono risultate le aree con le valutazioni più basse.
Per quanto riguarda l’inclusione sociale, è ritenuta più importante la presenza nelle città dei seguenti aspetti: inclusione degli strati più deboli all’interno del mercato del lavoro (voto medio 7,6 su una scala da 1 a 10), servizi per sostenere famiglie e persone in difficoltà (7,5), iniziative per attrarre studenti e lavoratori (7,5). Tra gli aspetti percepiti come meno importanti, ma comunque con un voto medio oltre la sufficienza, vi sono invece l’inclusione e tutela delle minoranze (6,8) e la presenza di servizi che favoriscano l’inclusione dei migranti (6,4). Inoltre, si evidenzia l’importanza di attrarre turisti (7,6) nelle città che hanno registrato un indice Smart City basso o medio.
Attrarre lavoratori e studenti, puntare sull’imprenditoria e promuovere il mercato del lavoro per giovani e donne sono considerati dai rispondenti le iniziative più importanti da mettere in campo, per cui si è fatto ancora troppo poco.
L’amministrazione comunale ha anche in questo caso il primato come soggetto più importante per rendere la città più inclusiva (62%) e, allo stesso tempo, solo meno della metà dei rispondenti (46%) è soddisfatto degli investimenti che la propria amministrazione locale ha fatto in questo ambito. Infine, per l’89% dei rispondenti è importante che nei prossimi cinque anni si continui a investire nell’inclusione sociale.

– foto spf/Italpress –
(ITALPRESS).

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Pnrr, Anac “In alcuni settori spesa inferiore al 30%”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente dell’Anac, Giuseppe Busìa, ha tenuto stamane alla Camera dei deputati la Relazione annuale al Parlamento dell’attività svolta dall’Autorità Anticorruzione nel 2024.

Tra i temi affrontati i ritardi del Pnrr, dove in alcuni settori la spesa è inferiore al 30% delle risorse destinate; la preponderanza degli affidamenti diretti, pari al 98% dell’acquisto di servizi e forniture; il calo rilevante di appalti di lavori nel 2024 con una riduzione del 38,9%; “l’eccesso di frazionamento artificioso degli appalti per rimanere al di sotto delle soglie di legge, dietro cui sovente si nascondono sprechi e infiltrazioni criminali e mafiose”.

Nel 2024 il valore economico complessivo degli appalti pubblici in Italia è stato di 271,8 miliardi di euro per un totale di 267.000 procedure di gara, con una flessione del -4,1% sul 2023 e del -7,3% sul 2022. Le tipologie di forniture maggiormente acquistate nel 2024 sono quelle di prodotti farmaceutici che aumentano rispetto al precedente anno del 37,2% per un valore di più di 40 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.

Il presidente Busìa ha poi stigmatizzato “i troppi casi di conflitto d’interessi in Italia, i vuoti di tutela lasciati dall’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, le recenti riduzioni di tutele a garanzia dell’inconferibilità mettendo in discussione la separazione fra politica e gestione, la grave carenza di una organica disciplina delle lobby, l’indebolimento delle garanzie amministrative poste a presidio dell’indipendenza e correttezza dell’agire pubblico”.

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“Troppi continuano ad essere gli affidamenti diretti – ha affermato il presidente Busìa -, la cui incidenza numerica, sul totale delle acquisizioni di servizi e forniture del 2024, è risultata essere di circa il 98%. Preoccupa, soprattutto, il crescente addensamento degli affidamenti non concorrenziali tra i 135.000 e i 140.000 euro, a ridosso della soglia: più che triplicato rispetto al 2021, quando il valore-limite era di 75.000 euro. Specie in alcuni contesti, gli amministratori onesti si trovano più esposti a pressioni indebite, non potendo più opporre l’esigenza di dover almeno aprire un qualche confronto competitivo con altri operatori economici, al di sotto dei 140.000 euro”.

In relazione al correttivo al Codice dei contratti, recentemente approvato, il Presidente di Anac ha sottolineato che “non è stato introdotto l’obbligo di dichiarare il titolare effettivo delle imprese, mentre appare evidente la necessità che il contraente pubblico conosca con chi si rapporta, al di là degli schermi societari. Questo, non solo per ridurre il rischio di pericolose infiltrazioni, ma anche per prevenire offerte combinate o altre gravi alterazioni della concorrenza. Nessun intervento è stato fatto sulle soglie per aumentare trasparenza e competitività, come pure per ripristinare verifiche preventive sugli affidamenti in house, utili ad evitare distorsioni del mercato e rallentamenti conseguenti a possibili contenziosi”.

Riguardo alla sicurezza sul lavoro, Busìa ha affermato: “E’ inammissibile che si continuino a registrare ancora troppi incidenti e troppe morti sul lavoro. Preoccupano i dati del nostro Casellario delle imprese: 1.448 annotazioni per violazioni delle norme su salute e sicurezza nel 2024, con un incremento del 43% rispetto al 2023 e del 87% rispetto al 2022. I rischi maggiori vengono dai subappalti, specie se realizzati a cascata”.

Riguardo alla parità di genere, il presidente dell’Anac ha sottolineato che “nonostante l’impulso del Pnrr alla promozione della parità di genere e generazionale, le procedure nelle quali le specifiche clausole risultano inserite sono cresciute meno del 2%. Un freno all’applicazione dell’istituto viene, oltre che dalle numerose eccezioni, anche dalla mancata previsione di misure che incoraggino un’evoluzione della cultura aziendale”.

Intervenendo sui così detti gettonisti della sanità, Busìa ha ribadito “l’esigenza di una più ampia valorizzazione delle professionalità interne, da selezionare mediante concorsi meritocratici e capaci di attrarre i nostri giovani migliori. Parimenti da arginare, specie nel settore sanitario, è la prassi di acquistare macchinari a prezzo scontato, con una contropartita nascosta, legata a onerosissimi servizi di manutenzione. Ciò, con l’ulteriore rischio che l’amministrazione si trovi a dipendere per lungo tempo da un singolo fornitore”.

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Busìa ha poi affrontato il tema dell’intelligenza artificiale negli appalti. “Ancora pochi, nella PA – ha detto -, sono in grado di gestirla adeguatamente, col rischio, fra l’altro, che alcune scelte, giustamente riservate alla responsabilità pubblica, finiscano per essere inconsapevolmente delegate a operatori privati. Si pongono poi delicati problemi legati alla trasparenza algoritmica, sempre di più nuova frontiera della trasparenza amministrativa, presupposto per la piena intellegibilità delle decisioni pubbliche e, quindi, per la tutela di cittadini e imprese”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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