Cronaca
Covid, uno studio dimostra gli effetti della lattoferrina
Pubblicato
3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La lattoferrina, attraverso l’interazione con la glicoproteina spike del virus SARS Cov-2, genera un’attività antivirale che porta alla riduzione dei tempi di negativizzazione e alla ricomparsa precoce dell’olfatto e del gusto dei pazienti affetti da Covid-19. Questo è il risultato importante emerso dallo studio interuniversitario, pubblicato su Frontiers in Pharmacology e su Journal of Enviromental and public Health, e coordinato da Elena Campione, professore associato presso la U.O.S.D di Dermatologia del Policlinico di Tor Vergata. La ricerca, sostenuta dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, e fortemente voluta dal suo presidente, professore Emmanuele F.M. Emanuele, è stata presentata il 24 marzo presso la Biblioteca Angelica di Roma, ed è frutto del lavoro di un gruppo interuniversitario di ricercatrici e ricercatori delle università romane di Tor Vergata e La Sapienza. Hanno collaborato al progetto il professore Luca Bianchi, il dottor Terenzio Cosio e la dottoressa Caterina Lanna, afferenti alla U.O.S.D. di Dermatologia del Policlinico Tor Vergata di Roma; la professoressa Daniela Piera Valenti, impegnata nelle ricerche sulla lattoferrina già a partire dagli anni ’70 e già membro del Comitato internazionale per gli studi sulla lattoferrina, insieme al dottor Luigi Rosa, del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza; il professore Mattia Falconi, il dottor Federico Iacovelli e la dottoressa Alice Romeo del Dipartimento di Bioinformatica Strutturale, Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università Tor Vergata.
Come sottolineano Daniela Piera Valenti e Luigi Rosa, “la proteina spike genera uno stato di infiammazione elevato nella cellula e la lattoferrina, legandosi alla proteina spike, contrasta il legame del virus, ed è in grado di inibire l’infezione”. “Anche gli studi di bioinformatica strutturale – spiega Mattia Falconi – hanno evidenziato che l’energia di interazione fra la lattoferrina e la proteina spike esiste ed è consistente, che la lattoferrina si comporta quasi come un piccolo anticorpo, in grado di interagire direttamente con il virus”. Da qui, lo studio clinico dell’efficacia dell’assunzione di lattoferrina in pazienti paucisintomatici, sia in ospedale che a domicilio. “Abbiamo valutato i sintomi e il tempo medio della negativizzazione nei pazienti – spiega la professoressa Campione – e abbiamo avuto risultati preliminari molto promettenti. Velocità nella riacquisizione del gusto e dell’olfatto, riduzione dei tempi di negativizzazione e quasi scomparsa dei sintomi da long covid”.
“Sono davvero lieto di aver sostenuto questo importante progetto di ricerca, che si innesta nel novero di iniziative promosse negli ultimi due anni dalla Fondazione per il contrasto dell’emergenza da Covid-19 – commenta il professore Emmanuele F.M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che ha sostenuto la ricerca -. Il nostro impegno nel settore della salute rappresenta un dovere morale imprescindibile nei confronti della collettività e ci ha sempre visti in prima linea, sul territorio, nei delicati settori della sanità e della ricerca scientifica, come testimoniano in particolare, fra le altre molteplici iniziative promosse, l’Hospice per i malati terminali e di SLA e il Villaggio Emanuele per i malati di Alzheimer, entrambi totalmente gratuiti e che non hanno cessato di operare neppure durante l’emergenza sanitaria, e da ultimo in ordine temporale il costituendo Centro CUORE, per la cura e diagnosi delle malattie cardiovascolari, in collaborazione con l’Ospedale Gemelli. I risultati degli studi clinici che oggi presentiamo, effettuati su un campione di pazienti Covid-19, hanno dimostrato che, oltre ai vaccini, una strategia vincente contro il virus può essere rappresentata, in pazienti affetti da SARS-CoV-2, proprio da un trattamento immediato con la lattoferrina. E’ sufficiente, infatti, la somministrazione di 1 g di lattoferrina al giorno, subito dopo il risultato positivo del tampone molecolare, somministrazione che viene prolungata fino alla negativizzazione dello stesso, consentendo di evitare al malato l’ospedalizzazione. Sembra, inoltre, che la lattoferrina sia efficace anche sulle varianti del virus”.
Il progetto, coordinato dal professore Ettore Squillaci, oltre alla parte della ricerca ha previsto sia una campagna di diffusione gratuita della lattoferrina in pazienti con esenzione, in alcune farmacie romane selezionate, sia la produzione del mini-documentario “La storia semplice di una ricerca fantastica”, a cura di Fiammetta Pilozzi e Alessandro Di Legge per il Centro di ricerche Allèas, che ha raccontato le storie e i punti di vista dei vari studiosi coinvolti. Il documentario, realizzato da Laura Ricci e Luigi Rotondo per Studiomaker, si inserisce nel progetto di divulgazione scientifica “La Bella Scienza”, che si pone come obiettivo l’alfabetizzazione alla cultura scientifica e ai relativi metodi di ricerca.
(ITALPRESS).
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Cronaca
Banca del Fucino investe nel settore idrico e acquisisce il 30% W.E.E
Pubblicato
2 ore fa-
13 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Banca del Fucino acquisisce il 30% delle quote societarie di W.E.E., azienda italiana fondata nel 2010, specializzata in servizi di ingegneria, nel settore del ciclo integrato dell’acqua.
L’operazione segna l’ingresso della Banca del Fucino nel settore idrico, rafforzandone il ruolo nel sostegno all’economia dell’ambiente, in linea con uno degli obiettivi strategici di posizionamento distintivo in Italia.
La W.E.E., fondata e gestita dagli ingegneri Massimo Fontana e Gianmarco Fontana, rappresenta un’eccellenza imprenditoriale nazionale nel campo dell’ingegneria e dei servizi, opera su tutto il territorio italiano e collabora con i principali gestori del mondo acqua, avendo coperto con i propri servizi di mappatura, digitalizzazione, ricerca perdite ed efficientamento oltre 30.000 km di reti di adduzione e distribuzione. In particolare, W.E.E. collabora con i principali Soggetti Gestori italiani, sia sulle reti di acqua potabile sia sulle reti dei reflui.
L’ampia gamma dei servizi offerti comprende attività nel campo dell’approvvigionamento, del trattamento e distribuzione acque, della raccolta e depurazione delle acque reflue, dei sistemi di monitoraggio e tariffazione, dell’idraulica e delle sistemazioni idrauliche, dell’idrologia e dello studio dei fenomeni di dissesto idrogeologico. Il piano di sviluppo di W.E.E. prevede inoltre l’ingresso in nuovi mercati, con obiettivi di crescita molto ambiziosi.
La W.E.E. impiega circa 35 dipendenti, nelle sedi di Napoli e Roma, prevalentemente figure professionali altamente qualificate: ingegneri, architetti, progettisti, tecnici e specialisti. L’azienda svolge servizi e lavori di campo con l’impiego di attrezzature mobili innovative e dispone di certificazioni tecniche e di tecnologie che la collocano ai vertici del settore. Inoltre, si è altamente concentrata sull’ottenimento di numero certificazioni di qualità e di gestione, dalla parità di genere alle certificazioni ambientali.
Lo sviluppo dell’attività’ aziendale nell’ultimo triennio è ben riflesso nei bilanci positivi della società che evidenziano negli anni una consistente crescita economica con una rilevante redditività e una stabile solidità finanziaria. Tali risultati si affiancano alle importanti proiezioni contenute nel piano industriale, che potranno beneficiare del supporto attivo della Banca del Fucino.
“Quest’investimento è coerente con il nostro obiettivo strategico di essere, oltre che una banca del territorio, anche una banca per l’ambiente. Nella realizzazione di questa operazione abbiamo valutato le molteplici opportunità che può generare: dall’ingresso in un mercato altamente dinamico e in espansione, alla possibilità di attivare relazioni con i principali operatori del settore e le loro filiere, fino alle sinergie con i settori dell’energia e dell’agricoltura in cui il Gruppo è già impegnato”, ha spiegato Francesco Maiolini, Amministratore Delegato di Banca del Fucino.
Lo Studio legale Gianni & Origoni ha assistito Banca del Fucino in qualità di advisor legale nell’operazione, con la partner Gabriella Covino per gli aspetti corporate, affiancata da Niccolò Lavorano e Flavia Alinei, e con la partner Cristina Capitanio per gli aspetti di diritto del lavoro, coadiuvata da Alessio Tuccini. W.E.E. è stata assistita da Linklaters, con un team guidato da Pietro Belloni e da Matteo Tabellini, affiancati da Federica Barbiero e Maddalena Vallino coadiuvati da Fabrizio Santoni e dallo Studio Signoriello per gli aspetti contabili e fiscali.
-foto ufficio stampa Banca del Fucino –
(ITALPRESS).
Cronaca
“Cuori Olimpici” tocca Lodi, tappa all’insegna dell’inclusione
Pubblicato
2 ore fa-
13 Maggio 2025di
Redazione
LODI (ITALPRESS) – Un weekend all’insegna dello sport e dell’inclusione a Lodi, con la 4° tappa del progetto “Il Cuore dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali Milano – Cortina 2026”. Lodi infatti, con i XIX Laus Open Games, ha ospitato i “Play the Games” di Special Olympics per atleti con e senza disabilità intellettiva ed ha rappresentato l’unica tappa del progetto voluto da Regione Lombardia, “Cuori Olimpici”, interamente dedicata alla disabilità.
Durante la tre giorni di Lodi sono stati oltre 500 gli atleti provenienti da tutta Italia che si sono sfidati in diverse discipline, dall’atletica leggera al triathlon, dal badminton a beach volley alla ginnastica artistica e ritmica. “Sicuramente Lodi manda un messaggio chiaro e bellissimo: la vera bellezza dello sport è la sua capacità di unire, di includere e di valorizzare ogni persona”, ha detto a Italpress Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia. “La tappa di Lodi del nostro progetto che tocca tutti i capoluoghi di provincia lombardi, con una staffetta che mira a mettere in luce le loro eccellenze, la loro storia e cultura, ha un valore simbolico e umano straordinario. Qui – ha continuato l’assessore Mazzali – lo sport diventa davvero un linguaggio universale.
Racconta storie di coraggio, di determinazione e anche sicuramente di riscatto. In questa tappa si sente tutto l’orgoglio di una Milano-Cortina 2026, con questi ragazzi che rappresentano il vero valore della nostra regione”.
Durante l’evento inaugurale dei Laus Games è stato consegnato al sindaco di Lodi, Andrea Furegato, il cuore di marmo, simbolo del progetto “Cuori Olimpici”.
“Credo che essere all’interno del progetto “Cuori Olimpici” significhi dare davvero concretezza a quelli che sono i valori più profondi e più veri delle Olimpiadi e far vivere i valori dello sport, dell’inclusione della comunità”, ha detto il Sindaco a Italpress. Presente a Lodi, durante l’inaugurazione, anche Vittorio Brumotti, campione di bike trial, conduttore tv e testimonial del progetto “Il Cuore dei giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano – Cortina 2026”: “Io penso – ha detto Brumotti – che qui, con questa manifestazione e con le imprese di questi ragazzi, parliamo di un esempio di vita, di persone che guardano avanti. Iniziative come questa ci ricordano che lo sport non è solo prestazione ma anche partecipazione, cuore e condivisione. Sono orgoglioso di essere al fianco di Regione Lombardia in “Cuori Olimpici”.
“Con il progetto regionale “STAI 2″, realizzato in collaborazione con l’assessore Elena Lucchini – ha detto ancora Barbara Mazzali – abbiamo già stanziato 6 milioni di euro per rendere le province di Sondrio e Pavia più accessibili in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026. L’eredità che vogliamo lasciare è una Lombardia che non si accontenta di buone intenzioni, ma che agisce”.
La prossima tappa del progetto è prevista a Cremona il 17 e 18 maggio mentre, con delibera della Giunta regionale, è stata di recente estesa la possibilità di aderire a “Cuori Olimpici” anche ai Comuni non capoluogo che fossero interessati per i quali è stato stanziato un contributo di 480.000 euro totali.
-foto f03/Italpress-
(ITALPRESS).
Cronaca
I pazienti dell’IRCCS Policlinico San Donato allo stadio per Atalanta-Roma
Pubblicato
3 ore fa-
13 Maggio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Lunedì è stato, senza dubbio, un giorno davvero speciale per i pazienti in cura presso il reparto di Cardiochirurgia Adulti e Cardiochirurgia Pediatrica dell’IRCCS Policlinico San Donato (Gruppo San Donato). Grazie all’organizzazione di GSD Foundation ETS e al supporto di AICCA (Associazione Italiana dei Cardiopatici Congeniti Adulti), 18 pazienti cardiopatici, di cui sette bambini, hanno potuto assistere dal vivo alla partita di Serie A Atalanta-Roma, una delle partite più attese e importanti della stagione.
Ogni paziente è stato accompagnato da personale sanitario specifico e dedicato, per vivere in sicurezza ed entusiasmo l’emozione dello stadio. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di offrire ai giovani pazienti un momento di svago e normalità, lontano dalle corsie ospedaliere, promuovendo al tempo stesso il valore terapeutico dello sport e dell’inclusione.
“Per questi bambini anche una semplice partita può trasformarsi in un’esperienza indimenticabile, un momento di gioia autentica e di spensieratezza che resta nel cuore – ha dichiarato Giovanna Campioni, responsabile nazionale AICCA – Poter assistere alla partita Atalanta-Roma dallo stadio, rappresenta per loro molto più che un evento sportivo: è un segnale forte, un messaggio di speranza e normalità. È un modo concreto per dire che la vita continua, anche durante un percorso di cura, e che ogni bambino ha il diritto di sognare, sorridere e sentirsi parte del mondo, anche al di fuori dell’ospedale. La vicinanza della comunità, del personale medico e delle associazioni è fondamentale per nutrire questa speranza”.
GSD Foundation ETS desidera ringraziare di cuore la squadra dell’Atalanta Bergamasca Calcio per l’accoglienza e la disponibilità che ha riservato e che ha permesso ai pazienti dell’IRCCS Policlinico San Donato e ai loro accompagnatori, di vivere un’esperienza emozionante e positiva. Un gesto di grande sensibilità che conferma quanto lo sport possa farsi veicolo di solidarietà, inclusione e benessere. L’Atalanta ha dimostrato ancora una volta come lo sport, con la sua forza aggregante, possa rappresentare un’opportunità di crescita e di speranza anche per chi vive in un contesto di cura.
Un ringraziamento particolare va anche al nuovo stadio dell’Atalanta, Gewiss Stadium, che ha accolto i piccoli pazienti in un ambiente sicuro, moderno e attento alle esigenze di tutti. La struttura, con i suoi spazi confortevoli e accessibili, ha permesso ai bambini di vivere questa esperienza con serenità, senza rinunciare alla sicurezza e al comfort. L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno della Fondazione a favore del benessere globale dei pazienti, con particolare attenzione al mondo pediatrico e alle patologie cardiache congenite.
– foto ufficio stampa IRCCS Policlinico San Donato –
(ITALPRESS).


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