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Economia

Saipem aggiorna il piano 2022-25, aumento da capitale da 2 mld

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SAN DONATO MILANESE (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Saipem, presieduto da Silvia Merlo, ha approvato l’aggiornamento del Piano 2022-25 e la manovra di rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale della società.
Il Piano 2022-25 aggiornaton si basa, nel suo complesso, sulle dinamiche dei mercati di riferimento di Saipem presentate ad ottobre 2021 e, nello specifico, sui trend in crescita nel business E&C offshore e drilling offshore.
I mercati di riferimento previsti a maggior crescita sui quali il Gruppo si focalizzerà sono: E&C offshore, per il quale si prevede un CAGR 2021-25 dell’8%, trainato dalla ripresa dei settori sia convenzionale che SURF, in particolare in Medio Oriente ed Africa
Drilling offshore, con CAGR 2021-25 del 16% atteso su scala globale; Offshore wind, considerato un mercato di dimensioni rilevanti con un forte potenziale di crescita ad un CAGR 2021-25 superiore al 30%.
Il Piano non prevede acquisizioni di nuove commesse in Russia, che peraltro ad oggi rappresenta una porzione limitata del portafoglio ordini esistente. L’attuale contesto del mercato energetico potrebbe inoltre favorire lo sviluppo di nuove infrastrutture energetiche per la diversificazione dell’approvvigionamento energetico in molti paesi.
Le azioni di efficienza riguarderanno, ad esempio, la razionalizzazione degli uffici internazionali e un’approfondita revisione dei costi generali e amministrativi.
Inoltre, si perseguiranno ottimizzazioni ulteriori dei processi, sfruttando anche le opportunità derivanti dal nuovo modello organizzativo.
Le azioni di efficienza ad oggi attivate consentono già un risparmio costi di struttura annuale a regime di circa 80 milioni di euro, mentre le azioni da attivare per conseguire il target di risparmio per il 2022 sono già state individuate.
Il Gruppo aumenterà il focus commerciale sui mercati E&C offshore e Drilling offshore, per i quali è prevista una forte crescita. Tali segmenti hanno dimostrato storicamente un’alta marginalità per Saipem.
Si prevede che il mercato di riferimento E&C offshore cresca con un CAGR 2021-25 dell’8%, principalmente trainato dai segmenti Conventional e SURF, in particolare in Medio Oriente ed Africa. Nell’orizzonte di Piano ’22-’25 si prevede di acquisire progetti E&C offshore per circa 24 miliardi di euro, target in crescita del 14% rispetto al piano di ottobre 2021.
Il Gruppo adotterà una maggiore selettività commerciale nel business E&C onshore, in ottica di riduzione dei rischi e di focalizzazione sulla generazione di valore, rispetto ai volumi.
Le prospettive di crescita del mercato offshore wind rimangono attrattive per il Gruppo, con una previsione di CAGR 2021-25 superiore al 30%. Nell’offshore wind il Gruppo si focalizzerà nel biennio 2022-23 su attività a basso profilo di rischio, quali ad esempio transporto e installazione, con un piano di acquisizione previsto a 0,8 miliardi di euro, rispetto al piano di Ottobre 2021 che prevedeva 2,4 miliardi di euro.
Saipem vuole giocare un ruolo da protagonista nella transizione energetica e nell’economia circolare focalizzandosi in particolare sulla realizzazione di impianti modulari nella filiera per la cattura del carbonio, sul riciclo della plastica e nello sviluppo di tecnologie robotiche di tipo subsea. In particolare, nel settore CCUS Saipem ha le tecnologie per servire tutta la filiera a partire dalla cattura, al trasporto fino alla perforazione dei pozzi per accedere alle unità geologiche in cui sequestrare la CO2. Nell’orizzonte di piano il Gruppo si aspetta di generare acquisizioni di progetti pari a circa 1,3 miliardi di euro nelle suddette tecnologie.
Questi i Target economico-finanziari previsti nel piano 2022-25:
Ricavi in crescita con CAGR del 15% tra 2021-25, con elevata visibilità sul fatturato del 2022 per effetto del backlog
Riduzione dei costi di struttura nel 2022 per oltre 150 milioni di euro e oltre 300 milioni di euro a regime nel 2024, partendo dalla baseline di costi del 2021; EBITDA adjusted di oltre 0.5 miliardi di euro nel 2022 e oltre 1 miliardo di euro nel 2025
Margine dell’EBITDA adjusted sui ricavi a doppia cifra dal 2024
CAPEX per circa 300 milioni di euro medi annui; Free Cash Flow2: il 2022 è atteso assorbire cassa per circa 1 miliardo di euro e ritorno ad una generazione di cassa tra il 2023 e il 2024, con free cash flow previsto a circa 700 milioni di euro nell’anno 2025. Il Free Cash Flow di piano è condizionato dagli esborsi connessi ai risultati della backlog review per circa 1 miliardo di euro nei 4 anni, di cui circa 500 milioni di euro nel 2022
Posizione finanziaria netta (post-IFRS 16): dopo l’aumento di capitale per 2 miliardi di euro si prevede un debito netto post IFRS 16 di circa 800 milioni di euro a fine 2022, con un target di fine 2025 vicino a zero.
La revisione del Piano Strategico 2022-25 pone le basi per la manovra di rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale di Saipem, approvata dal Consiglio di Amministrazione.
La Manovra Finanziaria si articola in: aumento di capitale di 2 miliardi di euro la cui realizzazione è prevista entro la fine dell’anno; nuova linea RCF fino a 1 miliardo di euro, che verrà organizzata entro l’avvio dell’aumento di capitale e rispetto alla quale 7 banche che partecipano alla Manovra Finanziaria hanno confermato di aver approvato in via preliminare la partecipazione per circa 450 milioni di euro; linee di firma su base bilaterale da parte di banche che partecipano alla Manovra Finanziaria per un importo complessivo di circa 1,35 miliardi di euro.
(ITALPRESS).

Economia

Tajani “Sono contro l’extraprofitto, ma questo è il momento di parlare con il mondo bancario”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Non esiste base giuridica per l’extraprofitto” ma “credo che nessuna banca non voglia parlare con la politica nel momento in cui c’è bisogno di rinforzare la manovra economica. L’abbiamo fatto l’anno scorso, l’impegno era per due anni, se c’è bisogno, però, io che sono un combattente anti-extraprofitto sono anche pronto a cercare di fare una mediazione”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine del Festival nazionale dell’Economia civile a Firenze.

“Bisogna stare molto attenti quando si parla di tassazione delle banche – ha aggiunto Tajani -. Ho anche detto ai miei colleghi di governo che, in vista della manovra, questo è il momento di parlare con il mondo bancario. Se c’è bisogno di aiuto si può parlare: ma mai fare operazioni ex abrupto, perché questo spaventa il mercato, oltre a far danni se si generalizza”. “Abbiamo sventato due anni fa l’extraprofitto – ha sottolineato Tajani – perché poi si finiva per colpire le Bcc e le banche popolari, mentre c’erano danni minori per le banche più grandi: quindi bisogna stare sempre molto attenti quando si parla di banche, però credo che sia giusto parlare”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

DPFP, UPB “Scenario accettabile, ma stime esposte a molteplici rischi”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha validato lo scorso 29 settembre le previsioni macroeconomiche tendenziali del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) 2025, a conclusione di una procedura di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’arco delle scorse settimane. Lo rende noto l’UPB che ha valutato lo scenario macroeconomico tendenziale del DFPF 2025 “complessivamente accettabile, sebbene in alcuni casi le previsioni si collochino sull’estremo superiore o appena oltre le stime del panel UPB”.

In particolare, “la crescita del PIL del QMT non eccede l’intervallo definito dal panel, salvo uno sforamento marginale (dello 0,1%) nel 2027; la previsione per il 2025 è in linea con quelle dell’UPB e del panel, mentre le differenze sugli anni successivi scontano le incertezze sull’accumulazione di capitale e l’instabilità del contesto internazionale; la crescita cumulata sull’ orizzonte 2025-28, pari al 2,7%, si colloca sull’estremo superiore delle stime del panel; la variazione del PIL nominale è accettabile nel complesso, situandosi sul livello superiore dell’intervallo definito dal panel in tutti gli anni tranne quello in corso, ma eccede lievemente le attese dell’UPB; l’incremento cumulato del PIL nominale tra il 2025 e il 2028, pari all’11,0%, è nel complesso coerente con l’intervallo delle stime del panel, sebbene leggermente più elevato. Tali stime “sono esposte a molteplici rischi, bilanciati nel breve termine ma prevalentemente orientati al ribasso nel medio termine, in gran parte riconducibili ai conflitti internazionali e alla dinamica degli investimenti”.

I principali fattori di rischio “sono individuabili in quattro ambiti: il protezionismo, le guerre e i piani di riarmo, fonti primarie di incertezza con effetti sull’economia di difficile quantificazione; la dinamica degli investimenti in costruzioni, dati i possibili effetti di concentrazione degli interventi finanziati dal programma NGEU nel prossimo anno, che potrebbero generare colli di bottiglia sul lato dell’offerta con conseguente freno alla crescita, cui si aggiungono attese incerte sugli investimenti residenziali; la volatilità dei mercati e le politiche monetarie, dove il fragile e instabile contesto internazionale rischia di ingenerare rapide reazioni avverse dei mercati finanziari, con effetti sull’economia italiana, caratterizzata da un elevato debito pubblico; il rischio climatico e ambientale, ormai fattore strutturale di vulnerabilità, poiché la crescente frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi richiede risorse per la prevenzione e la gestione delle emergenze, con impatti sui prezzi e sulla capacità produttiva”, conclude l’UPB che procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico del DPFP, che incorpora gli effetti dell’aggiustamento di bilancio.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Economia

Mattarella “Ridisegnare i paradigmi tradizionali dell’economia”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Democrazia e mercato, come ci ricordano alcuni economisti, hanno in comune l’idea di eguaglianza e concorrono alla sua attuazione. Lo troviamo consacrato negli articoli della Costituzione, operanti per far sì che il potere di indirizzo sia effettivo anche in ambito economico e sociale per una democrazia sostanziale. Il bene comune non è infatti il bene pubblico di una maggioranza, ma interpella ogni cittadino, ogni famiglia, ogni impresa. Ecco perché ridisegnare i paradigmi tradizionali dell’economia, tanto più in tempi di crisi delle relazioni internazionali che pongono a rischio obiettivi, comuni all’intera umanità, di crescita e giustizia sociale, appare necessario per superare i conflitti sociali e per far fronte alle sfide globali odierne”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di saluto al Festival dell’Economia civile in svolgimento a Firenze. “La partecipazione attiva civica svolge dunque un ruolo cruciale nell’adozione di politiche e misure capaci di unire al soddisfacimento delle esigenze di vita delle comunità la creazione di benefici intergenerazionali, per garantire i quali è indispensabile un atteggiamento che non sia di distruzione delle risorse del pianeta”, ha concluso Mattarella.

“IMPRESE FAMIGLIARI STRATEGICHE PER IL FUTURO”

“Le imprese familiari costituiscono un assetto produttivo diffuso e strategico nel tessuto economico italiano. Si tratta di un modello che sovente avverte ed esprime un acuto esercizio di responsabilità sociale nei confronti delle imprese amministrate, in grado di generare altresì esternalità positive nei territori e nella comunità coinvolti. Lo stile di fare ed essere impresa trova, nelle aziende familiari, un patrimonio di affinate competenze e di valori trasmessi di generazione in generazione, che arricchiscono il profilo etico della società civile, oltre a caratterizzarsi per garantire, sovente, continuità alla presenza di impianti produttivi, quindi capacità di innovazione, esperienze che rivestono un ruolo centrale nella crescita e nella competitività dell’economia nazionale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato alla Presidente dell’AIDAF – Italian Family Business, Cristina Bombassei. “La riflessione che si impone nell’attuale contesto di turbolenza nei rapporti internazionali con le conseguenze derivanti alla libertà dei mercati e agli obiettivi di crescita dell’intera comunità internazionale, non potrà che beneficiare delle riflessioni del vostro XX Convegno Nazionale”, conclude Mattarella.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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