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Cronaca

Sud, Carfagna “Non resteranno sulla carta gli investimenti del Pnrr”

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BARI (ITALPRESS) – “E’ anche una mia preoccupazione fare in modo che il 40% di risorse da investire nelle ZES del Mezzogiorno non resti solo un numero sulla carta”. Il ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, intervenendo al convegno ‘ZES, opportunità strategica per lo sviluppo del Mezzogiornò nella sala convegni della sede di Confindustria, a Bari, tranquillizza con queste parole il presidente degli industriali pugliesi Sergio Fontana. Dopo i saluti di quest’ultimo, di Vincenzo Longobardi, presidente di Confindustria Molise, Francesco Somma, presidente di Confindustria Basilicata e di Francesco Paolo Sisto, Sottosegretario di Stato alla giustizia, hanno partecipato all’incontro Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Sergio Prete, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, Floriana Gallucci, Commissario ZES Ionica Interregionale Puglia-Basilicata e Manlio Guadagnuolo, Commissario ZES Adriatica Interregionale Puglia-Molise.
“Abbiamo chiesto e ottenuto – prosegue il ministro – la possibilità di effettuare un monitoraggio ex ante per gli investimenti del PNRR, che ci consente di intervenire non solo in un fase patologica, quando cioè il 40% non dovesse essere stato realizzato, ma anche nella fase della predisposizione dei bandi o del riparto di risorse”.
“Bisogna tenere ben presente – aggiunge Carfagna – che in alcune missioni si supera abbondantemente quella soglia. Penso a quella che riguarda le infrastrutture, ad esempio, per cui siamo al di sopra del 50%. In altre si è poco al di sotto del 40%, che si riferisce al totale degli investimenti territorializzabili”.
Il ministro rassicura tutti anche sulle nomine di Gallucci e Guadagnuolo: “E’ questione di giorni. Ho sentito la presidenza del Consiglio, verranno finalizzate a breve. Purtroppo ci sono dei tempi da rispettare. Noi intanto abbiamo già avviato le procedure di nomina, ma soprattutto abbiamo rivitalizzato le ZES, rendendole finalmente operative e attrattive e introducendo all’interno del PNRR una linea di finanziamento di 630 milioni di euro per garantirne l’infrastrutturazione e uan riforma per potenziarne la governance: abbiamo attribuito ai commissari straordinari il compito di prevedere un’ulteriore riperimetrazione delle aree ZES, qualora si dovesse rendere necessaria, visto che alcune sono state istituite qualche tempo fa. Abbiamo anche istituito un contratto di sviluppo che rappresenterà una leva molto importante nelle mani dei commissari per attirare investitori, perchè investimenti pubblici accompagneranno quelli privati, e lo abbiamo finanziato con 250 milioni di euro. Infine abbiamo recepito, anche grazie al dialogo con Confindustria, una richiesta che ci arrivava dal mondo industriale, che ci ha permesso di specificare che il credito d’imposta si estende anche all’acquisizione degli immobili”.
“Sarà il commissario ZES – conclude il ministro – ad avere il potere di proporre eventuali riperimetrazioni, ovviamente nel rispetto del tetto massimo di territorio ammesso all’area. Questo è importante, perchè ci sono alcune aree ZES che non hanno ancora raggiunto questo massimale, esigenze che impongono di aggiungere ulteriore territorio o anche eventualmente di riperimetrarlo. La filosofia che a mio avviso deve ispirare i commissari è quella di rafforzare queste aree industriali, connettendole alla rete portuale, a quella stradale e a quella ferroviaria, per fare in modo che possano essere davvero un luogo in cui poter scommettere e insediare nuovi investimenti. Grazie alle riforme che abbiamo approvato e agli investimenti che abbiamo programmato, investire in queste aree sarà davvero più facile, più conveniente e più rapido”.
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(ITALPRESS).

Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

Sicilia, Schifani “Quasi ripianati i conti della Regione, un record”

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MILANO (ITALPRESS) – Aveva promesso un cambio di passo per l’Isola e quasi a metà legislatura, l’obiettivo sembra essere compiuto. E’ quanto riconosce il quotidiano Milano Finanza al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Lo certificano, secondo l’articolo, i dati del consuntivo del 2023 presentato dall’amministrazione, ma anche i numeri della Banca d’Italia, che vedono il pil crescere dell’1%, e di Unioncamere, che confermano la crescita di valore aggiunto prodotto dai territori e le agenzie internazionali hanno messo la Sicilia sotto una luce nuova: BBB con outlook stabile per Fitch, lo stesso di Standard & Poor’s, mentre Moody’s ad aprile lo ha alzato da Ba1 a Baa3. Alla base di ciò, dice l’ultimo aggiornamento della Banca di Italia di metà novembre, ci sono un settore delle costruzioni che riesce a crescere nonostante la fine del Superbonus, un’espansione del turismo e dell’occupazione in generale, anche se la manifattura segna il passo. Il disavanzo regionale da ripianare, inoltre, è stato pertanto ridotto dai 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. “Si tratta di un record – commenta Schifani a Milano Finanza – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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