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LA VOCE PAVESE – CIGOGNOLA SUMMER FESTIVAL, IL VINO INCONTRA LA GRANDE CLASSICA E LA DANZA D’ETOILE

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 La Voce Pavese di Emanuele Bottiroli: il commento in diretta alle ore 20 al fatto del giorno in provincia di Pavia. 

Dal 9 al 12 giugno l’Oltrepò pavese sarà nuovamente lo scenario della manifestazione ideata da Gabriele Moratti. Tra dolci colline e filari di vite, andrà in scena un Festival all’insegna dell’eccellenza, sotto la direzione artistica di Paolo Gavazzeni ed Emilie Fouilloux. Il Festival si articolerà in quattro serate di musica classica e danza, in cui saranno protagonisti grandi interpreti della scena internazionale: dai Cameristi della Scala, diretti dal maestro Giulio Prandi, a giovani talenti italiani di acclarata fama, come il violinista Giovanni Andrea Zanon, il pianista Filippo Gorini e la violoncellista Erica Piccotti. Gli appuntamenti dedicati alla danza vedranno esibirsi i ballerini del corpo di ballo del Teatro alla Scala. Programma e artisti d’eccellenza per un Festival nato per valorizzare e promuovere la ricchezza di storia, cultura e tradizione vitivinicola dell’Oltrepò Pavese. Non a caso questa edizione vede il coinvolgimento, tra gli organizzatori, di una prestigiosa istituzione culturale del territorio, il Teatro Fraschini di Pavia, che va ad affiancare Stella Wines, Castello di Cigognola, Comune di Cigognola e Pro Loco di Cigognola. Le prime tre date del Festival si svolgeranno, come nella passata edizione, nella splendida cornice della piazza antistante il Castello. Nella serata del 9 giugno è in programma il concerto sinfonico “Barocco: lacrime e furore”, eseguito dall’orchestra dei Cameristi della Scala, con Fabien Thouand, Francesco Tamiati e Nicola Martelli, rispettivamente primo oboe, prima tromba e tromba dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala. Partecipano il sopranista Federico Fiorio e il basso Alessandro Ravasio. Dirigerà il concerto il maestro Giulio Prandi. Il 10 giugno sarà la volta dei tre giovani talenti italiani protagonisti della scena musicale internazionale: il violinista Giovanni Andrea Zanon, vincitore dei più prestigiosi riconoscimenti e concorsi in Italia e all’estero, noto anche al grande pubblico per la recente esibizione durante la cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici invernali di Pechino; la violoncellista Erica Piccotti, Premio ICMA come “Young Artist of the Year” nel 2020, impegnata già da anni in un’intensa attività concertistica, come solista e in formazioni cameristiche; il pianista Filippo Gorini, vincitore del Primo Premio e del Premio del Pubblico al Concorso Telekom-Beethoven di Bonn nel 2015, una carriera in costante ascesa che lo ha già portato sui maggiori palcoscenici internazionali. I tre artisti eseguiranno musiche di Johannes Brahms tra cui il celebre Trio Op. 8. Appuntamento d’eccezione nella serata dedicata alla danza dell’11 giugno. Sul palco della piazza del Castello andrà in scena il Gran Gala di Danza dei ballerini del Teatro alla Scala, il cui prestigio rende superflua ogni presentazione. Lo spettacolo proporrà alcune delle più celebri coreografie, tra il classico e il contemporaneo, tratte dal vasto repertorio del corpo di ballo, e vedrà la straordinaria partecipazione dei musicisti Zanon, Piccotti e Gorini.

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GUERRA DELL’ACQUA, PAVIA E PIEMONTE DIVISE DAL CANALE CAVOUR

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LA VOCE PAVESE – GUERRA DELL’ACQUA, PAVIA E PIEMONTE DIVISE DAL CANALE CAVOUR
Torna la tensione tra agricoltori pavesi e piemontesi per la gestione delle risorse idriche. Al centro dello scontro ci sono due nuovi impianti idroelettrici progettati lungo il Canale Cavour, tra Chivasso e Torino, che secondo le associazioni agricole lombarde rischiano di sottrarre fino a un quarto dell’acqua destinata alle risaie della Lomellina.
Il timore è che la nuova captazione possa aggravare gli effetti della siccità già vissuta nel 2022, con pesanti ripercussioni su raccolti e produzione. “Non vogliamo rivivere l’emergenza di tre anni fa”, avvertono i rappresentanti del mondo agricolo pavese, chiedendo un confronto urgente con le istituzioni per garantire un’equa distribuzione delle acque del Po e dei suoi canali derivati.
Il progetto punta a produrre energia rinnovabile ma solleva dubbi sull’impatto ambientale e sull’equilibrio tra usi agricoli ed energetici. Una nuova “guerra dell’acqua” sembra dunque profilarsi all’orizzonte, tra esigenze di sostenibilità e tutela delle attività agricole che da secoli caratterizzano il territorio padano.

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