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LA RICORRENZA DEL 60ESIMO ANNIVERSARIO DEL DISASTRO FERROVIARIO DI VOGHERA: SABATO 11 GIUGNO IL RICORDO DELLE VITTIME IN STAZIONE E IN DUOMO

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Sabato 11 Giugno alle 9,30 in Stazione ferroviaria a Voghera verrà depositata una corona d’alloro accanto alla targa commemorativa, poi alle 10 la cerimonia in Duomo. Così Voghera ricorderà solennemente i 60 anni dal disastro ferroviario che ha lasciato una ferita aperta nella storia del nostro Paese. Il ricordo corre inevitabilmente a quella notte calda del 31 Maggio 1962, quando 64 persone persero la loro vita e molte rimasero ferite a causa di uno dei peggiori disastri ferroviari del nostro Paese. Erano le 02:35 quando Il treno merci proveniente da Milano travolse, sul binario 3, la coda dell’accelerato 1391, composto in gran parte da villeggianti diretti in Riviera Ligure. E’ ancora viva nella mente di molti cittadini la dolorosa memoria di quell’alba di sangue, quando i feriti giungevano in ospedale a Voghera, quando i militari intervenivano per liberare i corpi dalle lamiere contorte, quando i volontari accorrevano da tutto l’Oltrepo per donare il sangue nella neonata AVIS di Voghera. L’orrore di quelle drammatiche ore creò sgomento e commozione in tutta Italia. Una folla imponente partecipò ai funerali in Duomo alla presenza del presidente della repubblica Segni e del Presidente del Consiglio Fanfani. L’amministrazione comunale con la città di Voghera, l’associazione Amici del Museo Ferroviario Enrico Pessina con il direttore Salvatore Cicciò ed il Comitato C.R.I. cittadino, in questo 60esimo anniversario, intende ricordare quel giorno con estremo rispetto verso tutte le vittime e i loro parenti. Alla celebrazione in Duomo saranno presenti anche la signora Agnese, vedova di Angelo Porro, vittima a soli 29 anni, la Dott.ssa Daniela Gritti, superstite del vagone maledetto, Anna Torti vedova Pernetti “Pioniere della Croce Rossa Italiana”, Onorina Oldani, infermiera presente in Ospedale per i soccorsi. Durante la messa i nomi delle vittime saranno letti da Diego Bianchi, giornalista e direttore di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24, mentre Laura Anselmi leggerà la poesia del padre Dott. Giulio Cesare Anselmi. Animeranno la cerimonia con i canti il Coro Unitre di Voghera ed il tenore Luigi Zerba.

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 27/10/2025

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 27/10/2025
I fatti del giorno: Otto nuovi possibili orari sulla morte di Chiara Poggi – Aggrediva donne tra Centrale e Porta Venezia, arrestato senegalese – Rissa a Festa Unità Lodi, tre giovani denunciati – Lombardia, mancano 3600 infermieri negli ospedali – Torrevilla, Massimo Barbieri confermato alla guida della Cantina – Lavori notturni su A7, chiusure tra Casei Gerola e Tortona – Pronto Meteo Lombardia 28 Ottobre.

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«NON SI PUÒ MORIRE PER UNO SGOMBERO»

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LA VOCE PAVESE – «NON SI PUÒ MORIRE PER UNO SGOMBERO»
A due settimane dalla tragica esplosione del cascinale di Castel d’Azzano, nel Veronese, parla Germano Daprà, padre di Valerio, il carabiniere 56enne rimasto ucciso mentre partecipava a un’operazione di sgombero. Un dolore che non si placa, un bisogno di chiarezza che si fa voce di un’intera comunità.
«Voglio la verità sulla morte di mio figlio – dice Germano Daprà – non si può morire per uno sgombero». Parole semplici, ma intrise di rabbia e di amore. Ex dipendente postale a Pavia, Daprà è conosciuto anche per il suo passato nel mondo della musica e dello spettacolo. Ora parla da padre che chiede giustizia, ricordando un figlio che «non c’è più».
«Prima di tutto voglio ringraziare chi ci è stato vicino – racconta – chi ha partecipato al nostro dolore e al commiato di Valerio. Ma adesso voglio capire perché è accaduto. Quando due figli vengono strappati alla vita, quando muoiono servendo lo Stato, bisogna sapere cosa non ha funzionato. Non si può morire per uno sgombero».
Quel mattino del 14 ottobre, Valerio Daprà e i colleghi dei reparti speciali erano impegnati in un’operazione di messa in sicurezza quando il cascinale esplose, uccidendo tre persone e ferendone altre. Una tragedia ancora avvolta da domande senza risposta.
«Voglio sapere cosa è successo, chi ha sbagliato e perché mio figlio non è tornato a casa – conclude il padre –. Non cerco vendetta, ma la verità. Per lui, per noi, per tutti coloro che credono nel dovere e nel sacrificio».
Il dolore di una famiglia, il lutto di un Paese intero: parole che chiedono trasparenza e rispetto, mentre le indagini proseguono per accertare le cause di un’esplosione che non avrebbe mai dovuto trasformarsi in una condanna a morte per chi stava semplicemente facendo il proprio dovere.

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ZONA LOMBARDIA – 27 OTTOBRE 2025

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ZONA LOMBARDIA – 27 OTTOBRE 2025
Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.

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