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Cronaca

Fiorettisti d’oro a Europei di Antalya, argento per spadiste

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ANTALYA (TURCHIA) (ITALPRESS) – Ai Campionati Europei di Antalya 2022 l’Italia fa record e, con l’oro del fioretto maschile e l’argento della spada femminile a squadre vinti oggi, porta a dodici il totale di medaglie vinte, che rappresenta il maggior numero di sempre. Il miglior risultato fino ad oggi risaliva a Plovdiv 2017, quando gli azzurri conquistarono 11 podi, uno in meno di quanto fatto fino ad ora dalla delegazione azzurra in Turchia quando manca ancora una giornata di gare. Oggi la nazionale italiana è stata assoluta protagonista della giornata, raggiungendo la finalissima in entrambe le gare in programma oggi. Nel fioretto maschile Daniele Garozzo, Tommaso Marini, Alessio Foconi e Guillaume Bianchi si sono laureati campioni d’Europa, ripetendo a squadre la prova eccellente dimostrata nell’individuale con l’oro di Garozzo, l’argento di Marini, il bronzo di Avola, che oggi ha lasciato spazio a Bianchi e un posto nella top8 anche per Foconi. I ragazzi del ct Stefano Cerioni hanno ribadito i risultati eccellenti della Coppa del Mondo, che li hanno visti vincere tre prove e conquistare il terzo posto nella quarta della stagione. Gli azzurri hanno prima battuto 45-14 la Turchia, poi 45-33 la Gran Bretagna e 45-19 la Spagna. Anche il match conclusivo contro la Francia, oro olimpico a Tokyo 2020 seppur rimaneggiata per la rassegna continentale, ha visto gli azzurri in vantaggio dall’inizio fino al 45-38 con cui hanno chiuso i conti e hanno fatto risuonare l’inno di Mameli all’interno dell’Antalya Sport Salonu. “E’ andata molto bene tutta la giornata, hanno gestito bene tutti gli assalti tutti e quattro gli atleti – le parole di Cerioni – Sono molto felice del risultato dei ragazzi e di tutto il fioretto in questa trasferta. Abbiamo la carica per affrontare il Mondiale con le giuste motivazioni, abbiamo lavorato e raccolto grandi risultati”. Sono d’argento invece le spadiste Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Alberta Santuccio e Federica Isola. Il quartetto bronzo olimpico in carica era stato di bronzo nell’ultima edizione di Dusseldorf 2019, ma mancava l’argento da Lipsia 2010 e si è fermato soltanto in finale contro la Francia, che si è aggiudicata la vittoria col punteggio di 43-30. Contro le transalpine le azzurre hanno dovuto fare a meno di Alberta Santuccio, che si è fermata per il riacutizzarsi di un problema fisico che l’ha tenuta ferma e sono state in partita per metà dell’assalto, quando poi le avversarie hanno preso il largo e nulla ha potuto Rossella Fiamingo in ultima frazione che pure ha messo ha segno 14 stoccate. Le ragazze del ct Dario Chiadò in precedenza avevano vinto il primo assalto contro la Finlandia 45-24, poi avevano superato 45-36 la Germania e, in semifinale, avevano avuto la meglio sulla Svizzera 45-32. “E’ stata una giornata di cui sono assolutamente soddisfatto, abbiamo tirato con personalità – spiega Chiadò – La finale lascia spunti di riflessione, le spadiste della Francia hanno una scherma semplice, ma efficace e sono scappate via. Noi abbiamo avuto poche occasioni di prova in stagione, sono felice della maturità e della determinazione delle ragazze”.
– Foto Bizzi Team –
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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