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Cronaca

Estate fa rima con zanzare, oltre 70 specie in Italia

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ROMA (ITALPRESS) – Con il caldo estivo sono arrivate, inevitabilmente, anche le tanto odiate zanzare: l’infestante che più di tutti minaccia la nostra serenità in questo periodo, complice anche l’aumento che si è registrato negli ultimi anni nel nostro Paese. Presenti in ogni angolo del mondo – tranne che in Antartide per ragioni legate alla temperatura – ne esistono più di 3000 specie e molte di queste possono rappresentare un vero pericolo per l’uomo, in quanto portatori di malattie che colpiscono più di 700 milioni di persone ogni anno.
“In Italia abbiamo circa 70 specie, tra le più diffuse sicuramente la zanzara comune, la zanzara tigre e la zanzara coreana, quest’ultima mostra una grande adattabilità anche alle basse temperature – spiega Ester Papa, Technical Manager di Rentokil Italia -. Sebbene la zanzara tigre sia considerata una grave fonte di fastidio a causa delle punture inferte dalle femmine, può rappresentare un serio problema sanitario. Questa specie risulta molto abile, come vettore biologico, nel trasmettere diverse infezioni virali, tra le quali alcune molto gravi, come Dengue e Chikungunya, ed è quindi molto importante fare attenzione e proteggersi”.
Proprio sul tema “zanzare”, Rentokil, azienda specializzata nella consulenza e nell’offerta di servizi diversificati per il pest management del gruppo Rentokil Initial, ha registrato una forte crescita di interesse, testimoniata dall’incremento del +103% delle richieste di prodotti e servizi da parte dei propri clienti. Gli interventi da parte dei tecnici di disinfestazione zanzare sono aumentati del 18% rispetto all’anno precedente, così come i controlli in loco che hanno visto un incremento del 27%. Sono inoltre aumentate (+141%) anche le raccomandazioni dirette da parte degli esperti ai propri clienti per limitare le infestazioni.
“Il Ministero della Salute, le amministrazioni locali e gli enti pubblici mettono in atto ogni anno un piano di sorveglianza e misure di prevenzione e contenimento di questi infestanti per proteggere i cittadini con trattamenti antilarvali preventivi, ma anche in fase adulta – continua Ester Papa -. Tuttavia, anche i singoli cittadini possono contribuire a limitarne la proliferazione con comportamenti più responsabili. Piccoli accorgimenti efficaci per contrastare la diffusione delle zanzare, con benefici per tutti”.
Rentokil ha stilato una guida con alcuni consigli fai-da-te per aiutare a prevenire la proliferazione domestica di zanzare:
1. Eseguire un’accurata pulizia del giardino o terrazzo: avere l’erba troppo alta, soprattutto se umida, rappresenta l’ambiente ideale per la deposizione delle uova delle zanzare. Si può considerare anche di abbellire i propri spazi verdi con piante e fiori che, grazie ai loro principi attivi, svolgono la funzione di repellenti contro questi infestanti, come gerani, calendula, lavanda e citronella.
2. Tenere monitorato l’accumulo di acqua stagnante e possibili fonti di umidità. Per evitare che le zanzare depongano le uova in questi luoghi è necessario pulire accuratamente e regolarmente tutte le grondaie, svuotare i secchi e gli annaffiatoi.
3. Utilizzare il ventilatore: un alleato indispensabile per proteggersi dagli insetti durante la stagione afosa. L’aria che circola nell’ambiente intralcia il volo delle zanzare permettendo anche di ridurre la quantità di CO2 che viene emessa, una delle sostanze chimiche che più attirano a noi gli infestanti.

– foto Noesis –

(ITALPRESS).

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Cronaca

AQP, innovazione e attività internazionali per il futuro dell’acqua

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BARI (ITALPRESS) – Dispositivi che dal rumore riconoscono le perdite idriche occulte e consentono di risparmiare risorsa preziosa, fanghi di depurazione trasformati in biocarburanti e ammendanti agricoli, impianti alimentati dalle energie rinnovabili, un gemello digitale di una fra le più grandi reti idriche d’Europa in grado di simulare scenari e tutelare i cittadini, sistemi smart per garantire sempre un’acqua potabile di qualità eccellente: il primo Report Innovazione e Attività internazionali di Acquedotto Pugliese (AQP) è un manifesto per affrontare una delle più grandi sfide dei nostri tempi, il cambiamento climatico.
“Il futuro dell’acqua è oggi – spiega Domenico Laforgia, presidente della storica società che gestisce il servizio idrico integrato in Puglia e promotore del documento – e le soluzioni migliori per garantire risorsa a una terra che ne è naturalmente priva sono l’innovazione e lo scambio di competenze. Grazie alle soluzioni messe in campo negli ultimi anni – sottolinea Laforgia – oggi soddisfiamo il fabbisogno potabile di 4 milioni di cittadini prelevando oltre 115 milioni di metri cubi d’acqua in meno dall’ambiente rispetto al 2009. E’ come se avessimo costruito un invaso. E’ necessario continuare sulla via dell’efficientamento, del riuso e della ricerca di fonti alternative, perchè il cambiamento climatico negli anni a venire mostrerà i suoi effetti con ancora più forza”.
Dall’avveniristica Control Room inaugurata a febbraio 2024 alle valvole intelligenti del progetto Watergy capaci di recuperare energia mentre regolano portata e pressione, fino alla prima fattoria acquaponica d’Europa di Castellana Grotte in cui si allevano pesci e coltivano verdure riutilizzando le acque di depurazione, il report fa il punto su 24 progetti innovativi. La transizione ecologica è centrale e procede di pari passo con l’attenzione verso un servizio sempre migliore per i cittadini. Già oggi, ad esempio, sono attivi 240mila smart meter che dialogano direttamente con il sistema di controllo di AQP e comunicano variazioni su consumi ed eventuali anomalie; entro pochi anni saranno 1 milione a copertura dell’intero territorio. E dal 2026 il dissalatore di Taranto, il primo pugliese, diventerà una nuova fonte ecosostenibile per rispondere al bisogno di sicurezza idropotabile di 385mila persone del versante ionico.
Progetti che diventano best practice da condividere con partner nazionali e internazionali “poichè – sottolinea Laforgia – l’acqua non conosce confini e con il Mediterraneo diventato un hotspot del cambiamento climatico, è fondamentale mettere a fattor comune le migliori esperienze”. Le attività internazionali sono sempre più multidisciplinari e multistakeholder. Acquedotto Pugliese è tra i promotori dell’International Water School che opera in collaborazione e sinergia con l’AQP Water Academy, collabora con università e centri di ricerca come Politecnico di Bari, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) e The European House – Ambrosetti, ha relazioni costanti con altri gestori, in particolare nell’ambito di Utilitalia, ed è socio di Aqua Publica Europea (APE), Institut Mèditerranèen de l’Eau (IME) e – prima organizzazione italiana – del World Water Council (WWC).
Un impegno sulla gestione responsabile della risorsa idrica testimoniato anche dalla presenza di AQP alla Conferenza ONU di New York sull’acqua del 2023 e dall’organizzazione di un “partner event” durante l’EU Green Week del 2024.
-foto ufficio stampa AQP –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Un auto finisce nel Po nel Mantovano, recuperati i corpi di due persone

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(MANTOVA) (ITALPRESS) – Questa mattina, poco dopo le 9,00, un’automobile è finita nelle acque del Po a San Benedetto, nel Mantovano. Due i corpi recuperati dai vigili del fuoco. Sarebbero quelli di due persone anziane.

I Vigili del fuoco del Comando di Mantova sono intervenuti con squadre ordinarie, soccorritori acquatici, nucleo sommozzatori della Lombardia giunti da Milano e un elicottero del reparto volo dell’Emilia Romagna con a bordo un altro team di sommozzatori. Estricate dal veicolo due persone purtroppo senza vita, in corso le operazioni di recupero del mezzo sommerso.

-Foto Vigili del Fuoco-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Truffa all’Ue, confiscati beni a 4 imprenditori agricoli padovani

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PADOVA (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Padova ha eseguito, su delega della locale Procura della Repubblica, un provvedimento di confisca di 4.762.261,06 emesso dal Tribunale di Padova nei confronti di 4 imprenditori agricoli padovani condannati per aver ideato un articolato sistema di frode che ha consentito a 6 aziende, sedenti nelle province di Padova, L’Aquila e Perugia, di beneficiare indebitamente, tra il 2015 e il 2020, di contributi del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (F.E.A.G.A.).

Il risultato giunge al culmine di indagini che hanno consentito al Tribunale di Padova di disporre, oltre alla confisca, anche la condanna dei quattro responsabili a pene comprese tra 1 anno e 8 mesi e 2 anni e 8 mesi di reclusione; sentenza divenuta irrevocabile nel mese di giugno 2025 a seguito delle conferme della Corte d’Appello di Venezia e della Suprema Corte di Cassazione.

Attraverso le indagini patrimoniali volte ad apprendere gli indebiti vantaggi finanziari ottenuti nel tempo dai condannati e dalle aziende agricole da loro amministrate, sono confluiti a patrimonio dello Stato partecipazioni societarie, disponibilità finanziarie, polizze assicurative, fabbricati e terreni, nonchè un complesso aziendale, per un valore complessivo stimato di € 3,3 ml.

Le indagini, condotte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, accertamenti bancari e acquisizioni documentali presso gli organismi pagatori, hanno consentito di acclarare che i responsabili della frode, privi dei requisiti per ottenere sostegni finanziari previsti dalla Politica Agricola Comune, hanno ideato artificiosamente l’ingresso nel settore agricolo, quali prestanome, di due “giovani agricoltori” al fine di ottenere fraudolentemente indebiti premi (cosiddetti “titoli” o “diritti all’aiuto”) nel comparto F.E.A.G.A. per la gestione fittizia di terreni tra le province di Bolzano, Trento, Perugia, Ascoli Piceno e L’Aquila.

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In particolare, l’attività d’indagine ha consentito di constatare che gli aiuti riconosciuti ai due prestanome, sono stati artificiosamente trasferiti, grazie ad un complesso intreccio di fusioni societarie e compravendite di natura fittizia, agli artefici della truffa permettendo così a quest’ultimi di ottenere i tanto ambiti contributi, pari a 4,7 ml, messi a disposizione dal Fondo Economico Europeo per l’agricoltura.

I condannati sono stati inoltre segnalati alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Veneto per il danno erariale; la Magistratura Contabile, dopo aver vagliato il quadro probatorio, ha disposto il sequestro conservativo anticipato di beni nella disponibilità dei responsabili per l’importo di 3,9 milioni di euro

– Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

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