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Economia

FS, un francobollo celebra i 100 anni della locomotiva elettrica E.431

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ROMA (ITALPRESS) – Il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato l’emissione di un francobollo ordinario commemorativo, appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”, dedicato alla locomotiva elettrica trifase E.431 nel centenario della costruzione.
Il nuovo francobollo è stato presentato oggi, alla stazione di Roma Ostiense da Gilberto Pichetto Fratin, Viceministro allo Sviluppo Economico, da Maria Bianca Farina, Presidente di Poste Italiane, da Luca Torchia, Chief Communication Officer del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, da Massimo Bruno, Chief Corporate Affairs Officer del Gruppo FS e da Luigi Cantamessa, Direttore Generale Fondazione FS Italiane.
La locomotiva elettrica trifase E.431 fu utilizzata, a partire dal 1922, per potenziare il parco elettrico delle Ferrovie dello Stato a seguito del completamento dei primi programmi di elettrificazione della rete ferroviaria. Per alcuni anni ha rappresentato il meglio della nostra industria ferroviaria, sia dal punto di vista tecnologico, con la sua capacità di esprimere per l’epoca prestazioni di assoluta eccellenza, anche in termini di velocità, sia sotto l’aspetto stilistico e del design, grazie alla sua caratteristica e originale silhouette.
L’emissione e lo speciale annullo filatelico di questo francobollo sottolineano il forte legame fra Ferrovie dello Stato e Poste Italiane, due aziende dal forte radicamento nel territorio, con solide radici nel passato ma proiettate a un futuro fatto di continua innovazione, entrambe impegnate a rispondere alle esigenze di comunicazione, coesione e connessione del Paese e delle sue comunità.
Con l’avvio del Piano industriale 2022-2031 il Gruppo FS si pone anche come protagonista di una nuova stagione di rilancio delle infrastrutture di mobilità del Paese, in un’ottica di integrazione tra diverse e modalità di trasporto, all’insegna della sostenibilità.
Al fine di rendere la rete sempre più green ed efficiente, nei prossimi dieci anni il Gruppo FS ha pianificato 190 miliardi di euro di investimenti. Tra i tanti progetti in cantiere c’è anche l’incremento dei chilometri di rete elettrificata, che passeranno dagli attuali 12.160 (quasi il 72% della rete ferroviaria nazionale) a circa 14.000 chilometri totali (circa l’83%).

– foto ufficio stampa FS italiane –
(ITALPRESS).

Economia

Pil e consumi crescono di più nel Nord-Ovest, l’occupazione nel Mezzogiorno

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024, il Pil in volume (+0,7% a livello nazionale) è aumentato dell’1% nel Nord-ovest, dello 0,8% nel Centro, dello 0,7% nel Mezzogiorno e dello 0,1% nel Nord-est. Il Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di 46,1mila euro, mentre nel Mezzogiorno il livello risulta notevolmente inferiore a 25mila euro. Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie per abitante del Mezzogiorno (17,8mila euro) si conferma il più basso del Paese, il suo valore è di poco inferiore al 70% di quello del Centro-Nord (25,9mila euro). E’ quanto emerge dal report di Istat sui conti economici territoriali per il 2024.

Nel 2024 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato dello 0,7% rispetto all’anno precedente. Il Nord-ovest ha registrato la crescita più rilevante (+1%), sostenuta dall’andamento positivo del settore dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,9%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+1,3%). L’Industria ha mostrato una leggera flessione (-0,5%), mentre negli Altri servizi la contrazione del valore aggiunto è risultata più marcata (-2,5%, a fronte del -0,9% a livello nazionale). Nel Centro il Pil è aumentato dello 0,8%, risultando leggermente superiore all’andamento medio nazionale.

La crescita è stata sostenuta dalla dinamica positiva del valore aggiunto nei settori dell’Agricoltura (+5,3%), dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,6%), delle Costruzioni (+1,5%) e dell’Industria (+1,2%). Si registra, invece, una flessione dello 0,4% nel valore aggiunto del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni. Nel Mezzogiorno il Pil ha registrato una crescita dello 0,7%, condizionata dall’andamento negativo dei settori degli Altri servizi (-0,6%) e dell’Industria (-0,4%). Sono risultate, invece, ampiamente positive le dinamiche del valore aggiunto nei settori delle Costruzioni (+3,7%) e dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+2,3%). Nel Nord-est il Pil è risultato sostanzialmente stabile (+0,1% rispetto al 2023), quale sintesi delle flessioni del valore aggiunto nel Commercio e negli Altri servizi (rispettivamente, -2% e -0,9%) e dell’incremento registrato in Agricoltura (+4,8%), Servizi finanziari (+1,7%) e Costruzioni (+1%).

Nel 2024 il Pil, misurato sia in volume sia in valore, è risultato in tutte le ripartizioni territoriali superiore ai livelli del 2019. Gli incrementi più ampi si sono osservati nel Mezzogiorno e nel Nord-ovest, dove il Pil in volume del 2024 supera quello del 2019, rispettivamente, del 7,7% e 7,0%. Nel 2024, i consumi finali delle famiglie sono aumentati in volume dello 0,7% a livello nazionale. Il Nord-ovest ha mostrato la crescita più sostenuta (+0,9%), l’incremento nel Centro è risultato in linea con la media nazionale, mentre dinamiche lievemente inferiori si sono osservate nel Nord-est e nel Mezzogiorno (+0,6% e +0,4%, rispettivamente). Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto in valori correnti del 3% a livello nazionale.

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L’incremento più significativo si è osservato nel Mezzogiorno (+3,4% rispetto al 2023), quello più contenuto nel Nord-est (+2,7%). Sostanzialmente in linea con la media nazionale sono state le dinamiche del reddito disponibile nel Nord-ovest e nel Centro (rispettivamente, +2,9% e +3%). A livello regionale, la crescita del Pil in volume più elevata si è registrata in Sicilia (+1,8%), seguita da Sardegna (+1,3%), Lazio e Lombardia (+1,2% entrambe), Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste e Piemonte (+1,1% entrambe) e Friuli-Venezia Giulia e Basilicata (+1%). In Abruzzo si è osservato un andamento del Pil in linea con la media nazionale (+0,7%), con una dinamica lievemente più favorevole in Umbria e Campania (+0,8%). Incrementi del Pil inferiori alla media nazionale si sono rilevati nella Provincia autonoma di Trento, in Toscana (+0,5%, per entrambe) e in Emilia Romagna (+0,2%). Il Pil è risultato stabile nelle Marche e in lievissima flessione in Veneto e Puglia (-0,1%).

La flessione del Pil più marcata si è registrata in Liguria (-1%) e Molise (-1,1%). Con riferimento alla spesa per consumi finali delle famiglie, gli incrementi in volume più significativi sono stati osservati in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (+1,5%), nella Provincia autonoma di Trento (+1,1%); seguono Lombardia, Molise, Piemonte e Liguria (+0,9%) e Toscana (+0,8%). In linea con la variazione nazionale dei consumi finali delle famiglie in volume si collocano Abruzzo, Lazio ed Emilia-Romagna (+0,7%) e Marche (+0,6%). Dinamiche più contenute sono state rilevate in Basilicata, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria e Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (+0,5%), Sicilia e Campania (+0,4%), Umbria (+0,3%), Sardegna (+0,2%) e Puglia (+0,1%).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

A novembre i prezzi della produzione dell’industria crescono dell’1% su base mensile

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ROMA (ITALPRESS) – A novembre, secondo i dati Istat, i prezzi alla produzione dell’industria crescono dell’1,0% su base mensile mentre diminuiscono dello 0,2% su base annua (era +0,1% a ottobre).

Sul mercato interno i prezzi crescono dell’1,3% rispetto a ottobre e diminuiscono dello 0,3% su base annua (da +0,2% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, invece, i prezzi registrano un incremento congiunturale più contenuto (+0,3%) e mostrano una crescita tendenziale in lieve accelerazione (+1,0%, da +0,7% di ottobre).

Sul mercato estero i prezzi aumentano dello 0,3% su base mensile (+0,3% in entrambe le aree, euro e non euro) e dello 0,6% su base annua (+1,0% area euro, +0,2% area non euro). Nel trimestre settembre-novembre 2025, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,2% (+0,1% mercato interno, +0,4% mercato estero).

A novembre, fra le attività manifatturiere, gli incrementi tendenziali maggiori sul mercato interno riguardano altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+3,1%), prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,8%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+2,5%).

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Sul mercato estero riguardano mezzi di trasporto (+6,4%) e industrie alimentari, bevande e tabacco (+3,8%), per l’area euro, e altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+7,0%), per l’area non euro.

Ampi cali tendenziali sul mercato estero si rilevano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-11,3% area euro, -5,9% area non euro). Sul mercato interno, si amplia la flessione tendenziale dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas (-3,8%, da -1,0% di ottobre).

A novembre i prezzi alla produzione delle costruzioni per edifici residenziali e non residenziali crescono dello 0,3% su base mensile e del 2,1% su base annua (da +1,6% di ottobre); quelli di Strade e ferrovie aumentano dello 0,5% in termini congiunturali e dell’1,0% in termini tendenziali (era +0,4% a ottobre).

Nel trimestre settembre-novembre, rispetto al precedente, i prezzi di Edifici residenziali e non residenziali aumentano dello 0,3%, quelli di Strade e ferrovie rimangono invariati.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Manovra, Barachini “60 milioni in più per l’editoria scelta fondamentale per la nostra democrazia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ringrazio il Ministero dell’Economia e la Commissione Bilancio del Senato per aver accolto la nostra richiesta di incrementare il Fondo per il pluralismo di 60 milioni di euro a sostegno dell’editoria. Il via libera all’emendamento, sostenuto da Forza Italia, va in questa direzione, senza intaccare le risorse per le tv locali”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini, evidenziando come la scelta di destinare all’informazione maggiori risorse sia “strategica per la salute di un settore, fondamentale per la nostra democrazia, che attraversa un momento realmente difficile per la concorrenza dei grandi Over the top e per i costi crescenti del settore che deve rispondere a precise responsabilità”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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