Economia
Bce, nuove misure sul clima nella politica monetaria
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3 anni fa-
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Redazione
FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di adottare ulteriori misure per integrare il cambiamento climatico nell’assetto di politica monetaria dell’Eurosistema. Ha deciso di adeguare le consistenze di obbligazioni societarie nei portafogli detenuti per finalità di politica monetaria e il sistema delle garanzie dell’Eurosistema, di introdurre obblighi di informativa relativi al clima e di migliorare le prassi di gestione dei rischi.
Queste misure sono concepite in piena compatibilità con l’obiettivo primario dell’Eurosistema di mantenere la stabilità dei prezzi. Mirano a tenere in maggiore considerazione il rischio finanziario connesso al clima nel bilancio dell’Eurosistema e, in relazione al nostro obiettivo secondario, a sostenere la transizione verde dell’economia in linea con gli obiettivi di neutralità climatica dell’UE. Inoltre, le nostre misure incentivano le imprese e le istituzioni finanziarie ad accrescere la trasparenza in merito alle loro emissioni di carbonio e a ridurle. “Con queste decisioni traduciamo il nostro impegno per la lotta al cambiamento climatico in un’azione tangibile”, dichiara la presidente della Bce Christine Lagarde. “Nell’ambito del nostro mandato, stiamo compiendo passi concreti per integrare il cambiamento climatico nelle operazioni di politica monetaria. E seguiranno altre iniziative, nel quadro della nostra agenda per il clima in divenire, per allineare le nostre attività agli obiettivi dell’Accordo di Parigi”, aggiunge.
L’Eurosistema mira a decarbonizzare gradualmente le proprie consistenze di obbligazioni societarie, seguendo un percorso in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Al tal fine, l’Eurosistema orienterà queste consistenze in favore di emittenti con migliori risultati sul piano climatico reinvestendo i considerevoli rimborsi attesi nei prossimi anni. Migliori risultati dal punto di vista climatico saranno misurati in termini di minori emissioni di gas serra, obiettivi di riduzione del carbonio più ambiziosi e una migliore informativa in relazione al clima. La BCE si attende che le misure siano applicate a partire da ottobre 2022; poco prima saranno comunicati maggiori dettagli. Dal primo trimestre del 2023 la BCE inizierà a pubblicare con cadenza regolare informazioni di carattere climatico sulle consistenze di obbligazioni societarie.
L’Eurosistema limiterà la quota di attività emesse da soggetti con un’impronta di carbonio elevata che possono essere stanziate a garanzia dalle singole controparti nelle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema. Il nuovo regime di limiti è inteso a ridurre i rischi finanziari connessi al clima in tali operazioni. Questa misura sarà applicata secondo le attese prima della fine del 2024, purchè sussistano i presupposti tecnici necessari. Per incoraggiare le banche e le altre controparti a prepararsi per tempo, l’Eurosistema sottoporrà a test il regime di limiti prima della sua effettiva applicazione. In aggiunta, a partire da quest’anno l’Eurosistema terrà conto dei rischi climatici nel riesame degli scarti applicati alle obbligazioni societarie stanziate a garanzia. L’Eurosistema accetterà in garanzia per le proprie operazioni di rifinanziamento soltanto attività negoziabili e crediti di imprese e debitori conformi alla direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità (CSRD), una volta attuata pienamente. Poichè il recepimento della CSDR ha subito ritardi, i nuovi criteri di idoneità dovrebbero applicarsi a partire dal 2026. L’Eurosistema affinerà ulteriormente i propri strumenti e le proprie capacità di valutazione per cogliere meglio i rischi climatici. Ha inoltre stabilito una serie di standard minimi comuni su come i sistemi di valutazione interni delle banche centrali nazionali dovrebbero integrare i rischi climatici nei loro rating. Questi standard entreranno in vigore alla fine del 2024.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
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Economia
Istat, a luglio prezzi dell’industria in aumento dell’1,6% su base annua
Pubblicato
51 minuti fa-
2 Settembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A luglio 2025, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,5% su base mensile e dell’1,6% su base annua (era +2,4% a giugno). Lo rende noto l’Istat.
Sul mercato interno i prezzi crescono dello 0,6% rispetto a giugno e del 2,4% su base annua (da +3,9% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un lieve calo congiunturale (-0,2%) e una crescita tendenziale dello 0,6% (era +0,9% a giugno). Sul mercato estero i prezzi crescono dello 0,1% su base sia mensile (invariati nell’area euro, +0,1% nell’area non euro) sia annua (+0,4% area euro, -0,2% area non euro). Nel trimestre maggio-luglio 2025, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dell’1,8% (-2,3% mercato interno, -0,6% mercato estero). A luglio 2025, fra le attività manifatturiere, si rilevano incrementi tendenziali diffusi di diversa entità sul mercato interno, il più ampio per prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,6%); sul mercato estero, invece, gli incrementi più elevati riguardano mezzi di trasporto (+4,4%), industrie alimentari, bevande e tabacco (+3,9%) e industria del legno, della carta e stampa (+3,3%), per l’area euro, e altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+4,1%), per l’area non euro.
Ampi cali tendenziali su tutti i mercati si registrano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,4% mercato interno, -9,9% area euro, -7,8% area non euro). Sul mercato interno, la crescita su base annua dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas decelera (+7,9%, da +12,9% del mese precedente). A luglio 2025, i prezzi alla produzione delle costruzioni per Edifici residenziali e non residenziali aumentano dello 0,1% su base mensile e dell’1,0% su base annua (da +1,8% di giugno); quelli di Strade e ferrovie crescono dello 0,2% in termini congiunturali mentre sono stazionari in termini tendenziali (era +0,3% a giugno). Nel trimestre maggio-luglio 2025, rispetto al precedente, i prezzi di Edifici residenziali e non residenziali aumentano dello 0,1%, quelli di Strade e ferrovie diminuiscono dello 0,4%.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Istat, prezzi dei servizi nel secondo semestre -0,1% congiunturale e +3,3% sull’anno
Pubblicato
51 minuti fa-
2 Settembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel secondo trimestre 2025, i prezzi alla produzione dei servizi sul mercato business (BtoB) diminuiscono dello 0,1% su base congiunturale e crescono del 3,3% su base tendenziale (era +4,0% il trimestre precedente). Lo rileva l’Istat. La quasi stazionarietà congiunturale dei prezzi alla produzione dei servizi è sintesi di dinamiche differenziate per i diversi settori. Crescono in termini congiunturali i prezzi dei servizi di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+1,7%), per i quali si rilevano incrementi diffusi, tranne che per i servizi di noleggio di autoveicoli (-1,5%); l’incremento più ampio riguarda le attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese (+3,6%). Su base annua, la crescita dei prezzi dei servizi di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese accelera (+5,2%, da +4,4% del primo trimestre 2025). Aumentano su base congiunturale, sebbene in misura più contenuta, anche i prezzi dei servizi di informazione e comunicazione (+0,9%); l’aumento è generalizzato e più marcato per i servizi di telecomunicazioni fisse (+3,0%) e le altre attività dei servizi di informazione (+2,5%).
In termini tendenziali, i prezzi dei servizi di informazione e comunicazione rallentano la loro crescita (+4,2%, da +5,3% del trimestre precedente). I prezzi delle attività professionali, scientifiche e tecniche sono stabili in termini congiunturali e registrano una crescita tendenziale in attenuazione (+3,4%, da +4,2% del primo trimestre 2025). I prezzi dei servizi di trasporto e magazzinaggio, invece, diminuiscono dell’1,1% rispetto al primo trimestre 2025. Il calo congiunturale è diffuso a tutti i settori, a esclusione dei servizi postali e attività di corriere (+1,5%) e del trasporto merci su strada (+0,6%), ed è particolarmente ampio per i servizi di trasporto aereo di merci (-6,9%). Su base annua, la crescita dei prezzi dei servizi di trasporto e magazzinaggio rallenta (+1,0%, da +2,1% del trimestre precedente). Per il mercato totale, business e consumer (BtoAll), nel secondo trimestre 2025 i prezzi alla produzione dei servizi registrano un incremento congiunturale dello 0,8% e una crescita tendenziale del 3,4% (era +3,8% il trimestre precedente).
– foto screenshot Istat –
(ITALPRESS).
Economia
Conti pubblici, Mef “Ad agosto fabbisogno di 100 milioni”
Pubblicato
15 ore fa-
1 Settembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel mese di agosto 2025 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 100 milioni, a fronte di un agosto 2024 che si era chiuso con un avanzo di 6.456 milioni. Lo fa sapere il Mef.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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