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Cronaca

Milano, al via la 23esima esposizione di Triennale “Unknown Unknowns”

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MILANO (ITALPRESS) – Una esposizione all”insegna dell’ignoto, del mistero, della scoperta, che coniuga l’arte e la scienza, il design e la ricerca. Al centro sempre Milano, che la ospita da 99 anni, anche se quest’anno i riflettori sono puntati sul padiglione dell’Ucraina e sull’Africa, presente in viale Alemagna con ben 6 padiglioni nazionali. E per dare qualche altro numero, si contano 400 tra artisti, designer e architetti, provenienti da più di 40 paesi del mondo, mentre 23 sono le partecipazioni internazionali. E’ stata inaugurata ufficialmente oggi la 23esima Esposizione Internazionale della Triennale di Milano ‘Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries’. La manifestazione, che si staglia nel panorama mondiale come una delle più rappresentative nel settore del design e dell’architettura, sarà visitabile fino all’11 dicembre ed è promossa da Triennale Milano con il Bureau International des Expositions (Bie) e il ministero degli Esteri. Alla presenza delle personalità del mondo istituzionale, culturale e accademico internazionale e di altri rilevanti interlocutori del settore privato, la cerimonia è stata aperta dai videomessaggi di saluti del ministro della Cultura Dario Franceschini, del presidente lombardo Attilio Fontana e del sindaco di Milano Giuseppe Sala (gli ultimi due assenti perchè impegnati a Roma in un vertice sulle Olimpiadi 2026 con il Presidente del Consiglio Mario Draghi). A farne le veci nel teatro della Triennale è intervenuta Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la famiglia, la quale, sottolineando l’importanza dell’arte nel processo di ripartenza, specie in un omento di difficoltà come quello attuale, ha parlato di “un’esposizione particolarmente incisiva, che riapre lo sguardo alla bellezza e alla fiducia per costruire una visione di umanità profonda”. In videocollegamento Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, secondo il quale “l’edizione 2022 conferma la vocazione internazionale di Triennale” e “ne fa un partner di assoluto rilievo per la Farnesina, come per il Bie che la annovera fra le pochissime manifestazioni riconosciute. Una vocazione – ha proseguito – tutta proiettata quest’anno verso l’Africa e le grandi sfide globali del clima e dell’ambiente, della transizione energetica ed ecologica, dell’inclusione di donne e giovani nei processi di sviluppo sostenibile.” Proprio attorno a queste tematiche, ha aggiunto, “prioritarie nella nostra agenda internazionale, si articola anche il progetto con il quale Roma si è candidata a ospitare l’Esposizione universale nel 2030. Roma Expo 2030 vuole essere un laboratorio di idee e progetti, ai quali tutti i membri della comunità internazionale sono chiamati a partecipare in modo attivo e creativo. Vogliamo promuovere un dialogo fra mondi diversi che, confrontandosi, possano individuare formule vincenti, soluzioni condivise, con lo stesso spirito di inclusività e apertura che è da sempre anche la cifra di Triennale”. Sono seguiti gli interventi di Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale Milano, Dimitri Kerkentzes, Segretario generale del Bureau International des Exposition (Bie), Ersilia Vaudo e Francis Kerè, curatori della 23ª Esposizione Internazionale.(ITALPRESS).

Photo credits: xa1

Cronaca

A Pupi Avati il David di Donatello alla Carriera

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ROMA (ITALPRESS) – Il regista Pupi Avati riceverà il Premio alla Carriera nel corso della 70^ edizione dei Premi David di Donatello. Il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 7 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat). La conduzione dell’edizione 2025 è affidata a Elena Sofia Ricci e Mika. La serata sarà in diretta anche su Rai Radio2 – con la conduzione di Carolina Di Domenico – e sarà disponibile sulla piattaforma di RaiPlay.

“L’Accademia del Cinema Italiano è onorata di consegnare il David alla Carriera a Pupi Avati, talento poliedrico di regista, scrittore, sceneggiatore, musicista e produttore, in coppia inossidabile con il fratello Antonio – ha dichiarato la Presidente e Direttrice Artistica, Piera DetassisGrande autore e affabulatore, ha raccontato il tempo perduto della provincia, con le sue pigrizie, le ferocie e gli spaventi, il soffio spaventoso dei mostri immaginati da ragazzo nelle campagne, ma anche la voglia di riscatto e lo slancio nell’inseguire i propri sogni. Creatore indiscusso del gotico padano con La casa delle finestre che ridono fino ai recenti Il signor Diavolo e L’orto americano, Avati si immerge con incanto e magia nell’autobiografia emiliana e scava a tocchi leggeri, mai appariscenti, nell’inconscio piccolo borghese e rurale, traendo segnali di umanità dalle vite grigie, redente dalla poesia e dalla speranza, in un racconto a mosaico, collettivo, d’amicizia e famigliare, come avviene nei suoi tanti capolavori. La sua speciale grazia d’autore tocca gli attori, esaltati in ruoli spesso sorprendenti, da Lino Capolicchio a Carlo Delle Piane, da Gianni Cavina a Silvio Orlando, da Diego Abatantuono a Renato Pozzetto, da Neri Marcorè ad Alba Rohrwacher ed Elena Sofia Ricci, fino a comporre una geografia di volti e umanità diversa, alla scoperta di un’Italia poetica e lontana dalle luci della ribalta”.

Tra i riconoscimenti già annunciati della 70^ edizione dei Premi David di Donatello, il David Speciale a Ornella Muti, il David dello Spettatore a Diamanti di Ferzan Ozpetek e il David come Miglior Film Internazionale ad Anora di Sean Baker.

-foto ufficio stampa Pupi Avati –

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(ITALPRESS).

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Cronaca

25 aprile, Fontana “Riaffermare con orgoglio origini nostra democrazia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il 25 aprile 1945 il popolo italiano riconquistava la propria libertà dopo oltre vent’anni di dittatura fascista e il dramma della guerra e dell’occupazione tedesca. In uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese, quando ogni speranza sembrava ormai perduta, donne e uomini, giovani e anziani, militari e civili, offrirono un generoso contributo nella lotta di Liberazione. Molteplici furono le anime della Resistenza, così come le opinioni e le idee dei suoi protagonisti, a dimostrazione di una pluralità che fu anche la sua forza”. Lo ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nella commemorazione in Aula dell’80° anniversario della Liberazione.

“Ma tutti erano accomunati dallo stesso obiettivo: sconfiggere la barbàrie nazifascista, anche a costo della propria stessa vita. E, per questo, a loro va il mio commosso pensiero e l’espressione, a nome mio personale e di tutta la Camera dei deputati, della più profonda e sincera gratitudine – aggiunge -. Il loro esempio ricorda a noi tutti come, anche nelle avversità, sia possibile mantenere salda la rotta con determinazione e senso di responsabilità, agendo per il bene comune. Celebrare questa ricorrenza rappresenta dunque un doveroso tributo alla memoria di chi ha combattuto per assicurare un futuro di pace e di giustizia alle generazioni a venire, guidando un Paese sconfitto e umiliato lungo il percorso della ricostruzione”.

“Sebbene stremata dal punto di vista morale e materiale, l’Italia del secondo dopoguerra era ormai profondamente diversa rispetto al passato.Essa si avviava a rifondarsi su basi democratiche. Dalle ceneri del conflitto sorse infatti la Costituzione, che definì le coordinate di un ordinamento radicalmente nuovo – ha sottolineato Fontana -. Il testo della Costituzione, approvato a larghissima maggioranza nella seduta del 22 dicembre 1947, accolse il frutto di una lunga e articolata elaborazione giuridica e culturale. Si tradusse in un progetto di convivenza politica, economica e sociale ispirato ai princìpi di libertà, uguaglianza, pace e tutela dei diritti inviolabili dell’uomo. Sono valori universali, che costituiscono il fondamento stesso della nostra identità”.

“Con questa consapevolezza, le forze politiche costituenti, anche se molto distanti tra loro, si impegnarono per superare divisioni e contrasti, con l’obiettivo di garantire la stabilità e la tenuta della neonata Repubblica. Adesso come allora, la Carta fondamentale non si esaurisce, quindi, in un insieme di norme giuridiche, ma rappresenta un patrimonio comune che ci identifica come popolo. Essa appartiene a ogni cittadino, che deve onorarla e difenderla. A maggior ragione, in un periodo complesso come quello attuale, segnato da gravi conflitti e dal ritorno di inaccettabili manifestazioni di odio e di violenza. In un simile scenario è indispensabile riaffermare con orgoglio le origini più autentiche della nostra democrazia. Con questo spirito siamo chiamati a celebrare il 25 Aprile – ha concluso Fontana -. Una ricorrenza che rappresenta un monito a ripudiare ogni forma di sopraffazione e a impegnarsi, giorno dopo giorno, nella costruzione di una società saldamente ancorata ai valori della libertà e della democrazia e capace di rigenerare speranza”.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Dfp, Calenda “Documento inesistente, non c’è idea di Paese”

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ROMA (ITALPRESS) – “Questo documento è totalmente insussistente, non è attuale, prevede una crescita inutile, è del tutto evidente che questo documento non esiste, non è vero che non riconosciamo niente, riconosco una disciplina sull’austerità straordinaria”.
Lo ha detto il leader e senatore di Azione, Carlo Calenda, nel corso delle dichiarazioni di voto sul Dfp in Senato. “Il problema oggi non è riconoscere che avete tenuto i conti in ordine, lo avete fatto, il punto è che qui dentro non c’è una idea del Paese” ha aggiunto” nemmeno una sbagliata. Noi siamo già in recessione, possiamo discutere di cosa fare? Alla presidente Meloni abbiamo chiesto di aprire un tavolo di emergenza nazionale ma non abbiamo avuto risposta”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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