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Politica

Al Meeting di Rimini leader a confronto su lavoro, tasse e reddito di cittadinanza

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RIMINI (ITALPRESS) – Taglio delle tasse, pensioni e reddito di cittadinanza al centro del dibattito tra i leader candidati alle prossime elezioni, a confronto sul palco del Meeting di Rimini. “Sul lavoro deve avvenire la scelta più importante: tutto ciò che possiamo mettere in termini di riduzione delle tasse va concentrato sul lavoro”, per consentire alle aziende “di assumere e ai lavoratori di avere più soldi in busta paga”, spiega il segretario del Pd, Enrico Letta. “Bisogna puntare sui giovani: l’impegno che ci prendiamo è l’eliminazione dei tirocini e degli stage gratuiti, il primo lavoro deve essere pagato”, aggiunge. Punta sui giovani anche il leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio: “Abbiamo giovani che guadagnano 2 o 3 euro all’ora. E’ giusto superare questa retribuzione. La contrattazione è fondamentale per arrivare a un salario minimo dignitoso”. Per Giorgia Meloni, invece, “il salario minimo non risolve il problema: c’è un modo solo per aumentare i salari in Italia – e su questo sono d’accordo con Enrico Letta – ed è abbassare le tasse sul lavoro”, spiega il presidente di Fratelli d’Italia, proponendo il taglio del cuneo fiscale. Per il coordinatore di Italia Viva, Ettore Rosato, “il vero pericolo non è il salario minimo basso, è il lavoro nero”, mentre il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, sottolinea l’importanza di “una visione complessiva che parta dalla riduzione della pressione fiscale” per favorire l’occupazione.
La Lega invece punta sulla flat tax: la proposta “è alzare il tetto da 65 mila a 100 mila euro per il lavoro autonomo e, nell’arco di 5 anni, estenderlo a lavoratori dipendenti e famiglie, ovviamente con un tetto e partendo dai redditi più bassi”, spiega Matteo Salvini, che rilancia anche quota 41: “nell’arco di tre anni darebbe la facoltà di scegliere di andare in pensione a 800 mila lavoratrici e lavoratori”.
Necessaria anche una profonda modifica del reddito di cittadinanza. “Il 70% di chi ha cominciato a prenderlo nel 2019 lo sta prendendo ancora adesso. E’ evidente che qualcosa non funziona”, ha ricordato Salvini. Non è giusto abolirlo per “disabili o inabili al lavoro”, ma “è meglio permettere alle aziende di fare la proposta di lavoro direttamente ai percettori del reddito e, se non è accettata, sono le aziende stesse a segnalare che quella persona non deve più avere il reddito”, spiega Di Maio.
“L’errore del reddito di cittadinanza è che ha messo sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo. Assistenza e lavoro non si mettono sullo stesso piano”, spiega Meloni. Anche per Letta “va cambiato: una misura contro la povertà è necessaria ma sul lavoro c’è bisogno di altro”. Per Rosato, il reddito di cittadinanza “è una misura profondamente sbagliata: la povertà non si combatte solo con i soldi, richiede un insieme di servizi. I soldi servono ma non sono sufficienti”. Per Tajani “è il principio che è sbagliato: lo Stato deve aiutare chi non può lavorare e mettere in condizioni chi può di farlo”.

– foto ufficio stampa Meeting di Rimini –

(ITALPRESS).

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Politica

Giornata Mondiale del rifugiato, Mattarella “Bisogna dare risposte rapide e concrete”

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ROMA (ITALPRESS) – “La condizione dei rifugiati e dei profughi da un numero crescente di conflitti armati, tensioni regionali e gravi crisi umanitarie, indotte anche dall’impatto crescente di eventi climatici estremi, diviene sempre più grave. È una realtà che interpella le nostre coscienze e ci chiama a fare di più per chi si trova in condizione di fragilità e bisogno per affermare l’inviolabilità della dignità di ogni persona. Non è solo questione umanitaria: è responsabilità giuridica e morale comune. Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, si rinnova il dovere di ricordare che la tutela della persona, in ogni sua condizione, è principio fondativo della Repubblica Italiana, cuore dell’ordinamento europeo e pilastro del diritto internazionale. L’Italia, anche per la sua collocazione geografica, si trova in prima persona a rispondere a questa sfida globale e ad affrontare le ragioni profonde di questi fenomeni”. Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.

“Si misurano in questo ambito le insufficienze dell’ordinamento internazionale che non riesce ad assolvere pienamente al compito di protezione di queste condizioni di fragilità, specie in questa fase di indebolimento e lacerazione delle relazioni fra gli Stati. La visione della Repubblica Italiana, fondata sulla cooperazione multilaterale e sul dialogo, appare ancora più preziosa, con l’attivo coinvolgimento delle forze della società civile, per un approccio condiviso in grado di offrire risposte rapide, concrete ed efficaci”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Fontana “Dialogo fondamentale per confronto e cooperazione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ci troviamo ancora in un mondo pervaso da divisioni sociali, economiche, etniche, culturali, religiose e da tensioni geopolitiche. Penso ai conflitti in Medio-Oriente, in Ucraìna e in alcune regioni dell’Africa e dell’Asia. L’ulteriore aggravamento della crisi tra Israele e Iran è motivo di profonda preoccupazione. Inoltre, in molti regimi autoritari si continua a limitare la libertà di religione e di culto. Milioni di persone sono costrette a fuggire dai loro Paesi di origine a causa della loro fede. Anche nelle società più avanzate stanno aumentando i casi di intolleranza che impediscono l’esercizio delle esigenze spirituali”.

Così il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel suo intervento alla Conferenza parlamentare sul dialogo interreligioso. “Perseguitare qualcuno per il proprio credo, o impedirgli di professare liberamente il proprio culto, significa negare la dignità umana e limitare la vita di relazione del singolo individuo e di una comunità”, ha aggiunto.

Per Fontana “il dialogo è dunque fondamentale per favorire il confronto, la cooperazione e la comprensione reciproca”. Inoltre “i luoghi della rappresentanza popolare possono diventare gli epicentri di un rinnovata sensibilità, promuovendo momenti di confronto con i leader delle comunità religiose. Auspico quindi che il nostro impegno di oggi non sia soltanto un momento di riflessione, ma la prosecuzione di un cammino concreto, in grado di trasformare il dialogo in speranza e la reciproca comprensione in pace”, ha concluso il presidente della Camera.

-Foto Ufficio stampa Camera –

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(ITALPRESS)

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Politica

Conte ai leader progressisti “Riuniamoci contro il riarmo”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha scritto una lettera aperta ai leader europei progressisti per chiedere di riunirsi a L’Aia nei giorni del vertice NATO (24 e 25 giugno).

“Se la proposta di aumentare le spese del comparto della difesa fino al 5% del PIL venisse accolta – scrive Conte nella lettera i cui stralci sono pubblicati da Corriere della Sera e Fatto Quotidianoi soli Paesi europei aderenti alla Nato spenderebbero oltre 500 miliardi di euro in più all’anno, quasi triplicando la spesa attuale. Se questo aumento venisse contenuto al 3,5% del PIL, la spesa salirebbe di 270 miliardi. Siamo di fronte a un bivio storico, a un’urgenza che impone di scegliere da che parte stare”.

“Oggi alle tensioni internazionali l’Europa risponde con un pericoloso Piano di Riarmo affidato alla capacità e alla volontà dei singoli Stati membri – spiega l’ex premier -. Già tredici Paesi europei hanno chiesto alla Commissione europea di autorizzare l’uso della clausola di salvaguardia per aumentare gli stanziamenti per la difesa. Altri Paesi seguiranno, una volta calato il sipario del vertice Nato. Questi fondi verrebbero distratti da altre priorità: la sanità, l’istruzione, i trasporti pubblici, gli investimenti per le piccole e medie imprese, mettendo a rischio la tenuta economica e sociale dei nostri Paesi, rendendo la popolazione meno sicura e più vulnerabile. Contrastiamo con forza l’idea che il riarmo sia sinonimo di maggiore sicurezza. È esattamente il contrario”.

“Nell’assenza di un vero dibattito pubblico a livello europeo e a livello nazionale, stiamo assistendo alla trasformazione in poche settimane del welfare europeo – a cui abbiamo lavorato per decenni – in warfare”, sottolinea Conte.

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“Mi rivolgo dunque a tutti i rappresentanti politici europei contrari a questa folle corsa al riarmo, che sono convinti che il momento di agire è ora, che credono di dover difendere i valori della pace e del dialogo fra i popoli – prosegue -: riuniamoci a l’Aia anche noi in quei giorni cruciali per dare voce a un’altra idea di Europa. Confrontiamo e facciamo dialogare le nostre idee a l’Aia per ricostruire il nostro futuro, minacciato da questa scellerata corsa al riarmo. Vediamoci il 24 giugno alle ore 14:00 presso la sede del Parlamento olandese, a L’Aia. Gli amici del partito olandese PS – il leader Jimmy Dijk, la Presidente del Partito Lieke van Rossum e il responsabile internazionale Gerrie Elfrink – che ringrazio sentitamente, ci hanno messo a disposizione uno spazio per questo confronto: saremo in una delle case della democrazia europea, mentre a una distanza di pochi passi i nostri governanti saranno chiamati a prendere delle decisioni che potrebbero ipotecare il futuro di tutti noi nel segno del riarmo e di scenari di guerra”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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