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Cronaca

“Il Settimanale”, il nuovo giornale cartaceo diretto da Claudio Brachino

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MILANO (ITALPRESS) – “E’ un’avvenura nuova, bella, mi sono confrontato con la tv, col web, col multimediale delle agenzie, ho scritto libri, ma dirigere la carta stampata è un’esperienza nuova”. Così il giornalista Claudio Brachino, intervistato dal direttore responsabile dell’agenzia di stampa Italpress, Gaspare Borsellino, racconta la sua nuova avventura editoriale che lo vede alla guida de Il Settimanale Pmi.
“L’editore è Triboo, proprietario di una serie di siti e testate tra cui PMi.it che va molto bene da anni perchè è un punto di riferimento delle piccole e medie imprese italiane – aggiunge Brachino – Andando un pò in controtendenza, abbiamo sfidato gli ‘apocalitticì sulla carta stampata, abbiamo debuttato il 9 settembre, usciamo tutti i venerdì”.
“Si può fare un buon prodotto di carta – spiega il direttore responsabile de Il Settimanale Pmi – perchè la carta ha ancora la sua funzione, non ha una funzione di gara con le notizie ma di comprensione, commento e anche di chiarezza. Come il sito è un punto di riferimento normativo, di chiarificazione. Noi facciamo un settimanale che vuole essere un’economia altra, diversa dalla grande finanza, legato a quel mondo che è la filiera degli imprenditori che lavorano e creano lavoro, sono la nostra ricchezza, poco raccontata. Il mio compito di giornalista politico è quello di spiegare le politiche economiche, mettere in contatto questi due mondi, la politica e le piccole e medie imprese italiane che non comunicano. Abbiamo fatto la prima inchiesta sul caro energia con un titolo provocatorio: ‘Hanno rotto il gas’ e poi l’inchiesta ‘Recovery Italià per capire quanto abbiamo speso, quanto spenderemo e a che punto sono i progetti. Abbiamo scoperto che l’80% delle pmi italiane non sta prendendo un soldo del Pnrr per burocrazia, scarsa comunicazione, scarso tempo. E’ un dato molto grave. Dobbiamo spiegare in che mondo viviamo”. Ma che giornale è e sarà? “E’ un giornale che racconta l’Italia. Voglio che si vada nelle province italiane perchè lì ci sono imprenditori, stiamo costruendo un network di giornalisti sul territorio italiano, che racconti questo pezzo dell’Italia. Abbiamo intervistato politici come Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, sui loro programmi economici”.
Da metà ottobre Brachino, che già cura la rubrica Primo Piano dell’Italpress, sarà impegnato in una nuova avventura con l’agenzia di stampa: “La sede di Milano dell’Italpress nasce per fare un nuovo format economico e raccontare il mondo imprenditoriale. Faremo conoscere le persone, le storie imprenditoriali e quelle del territorio”.

 

— Foto Italpress —
(ITALPRESS).

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Cronaca

Guardia Costiera, Mattarella “Preziosa opera ed elevata professionalità”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’odierna ricorrenza vede la celebrazione delle tradizioni di un Corpo che dal 1865 ha dato il suo costante contributo al consolidamento dello sviluppo sociale ed economico delle attività marittime e portuali del Paese. L’Italia vanta quasi 8.000 chilometri di coste e basterebbe questo numero a segnalare la dimensione dell’impegno cui sono chiamate le donne e gli uomini delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e il valore che la loro opera rappresenta anche nell’ambito della cosiddetta economia-blu”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone.
“Il Corpo delle Capitanerie di porto – prosegue – ha acquisito nel tempo crescenti attribuzioni in ambito marittimo, oggi esercitate sotto l’egida di diversi dicasteri. Numerose, infatti, le missioni affidate, assolte con elevata professionalità, senso del dovere e umanità.
La preziosa opera assicurata dal Corpo nella ricerca e soccorso in mare, nelle attività dirette alla sicurezza della navigazione di tutto il naviglio mercantile, da pesca e da diporto, nella protezione dell’ambiente marino, nel controllo dei flussi migratori e, non ultimo, nelle attività preposte a tutela della filiera ittica e della balneazione, è di particolare rilievo.
In occasione di questo 160° anniversario di fondazione, rivolgo l’omaggio della Repubblica alla Bandiera di Guerra della Marina Militare e delle Forze Navali e allo Stendardo delle unità navali della Guardia Costiera e, al contempo, rendo memoria del personale del Corpo caduto in servizio.
La Repubblica è grata per la loro azione alle donne e agli uomini del Corpo delle Capitanerie di porto della Marina Militare e, in questo giorno di festa, giunga a tutti i suoi appartenenti, in servizio e in congedo, e alle loro famiglie, l’augurio più fervido. Viva il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera! Viva l’Italia!”.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa “Promuovere la cultura della pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sia il servizio che l’ascolto non sono sempre facili: richiedono impegno e capacità di rinuncia”. Lo ha detto Papa Leone XIV, nella sua omelia pronunciata nella cattedrale di Albano.

“Facciamo” dei giorni estivi “l’occasione – aggiunge – per prenderci cura gli uni degli altri, facciamolo con coraggio. Promuoveremo, in questo modo, nella solidarietà e nella condivisione della fede e della vita, una cultura di pace, aiutando anche chi ci sta attorno a superare fratture e ostilità e a costruire comunione: tra le persone, tra i popoli, tra le religioni”.
– Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

TERRE D’OLTREPÒ, CALLEGARI RIBATTE A BEDUSCHI: “SERVE VERITÀ, NON POPULISMO”

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Nuovo capitolo nella vicenda che coinvolge Terre d’Oltrepò. Dopo le dichiarazioni rese pubblicamente dall’Assessore regionale Alessandro Beduschi, arriva la replica puntuale e decisa di Umberto Callegari, protagonista della fase gestionale precedente e già portavoce delle criticità emerse nella cooperativa.

Beduschi ha criticato la precedente gestione definendola “non lungimirante”, ha giudicato tardiva l’attivazione della composizione negoziata della crisi e ha ribadito che la Regione ha fatto quanto doveva, senza intenzione di “mettere soldi pubblici” nella cooperativa. Ha inoltre difeso la nomina del nuovo CdA e ha aperto all’ipotesi di un commissariamento se utile a salvare l’azienda.

Nel suo comunicato, diffuso nella mattinata di oggi, Callegari prende le distanze dalla ricostruzione fornita da Beduschi, sottolineando come essa “non rispecchi la realtà dei fatti”. Al centro della disputa vi è l’interpretazione del ricorso alla Composizione Negoziata della Crisi, misura adottata dalla cooperativa in un momento cruciale. Callegari precisa: “La ricostruzione offerta, ancora una volta, non rispecchia la realtà dei fatti. L’accesso responsabile alla Composizione Negoziata della Crisi – misura di cui l’Assessore era a conoscenza – rappresenta non un atto di inerzia, bensì l’esatto contrario: un’azione tempestiva e doverosa, conforme alle disposizioni normative in materia di crisi d’impresa, posta in essere a tutela del patrimonio, dei lavoratori e dei soci”.

“Le cause che hanno determinato la crisi – prosegue la nota – sono ampiamente documentate, analizzate e, nella loro natura, prevalentemente esogene”. Un passaggio che intende mettere in discussione letture ideologiche o semplificazioni emerse nel dibattito politico, con l’invito a non cedere a “narrazioni approssimative o fantasiose”.

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Parole dure arrivano anche nei confronti dell’ultimo Consiglio di Amministrazione insediato, accusato da Callegari di “immobilismo realmente dannoso, colpevole di aver rallentato il percorso di risanamento e di aver provocato l’uscita di scena di alcuni partner finanziari strategici. Senza adeguata contezza della situazione, ha tentato di bloccare la procedura in corso, generando confusione”, si legge nel documento.

Poi l’affondo: “Occorre avere il coraggio di riconoscere che il populismo può forse generare visibilità mediatica, ma non ha mai salvato un’azienda”. Il riferimento implicito sembra rivolgersi proprio a chi, secondo Callegari, sta cavalcando la crisi per fini politici, ignorando la “verità economica”, che – rimarca – resta saldamente legata a “responsabilità, documentazione e competenza”.

Infine, un monito chiaro: la strada del commissariamento, evocata da più parti come possibile soluzione, “non risolverà la crisi in atto” e potrebbe persino aprire le porte a uno scenario peggiore, ovvero la “liquidazione della cooperativa, con conseguenze gravi per il territorio, i soci e i lavoratori”.

Il confronto tra istituzioni regionali e protagonisti del sistema cooperativo continua dunque a restare acceso, con Terre d’Oltrepò al centro di una vicenda che intreccia economia, politica e futuro del territorio.

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