Cronaca
Il Sindaco di Milano apre gli Stati Generali, così la città crescerà e aiuterà da oggi al 2027
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3 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Una città policentrica, pronta a gestire il cambiamento, 3 milioni di persone compresa l’area metropolitana. E la Giunta milanese, con la voglia di rendere conto ai cittadini, si riunisce al Teatro Lirico per raccontare questa città, le sue sfide, le promesse e i traguardi già raggiunti. “Dobbiamo essere pronti a gestire il cambiamento ma non dobbiamo rischiare di improvvisare – dice il sindaco Giuseppe Sala, circondato dai suoi 12 assessori – vogliamo cercare di avere le nostre scrivanie piene di progetti solidi, concreti, fattibili che poi adattiamo, ma l’improvvisazione non può fare per noi”.
L’evento “Milano cresce Milano aiuta” giunge a un anno dalla rielezione, il 4 ottobre 2021, ed è stato organizzato con l’obiettivo di presentare la visione dell’amministrazione da qui a giugno 2027, data di termine del mandato. Il tutto costruito intorno all’idea della città a 15 minuti.
“Chi è stato eletto non ha un assegno in bianco da parte della città e prima di tutto deve rendere conto. Questo è il motivo per cui siamo qui”, aggiunge Sala indicando la sua “squadra”: scelti uno per uno, legati dalla fiducia.
“Una città, 20 centri – inizia a raccontare l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi – La città policentrica è il futuro di Milano. Abbiamo il record di progetti presentati alla città, al momento i progetti all’esame degli uffici sono 150” per un totale di 13 miliardi di investimenti. “La città non ne ha mai avuti tanti – dice citando un altro record che riguarda – gli oneri di urbanizzazione che arriveranno a fine anno a 200 milioni”. Per quanto riguarda l’ambiente, è tutto un passaggio di palla tra l’assessora al Verde Elena Grandi e l’omologa alla Mobilità Arianna Censi, due piani di intervento strettamente intrecciati. Parte Grandi che indica l’obiettivo di 20 nuovi parchi, per 3 milioni di metri quadri in più di aree verdi oltre ai 25 esistenti, nel Piano di governo del territorio del 2030. E poi cita il Piano Aria Clima già approvato dal Comune, così come ridurre del 45% le emissioni di CO2 entro il 2030, contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi, portare la percentuale di raccolta differenziata dal 63 al 75 entro il 2030: obiettivo città carbon neutral entro il 2050.
“Una delle grandi scommesse delle grandi città è la sostenibilità”, interviene Censi che elenca: 350 nuovi bus elettrici per 249 milioni di investimento, 70 chilometri nuovi di piste ciclabili da realizzare nei prossimi due anni, 25 nuovi itinerari e un potenziamento generale del trasporto pubblico. Una battuta su Area B, misura su cui non Palazzo Marino non torna indietro: “Una scelta coraggiosa che riguarda meno del 12 %di auto che entrano in città. E’ dimostrato che le auto procurano quasi il 20% di inquinamento complessivo. Credo che si debba partire con il rigore e la determinazione di una cosa difficile”. Dopodichè, sicuramente, “dobbiamo migliorare la comunicazione, le connessioni con la città metropolitana devono essere più forti e dobbiamo fare un investimento gigantesco, come stiamo facendo, sia infrastrutturale che di servizio sul trasporto pubblico locale, sapendo che non può essere solo a carico del Comune”. Parlando di risorse, spiega l’assessore al Bilancio Emmanuel Conte, al Comune di Milano sono destinati 1.089,77 milioni di fondi del Next Generation Eu. Per quanto riguarda la mappatura dei beni comunali, “abbiamo fatto mappature e analisi di 200 beni di proprietà comunali, 11 aggiudicazioni nel 2022, 63 beni da assegnare entro il 2025. Sono 1000 gli spazi di proprietà del Comune ai piani bassi dei quartieri di edilizia popolare, 600 sono già occupati con regolare contratto da attività commerciali e sociali, più 50 spazi che saranno assegnati entro il 2024. Obiettivo entro il 2023 la pubblicazione di altri tre bandi, per assegnare altri 32 spazi”.
Un passaggio, infine, sulla reddittività della galleria Vittorio Emanuele: “60 milioni di euro incassati nel 2022 grazie agli affitti” che raggiungevano la cifra di “8 milioni nel 2007”. E a proposito di affitti, l’assessore alla Casa Pierfrancesco Maran ha dato i suoi numeri: “L’11% dei milanesi abita in case popolari, noi ne gestiamo circa 28mila, oltre 20 milioni sono investiti per far quadrare i conti, negli ultimi 5 anni abbiamo investito 105 milioni per riattare appartamenti gestiti da Aler. E’ una questione che stiamo affrontando con il massimo impegno”. Inoltre, in tema di housing sociale, “stiamo realizzando 8000 nuovi alloggi in 5 anni, da 2000-3000 euro al metro quadro, che aiuteranno le giovani coppie”.
Alla vicesindaca Anna Scavuzzo il compito di fare un quadro della situazione sul fronte delle scuole e dell’educazione, sue deleghe: “Sono 45mila i bambini nel sistema 0-6, a Milano c’è un forte sistema integrato pubblico-privato, 28mila sono nei servizi diretti del Comune” con “3200 educatori ed educatrici. Dobbiamo raccontare di più e meglio la Milano educativa perchè ha una tradizione educativa ed una eredità importante”.
Inoltre, “stiamo lavorando tanto sull’edilizia scolastica dal punto di vista del Pnrr sia della manutenzione: sono oltre 570 gli edifici in carico all’area tecnica, per rinnovo scuole e costruzione di scuole nuove”, un totale di “24 cantieri per nuove scuole pari a 280 milioni di investimento”. Ventinove invece sono i milioni che serviranno per il raddoppio del Museo del ‘900, un’operazione che arriverà a compimento nel 2026, spiega l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, e che trasformerà il ‘900 nel “più grande museo del futurismo al mondo” grazie alle donazioni di “due grandi collezioniste milanesi”. Grazie a fondi privati, Pnrr e fondi speciali del Mic, il ministero della Cultura, l’investimento di Milano in cultura è grande: una pianificazione massiccia, mai così massiccia sinora, rivendica infine. Il rapporto col privato è centrale anche per l’assessorato a Sport, Turismo e Giovani, guidato da Martina Riva: 79 i milioni di investimento per riqualificare il Lido, il centro sportivo Scarioni e il centro sportivo Saini. Riva poi ribadisce i grandi numeri del turismo milanese, che migliora addirittura le performance pre-Covid con il +11% dello scorso agosto. Turismo chiama sviluppo economico, con l’assessora Alessia Cappello che ammonisce: “Milano resta la capitale economica d’Italia, una città che sa correre, ma non possiamo permetterci di avere una parte che arranca, ecco perchè stiamo cercando di lavorare su uno sviluppo che sia giusto e inclusivo”.
Milano, allora, sia, è la visione dell’assessore a Welfare e Salute Lamberto Bertolè, città dei diritti com’è nella sua vocazione: “Milano è la città con la più grande comunità Lgbt, entro fine mandato realizzeremo un rainbow center”. Ma non solo: “Stiamo lavorando su 200 nuovi appartamenti per persone senza tetto che in sostituzione dei grandi centri”. Le conclusioni al primo cittadino: “I tempi non sono facili ma questa città ha la capacità per uscirne bene e meglio e confermarsi la grande città internazionale qual è”.
foto xa1 Italpress
(ITALPRESS).
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Cronaca
La Regione Lombardia presenta nuove iniziative per l’edilizia sostenibile
Pubblicato
1 ora fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – Regione Lombardia crede profondamente nel valore strategico dell’edilizia sostenibile e nella sua capacità di rendere il territorio più competitivo, sicuro e rispettoso dell’ambiente. È proprio da questa convinzione che nasce il Protocollo d’Intesa per l’Edilizia Sostenibile. Il documento, illustrato oggi a Bergamo, durante la presentazione di EDIL 2026, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, raduna attorno allo stesso tavolo istituzioni, imprese, professioni e mondo della ricerca con l’obiettivo di guidare in maniera condivisa la trasformazione del settore. “Il protocollo voluto con le associazioni di categoria – ha dichiarato l’assessore Guidesi – é solo una parte di tutto il lavoro che, come Regione, stiamo facendo per accompagnare la fondamentale filiera dell’edilizia lombarda in un futuro sostenibile e competitivo”.
L’intesa nasce dalla volontà di Regione Lombardia e dei principali attori del settore di accompagnare la filiera edilizia verso un modello più innovativo e rispettoso dell’ambiente. L’accordo promuove una progettazione di qualità, l’utilizzo razionale delle risorse, l’impiego di materiali riciclati, la diffusione di tecnologie a basso impatto e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Grande attenzione è rivolta anche alle micro, piccole e medie imprese, che vengono sostenute nel processo di transizione ecologica e digitale attraverso la valorizzazione di buone pratiche, percorsi condivisi e strumenti di tracciabilità e certificazione. Un altro pilastro del protocollo è l’aumento della sicurezza nei cantieri, considerata componente essenziale della sostenibilità complessiva del comparto. Le parti si impegnano quindi a promuovere procedure, tecnologie e modelli organizzativi che garantiscano ambienti di lavoro più sicuri. Il Tavolo tematico di edilizia sostenibile avrà il compito di monitorare l’attuazione del protocollo e condividere i risultati, assicurando un percorso coordinato e continuo per tutta la durata della legislatura regionale.
Oltre all’assessorato allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, il Protocollo è sottoscritto da: Alleanza della Cooperazione Lombarda (AGCI Lombardia, Confcooperative Lombardia, Legacoop Lombardia), Ance Lombardia, Casartigiani, Claai, Cna Lombardia, Confartigianato Lombardia, Confcommercio Lombardia, Confprofessioni Lombardia, Federcomated, Fondazione ReMade, Lombardy Green Chemistry Association Cluster, Promoberg Srl, Università degli Studi di Brescia, con la partecipazione della Commissione regionale ABI Lombardia. “Lo facciamo – ha spiegato Guidesi – attraverso le tradizionali peculiarità del settore di cui disponiamo, in sinergia con l’innovazione generata dall’ecosistema lombardo. La filiera dell’edilizia lombarda è sostenibile e innovativa; siamo convinti che ciò che abbiamo fatto e che andremo a fare nei prossimi mesi consentirà alle aziende del settore e a tutto l’ecosistema di posizionarsi da protagonista, anche in futuro, evidenziando qualità, sostenibilità e innovazione”. Tra le iniziative più significative rientra EDIL-SOS Lombardia, la nuova misura pensata e dedicata alle micro, piccole e medie imprese proprio del comparto edilizio che intendono innovare i propri processi secondo i principi dell’economia circolare. Con una dotazione di 6 milioni di euro, il provvedimento ha l’obiettivo di accompagnare il settore in una trasformazione strutturale, basata su innovazione, sostenibilità e qualità.
Per quanto riguarda le startup, la competition ‘Edilizia sostenibile e sicura’ ha rappresentato il primo contest regionale dedicato al settore. Inserita nel percorso degli Startup Days 2025, iniziativa strategica promossa da Regione Lombardia con la collaborazione delle Università lombarde e di MUSA, la competizione ha raccolto 25 candidature e 12 sono state le startup finaliste selezionate. Parallelamente alle misure di sostegno diretto alle imprese, Regione Lombardia ha investito con decisione nello sviluppo delle filiere produttive strategiche legate all’edilizia, riconoscendole come motore fondamentale della competitività e dell’innovazione del territorio. Attraverso una manifestazione di interesse dedicata, la Regione ha favorito la nascita sei specifici ecosistemi collaborativi composti da imprese, centri di ricerca, professionisti ed enti formativi, con l’obiettivo di rafforzare le competenze, migliorare la qualità dei processi, accelerare la digitalizzazione e diffondere modelli operativi sostenibili.
Il sostegno alle filiere è stato accompagnato da una serie di interventi mirati a promuovere l’economia circolare nelle imprese lombarde. Con il Bando Filiere di Economia Circolare 2021-2022 e il Bando Filiere di Economia Circolare 2022-2023, Regione Lombardia ha attivato investimenti significativi, favorendo la riqualificazione dei processi produttivi, il riutilizzo dei materiali e la nascita di nuove sinergie tra imprese. A queste iniziative si è aggiunta, nel 2024, la Misura di sostegno alla transizione delle MPMI verso modelli di produzione circolari e sostenibili, pensata per accompagnare le piccole e medie imprese nell’adozione di tecnologie e modelli più efficienti nell’uso delle risorse. Un insieme di strumenti che consolida l’impegno regionale verso una filiera edilizia sempre più innovativa e responsabile.
– foto ufficio stampa Regione Lombardia –
(ITALPRESS).
Cronaca
Ferrero Rocher illumina il Natale di Milano, piramide dorata a Piazza San Carlo
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1 ora fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Ferrero Rocher illumina quest’anno Piazza San Carlo, a Milano, con un’installazione che celebra l’iconica piramide dorata simbolo di Ferrero Rocher e sinonimo di festa ed eleganza. Quello di Ferrero Rocher, infatti, è molto più di un albero di Natale, in quanto espressione di una delle forme più simboliche che ci accompagnano nel periodo natalizio, la Piramide Ferrero Rocher. Una struttura su base dorata alta 6 metri, addobbata con migliaia di sfere dorate e avvolta da un nastro luminoso firmato Ferrero Rocher accoglierà il pubblico fino al 4 gennaio. In aggiunta, Ferrero Rocher ha contribuito alla realizzazione delle luminarie in Viale Mario Rapisardi.
Cittadini, passanti e turisti potranno anche partecipare alle iniziative pensate da Ferrero Rocher per rendere davvero speciale il “Natale degli Alberi”, il progetto patrocinato dal Comune di Milano. L’installazione sarà arricchita dalla presenza quotidiana di un calligrafo professionista che personalizzerà 8000 palline dorate, con un nome o un messaggio di auguri, trasformandole in un omaggio esclusivo per decorare il proprio albero o creare un piccolo dono per sè o per i propri cari.
Le persone potranno inoltre affidare i loro messaggi anche al classico Libro degli Auguri di Ferrero Rocher affinchè ognuno possa dedicare un pensiero a chiunque desideri.
La cerimonia di accensione dell’albero ha visto anche la presenza di un coro gospel di 16 elementi, che ha accompagnato l’inaugurazione per il giorno dell’Immacolata con canti classici natalizi. Il coro si esibirà anche il 13 dicembre dalle 15 alle 15:30 e il 20 e il 24 dicembre dalle 18 alle 18:30.
“Siamo molto orgogliosi di avere l’opportunità di avere qui in piazza San Carlo a Milano il nostro albero Ferrero Rocher, alto 6 metri. Ferrero Rocher è il primo cioccolatino venduto nel mondo, per cui siamo orgogliosi di farlo vedere nell’ambito delle vacanze natalizie qui a Milano”, ha commentato il presidente e amministratore delegato di Ferrero Commerciale Italia, Fabrizio Gavelli, che ha accolto i numerosi partecipanti insieme all’Assessora al Decentramento, Quartieri e Partecipazione, Servizi Civici e Generali Gaia Romani. Sono stati proprio loro i primi due a firmare il libro degli auguri di Ferrero Rocher, prima dell’accensione della Piramide. “Siamo molto onorati e grati a Ferrero Rocher che ha deciso di aderire al nostro bando “Natale degli Alberi”, un’iniziativa per rendere la magia del Natale davvero diffusa e partecipata da tutti i milanesi – ha detto Romani -. E’ importante che nel cuore della città, che rappresenta la collaborazione pubblico-privato, l’Amministrazione e le realtà come Ferrero, collaborino per portare la luce e la bellezza a tutte le persone”.
– news in collaborazione con Ferrero –
– foto ufficio stampa Ferrero Italia –
(ITALPRESS).
Cronaca
Venti anni di Autostrade del Mare, 52mila km di tratte e 18 porti italiani
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1 ora fa-
9 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il settore delle Autostrade del Mare (AdM), snodo intermodale d’eccellenza per la connessione con il Bacino del Mediterraneo, così come si è sviluppato con la legge 488 del 1999, che ha introdotto stanziamenti a sostegno del cabotaggio e dell’intermodalità marittima, comprende oggi 52.007 km di tratte, con 18 porti italiani di origine e 23 destinazioni finali, di cui otto in porti stranieri (Spagna, Malta, Grecia, Croazia). E’ quanto emerge dal Rapporto Censis sui vent’anni delle Autostrade del Mare, realizzato per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e per RAM S.p.A. Logistica-Infrastrutture-Trasporti, società in house del MIT, e presentato nella Sala del Parlamentino del Ministero. Il Rapporto ha offerto l’occasione per ricostruire i passaggi che hanno trasformato le AdM in una delle leve strategiche della logistica nazionale, non solo per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la mobilità delle merci, ma anche per sostenere il posizionamento dell’Italia nei mercati globali, in una prospettiva di sviluppo futuro del settore.
Nel corso dei venti anni delle AdM, l’utilizzo del mare nei trasporti in Italia ha raggiunto risultati ottimalisu più fronti. Dal punto di vista economico, l’Italia si conferma tra i protagonisti europei della Blue Economy, contribuendo per l’11,1% al valore aggiunto complessivo dell’Ue e per l’11,5% all’occupazione del settore (2022). Nel 2024, oltre la metà delle merci importate e circa il 40% delle merci esportate hanno viaggiato via mare. L’Italia ha conquistato una posizione di leadership nel trasporto Ro-Ro: le esportazioni con questa modalità sono cresciute del 77,8% tra il 2006 e il 2024, e addirittura del 126,7% nel periodo 2013-2024. Nella sostituzione strada-mare, dall’avvio delle AdM, sono stati risparmiati oltre 27 miliardi di chilometri altrimenti percorsi sulla rete stradale, mentre sul piano ambientale l’intermodalità marittima consente, in un anno, di eliminare dalla strada circa 2,2 milioni di camion e mezzi pesanti pari a un trasporto di 58 milioni di tonnellate di merci e di abbattere 2,4 milioni tonnellate di CO2.
Le AdM sono cresciute grazie alle imprese armatoriali italiane che hanno più che raddoppiato l’offerta di trasporto: il numero di collegamenti è aumentato passando da 202 viaggi settimanali del 2004, a 291 nel 2024. In particolare, le tratte internazionali sono cresciute del 163%. La consistenza della flotta, attiva su AdM, ha aumentato il proprio volume del 111% fra il 2004 e il 2024. Sulla base dei dati relativi ai primi 27 porti italiani, l’offerta di metri lineari resi disponibili ogni settimana per le Autostrade del Mare passa da un milione 174mila del 2004 ai 2 milioni 565 mila del 2024, più che raddoppiando in questo modo la disponibilità di trasporto su mare dei mezzi pesanti. A livello geografico, i porti più attivi nelle AdM sono Livorno, con 359 mila metri lineari di stiva offerti settimanalmente, Genova (315mila) e Catania (224mila), ma l’intero Mezzogiorno risulta centrale: Sicilia, Campania e Puglia rappresentano oltre la metà delle tratte.
Come si evince dal Rapporto Censis, parte integrante della storia delle AdM è il quadro normativo che, a livello europeo e nazionale, ha consolidato il trasporto marittimo e favorito lo sviluppo dell’intermodalità. L’Ue ha introdotto le AdM nella normativa europea con la Decisione n. 884/2004/CE, focalizzata sul miglioramento dei collegamenti marittimi tra porti strategici, riduzione della congestione stradale e promozione della sostenibilità, mentre con il Regolamento n. 1315/2013 ha consolidato le AdM come parte integrante della Rete Trans-Europea dei trasporti (TEN-T). Con il PNRR sono stati stanziati oltre 1,4 miliardi di euro per il potenziamento delle infrastrutture portuali e 500 milioni per il rinnovo della flotta. Negli ultimi anni le imprese armatoriali hanno introdotto motori ibridi ed elettrici, sistemi di lubrificazione ad aria, droni per le ispezioni, big data per la gestione della flotta, fino alle prime tecnologie di cattura della CO2.
La ricostruzione dei venti anni delle AdM si è anche basata sulla raccolta di testimonianze dirette. L’analisi qualitativa ha coinvolto, oltre al MIT, i vertici delle associazioni degli armatori italiani (Confitarma e Assarmatori), dell’Autotrasporto e dei porti italiani, esperti sui temi dell’innovazione tecnologica e della formazione. Dalle riflessioni sono emerse le complessità attuali, come ad esempio il rischio di nuove restrizioni all’interscambio commerciale, legate alle instabilità internazionali e l’aumento dei costi operativi per le imprese armatoriali dovuti al meccanismo di contenimento delle emissioni, esteso al trasporto marittimo nel 2024. Il tema delle professionalità è poi ritenuto strategico, servono nuovi profili professionali capaci di operare in un ambiente marittimo sempre più tecnologico, basato sui dati e regolato da standard ambientali stringenti.
Le sfide indicate dagli armatori per i prossimi vent’anni riguardano alcuni nodi strategici da affrontare per garantire la continuità e la competitività delle AdM: sostenere la competitività delle flotte italiane; ammodernare la rete portuale e rendere più efficienti le procedure operative, sia a terra sia a bordo; potenziare l’integrazione modale, investendo nella digitalizzazione e nell’interoperabilità dei sistemi, così da garantire un passaggio più fluido tra mare, strada e ferrovia; migliorare la sostenibilità ambientale delle infrastrutture portuali, con interventi come il cold ironing e l’elettrificazione delle banchine.
“Le Autostrade del Mare rappresentano oggi uno dei pilastri della presenza italiana nel Mediterraneo: non semplici collegamenti, ma direttrici strategiche che confermano il ruolo dell’Italia come crocevia tra Nord e Sud, tra Occidente e Oriente – ha detto Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti -. In questi vent’anni il loro sviluppo ha sostenuto l’export, modernizzato la logistica e rafforzato la competitività del nostro sistema produttivo. Questi risultati non sono frutto del caso, ma della capacità di integrare porti, flotte, operatori e reti di collegamento in un ecosistema efficiente e innovativo. La collaborazione tra pubblico e privato si conferma decisiva per costruire un sistema Paese forte e proiettato sui mercati internazionali. Il lavoro però non è concluso: dobbiamo continuare a investire in infrastrutture, tecnologia e intermodalità, potenziando la governance portuale e aprendo nuove rotte strategiche. Il mare è per l’Italia una risorsa identitaria e una leva di sviluppo, e su questa consapevolezza continueremo a costruire il futuro del Paese”.
Per Davide Bordoni, Amministratore unico di RAM S.p.A. Logistica-Infrastrutture-Trasporti ‘venti anni di Autostrade del Mare e venti anni della RAM. RAM è stata creata nel 2004 con l’acronimo di Rete Autostrade Mediterranee, con lo specifico obiettivo di contribuire ad attuare in Italia il complesso programma delle Autostrade del Mare. Il Rapporto Censis mette in luce l’evoluzione di un progetto che sin dall’inizio ha cambiato il modo di concepire la mobilità e la logistica nel nostro Paese. I risultati raggiunti sono significativi: la riduzione del traffico pesante sulle strade, con conseguenti benefici in termini di sicurezza e sostenibilità e con il rafforzamento dei collegamenti tra l’Italia e gli altri Paesi europei, oggi più fluidi, affidabili e competitivi. Il Rapporto conferma anche il ruolo strategico che le Autostrade del Mare rivestono nel sistema logistico nazionale: una infrastruttura capace di connettere porti, imprese e territori attraverso servizi efficienti. Ma – ha aggiunto – soprattutto evidenzia il potenziale ancora da esprimere, seguendo la strada della digitalizzazione e dell’intermodalità. RAM continuerà ad affiancare il Ministero e gli operatori del settore con il proprio supporto tecnico-operativo. Le nostre priorità sono accelerare la doppia transizione digitale ed ecologica del trasporto marittimo, ridurre le emissioni e rendere il sistema logistico italiano sempre più moderno e integrato nel Mediterraneo per vincere le sfide della competitività nel contesto di una dimensione globale”.
“Quella delle Autostrade del Mare è una storia di successo tutta italiana sotto diversi aspetti: è stata messa in campo una forte intenzionalità politica, pensata a livello europeo e attuata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dai soggetti di rappresentanza del trasporto marittimo italiano, dell’autotrasporto e dei porti – le parole del presidente del Censis, Giuseppe De Rita -. Sono stati perseguiti e raggiunti obiettivi di rilevanza non solo nazionale, ma anche europea, come il miglioramento dei collegamenti marittimi esistenti tra gli Stati membri dell’Unione, la creazione di nuovi collegamenti per procedere all’integrazione e allo sviluppo del mercato interno, la possibilità di concorrere alla riduzione della congestione sulle reti stradali e autostradali dell’Unione, il miglioramento dell’accessibilità alle isole, e a regioni e stati periferici. Tutto questo in un contesto in cui il mare per l’Italia ha rappresentato e rappresenta una risorsa di fondamentale importanza dal punto di vista economico e sul piano sociale”.
Tra gli altri hanno preso parte all’evento: Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Alfredo Storto, Capo di Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti; Stefano Fabrizio Riazzola, Vice Capo di Gabinetto Trasporti e Capo Dipartimento per i Trasporti e la Navigazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Francesco Benevolo, Direttore operativo RAM S.p.A.; Andrea Toma, Responsabile Area Economia, Lavoro e Territorio del Censis.
– foto ufficio stampa ItalCommunications –
(ITALPRESS).

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