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Politica

Dalla City arriva un “Good luck” per Giorgia Meloni

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ROMA (ITALPRESS) – Tra le sfide del nuovo governo che molto probabilmente sarà guidato da Giorgia Meloni c’è anche quella di far cambiare ai mercati la percezione sull’Italia, ma per la City di Londra il problema d’Europa più che Roma in questa fase è Berlino. Lo sottolinea un’articolo di Italia Informa.
Ad agosto l’autorevole Financial Times aveva provato a lanciare una sorta di allarme: gli hedge fund, i famigerati fondi speculativi, avevano venduto Italia a piene mani. Si riaffacciava, insomma, il pericolo Italia quando i sondaggi davano la destra di Giorgia Meloni in predicato di vincere.
Ma la fuga dei capitali annunciata dal Ft interessava solo qualche miliardo di euro, su 2 mila miliardi di debito pubblico. Il temuto “Pericolo Italia”, il “Sell Italy”, vendere l’Italia, che fece tremare il paese nel 2011 e ancora nel 2018 stavolta non c’è stato.
L’Italia però continua a preoccupare i mercati, e non da adessp. In sordina, durante il Governo Draghi, i Btp erano scesi a quota 80 (rispetto al livello “normale” di 100). Ma chi invece fa davvero paura è la Germania: la ormai ex locomotiva d’Europa è il “malato grave” d’Europa, secondo i mercati.
“Per un anno e mezzo in Italia il ritornello è stato che grazie a Draghi l’Italia abbia riacquistato una perduta credibilità. È una convinzione solo italiana, pensano gli inglesi: con l’ex presidente della BCE al governo, l’Italia non ha né migliorato né peggiorato la sua percezione. Tanto che un trader di titoli di Stato di una grande banca francese, proprio durante il “Governo dei Migliori”, mi disse che non aveva e che non avrebbe mai comprato Btp – scrive Simone Filippetti nell’articolo di Italia Informa -. L’Italia era, è e purtroppo rimane un paese dal peso politico marginale in Europa (ma con una forte economia manifatturiera). Un nome storico della finanza a Londra come Henderson, prestigioso gestore di risparmi, ha da mesi un giudizio “neutrale” sul paese. Nei loro uffici ammettono: “Abbiamo già venduto mesi fa Titoli di Stato italiani”, quando non c’era nemmeno il timore di una caduta del Governo Draghi.
Il problema dell’Italia vista dall’alto dei grattacieli della City, dove si muovono decine di miliardi e dove sta davvero il potere economico che conta, è la sua scarsa rilevanza: quale che sia il leader per il “big money” internazionale poco cambia”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

 

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Meloni “L’occupazione di Gaza aggraverà la situazione”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “In particolare, la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria. Al contrario, sarebbe invece necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l’assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia”, aggiunge.

“L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto. L’Italia condanna inoltre la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Tale decisione è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura”, conclude Meloni.

(ITALPRESS).
-Foto: Palazzo Chigi-

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Politica

Accordo sui dazi, Palazzo Chigi “Non è punto di arrivo, impegno per l’agroalimentare”

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ROMA (ITALPRESS) – “La dichiarazione congiunta Ue-Usa che ha formalizzato oggi l’intesa politica raggiunta lo scorso 27 luglio in Scozia tra la presidente von der Leyen e il presidente Trump, fornisce finalmente al mondo imprenditoriale un quadro chiaro del nuovo contesto delle relazioni commerciali transatlantiche”. Così in una nota Palazzo Chigi, secondo cui “non si tratta ancora di un punto di arrivo ideale o finale ma alcuni punti fermi importanti sono stati già raggiunti, a partire dall’aver evitato una guerra commerciale e dall’aver posto le basi per relazioni commerciali mutualmente vantaggiose. Di particolare importanza il carattere onnicomprensivo della tariffa orizzontale del 15%, che include il settore dell’auto e i settori strategici (farmaceutici, semiconduttori, legname) tuttora sotto indagine da parte statunitense, così come l’esenzione per settori quali aereonautica, farmaci generici, principi attivi e precursori chimici“.

“Il Governo – sottolinea ancora la nota – resta impegnato, insieme alla Commissione Europea e agli altri Stati membri UE, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare. Particolare impegno sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un’intesa in tema di acciaio e alluminio, anch’essa prevista nel quadro della dichiarazione congiunta”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Papa “La pace non è utopia spirituale, abbandonare idolatria del profitto”

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RIMINI (ITALPRESS) – “Non possiamo più permetterci di resistere al Regno di Dio, che è un Regno di pace. E là dove i responsabili delle Istituzioni statali e internazionali sembrano non riuscire a far prevalere il diritto, la mediazione e il dialogo, le comunità religiose e la società civile devono osare la profezia. Significa lasciarsi sospingere nel deserto e vedere fin d’ora ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente”. E’ il messaggio inviato da papa Leone XIV, a firma del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in occasione della 46ma edizione del Meeting di Rimini, al via domani. Il Pontefice ha raccomandato ai Vescovi italiani di “promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro”.

E ha chiesto che “ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa”.

Il Santo Padre ha apprezzato che “una delle mostre caratterizzanti il Meeting di quest’anno sia dedicata alla testimonianza dei martiri di Algeria. In essi risplende la vocazione della Chiesa ad abitare il deserto in profonda comunione con l’intera umanità, superando i muri di diffidenza che contrappongono le religioni e le culture, nell’imitazione integrale del movimento di incarnazione e di donazione del Figlio di Dio. E’ questa via di presenza e di semplicità, di conoscenza e di “dialogo della vita” la vera strada della missione. Non un’auto-esibizione, nella contrapposizione delle identità, ma il dono di sè fino al martirio di chi adora giorno e notte, nella gioia e fra le tribolazioni, Gesù solo come Signore”.

“Non mancheranno, come è consuetudine, dialoghi tra cattolici di diverse sensibilità e con credenti di altre confessioni e non credenti. Sono importanti esercizi di ascolto, che preparano i “mattoni nuovi” con cui costruire quel futuro che già Dio ha in serbo per tutti, ma si dischiude solo accogliendoci l’un altro”, ha evidenziato il Pontefice, secondo cui “disarmata e disarmante, la presenza di cristiani nelle società contemporanee deve tradurre con competenza e immaginazione il Vangelo del Regno in forme di sviluppo alternative alle vie di crescita senza equità e sostenibilità. Per servire il Dio vivente va abbandonata l’idolatria del profitto che ha pesantemente compromesso la giustizia, la libertà di incontro e di scambio, la partecipazione di tutti al bene comune e infine la pace. Una fede che si estranei dalla desertificazione del mondo o che, indirettamente, contribuisca a tollerarla, non sarebbe più sequela di Gesù Cristo”.

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“La rivoluzione digitale in corso rischia di accentuare discriminazioni e conflitti: va dunque abitata con la creatività di chi, obbedendo allo Spirito Santo, non è più schiavo, ma figlio. Allora – conclude – il deserto diventa un giardino e la “città di Dio”, preannunciata dai santi, trasfigura i nostri luoghi desolati”.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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