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LA VOCE PAVESE – CENTINAIO VICEPRESIDENTE DEL SENATO, CATTANEO CAPOGRUPPO FI ALLA CAMERA. MA COME E’ ANDATA ALLA POLITICA PAVESE?

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 La Voce Pavese di Emanuele Bottiroli: il commento in diretta alle ore 20 al fatto del giorno in provincia di Pavia. 

Il pavese Gian Marco Centinaio, già caporgruppo dei senatori della Lega, poi Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo del governo Conte 1 e Sottosegretario Mipaaf uscente del governo guidato da Mario Draghi, è stato eletto ieri Vicepresidente del Senato. L’ex vicesindaco di Pavia ha fatto strada e ora sperimenterà un nuovo ruolo da uomo di Stato, che impone di tenere relazioni di alto profilo con la maggioranza e tutte le forze politiche dell’arco costituzionale, un ruolo di altissima responsabilità ed elevatissimo profilo istituzionale. Un compito, quello a cui è chiamato Centinaio, che richiede un elevato senso di responsabilità e un’altrettanto alta preparazione sul campo che evidentemente gli è stata riconosciuta non solamente dalla sua Lega, l’unico partito in cui Centinaio con coerenza ha sempre militato. Nel frattempo Alessandro Cattaneo, già sindaco di Pavia e deputato di Forza Italia, è stato nominato capogruppo alla Camera del partito di Silvio Berlusconi. Stando alle attese però, sempre in attesa di notizie ufficiali che arriveranno nei prossimi giorni, la provincia di Pavia non avrà alcun ministro nel nuovo governo. Un dato che si aggiunge alla perdita di rappresentanti pavesi nel nuovo Parlamento. Un segnale di cui tener conto?

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Scrivete al conduttore per le vostre segnalazioni o per chiedere diritto di replica: emanuele@bottiroli.it

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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