Politica
Immigrazione, Ciriani “Non possiamo pagare per tutti”
Pubblicato
2 anni fa-
di
Redazione
“L’Italia e la Francia sono legate da antica amicizia, culturale oltre che politica. Ma l’immigrazione è un problema grande come una casa, non capisco la reazione esagerata e scomposta della Francia”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento. “Non si può continuare a far finta di nulla, l’Europa batta un colpo”, osserva il ministro, che poi incalza: “Il governo italiano ha fatto quello che aveva promesso in campagna elettorale. Forse altri Paesi erano abituati a un’Italia che si girava dall’altra parte, ma questo non va più bene. Non ci si può chiedere di tenere spalancate le frontiere così che loro possano tenerle chiuse. Il governo vuole dare un segnale, perché l’Unione capisca che stiamo parlando di un problema di grandissima portata, da affrontare insieme”. Quanto ai rapporti tra Italia e Francia, Ciriani ribadisce che “sono reazioni incomprensibili e spiacevoli, anche dal punto di vista personale. Noi non abbiamo iniziato un conflitto politico e diplomatico, ma un Paese che tenga alla sua dignità non può continuare a subire una immigrazione incontrollata. È inaccettabile che le Ong pretendano di scaricare sull’Italia i migranti che raccolgono in mare”. Quindi “se non siamo arrivati a una soluzione è perché qualcuno pensa che l’Italia possa continuare a pagare un prezzo per tutti”. Infine, secondo il ministro questo caso non rischia di isolare l’Italia: “No, io credo che l’Italia non sia isolata e lo dimostra la dichiarazione firmata anche da Grecia, Cipro e Malta”. (ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
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Politica
In scena l’ultima giornata del ‘Ventotene Europa Festival’, superare le sfide con l’integrazione
Pubblicato
13 ore fa-
10 Maggio 2025di
Redazione
VENTOTENE (ITALPRESS) – “Integrazione e disintegrazione sono processi spesso simultanei: abbiamo l’integrazione quando si risponde insieme alle crisi finanziarie oppure di salute, ma allo stesso tempo abbiamo disintegrazione causata da governi sovranisti che vogliono un’Europa di Stati nazionali e non un’Europa comune. Non posso immaginare un’Europa integrata, con il principio di sovranismo nazionale”.
Lo ha detto il politologo Jan Zielonka, professore di Politica e Relazioni Internazionali all’Università Ca’ Foscari, nell’intervento che ha aperto l’ultima giornata del Ventotene Europa Festival, la kermesse giovanile organizzata dall’associazione di promozione sociale ‘La Nuova Europa’.
Di fronte ai conflitti, ai dazi, alle migrazioni “le soluzioni per l’Europa non sono semplici: è chiaro che devono essere soluzioni comuni, ma quando gli Stati nazionali pensano solo ai propri interessi, le soluzioni comuni di solito sono banali e non adeguate alle sfide. Quando arrivano sfide legate alla sicurezza o al commercio, spesso si litiga di più”.
Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo messaggio, sottolinea che “il futuro dell’Europa sono proprio i nostri giovani”, a cui bisogna “dare chiarezza sulla direzione da seguire per superare questa congiuntura e costruire un’Unione europea che sia capace di garantire più sicurezza, ma anche più competitiva, per offrire più opportunità a tutti i cittadini”.
LE PAROLE DI TAJANI A VENTOTENE
Per il Segretario Generale del Parlamento europeo, Alessandro Ciocchetti, la pace “è una delle conquiste dell’Europa, “l’integrazione è una necessità: ogni governo sa che è meglio partecipare che stare da soli” ma “questo non vuol dire che ci debba essere un livello di integrazione al 100%”. Ciocchetti è tornato poi sulla necessità di difendere le prerogative del Parlamento europeo. “Abbiamo accolto positivamente il piano Rearm Eu, non siamo contenti del modo in cui si è fatto: un piano da 800 miliardi in cui il Parlamento non è minimamente coinvolto non va bene, i cittadini hanno diritto a esprimere la propria opinione attraverso i parlamentari che hanno eletto”.
– Foto xi2/Italpress –
(ITALPRESS)
Politica
Ucraina, Meloni alla riunione dei leader Ue “Rinnovata l’urgenza di un cessate il fuoco totale”
Pubblicato
22 ore fa-
10 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato oggi, in video collegamento, a una riunione dei Leader sul sostegno all’Ucraina e sugli sforzi in corso per raggiungere una pace giusta e duratura, che ne assicuri la sovranità e la sicurezza.
La riunione ha permesso di rinnovare l’urgenza di un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni, rinnovando l’aspettativa che la Russia risponda positivamente all’appello fatto dal Presidente Trump e dimostri concretamente, come già fatto dall’Ucraina, la volontà di costruire la pace.
Nel corso della discussione si è anche ribadita l’importanza del grande appuntamento a sostegno di Kiev che verrà ospitato dall’Italia a luglio con la Conferenza a livello capi di stato e di Governo per la ricostruzione dell’Ucraina.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Papa Leone XIV, Conte “Mi auguro possa essere scomodo come Bergoglio”
Pubblicato
24 ore fa-
10 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Papa Leone XIV “saprà farsi sentire e parlare con logiche che non sono proprie di nessuna fazione politica e mi auguro che sarà anche lui ‘scomodo’, a suo modo, come lo è stato Bergoglio. Sono certo che diventerà un grande punto di riferimento spirituale e morale anche negli Stati Uniti e che la sua solida figura farà sfigurare le intemperanze non solo di Trump ma di tutti i politici che, negli Usa, in Italia e dappertutto, fingono di risolvere i problemi a colpi di annunci e di azioni dimostrative”. Lo dice in un’intervista a La Stampa, il leader del M5s Giuseppe Conte.
“Non lo inquadrerei come un Papa americano tout court. Gli anni missionari nelle diocesi povere del Perù credo gli abbiano garantito ‘l’odore delle pecore’ e la propensione a stare ‘in mezzo al gregge’, non rinserrato nei palazzi apostolici. In un mondo lacerato da guerre, competizioni economiche e fondamentalismi, frammentato da ingiustizie e diseguaglianze, la parola ‘pace’ che è risuonata più volte nel suo primo discorso, non è neutra. Su di essa si misurerà primariamente il ruolo della Chiesa nel mondo: costruire ponti, avvicinare i popoli in conflitto con l’ascolto e il dialogo, per dirla con Papa Francesco: ‘disarmare le parole, le menti, la terra’” aggiunge Conte. “Oggi credo che la Chiesa, con la sua rete diplomatica e le sue riconosciute qualità di saggezza, possa essere il più grande promotore di pace e di negoziati al mondo. Questo compito dovrebbe svolgerlo, laicamente, l’Onu, che però versa da anni in grave crisi senza che ci sia la volontà politica di riformarla e rilanciarla” conclude l’ex premier.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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