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LA VOCE PAVESE – FRATELLI-COLTELLI, TRE CONSIGLIERI REGIONALI DELLA LEGA ESPULSI

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LA VOCE PAVESE – FRATELLI-COLTELLI, TRE CONSIGLIERI REGIONALI DELLA LEGA ESPULSI
Colpo di scena ieri in Regione Lombardia con la nascita del gruppo "Comitato Nord" a opera di tre consiglieri leghisti dissidenti capitanati da Roberto Mura, vicinissimo all’europarlamentare pavese Angelo Ciocca. Mura insieme a Federico Lena ed Antonello Formenti hanno spiegato il loro gesto a partire dal il malessere interno, dalla non predisposizione all’ascolto delle innumerevoli criticità territoriali e dall’abbandono totale delle tematiche autonomiste nordiste da parte della Lega di Salvini che – facendo la sintesi del pensiero dei dissidenti – non è più la Lega in cui in tanti si riconoscevano. Il presidente del neonato gruppo consiliare regionale è Roberto Mura, già senatore leghista e da sempre vitale esponente del partito nella sua provincia di Pavia e in Lombardia. La reazione del partito di Salvini non si è fatta attendere: i tre consiglieri sono sono stati subito espulsi dal Comitato di Disciplina e Garanzia della Lega. Sulla questione è però intervenuto Umberto Bossi. "Chiederò a Matteo Salvini l’annullamento del provvedimento disciplinare per i tre consiglieri lombardi, perché la Lega ha bisogno di unità", ha detto il Senatùr, come ha riportato su Facebook Paolo Grimoldi. "Negli ultimi giorni – ha aggiunto Bossi – abbiamo recuperato molte persone che si erano allontanate dalla nostra Lega e ci impegneremo nel continuare su questa strada". Uno scisma che comunque può essere ricomposto per un pieno sostegno ad Attilio Fontana oppure una mossa per avvantaggiare la candidata del Terzo Polo, Letizia Moratti?

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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