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Cronaca

Milano, la città fa cento. Sala “Usiamo nostra storia per cambiare”

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MILANO (ITALPRESS) – Ieri, oggi e domani. Come la città è nata, è cresciuta ed è diventata ‘grandè, così come è ora, con la voglia di diventare, di più e meglio, una città policentrica, forte di identità e articolata nel suo sviluppo urbanistico. Se ne è parlato nell’aula del consiglio comunale a Palazzo Marino durante un appuntamento che rappresenta l’avvio di un anno di incontri e iniziative, “Dai Borghi alla Città, dalla Città ai Quartieri”, in occasione del centenario dell’aggregazione degli 11 borghi e comuni della cintura metropolitana (Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno, Vigentino) e dei 150 anni dall’inclusione dei Corpi Santi, il comune che si trovava attorno alla città, appena oltre le Mura Spagnole. All’incontro hanno partecipato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, la presidente del consiglio comunale Elena Buscemi, gli assessori ai Gaia Romani (Servizi Civici e Politiche al Decentramento) e Pierfrancesco Maran (Casa e Piano Quartieri), rappresentanti dei municipi, delle biblioteche e delle università milanesi, di Fondazione Feltrinelli e Touring club. La Cittadella degli Archivi di Milano, inoltre, sarà uno dei protagonisti di questo viaggio che si snoderà nei quartieri, raccogliendo la storia dei comuni ‘annessì; ci sarà anche un sito dedicato. Era il 14 dicembre 1923 e alla presenza dell’allora sindaco Luigi Mangiagalli l’assemblea comunale di Palazzo Marino approvò la delibera di aggregazione dei piccoli comuni a Milano, che con questa operazione si avvicinò al milione di abitanti. Una ricorrenza che “suscita un pò di emozione”, afferma il sindaco di una città che ora di abitanti ne fa 1 milione e 400mila. “Narrarci la nostra storia – prosegue allora Sala – significa riflettere sulla città di oggi e aiutarci a immaginare la città del futuro”. Perciò “quello di oggi non è tanto il ricordo di quello che è stato ma soprattutto” un invito a “utilizzare la sapienza di chi ci ha preceduto per andare avanti” e cambiare. Sala torna dunque su uno dei cavalli di battaglia della giunta: “Dobbiamo, ma in parte lo stiamo facendo, superare l’idea di un centro con le periferie attorno e al contrario sviluppare quartieri di servizi e identità. Questo è lo sforzo fatto cento anni fa e quello che faremo oggi. Consideriamo Milano come ‘unà, con tante qualità e difetti sicuramente ma anche la profonda volontà di cambiare”. Del resto, “chiunque studi la storia di Milano capisce una verità certa: ogni volta che Milano è stata chiamata a cambiare ha dato il meglio di sè, come se non riuscisse a stare ferma”. Dall’assessore Maran arriva quindi lo stimolo a “rifuggire dalla nostalgia per la città che fu” e piuttosto “immaginare una crescita futura più condivisa e collaborativa di quella avvenuta un secolo fa”. Linate, Sesto San Giovanni, Rho, nuove metropolitane che creano nuove connessioni: “Abbiamo nuove polarità al confine tra Milano e i comuni intorno che necessitano di governance nuove e molto complesse”. Perciò “il tema del governo di un’area più vasta e di come la sviluppi diventa essenziale”. “Lavoro, trasporti, casa”, le sfide che più impegneranno Milano, enuclea la presidente Buscemi. E proprio parlando di casa, avverte infine Maran, “l’incremento dei valori immobiliari” fa il paio con “il rischio di espulsione dei ceti popolari e medi dalla città: il turn-over abitativo è fantastico se hai libera scelta ma è critico se diventa sostituzione abitativa per censo. Su questo dobbiamo trovare soluzioni alternative”. (ITALPRESS).

Photo credits: xa1

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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