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Malagò “Serve stabilità, vedo bene Napoli e Ferrari”

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ROMA (ITALPRESS) – Più su. Ancora di più. Sembrava impossibile, eppure è realtà: nel 2022 lo sport italiano ha migliorato i risultati strepitosi del 2021, salendo più volte sui podi (olimpici, mondiali ed europei) in un anno solare da record. Il “miracolo italiano” – come lo chiama spesso anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò – si è quindi ripetuto in tutta la sua magia. Giusto chiamarlo “miracolo”, perchè con tutti i problemi vissuti dalla base (pochi soldi, poco sport a scuola, poca programmazione, crisi energetica ecc) avere un vertice che si colloca appena dietro Stati Uniti e Australia per numero di medaglie complessive è un fatto a dir poco sbalorditivo. “La politica non può pensare che i risultati dello sport e questo prestigio durino in eterno. Noi sappiamo bene che non sarà così – l’avviso di Malagò – Per questo motivo ci auguriamo che le situazioni aperte e oggetto di contenzioso vengano al più presto chiuse e chiarite. Ci aspettiamo una ‘non continuità’ con quanto avvenuto negli ultimi anni”. La politica fa la politica, lo sport fa lo sport: fin qui tutto chiaro. Ma le varie situazioni sono collegate e il richiamo alla stabilità è decisamente forte nelle parole del presidente del Coni: “Ho fiducia in questo governo e nel ministro Abodi. Il mio approccio è affettuoso, disponibile e pienamente collaborativo”.
Un’apertura totale, la sua, dopo anni di scontri e battaglie in punta di diritto a partire dalla famosa legge delega (e dalle sue conseguenze): “E’ indispensabile avere un governo politico e soprattutto averlo per un intero mandato di legislatura, perchè la storia dimostra che pure se arriva un fenomeno non si riesce a combinare nulla senza stabilità”. L’esempio è Milano-Cortina, un’Olimpiade invernale ancora… in alto mare. “Abbiamo pagato un prezzo elevatissimo – ammette Malagò – e quando racconto ai colleghi del Cio cosa succede in Italia restano basiti e scioccati”. La cronaca dei fatti diventa una storia surreale, difficilmente comprensibile all’estero: “Abbiamo vinto la candidatura contro Stoccolma il 24 giugno 2019. Da allora, ho incontrato 4 governi con 4 diversi ministri o sottosegretari allo sport. Poi ci metto tutto il resto: i ministri delle infrastrutture, i capi di gabinetto, i capi legislativi, i capi dipartimento. Ditemi come è possibile lavorare bene in un contesto del genere. Serve continuità per andare a dama sulle varie vicende”. Anche su quelle (come le opere pubbliche) che dipendono dall’agenzia e non dalla fondazione, che dovrebbe occuparsi nello specifico di organizzare l’evento sportivo.
L’intervista di fine anno è il momento giusto per trarre dei bilanci. Ripensando al 2022, Malagò evidenzia le tre imprese sportive che lo hanno emozionato di più: “I trionfi della pallavolo dopo Tokyo, con il titolo mondiale maschile, quello sfiorato nel femminile e gli altri successi giovanili, poi la vittoria di Sofia Goggia con il braccio messo in quel modo e la stagione del nuoto, tra staffetta, Ceccon e Paltrinieri che è sempre di più un fenomeno assoluto”. Menzione particolare per Greg: “La sua carriera – dice il presidente del Coni – sta diventando leggendaria”. Passando alle cose meno belle, c’è “il dolore per tutti i grandi sportivi che ci hanno lasciato”, mentre per restare alle cose terrene – e di campo – la delusione più grande è una: “La partita di Palermo contro la Macedonia che ci ha estromesso per la seconda volta di fila dai Mondiali di calcio”. A proposito di pallone e del campionato che riparte il 4 gennaio, secondo Malagò “il Napoli ha dimostrato fin qui di essere un passo avanti alle altre” in ottica scudetto, “anche se tutto può ancora succedere”. E la crisi politica del calcio? Tra caso arbitri e dimissioni del presidente della Lega Pro, la Figc ha dovuto affrontare diverse questioni spinose prima delle feste.
“Può colpire che due componenti come l’AIA e la Lega Pro abbiano visto dimettersi i loro presidenti – l’analisi del numero uno dello sport italiano – ma sono due casi diversi. Trentalange si è dimesso di fronte a un alto rischio di commissariamento dell’AIA e secondo me è un gesto da apprezzare, mentre Ghirelli ha portato una modifica dei format del campionato ed è chiaro che se non viene approvata c’è un problema, perchè vuol dire che è venuto meno il rapporto di fiducia tra assemblea e presidente. Ha fatto un gesto di grande rispetto e dignità”. Le aspettative sul 2023 sono invece a forti tinte rosse. Malagò ne è convinto: “Fred Vasseur è l’uomo giusto per rilanciare la Ferrari”. Il nuovo Team Principal e General Manager si insedierà nei primi giorni di gennaio e i fan del cavallino sperano finalmente nella svolta in ottica Mondiale. Del resto, anche la cabala stavolta potrebbe aiutare: “Se dopo 50 anni abbiamo riportato la Ducati a vincere la Motogp con un pilota italiano, allora non possiamo che sperare in una Ferrari di nuovo vincente – conclude il presidente – la Red Bull ha avuto qualcosa in più nel 2022, speriamo che non ci sia il recupero della Mercedes perchè da un concorrente a quel punto ce ne sarebbero due”.
(ITALPRESS).

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Modric è carico “Il Milan non può accontentarsi, Allegri top”

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MILANO (ITALPRESS) – Il giorno di Luka Modric. La nuova avventura del centrocampista croato con la maglia del Milan è pronta ad iniziare. “Mi sono riposato ma mi sono anche allenato per arrivare al meglio – ha detto l’ex Real nella conferenza stampa di presentazione -. Ho visto le partite con l’Arsenal e Liverpool notando tanti aspetti positivi. Spero possa continuare così la crescita della squadra e non vedo l’ora di allenarmi con i nuovi compagni”.

L’addio al Real Madrid è stato parecchio emozionante, ma anche il suo primo giorno da giocatore dei rossoneri non è da meno: “C’è sempre tempo per emozionarsi. Ultimamente ho vissuto un addio emozionale con il Real, ci si può sempre emozionare a prescindere dall’età. Da piccolo il Milan era la mia squadra preferita in Croazia, anche perchè c’era il mio idolo Boban. Ho sempre avuto un affetto particolare per i colori rossoneri”.

Sugli obiettivi: “Tutti sappiamo che il Milan è una delle squadre migliori al mondo, non bisogna accontentarsi di una stagione mediocre. Il Milan merita di essere ad alti livelli. A me piace vincere e sono molto competitivo. La qualificazione in Champions è il minimo, ma dobbiamo lottare per vincere trofei”. La grinta e la voglia a Modric non mancano, anche a quarant’anni: “Porto la mia esperienza, lavorerò tanto per cercare di fare le stesse cose che ho fatto altrove. So che ci sono grandi aspettative, ma sono pronto e non vedo l’ora di iniziare. Spero di essere in grado di rispondere alle attese. In Italia ci sono tanti croati e mi è sempre piaciuto seguire la Serie A, è un campionato competitivo e sta tornando a un livello top“.

L’ex Real ha poi affermato: “Non ho parlato con Boban, ma ne abbiamo discusso quando ci siamo visti in passato. Anche Zlatan Ibrahimovic mi ha parlato del progetto, così come Carlo Ancelotti. Tutto molto positivo”. Poi su Allegri: “E’ un vincente, uno degli allenatori più forti al mondo”.

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E’ presto per Modric per pensare a quello che verrà dopo: “Il mio obiettivo è quello di disputare il Mondiale con la Croazia l’anno prossimo. Vedremo, non guardo troppo avanti, cerco di vivere il presente. Voglio iniziare questa avventura e prepararmi al meglio per farmi trovare al livello che questa società richiede. Ci sarà tempo per parlare del futuro”. La sua posizione in campo la conoscono tutti ma è “pronto a giocare anche in altre posizioni, anche se ho giocato sempre nella stessa nella mia carriera. Non esiste nessun giocatore al di sopra della squadra, io sono qui per fare ciò che mi chiede il mister. Zlatan Ibrahimovic è arrivato a 40 anni e ha vinto lo scudetto, speriamo possa succedere l’anno prossimo. Io sarei felicissimo. Io leader? E’ una bellissima sensazione poter aiutare la squadra. Ma un unico giocatore non può fare la differenza da solo: sono i singoli che, insieme, aiutano la squadra a vincere”.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Percassi “Lookman? L’ultima parola spetta all’Atalanta”

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BERGAMO (ITALPRESS) – “Lookman? È una buona occasione per chiarire cosa è successo. L’anno scorso a fronte di un’offerta da 20 milioni del Psg il giocatore ci aveva chiesto di essere ceduto, l’Atalanta essendo una società credibile si era ripromessa di poter cedere il giocatore in questa sessione di mercato basandosi su due presupposti che lui stesso ci aveva chiesto: raggiungere in primis un super top club europeo e che in Italia non si sarebbe mai visto con una maglia diversa dall’Atalanta, sia per quello che ha fatto lui e sia per quello che ha ricevuto da parte della società”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato dell’Atalanta Luca Percassi analizzando la vicenda legata ad Ademola Lookman.

“Oggi la situazione che voi conoscete è ben diversa – ha aggiunto -, in ogni caso la società è sempre attenta a valutare i tempi e i valori dei propri giocatori, ma come sempre è la società Atalanta a decidere”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Playoff Conference League, la Fiorentina affronterà la vincente di Polissya-Paksi

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina di Stefano Pioli sfiderà nei play-off di Conference League la vincente tra gli ucraini del Polissya e gli ungheresi del Paksi per un posto nella League Phase. L’andata della sfida è in programma per il 21 agosto, mentre il ritorno si giocherà il 28 agosto al Franchi.

La sfida tra Polissya e Paksi è – invece – in programma giovedì 7 agosto in Ucraina, mentre il ritorno in Ungheria una settimana dopo.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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