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Economia

Poste, con Polis nasce la casa dei servizi digitali

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Prende il via Polis, il progetto ideato da Poste Italiane per fare degli uffici postali una casa dei servizi digitali, uno sportello unico che renderà semplice e veloce l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione in 7.000 Comuni al di sotto dei 15.000 abitanti. Grazie a Polis, approvato con il Dl 59/2021, e finanziato con 800 milioni di fondi nell’ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, Poste Italiane dà un nuovo volto ai 7.000 uffici postali dei piccoli centri per renderli più accoglienti e trasformarli in sportello unico digitale di prossimità attivo 24 ore su 24. I cittadini potranno richiedere certificati anagrafici e di stato civile, la carta d’identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale per i neonati, certificati previdenziali e giudiziari, e numerosi altri servizi che si aggiungono a quelli postali, finanziari, logistici, assicurativi e di telecomunicazione. I lavori di ristrutturazione e di adeguamento tecnologico degli uffici postali sono partiti subito dopo il via libera della Commissione Europea, arrivato a fine ottobre 2022, e completati in pochi mesi: a oggi sono già pronti 40 uffici postali e 230 i cantieri aperti. Entro l’anno saranno avviati i lavori di ristrutturazione in 1.500 nuovi uffici Polis.
“Con Polis vogliamo continuare ad offrire sostegno all’Italia accompagnandone la trasformazione – ha detto la presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina – nessuno conosce e vive il Paese come noi di Poste Italiane, forti dell’esperienza accumulata nella nostra storia secolare e della fiducia per il futuro. Polis si rivolge a comunità che rappresentano la stragrande maggioranza del territorio nazionale, piene di vita, di eccellenze, che nel tempo hanno però perso popolazione, forza e ricchezza. Poste Italiane contribuirà a colmare il forte gap infrastrutturale tra città e piccoli centri offrendo servizi essenziali con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini”. L’Ad Matteo Del Fante ha spiegato come “il progetto Polis nasce per garantire a 16 milioni di italiani che vivono nei Comuni con meno di 15.000 abitanti pari opportunità di accesso ai molteplici servizi della Pubblica amministrazione, avvicinandoli concretamente allo Stato. Polis ha l’ambizione di semplificare la vita di quei cittadini, riducendone al minimo i disagi grazie alle soluzioni digitali di Poste Italiane disponibili negli uffici postali. La sua attuazione contribuisce ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese. In questi anni Poste Italiane ha saputo creare valore con una strategia inclusiva che ha fornito servizi sempre più evoluti ad un numero crescente di persone, e Polis ne è la naturale prosecuzione”.
Per il condirettore generale, Giuseppe Lasco, “Polis è lo strumento con cui Poste Italiane può confermare la propria missione di azienda di sistema a supporto dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietà sociale del Paese. Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione per un progetto che vive già la sua fase di piena operatività grazie agli interventi completati in questi mesi. Polis è’ un progetto per il Paese – ha concluso – che diventa realtà grazie all’impegno di tutti i dipendenti di Poste Italiane e ad una virtuosa collaborazione con le istituzioni che partecipano al progetto”. Con Polis i cittadini potranno richiedere i certificati allo sportello, utilizzare i totem e gli Atm operativi 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Polis contribuirà anche ad una maggiore efficienza energetica e darà slancio alla mobilità verde attraverso l’installazione di 5 mila colonnine di ricarica per i mezzi elettrici e di 1.000 impianti fotovoltaici. Poste Italiane darà vita anche al progetto “Spazi per l’Italia”, la più grande rete di co-working del Paese con la creazione di 250 siti smart, interconnessi, ricavati dalla valorizzazione di immobili di proprietà aziendale.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Poste Italiane-

Economia

Firmato il contratto dei Metalmeccanici, aumento salariale di 205 euro sui minimi

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo quattro giorni di trattativa no-stop tra Fim-Fiom-Uilm e Federmeccanica-Assistal, è stato firmato questo pomeriggio, nella sede di Confindustria a Roma, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro con un aumento salariale sui minimi contrattuali di 205 euro al livello medio (C3) in quattro anni.

“Risultato fondamentale è stato quello di salvaguardare e confermare la struttura della parte economica del contratto. Garanzia dell’adeguamento all’Ipca-nei, quota salario aggiuntivo, clausola di salvaguardia nel caso in cui l’inflazione dovesse avere dei picchi negli anni di vigenza del CCNL – spiegano in una nota congiunta Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil –. Questo sistema è quello che garantirà realmente la difesa dei salari dall’erosione inflattiva. Raggiunti altri obiettivi importanti presenti nella piattaforma contrattuale di Fim-Fiom-Uilm, come l’avvio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro che verrà affidata a una commissione specifica sul tema. Per quanto riguarda gli altri temi, un risultato veramente molto importante, e in controtendenza rispetto alla legislazione degli ultimi decenni e gli ultimi rinnovi contrattuali, è il contrasto alla precarietà con una percentuale garantita di stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori a tempo determinato legata alle causali per prorogare i contratti di durata di 12 mesi”.

“Estremamente importante anche il diritto per gli staff leasing di durata di 48 mesi ad essere stabilizzati a tempo indeterminato presso l’azienda oggetto della missione – sottolineano i sindacati -. Con il nuovo contratto si realizzano importanti avanzamenti per regolare il mercato del lavoro con l’introduzione del diritto alla stabilizzazione per i lavoratori somministrati a tempo indeterminato, staff leasing, dopo 48 mesi di lavoro, la definizione di causali per i contratti a termine con una percentuale di stabilizzazione al 20% come condizione per l’utilizzo delle medesime causali oltre il dodicesimo mese di contratto. L’accordo appena siglato va inoltre nella direzione del rafforzamento di tutta la parte normativa riguardo alle relazioni sindacali, i diritti di informazione e partecipazione, il diritto soggettivo alla formazione, le norme su salute e sicurezza e il contrasto alla violenza contro le donne. Ulteriori novità sono rappresentate dal rafforzamento delle regole sui cambi appalti privati, dall’innovazione della normativa sulla gestione collettiva ed individuale dei PAR, dal miglioramento della malattia per i malati gravi e i lavoratori disabili. Altra importante novità è la riduzione oraria per i lavoratori addetti ai turni più disagiati e possibilità di utilizzare fino a tre giornate di PAR senza preavviso a fronte di imprevisti”.

Per i segretari generali di Fim-Fiom-Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, “è stata una trattativa molto sofferta, ma siamo riusciti a superare le distanze e a firmare un buon contratto. Abbiamo salvaguardato il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici e rafforzato diritti e tutele. L’incremento salariale, l’inizio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari erano i nostri capisaldi e li abbiamo ottenuti. Oggi possiamo dire, inoltre, di aver salvato il CCNL che non ha mai smesso di essere sotto attacco. Il CCNL è il primo strumento di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e questo rinnovo garantirà loro un futuro dignitoso, oltre a rafforzare anche le stesse aziende metalmeccaniche che lo sottoscrivono. I metalmeccanici italiani continuano a scrivere la storia del Paese in un momento di gravi crisi industriali che hanno bisogno di soluzioni immediate e durature”.

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“La trattativa, particolarmente articolata e caratterizzata da momenti di significativa complessità, si è conclusa positivamente grazie al senso di responsabilità dimostrato da tutte le Parti coinvolte – dichiara Roberto Rossi, Presidente ASSISTALche ha consentito il raggiungimento di un accordo fondato su equilibrio e resilienza. L’intesa sull’adeguamento salariale, finalizzata a compensare l’incremento dell’inflazione, rappresenta un risultato rilevante anche per il sistema delle imprese, poiché contribuisce a preservarne i livelli di produttività. Con la firma odierna, inoltre, si apre per le imprese operanti nei settori dell’installazione di impianti, dei servizi di efficienza energetica e del facility management, una nuova fase improntata alla salvaguardia della competitività. Il rinnovo contrattuale definisce con chiarezza il perimetro di rappresentanza del CCNL e ne rafforza la portata applicativa nell’ambito degli appalti pubblici — settore in cui opera la maggior parte delle aziende ASSISTAL — contribuendo a eliminare interpretazioni improprie e a garantire la tutela dei lavoratori, la sicurezza e la qualità delle opere”.

“La nostra volontà è sempre stata chiara: firmare il Contratto, tenendo al contempo bene a mente qual è la situazione nella quale ci troviamo, perché il rinnovo del CCNL deve sempre essere contestualizzato, calato cioè nella realtà del momento – commenta Simone Bettini, Presidente Federmeccanica Dopo un confronto lungo e serrato abbiamo trovato la chiave per un rinnovo che rispetta le due condizioni per noi imprescindibili: Competitività e Sostenibilità. Lo abbiamo fatto facendo ricorso atutti gli strumenti che consentono di dare le risposte migliori alle persone con costi sostenibili per tutte le imprese, puntando sulla qualità e l’innovazione. L’incremento quantitativo del trattamento salariale è una conferma del sistema di garanzia introdotto con il contratto del 2016 e nel rinnovo del 2021. Particolarmente rilevanti le innovazioni in materia di flessibilità, con incremento della quota di PAR ad utilizzo collettivo e l’ampliamento del regime di orario plurisettimanale. Di grande importanza, infine, gli strumenti utili ad incrementare il benessere delle persone delle nostre imprese”.

-Foto ufficio stampa Fim Cisl-
(ITALPRESS).

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Economia

Confcommercio, per il Black Friday si spende e si acquista di più anche con l’aiuto dell’IA

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ROMA (ITALPRESS) – Sette italiani su dieci faranno acquisti durante la settimana del Black Friday, il 3% in più rispetto al 2024 e, oltre la metà, ne approfitterà per comprare i regali di Natale. Il budget medio di spesa sarà 268 euro, in leggera crescita rispetto all’anno scorso. A trainare lo shopping soprattutto le donne, i giovani tra i 18 e i 34 anni e i residenti nel Nord Italia. Elettronica ed elettrodomestici restano in cima alla lista degli articoli più gettonati. Seguono abbigliamento, prodotti per la cura della persona e giocattoli, confermando un orientamento verso regali utili, personali e destinati alla famiglia. Il 50,2% degli acquirenti utilizzerà sia i negozi fisici che quelli online. La comunicazione digitale gioca un ruolo centrale: il 41,5% dei consumatori dichiara di essere influenzato dal web advertising, il 34,6% dall’intelligenza artificiale (in crescita tra i consumatori per la ricerca di informazioni e ammortizzamento dei tempi) e il 29,1% da Instagram. Tra chi si informa sui social, i reel e i post sono i contenuti più determinanti nella scelta. Questi i risultati principali dell’indagine realizzata da Confcommercio Imprese per l’Italia, in collaborazione con Format Research, sulle previsioni e intenzioni d’acquisto degli italiani in occasione del Black Friday.

PROPENSIONE ALL’ACQUISTO

Nel 2025, il 70,2% degli italiani effettuerà acquisti durante la settimana del Black Friday, in crescita di 3 punti percentuali rispetto al 2024. A trainare questa tendenza sono soprattutto le donne, i giovani tra i 18 e i 34 anni e i residenti nel Nord Italia Tra il 70,2% di chi acquisterà durante il Black Friday, il 66,7% lo farà per comprare regali di Natale, con un incremento di 2,4 punti rispetto all’anno precedente In media, questi acquisti rappresenteranno il 47% del budget complessivo destinato al Natale.

BUDGET DI SPESA

Il budget medio che gli italiani intendono destinare agli acquisti del Black Friday è pari a 268 euro, in leggera crescita rispetto ai 261 euro del 2024. Il 90,9% dei consumatori spenderà fino a 500 euro, mentre solo il 9,1% supererà questa soglia.

CANALI DI VENDITA

Il 50,2% degli acquirenti utilizzerà sia i negozi fisici che quelli online, mentre il 32,3% comprerà solo online e il 17,5% esclusivamente nei negozi fisici. Tra i canali offline, i centri commerciali si confermano i luoghi preferiti, con un aumento di 5,2 punti percentuali rispetto al 2024. La comunicazione digitale gioca un ruolo centrale: il 41,5% dei consumatori dichiara di essere influenzato dal web advertising, il 34,6% dall’intelligenza artificiale (in crescita tra i consumatori per la ricerca di informazioni e ammortizzamento dei tempi) e il 29,1% da Instagram. Tra chi si informa sui social, i reel e i post sono i contenuti più determinanti nella scelta.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Moody’s alza il rating dell’Italia a Baa2 dopo 23 anni. Meloni “Fiducia dei mercati nel governo”

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ROMA (ITALPRESS) – Moody’s rialza il rating dell’Italia portandolo da ‘Baa3’ a ‘Baa2’. L’outlook passa da positivo a stabile. E’ la prima promozione per il nostro Paese, da parte dell’agenzia, dopo 23 anni.

“Accogliamo con grande soddisfazione l’upgrade di Moody’s sull’Italia, un risultato importante che non avveniva da 23 anni”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si trova a Johannersburg per il G20. “Questo riconoscimento – aggiunge – premia il lavoro serio e responsabile del nostro governo, frutto di scelte coerenti sui conti e di riforme strutturali, ma anche il lavoro e l’impegno delle nostre imprese e dei nostri lavoratori”. “Desidero ringraziare in particolare il ministro Giorgetti per lo sforzo costante e scrupoloso nella gestione dei conti – sottolinea -. La promozione di Moody’s è una conferma della fiducia dei mercati non solo nel governo, ma nell’Italia tutta”.

“Siamo soddisfatti della promozione di Moodys, la prima dopo 23 anni. Un’ulteriore conferma della ritrovata fiducia in questo governo e dunque nell’Italia”. Così in una nota il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, commentando il rialzo del rating dell’Italia da parte di Moody’s.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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