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Banchero non basta, Orlando ko all’overtime con Miami

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ROMA (ITALPRESS) – Non basta a Orlando Magic l’ennesima prestazione di rilievo di Paolo Banchero per battere Miami Heat nella notte italiana della regular-season dell’Nba. La 20enne ala grande-centro nata a Seattle ma con passaporto italiano termina a referto con 16 punti (più 13 rimbalzi e 1 assist) ma non riesce ad evitare il ko casalingo dei suoi, battuti dal quintetto della Florida per 107-103 dopo un tempo supplementare. Se Banchero, impiegato per 34 minuti, è il più prolifico di Orlando, tra gli ospiti realizzano 23 punti Herro, 22 Butler e 20 Vincent. Non sporca la casella invece Simone Fontecchio, in campo 5′ nella sconfitta esterna di Utah Jazz sul campo dei New York Knicks trascinati dai 38 punti di Brunson e dai 31 di Randle. Termina all’overtime anche la sfida tra Sacramento Kings e Dallas Mavericks, vinta per 133-128 dai californiani con 36 punti di Fox. Denver Nuggets a segno sul parquet dei Charlotte Hornets con la ventesima tripla doppia di Jokic, Atlanta Hawks supera per 125-106 San Antonio Spurs, alla 12esima battuta d’arresto consecutiva. Altri risultati: Brooklyn Nets-Philadelphia 76ers 98-101; Washington Wizards-Indiana Pacers 127-113; Cleveland Cavaliers-Chicago Bulls 97-89; Golden State Warriors-Los Angeles Lakers 103-109.
– foto agenziafotogramma.it –
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De Rossi “Un orgoglio allenare la Roma, traumatico lasciarla”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non deve chiederlo a me. Avevamo impostato un progetto di lungo periodo. Nella mia testa c’era l’idea di crescere insieme a una squadra giovane e alcuni giocatori più esperti con l’obiettivo di lottare per lo scudetto nel 2027, l’anno del centenario. E invece…”.

Daniele De Rossi una risposta sul perchè del suo esonero non ce l’ha, del resto la decisione l’ha presa la proprietà e nell’intervista al Corriere della Sera, l’ex capitano e allenatore giallorosso, non ha problemi ad ammettere che sì, quel licenziamento dopo appena 4 gare di campionato è stato un trauma.

“So che nel calcio senza i risultati il tempo non te lo dà nessuno, ma tutto è stato accantonato davvero troppo presto. Le stagioni ormai cominciano a metà agosto, noi abbiamo fatto il ritiro con 16 ragazzi della Primavera, il mercato aperto e la squadra ancora tutta da costruire. Gli ultimi 4-5 acquisti li ho allenati solo per pochi giorni”.

Aveva realizzato il suo sogno, allenare la Roma, poi all’improvviso quello stesso sogno è stato spezzato. “Due sensazioni fortissime. Ma voglio tenermi l’onore e la felicità di averla allenata ed esserne stato all’altezza. Averla lasciata così presto, mi lascia la possibilità di riprovarci un giorno. Non lo vivo come un assillo, ma tanti allenatori, ultimo Ranieri, sono tornati nello stesso club più di una volta. Come diceva Califano: non escludo il ritorno”.

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“Cosa rimprovero ai Friedkin? Forse di non avermi parlato prima di prendere una decisione così drastica. E anche io avrei dovuto alzare più spesso il telefono visto il rapporto che avevamo. Ma li continuo a ringraziare perché mi hanno concesso di allenare la squadra del mio cuore. La decisione finale di esonerarmi l’hanno presa loro, ma credo sia stata tanto indirizzata, anche con versioni non rispondenti al vero, da chi oggi non c’è più. E non ha lavorato per il bene della Roma”.

Per diversi mesi la Roma non ha voluto più vederla neanche in tv. “In quel momento per me era fonte di sofferenza. Se una donna che ami alla follia ti lascia, non riesci a guardarla camminare felice, mano nella mano, con un altro uomo. Ma ormai è passato: sono tornato a vedere la Roma e ad essere contento delle sue vittorie”.

E non ha mai pensato che avrebbe fatto bene come Ranieri. “No, perché nessun tecnico è uguale a un altro. Certamente l’intelligenza, l’esperienza e il pragmatismo di Ranieri sono stati fondamentali in quel momento. Posso solo dire che le mie emozioni vedendo l’Olimpico pieno di bandiere contro il Bilbao in Europa League, non sono state inferiori alle sue. Sarei voluto essere in mezzo a quel mare giallorosso: è stata una delle manifestazioni più belle, nella sua semplicità, che una tifoseria abbia mai messo in scena. Nessuna coreografia artificiale: ognuno con una bandiera mezza giallo e mezza rossa, come quando si era bambini”.

Con la Roma ha ancora un contratto di due anni. “Sì, ma spero di farne presto uno con un altro club. Il contratto non è un vincolo per me”, dice De Rossi che affronta anche l’argomento stadi. “A Roma c’è chi vorrebbe bloccare il progetto dei Friedkin da un miliardo per difendere una mini area abbandonata dove sono cresciuti alcuni alberi. Lo stadio a Tor di Valle saltò anche per salvaguardare una sconosciuta tribunetta storica semi distrutta dove bivaccavano i topi nella sporcizia. Per me è follia. Anche il progetto di Lotito sul Flaminio, inutilizzato da anni, incontra difficoltà. Paesi meno ricchi e sviluppati del nostro hanno impianti migliori. Tutto per colpa della burocrazia”.

Ora De Rossi cerca “Un progetto stimolante, una piazza passionale che viva per il calcio e dei dirigenti che abbiano una grande voglia di lavorare con me”. Per lui i tre concetti fondamentali del calcio sono: “Capacità di fare gli uno contro uno in ogni zona del campo, coraggio e un’organizzazione che consenta di dominare il gioco”.

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I tecnici che lo hanno influenzato di più sono “Spalletti, Luis Enrique e Conte, ossessionato dalla vittoria”. L’ultima volta che si è emozionato “è quando ho incrociato gli occhi commossi di mio padre il giorno in cui ho annunciato di aver preso l’Ostia Mare, la società dove 61 anni prima lui aveva cominciato a tirare i primi calci al pallone”.

Il rimpianto è “Non aver vinto uno scudetto con la Roma ed essere arrivato al Boca Juniors troppo tardi”. Il sogno trovarsi “a 70 anni felice della carriera da tecnico come oggi lo sono di quella da calciatore”. Ci saranno mai altri due come Totti e De Rossi nella Roma? “Magari ce ne saranno due meno innamorati della Roma, ma che vinceranno più di noi. Più forti di me ci saranno, di Francesco la vedo dura”.

– Foto IPA Agency –

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Musetti e Paolini volano agli ottavi del Roland Garros, domani tocca a Sinner

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Lorenzo Musetti accede agli ottavi di finale del singolare maschile del Roland Garros, secondo torneo stagionale del Grande Slam di tennis, in scena sui campi in terra rossa di Parigi.

L’azzurro, testa di serie numero 8 del seeding e numero 7 del mondo, batte in rimonta l’argentino Mariano Navone. Successo in quattro set per il tennista toscano con il punteggio di 4-6 6-4 6-3 6-2, in tre ore e 25 minuti di gioco. Sarà Holger Rune l’avversario di Lorenzo Musetti agli ottavi di finale del Roland Garros 2025. Il danese ha battuto in rimonta al quinto set il francese Quentin Halys. 4-6 6-2 5-7 7-5 6-2, in tre ore e 20 minuti di gioco, il punteggio in favore del numero 10 del tabellone. Due i precedenti tra Musetti e Rune con il danese in vantaggio per 2-0.

Contento il carrarino a fine partita: “Oggi le condizioni erano completamente diverse rispetto agli scorsi giorni. La palla rimbalzava molto meno e sono rimasto sorpreso. Pian piano, con il passare dei set, mi sono sentito sempre meglio”. “Negli ultimi mesi ho messo ordine nel mio tennis. A volte è difficile prendere la decisione giusta e ora ho le idee molto più chiare. L’atteggiamento è stato ottimo: una partita come questa un paio di anni fa non so se l’avrei vinta”, ha aggiunto Musetti.

PAOLINI IN SCIOLTEZZA AGLI OTTAVI

Jasmine Paolini è approdata agli ottavi di finale. La numero 4 del mondo e del seeding ha sconfitto in due set l’ucraina Yuliia Starodubtseva. 6-4 6-1, in un’ora e 9 minuti di gioco, il punteggio in favore dell’azzurra, che al terzo turno attende la vincente della sfida tra Bernarda Pera ed Elina Svitolina.

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“Ho preso il ritmo dopo qualche game. All’inizio non mi sentivo molto bene, le condizioni erano diverse rispetto alle altre partite giocate prima qui. Sono soddisfatta della vittoria”. Così Jasmine Paolini dopo il successo odierno contro la ucraina Yuliia Starodubtseva. L’azzurra è “legata” a Parigi, dove lo scorso anno ha centrato la finale in singolare al Roland Garros e ha vinto la medaglia d’oro nel doppio, in coppia con Sara Errani.Mi sento bene a giocare qui. Cerco sempre di divertirmi: Parigi per me è un luogo speciale. Ringrazio il pubblico per il supporto. Ricevere così tanto sostegno è fantastico e mi sento fortunata”, ha aggiunto la tennista azzurra.

SABALENKA E SWIATEK AGLI OTTAVI

Aryna Sabalenka è approdata agli ottavi di finale del singolare femminile. La bielorussa, numero uno del mondo e del seeding, ha sconfitto la serba Olga Danilovic, numero 34 del ranking internazionale col punteggio di 6-2 6-3. Al prossimo turno Sabalenka sfiderà la statunitense Amanda Anisimova, 16 Wta e del tabellone, che ha battuto oggi la danese Clara Tauson con lo score di 7-6 (4) 6-4. Si è qualificata poi per gli ottavi di finale anche la cinese Qinwen Zheng, numero 8 del ranking Wta e del seeding, che ha piegato la canadese Victoria Mboko per 6-3 6-4. Avanza anche Iga Swiatek. La polacca, numero 5 del mondo e del seeding, ha sconfitto la rumena Jaqueline Cristian, numero 60 del ranking internazionale, col punteggio di 6-2 7-5. Al prossimo turno Swiatek sfiderà la vincente del match fra Elena Rybakina e Jelena Ostapenko

IL PROGRAMMA DI DOMANI, IN CAMPO SINNER E COBOLLI

Domani Jannik Sinner tornerà in campo a caccia degli ottavi di finale del Roland Garros 2025. Il numero 1 del mondo giocherà contro Jiri Lehecka nel secondo match dopo quello delle 11, quindi verso ora di pranzo, sul Suzanne-Lenglen. Cobolli-Zverev invece è il secondo match dopo quello delle 12 del programma relativo al Philippe-Chatrier. Intanto, ha parlato a Sky Sport Simone Vagnozzi. “Jannik sta meglio. Siamo contenti di come si sta riprendendo”, ha detto il coach di Sinner. “Contro Lehecka sarà una partita complicata, Jannik deve alzare il livello di gioco. Adesso, dopo il periodo di stop, può godersi la vita da tennista al cento per cento”, ha aggiunto Vagnozzi.

ERRANI-VAVASSORI AGLI OTTAVI NEL TORNEO DI DOPPIO MISTO

Sara Errani e Andrea Vavassori accedono agli ottavi di finale del torneo di doppio misto. I campioni in carica dello Us Open battono in due set il duo Chan-Nys con il punteggio di 6-4 6-3, in poco più di un’ora di gioco. Al prossimo turno il duo azzurro attende la coppia vincente della sfida tra Wu-Verbeek e Andrianjafitrimo-Humbert.

– foto IPA Agency –

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Prodhomme vince la 19esima tappa, del Toro rimane maglia rosa

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AOSTA (ITALPRESS) – Nicolas Prodhomme ha vinto la diciannovesima tappa del Giro d’Italia 2025, la Biella – Champoluc, di 166 km. Il francese ha trionfato in solitaria: seconda la maglia rosa Isaac del Toro, terzo Richard Carapaz. Ottima seconda piazza per il messicano (UAE Team Emirates XRG), che guadagna anche secondi di abbuono, portandosi avanti adesso con un vantaggio di 43 secondi proprio sull’ecuadoriano (EF Education-EasyPost) nella classifica generale.

La solita fuga di circa 30 uomini ha animato la “tappa regina” del Giro, in mezzo anche Antonio Tiberi, a caccia del successo dopo aver accumulato troppo ritardo. Col passare dei chilometri il francese della Decathlon AG2R La Mondiale Team è rimasto da solo, mantenendo circa un minuto di vantaggio sui big, prima di arrivare in solitaria. A 6,5 km dall’arrivo Carapaz ha provato a staccare Del Toro, Simon Yates non è riuscito a rispondere (ora il britannico ha un ritardo di 1’21”).

A vincere la volata ristretta è stato ancora una volta il messicano, sempre più vicino alla sua prima vittoria di un Grande Giro. Nel finale Giulio Pellizzari è rimasto coinvolto in una caduta, ma l’azzurro della Red Bull – BORA Hansgrohe si è subito rialzato. Domani la ventesima tappa, la Verres – Sestriere (Vialattea), di 205 km; domenica il gran finale a Roma.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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