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Cronaca

Bonaccini “Voglio un Pd più riformista e vicino ai territori”

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ROMA (ITALPRESS) – “Un partito molto più popolare, che torni di più dove la gente vive, lavora e studia, nelle piazze e nei mercati, da dove eravamo un pò spariti”. E’ il Partito Democratico che ha in mente Stefano Bonaccini, che domenica 26 febbraio sfiderà Elly Schlein alle primarie per la segreteria. Intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia di stampa Italpress, il presidente della Regione Emilia Romagna delinea il ritratto di un Pd “riformista, che vuole cambiare le cose per migliorarle ogni giorno”, basandosi su “quattro architravi – spiega -: il lavoro, a partire dalla lotta al precariato che condiziona un’intera generazione, il sostegno alle imprese, la difesa di scuola e sanità pubblica che il governo sta mettendo in discussione e poi l’ambiente, perchè se non investiamo sulle energie rinnovabili rischiamo che per il pianeta non ci sia futuro”.
“Per me è importante che ci sia una connessione con il territorio”, aggiunge, e sui diritti civili, “che a me sono cari, non prendo lezioni da nessuno: sono stato il primo presidente di una regione italiana a far approvare una legge regionale contro l’omotransfobia”, ricorda.
“Ma di fianco ai diritti civili dobbiamo mettere sempre i diritti sociali, per dare un valore maggiore alle battaglie che facciamo e che faremo”, sottolinea Bonaccini, che sulle dinamiche interne al partito afferma: “Credo molto all’idea dell’unità, che non vuol dire togliere le differenze. Se diventerò segretario domenica sera, chiederò una mano ad Elly Schlein, così come a Paola De Micheli e a Gianni Cuperlo”, spiega facendo riferimento agli altri due candidati alla segreteria che si sono fermati ai congressi di circolo.
“Il fatto che Elly Schlein dopo tanti anni si sia iscritta al Partito Democratico mi fa assolutamente piacere, credo che sia il prodromo del fatto che non uscirà più dal Pd, e non solo lei ma anche tanti altri. Al contrario della scissione, dobbiamo provare a recuperare voti – evidenzia Bonaccini -: abbiamo bisogno di richiamare, non di allontanare”. Inoltre “vorrei una sinistra che uscisse dai salotti radical chic e sia più radicata sui territori”. Altrimenti “puoi vincere nelle grandi città, se però non raccogli voti nelle periferie, in montagna, nei piccoli centri, alla fine perdi in tante regioni come da anni succede nel Paese intero” e come è successo nel Lazio e in Lombardia, dove alle ultime elezioni regionali si è registrata “un’astensione drammatica: credo che tra i motivi ci sia il fatto che la gente non ne può più di una classe politica che troppo spesso si insulta e si urla addosso”, sottolinea il governatore dell’Emilia Romagna.
Quello che è accaduto in Lazio e Lombardia “dovrebbe aver aperto gli occhi anche al Movimento 5 Stelle e al Terzo Polo: è stata una sconfitta netta per tutti, con alleanze anche variabili. A loro dico che, se vorranno essere avversari della destra, da soli non si vince” e “senza il PD è praticamente impossibile”, spiega Bonaccini. Per quanto riguarda eventuali alleanze, comunque, “adesso non ne abbiamo l’assillo: si voterà nella primavera 2024 per le europee e la prima sfida sarà riportare il Pd ad essere il primo partito del Paese”, ma in ogni caso “si devono fare a partire dai programmi e da un’idea di società. Bisogna partire da temi su cui possiamo convergere: se diventerò segretario, nei prossimi giorni proporrò” a M5s e Terzo Polo “di fare una grande mobilitazione contro i tagli alla sanità, per dare una risposta ai più fragili”.
Sui gazebo delle primarie di domenica sventoleranno le bandiere della pace e quella dell’Ucraina: su questo tema, “faccio mie le parole di Cuperlo, che condivido: se si ferma la Russia, finisce la guerra. Se si ferma la resistenza ucraina, finisce l’Ucraina e questo non ce lo possiamo permettere. Abbiamo fatto bene a schierarci da quella parte, era giusto sostenere la resistenza ucraina perchè quello è il popolo aggredito. Dopodichè, dobbiamo chiedere all’Europa” di spendersi di più per “un’azione diplomatica, per arrivare a una pace ovviamente giusta”, afferma Bonaccini.
Infine un giudizio sull’attuale governo: “Giorgia Meloni non è adeguata a guidare questo Paese, perchè sta smentendo quanto detto in campagna elettorale e sta facendo scelte sbagliate, tagliando due diritti fondamentali come il diritto all’istruzione e alla salute”, spiega il candidato alla segreteria dem, che conclude. “Non voglio battere la destra nei talk show o sui giornali, voglio batterla alle urne e tornare al governo del Paese”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Brignone vince il Super G a Cortina e domina la classifica generale”

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CORTINA D’AMPEZZO (ITALPRESS) – Federica Brignone ha vinto il Super G di Cortina d’Ampezzo, valevole per la Coppa del mondo femminile di Sci Alpino. L’azzurra, con il tempo di 1’21″64 ha preceduto sul podio le due svizzere Lara Gut Behrami e Corinne Suter, sataccate rispettivamente di 0″58 e 1″08.
Una gara perfetta per la trentaquattrenne di La Salle che vale il
31esimo successo in carriera nel massimo circuito per la campionessa valdostana, l’undicesima perla in superG, la quarta in una stagione che l’ha già vista vincere in gigante (Sòlden e Semmering) e in discesa a St. Anton. Brignone continua a riscrivere record su tutti i fronti, migliorandoli gara dopo gara: a 34 anni è la vincitrice più anziana in Coppa del Mondo, oltre a guidare la classifica delle plurivincitrici italiane della storia. Ed allunga in vetta alla classifica generale.
Per un soffio fuori dal podio Elena Curtoni, quarta, che cresce di giri ma manca l’appuntamento con le migliori tre per soli tre centesimi di secondo. L’austriaca Riccarda Haaser (+1″14) e la norvegese Kajsa Lie (+1″22) sono quinta e sesta a precedere una Sofia Goggia ssettima a 1″25, meno precisa rispetto alla discesa del giorno precedente.
Si inseriscono a ridosso della top ten quindi Laura Pirovano, dodicesima a 1″60, e Roberta Melesi, quattordicesima a 1″72; appena fuori dalla zona punti Nadia Delago (+3″03), Nicol Delago (+3″09) e Vicky Bernardi (+3″23), con Sara Thaler a 3″98.
Non ha invece finito la prova Marta Bassino, incappata in un errore di linea nella zona di Rumerlo.
Federica Brignone allunga in testa alla classifica generale: con 639 punti l’azzurra precede di 106 lunghezze Camille Rast e di 132 Sara Hector. Il pettorale rosso di SuperG resta sulle spalle di Gut Behrami (285) ma Brignone (250) e Goggia (196) restano nella sua scia; Curtoni risale ed è sesta (149).
Martedì 21 gennaio si torna in pista tra le porte larghe del gigante di KronPlatz: prima manche sulla pista Erta alle 10:30, seconda tre ore più tardi.
“Oggi mi è venuto esattamente quello che avevo in testa – ha detto Brignone al termine della gara – Ho attaccato, mi sentivo veloce, ho sempre tenuto premuto il piede sull’acceleratore: avevo ottime sensazioni e quando al traguardo ho visto il vantaggio su Suter mi sono detta che poteva essere il giorno giusto. Era un superG tattico: c’era spazio per lasciare andare gli sci, ma anche da affrontare con intelligenza per gestire al meglio l’alta velocità. E’ una di quelle giornate in cui di dici… che bello! Mi sento orgogliosa di quello che ho fatto in questo fine settimana: quanto si insegue a lungo un risultato, ottenerlo da grande soddisfazione. Volevo assolutamente salire sul podio di Cortina e questi due giorni sono davvero bellissimi per la mia carriera”.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Medio Oriente, Papa “Rispettare tregua e giungere a soluzione due Stati”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nei giorni scorsi è stato annunciato che oggi entrerà in vigore il cessate il fuoco a Gaza. Esprimo gratitudine a tutti i mediatori. E’ un bel lavoro questo lavoro di mediare perchè si faccia la pace. Grazie mediatori. Ringrazio anche tutte le parti coinvolte in questo importante risultato. Auspico che quanto è stato concordato venga rispettato subito dalle parti e che tutti gli ostaggi possano tornare finalmente a casa per riabbracciare i loro cari. Prego tanto per loro, per le loro famiglie”. Così Papa Francesco al termine dell’Angelus in Piazza San Pietro rivolgendosi alla folla. “Spero pure che gli aiuti umanitari raggiungano ancora più velocemente la popolazione di Gaza che ne ha tanto urgenza. Sia gli israeliani che i palestinesi hanno bisogno di chiari segni di speranza. Auspico che le autorità politiche di entrambi con l’aiuto della comunità internazionale possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati. Tutti possano dire sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace e preghiamo per questo”, ha aggiunto il Santo Padre.
(ITALPRESS).

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Medio Oriente, in vigore il cessate il fuoco a Gaza

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo il rinvio dell’entrata in vigore dell’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, previsto in un primo momento per oggi alle 8:30 ora locale, a causa della mancata presentazione da parte di Hamas della lista degli ostaggi da rilasciare, alle ore 11.15 (le 10.15 in Italia) l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha reso noto che in base al quadro per la liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco della prima fase a Gaza è entrato in vigore. Israele ha confermato di aver ricevuto i nomi dei tre ostaggi, tre giovani donne, che saranno rilasciate nelle prossime ore. L’attuazione dell’accordo, infatti, era stato condizionato alla consegna dell’elenco dei nomi dei tre ostaggi che, secondo i termini dell’intesa raggiunta con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, avrebbe dovuto essere consegnato 24 ore prima del rilascio. Il portavoce delle Brigate al Qassam, Abu Obeida, ha indicato in un messaggio su Telegram i nomi dei tre ostaggi israeliani che saranno rilasciati oggi. “Come parte dell’accordo sullo scambio di prigionieri abbiamo deciso di rilasciare oggi Romi Gonen, 24 anni, Emily Damari, 28 anni, e Doron Shtanbar Khair, 31 anni”. Subito dopo la notizia, il ministro della Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben-Gvir, e i membri del suo partito Otzma Yehudit hanno presentato le lettere di dimissioni dal governo e dalla coalizione, come avevano promesso in precedenza se l’accordo fosse stato approvato. Lo riportano i media locali. “L’approvazione sconsiderata di un accordo con l’organizzazione terroristica Hamas, che include il rilascio di centinaia di assassini con il sangue di uomini, donne e bambini sulle mani, alcuni a Gerusalemme e in Giudea e Samaria, rappresenta una resa vergognosa”, ha affermato il partito. “Questo accordo fa perdere i risultati duramente conquistati dall’IDF nella guerra, comporta il ritiro delle forze da Gaza e interrompe i combattimenti in un modo che capitola ad Hamas”, aggiunge. Intanto l’Idf ha fatto sapere che “continua a operare e a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza. L’artiglieria e gli aerei hanno colpito una serie di obiettivi terroristici nel nord e nel centro di Gaza. L’esercito rimane pronto alla difesa e all’offesa e non permetterà che venga arrecato alcun danno ai cittadini di Israele”. La Protezione civile della Striscia di Gaza ha annunciato ci sono morti e feriti negli attacchi di questa mattina dell’esercito israeliano.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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