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IN ALTO I CALICI – I DATI DI OIV, COME VA IL VINO NEL MONDO?

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IN ALTO I CALICI – I DATI DI OIV, COME VA IL VINO NEL MONDO?
Il combinato disposto di inflazione e bassa crescita economica preoccupa anche il mondo del vino, che, dopo un 2022 a dir poco sfidante, guarda con una certa apprensione al 2023, entrato ormai nel vivo. Come ha raccontato il direttore generale Oiv – Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, Pau Roca, dalla presentazione dello “State of the World Vine & Wine Sector”, riepilogo statistico sul 2022 del vino a livello globale, “il conflitto in Ucraina e l’incertezza sull’andamento economico portano con sé una certa vulnerabilità sui mercati, e ad oggi è difficile immaginare che le cose possano andare meglio del 2022. L’unica incognita è la Cina, la cui ripresa potrebbe aiutare anche il mondo del vino. L’inflazione, che nel 2022 ha toccato il +8,8%, rallenterà di due punti l’anno nel 2023 e nel 2024, ma ogni incremento si somma a quello precedente, e questo vuol dire che l’aumento dei costi, per l’industria del vino, potrebbe non essere ancora finito. Inoltre, la frenata della crescita economica si traduce in un calo del potere d’acquisto dei consumatori. Il vino, però, ha tutte le carte in regola per reagire e adattarsi alle sfide future, nella consapevolezza che non si può tornare indietro”, ha aggiunto Pau Roca. Tanti i dati che fanno riflettere sul mutato scenario internazionale…

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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