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Economia

Cdp Venture Capital, al via acceleratore di startup per fashion tech

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MILANO (ITALPRESS) – CDP Venture Capital Sgr annuncia l’apertura della call di Styleit, l’acceleratore per startup che sviluppano nuove soluzioni tecnologiche a favore del mercato del fashion. Il programma è parte della Rete Nazionale Acceleratori CDP, network presente su tutto il territorio nazionale per sostenere la crescita di giovani imprese specializzate in quei mercati ritenuti a elevato potenziale.
Con una dotazione complessiva di 5,64 milioni di euro, il progetto di Styleit ha una estensione temporale di tre anni e prevede il coinvolgimento di circa 10 startup su base annua: soggetti che potranno accedere ad un percorso di accelerazione volto a consolidare il proprio ingresso sul mercato di riferimento. Le startup selezionate riceveranno, quindi, un investimento pre-seed di circa 113 mila euro e potranno partecipare a successivi finanziamenti post-accelerazione fino a 200 mila euro.
Il progetto Styleit vede la partecipazione di primari partner e investitori quali Startupbootcamp (acceleratore leader in Europa e uno dei principali a livello mondiale che ha già avviato con CDP Venture Capital gli acceleratori Fin+Tech e WeSportUp) e l’innovation factory GELLIFY che rinnova la collaborazione con CDP Venture Capital a quasi due anni dal lancio dell’acceleratore Forward Factory. L’iniziativa vede inoltre il coinvolgimento del fondo Azimut Digitech Fund, di Azimut Libera Impresa SGR, che conferma il supporto all’ecosistema di innovazione nel seed per la nascita di nuove imprese innovative, della società di advisory FNDX che garantirà il suo contributo per la selezione e la valutazione delle startup su cui investire, della fashion school Polimoda di Firenze, in qualità di educational partner, e del network di business angels Open Seed anch’esso basato nel capoluogo toscano.
L’Acceleratore beneficia, inoltre, del sostegno dei Corporate Partners Ratti Spa Società Benefit, dal 1945 leader nella produzione di tessuti stampati nel distretto comasco, del Salone internazionale per le calzature MICAM Milano e della Fondazione del Tessile Italiano, che conta oggi più di 100 soci dedicati al tessile in Italia e che ha lo scopo di sviluppare attività di ricerca, documentazione e progettazione nel comparto tessile e della nobilitazione, anche con attenzione agli sviluppi della ricerca tecnico-scientifica ad esso collegati, sostenendo la formazione e il costante aggiornamento del personale nel settore, oltre a sostenere e promuovere studi e approfondimenti sulla ricerca di modelli di business sostenibili. Tra i promotori di StyleIT figurano, inoltre, il local partner Manifattura Tabacchi, che rappresenta uno dei più significativi piani di rigenerazione urbana in Italia e terza sede cittadina di Polimoda, che ospiterà il programma di accelerazione nei propri spazi a Firenze.
L’iniziativa, in particolare, è rivolta a startup con un team già costituito e un prototipo di business funzionante che abbiano sviluppato prodotti o servizi innovativi per il mercato del fashion, lusso e lifestyle, con particolare riferimento alle tecnologie abilitanti per i settori della sostenibilità ambientale applicata ai processi produttivi e alla catena distributiva, dell’intelligenza artificiale, dell’upcycling, del Metaverso, dell’e-commerce, della blockchain e della mixed o augmented reality.
Il programma di accelerazione, della durata di tre mesi, contribuirà a far crescere le startup con percorsi di formazione, workshop e masterclass con mentor ed esperti nel mercato della moda, finalizzati a dare una certificazione di qualità dell’offerta e dei modelli di business per il go-to-market.
A livello globale gli investimenti nel segmento fashion tech hanno registrato un incremento del 18% annuo, passando dai cinque miliardi di dollari del 2016 ai 41,7 miliardi nel 2022, con una tendenza di crescita che prevede il raddoppio dei valori entro il 2030. Anche in Italia il segmento è in deciso sviluppo come dimostrano i 46 investimenti avvenuti nel periodo 2020, per un ammontare complessivo di 70 milioni di euro e una media di investimento per operazione di circa 1,5 milioni. Il Metaverso e il Digital Fashion sono i due verticali maggiormente presenti nelle più recenti operazioni di fundraising.
Le startup interessate hanno la possibilità di candidarsi fino al 19 giugno 2023 sul sito www.styleitaccelerator.it La call è rivolta a startup italiane e internazionali che intendano aprire una sede legale in Italia.

– foto screenshot https://www.styleitaccelerator.it/ –

(ITALPRESS).

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Economia

Mediobanca, Fitch rivede il rating allineandolo a quello di MPS

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MILANO (ITALPRESS) – Mediobanca informa che, in seguito al perfezionamento dell’Offerta, l’agenzia di rating Fitch ha allineato il rating di lungo termine e il “viability rating” di Mediobanca a quello della capogruppo Banca Monte dei Paschi.

Mediobanca ritiene che l’attuale rating non rifletta la propria creditworthiness e che in particolare, il profilo creditizio sia invariato rispetto al periodo precedente il lancio dell’Offerta di Banca Monte dei Paschi. Nel dettaglio i rating principali assegnati da Fitch: Outlook Stable (da Rating Watch Negative), LT IDR “BBB-” da “BBB”, Senior preferred LT “BBB-” da “BBB”, Long term deposits “BBB” da “BBB+”, Viability “bbb-” da “bbb”, Shareholder support “bb” (nuovo).

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Banca d’Italia, ad agosto debito delle Pubbliche Amministrazioni aumentato di 25,4 miliardi

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ROMA (ITALPRESS) – Lo scorso agosto il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 25,4 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.082,2 miliardi. L’incremento è dovuto all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (25,3 miliardi, a 72,1) e all’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,7 miliardi), solo in minima parte compensati dall’avanzo di cassa (0,6 miliardi). E’ quanto emerge dalla pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” della Vanca d’Italia, in cui vengono diffusi i dati di agosto 2025 relativi al debito e al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e alle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 25,6 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di circa 0,2 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. La vita media residua del debito – immutata rispetto al mese precedente – è pari a 7,9 anni. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è diminuita al 19,2%(dal 19,5% del mese precedente).

A luglio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) la quota detenuta dai non residenti è lievemente diminuita (33,3%, dal 33,4 del mese precedente) mentre è aumentata quella degli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie; 14,3%, dal 14,1 del mese precedente). Ad agosto le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 56,1 miliardi, in diminuzione del 10,2% (6,4 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2024, una dinamica su cui incidono anche gli effetti di una disomogeneità temporale in alcune scadenze di versamento. Nei primi otto mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 381,7 miliardi, in aumento del 2,7% (10,0 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Crescono le imprese industriali e dei servizi e aumenta l’occupazione. I dati Istat

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2023 le imprese industriali e dei servizi sono oltre 4,5 milioni (+0,8% rispetto all’anno precedente). La crescita del numero di aziende è più sostenuta nei settori avanzati dei servizi, mentre nell’industria è limitata ad energia e costruzioni. Il valore aggiunto cresce, in termini nominali, del 7,3% (+15,6% nelle Costruzioni, +7,2% nei Servizi e +5,6% nell’Industria in senso stretto), meno ampio, rispetto al 2022, è l’aumento degli addetti (+2,4%). Gli investimenti per addetto crescono, in termini nominali, di oltre l’11%, passando da 7,6 a 8,4mila euro. L’incremento si concentra nelle Costruzioni e nei Servizi. Nella manifattura l’intensità di investimento cresce solo per le piccole e medie imprese. Le imprese organizzate in gruppi (poco più di 190mila imprese) generano il 65,3% del fatturato totale e il 57,9% del valore aggiunto dell’industria e dei servizi, quest’ultimo cresce dell’8,4% rispetto al 2022. E’ quanto emerge dal Report Istat sui conti economici delle imprese e dei gruppi di impresa per il 2023.

Nel 2023, sono poco più 4,5 milioni le imprese attive nell’industria e nei servizi di mercato (+ 0,8% rispetto al 2022) e occupano oltre 18,1 milioni di addetti (+2,4% sul 2022). I dipendenti sono circa 13,4 milioni (+3,3% sul 2022). Circa l’80% delle imprese opera nel settore dei Servizi (+1,1% rispetto al 2022) che occupa il 67,5% degli addetti e produce il 55,7% del valore aggiunto totale. Nei servizi la crescita dell’occupazione (+2,6% per gli addetti, +3,6% per i dipendenti) è di poco superiore alla media generale. Nell’Industria in senso stretto, nel 2023, sono attive l’8,3% delle imprese e si registra un calo rispetto all’anno precedente (-1,6%) in termini di numerosità. L’incremento occupazionale (+1,8% per gli addetti; +2,2% per i dipendenti) è inferiore alla media generale. Il settore, per il 2023, occupa il 23,5% degli addetti e realizza il 35,3% del valore aggiunto totale. Nel settore delle Costruzioni opera l’11,8% delle imprese attive che occupano il 9,0% degli addetti generando il 9,0% del valore aggiunto totale.

L’incremento dell’occupazione rispetto all’anno precedente è superiore alla media: +3,3% per gli addetti e +4,6% per i dipendenti. Le grandi imprese (0,1% del totale) generano circa il 35% del valore aggiunto del 2023, occupano circa un quarto degli addetti (24,4%), un terzo dei dipendenti totali (33,0%) e mostrano un incremento, per entrambe le variabili, del +4,4% rispetto all’anno precedente. Stessi incrementi si registrano per le medie imprese mentre sono leggermente inferiori (+4,3%) per la classe di addetti 20-49. Il 4,2% delle imprese è organizzato in strutture di gruppo (190.777 imprese in 124.274 gruppi), con oltre 6,9 milioni di addetti (+6,1% sul 2022) e generano il 57,9% del valore aggiunto dell’industria e dei servizi. La crescita occupazionale riguarda le imprese appartenenti a tutte le tipologie di gruppi: +10,6% per le imprese dei gruppi domestici, +4,6% per le imprese delle multinazionali estere e +1,9% per le imprese delle multinazionali italiane.

Le grandi imprese organizzate in gruppi sono soltanto il 2%, ma arrivano a produrre il 57,5% del valore aggiunto dei gruppi. Decresce lievemente la dimensione media delle imprese appartenenti a gruppi (36,3 addetti contro 39,3 del 2022). Per le imprese appartenenti a gruppi multinazionali i valori sono molto più consistenti: la dimensione media varia tra 111,9 addetti per le imprese dei gruppi con governance estera e 135,2 per quelle dei gruppi con governance italiana. Minore la dimensione media delle imprese dei gruppi domestici (18,4 addetti).

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– foto IPA agency –

(ITALPRESS).

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